di Giampiero Belardinelli
Qual
è stata l’importanza del lavoro di Claudio Nizzi su Tex?
A
questa domanda rispondono in modo esauriente lo sceneggiatore e il
curatore del libro Roberto Guarino. Da anni, l’autore del volume ha
inseguito
Nizzi nelle varie fiere dedicate al fumetto e, come scrive
nell’introduzione, da quegli incontri è nata un’amicizia: "Ho
conosciuto Nizzi in occasione della grande mostra per i cinquant’anni
di Tex che si è tenuta al Lingotto di Torino nel 1998, scoprendo in
lui una persona socievole con cui è piacevole conversare. Da allora
mi onoro della sua amicizia"
(p. 17). Guarino, però, prima di addentrarsi nell’analisi texiana,
si sofferma sulla precedente carriera nizziana con domande
intelligenti a cui lo sceneggiatore non si sottrae. Scopriamo non
solo delle mere statistiche dell’articolato curriculum di Claudio
Nizzi, ma soprattutto abbiamo modo di conoscere molti aneddoti e di
renderci conto con quanti disegnatori importanti abbia collaborato.
Pensiamo ad Attilio Micheluzzi, a Sergio Zaniboni, a Carlo Boscarato
e, fra tantissimi altri, all’allora – siamo nel 1981 – quasi
esordiente Giancarlo Alessandrini.
Nizzi e Guarino (foto di Baltorr dal blog Il Gatto con la Scure) |
Nizzi
è senza ombra di dubbio un autore di razza e il timone dei testi di
Tex,
al posto del grande Gianluigi Bonelli, non poteva essere affidato a
un capitano migliore.
Roberto Guarino
snocciola domande una dietro l’altra e Claudio Nizzi ripercorre la
sua ampia carriera texiana con apprezzabile schiettezza.
Storia e storie di un
grande eroe
Come
molti, ero a conoscenza dell’importanza del lavoro di Nizzi, ma il
principale merito di questo libro è stato quello di indurmi a
spazzare via congetture e false credenze, e di conseguenza ho rivisto
sotto una nuova luce l’operato dell’autore. Ad esempio, per ora,
mi sono riletto due Texoni
in parte contestati da alcune frange di lettori (mi riferisco a
L’uomo
di Atlanta
e a I
predatori del deserto)
e ho ritrovato degli autentici capolavori. Insomma, Claudio Nizzi ha
rappresentato una fetta consistente e significativa della storia
editoriale del personaggio di Gianluigi Bonelli graficamente
realizzato da Aurelio Galleppini.
Riflettendo
sulle dichiarazioni dell’autore ho prestato attenzione su alcuni
aspetti del modo di raccontare di Nizzi. In primo luogo, lo
sceneggiatore mette in condizioni il lettore a far mente locale sul
modo molto più rapido, a volte fatto con stacchi più veloci, di
raccontare la classicità texiana. Non è un caso che, dopo le
primissime storie di Nizzi, alcuni lettori eccellenti – come Giovan
Battista Verger e Moreno Burattini – abbiano scritto lettere
all’editore Sergio Bonelli congratulandosi per la ritrovata
freschezza narrativa di Gianluigi Bonelli. Questo perché, lo
sottolineo per qualche lettore di
Dime Web all’oscuro
di alcuni retroscena, per i primi cinque anni le sceneggiature di
Nizzi (dal 1983 al 1988) non furono accreditate e nel frontespizio
appariva il consueto Testi
di G.L. Bonelli.
Posso testimoniare come anche altri lettori – me per primo –
siano incorsi nello stesso equivoco dei due sopraccitati.
Il "texone" n. 10, L'Uomo di Atlanta |
Andando
avanti nell’analisi del volume, mi sembra convincente anche la tesi
dello sceneggiatore sull’utilizzo di Carson: "In
tutti i miei lavori precedenti – afferma Nizzi – avevo sempre
messo al fianco degli eroi-protagonisti delle spalle umoristiche,
come si faceva nella narrativa e nei film con i quali sono cresciuto.
[…] Così, arrivando a Tex, ho trovato necessario rendere un po’
più umoristica la personalità di Carson, sia per differenziarlo da
Tex, sia per vivacizzare i dialoghi tra i due. Il rischio era di fare
di Carson una macchietta, cosa di cui sono stato accusato, mentre,
invece, questo rischio sono convinto di averlo evitato. Carson nelle
mie storie è più simpatico e umano e la sua amicizia con Tex appare
più profonda e convincente"
(p.
205).
L'inizio di un'era. |
Onore
al merito agli autori del volume per di averci restituito il ritratto
di un Nizzi innamorato del personaggio, nonostante alcune leggende
avessero
diffuso l’opinione contraria. Lo sceneggiatore, infatti, evidenzia
una notevole comprensione di cosa significhi Tex
nella
cultura popolare. Ancora più apprezzabile è l’umiltà nel
riconoscere le avventure mal riuscite, l’umanità con cui confessa
in pubblico i perché della sua crisi narrativa, e la sincerità di
svelare che, negli ultimi anni, i suoi i rapporti con Sergio Bonelli
non erano più come quelli degli inizi.
Conclusione di
un’avventura
Il
libro di Roberto Guarino, in conclusione, diventa a tutti gli effetti
un fondamentale testo costruito, come scrive il curatore, seguendo lo
schema de Il
cinema secondo Hitchcock
di François Truffaut (p. 18), per tentare di avvicinarsi con umiltà
al lavoro creativo di Claudio Nizzi. Senza dimenticare che il libro è
anche un ottimo strumento per chi voglia scoprire cosa si celi dietro
le quinte dei nostri tanto
amati giornaletti.
Il progetto grafico,
arioso e leggibile, è stato realizzato da Paolo Nizzi (figlio di
Claudio) e il corredo iconografico si avvale, in gran parte, delle
immagini a colori tratte dalle edizioni pubblicate dal Gruppo
Editoriale L’Espresso: questo, lo garantisco, è un valore
aggiunto.
TEX SECONDO NIZZI.
INTERVISTA A CLAUDIO NIZZI
Allagalla editore
Torino, ottobre 2012
pag. 226, € 23,00
A cura di Roberto
Guarino
Prefazione: Moreno
Burattini
Introduzione: Roberto
Guarino
Cronologia: Luigi
Marcianò
Copertina: Giovanni
Ticci
Giampiero Belardinelli
Nessun commento:
Posta un commento
I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!
Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.
Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.
Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...
Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:
1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi
Gli altri verranno pubblicati TUTTI.
Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.
Grazie!
Saverio Ceri & Francesco Manetti