Motivo di fondo degli ultimi due numeri è la neonata storia d'amore sbocciata fra la bella criminologa e il poliziotto genovese Ettore Cambiaso, rapporto che continua - nonostante la distanza e le apprensioni di Julia, sicuramente un po' disillusa e sfiduciata dalle vicende precedenti. Anche a distanza il "moretto latino" (come lo chiama Leo Baxter) affascina e strega le ultime reticenze, quasi un effetto domino, dei comprimari vicini a Julia, fra cui il baluardo più tenace era proprio la governante Emily. Resta comunque di sfondo il programmato arrivo dell'uomo a Garden City, visto che il punto focale dell'avventura è l'inaugurazione di un dirigibile (che dovrebbe sfatare una volta per tutte quella che dai tempi del disastro dello Hindenburg è rimasta quasi una maledizione latente per questo tipo di velivoli) e soprattutto il perché tutte le attività criminali siano improvvisamente cessate a Garden City, senza che se ne riesca a sapere il motivo - neanche attraverso gli abituali informatori.
La "pozza dei miti". Ecco la locandina di Black Sunday, film diretto nel 1977 da John Frankenheimer: I terroristi palestinesi progettano di far esplodere un dirigibile su uno stadio affollato! |
Il caldo torrido rende di sicuro tutti un po' irritabili (strana combinazione, visto che anche da noi, nella vita reale, il caldo è finalmente arrivato spazzando un inverno insolitamente lungo); fra tutti però quello che vince la palma dell'antipatico stavolta è il tenente Irving, ma tant'è... Berardi e Calza snodano la storia man mano senza mai lasciar intuire il vero motivo dell'improvvisa non belligeranza della malavita (come faccio a dirlo senza rovinarvi la lettura?) per le efficaci matite di Ernesto Michelazzo, che è approdato a un segno più secco, più asciutto e che in alcuni tratti ricorda Gustavo Trigo (visto su due episodi di Julia anni fa, uno pubblicato prima della scomparsa e un altro apparso postumo e concluso da Marco Soldi e Enio). Una nota dolente e una simpatica, che comunque non smorzano l'emozionante finale (sono un romanticone: fatemi causa!). Quella dolente è relativa a un elemento usato durante la storia, in parte determinante per venire a capo della matassa; è incongruente, in quanto una ripresa video di una telecamera nascosta in un punto preciso di un negozio di cui si riporta l'inquadratura nelle vignette certamente non può cominciare a girare per il locale cambiando angolazione di ripresa (per quanto narrativamente possa essere una licenza artistica, stride come un coltello su un vetro) - manco fosse uno dei mosconi spioni di Sigmund Baginov in Nathan Never. La nota simpatica è che la targa della Morgan di Julia è "JG 151 KB", dove è chiaro che la "J" e la "K" stanno per Julia Kendall, mentre la "G" e la "B" stanno per Giancarlo Berardi, mentre i tre numeri usano in pratica le cifre della data di nascita di Berardi (escluso l'anno) e cioè il 15 novembre, appunto due "1" ed un "5". Espediente simpatico! ^_^
Copertina di Julia n. 177, giugno 2013. Disegno di Spadoni. |
NULLA DA SEGNALARE
Giugno 2013
pag. 132, € 3,40
Soggetto: Giancarlo Berardi
Sceneggiatura: Giancarlo Berardi e Lorenzo Calza
Disegni: Eernesto Michelazzo
Copertina: Cristiano Spadoni
Rubriche: Giancarlo Berardi
Grazie per aver decifrato la targa, avevo notato l'evidenza con cui era mostrata ma non ci sarei mai arrivato. Un bell'episodio,anche se la storia col genovese non mi convince.
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