giovedì 22 novembre 2012

STRUGGENTE SENTIMENTO: SUL PIANETA PERDUTO

di Francesco Manetti


Avevamo ragione a sperare in un ripensamento di Antonio Serra dopo aver scorso la sua intenzione di lasciare le sceneggiature pubblicata in forma di appassionata lettera su Nathan Never n. 257. Raramente abbiamo letto qualcosa di tanto intenso negli ultimi anni nel panorama del fumetto "popolare" quanto Sul pianeta perduto, ottava uscita dei Romanzi a Fumetti, datata novembre 2012. E finalmente viene di nuovo reclutato Paolo Bacilieri, il genio grafico degli ambrosiniani Napoleone e Jan Dix, qui anche coautore dei testi.


Una recente foto di Antonio Serra, scattata da Moreno Burattini.



Paolo Bacilieri, ottobre 2012. Foto di Moreno Burattini



Il sentimento principale che ci comunica questa singolare avventura di fantascienza è la tristezza, struggente e paradossalmente positiva. Una tristezza che circonda tutta la narrazione e che filtra al lettore dallo stato d'animo dei personaggi, tutti, consapevolmente o meno, naufraghi e lontani da casa, pieni di rimpianti, straziati dalle occasioni perdute. La casa lontana, perennemente irraggiungibile, è la Terra. E' quello il vero "pianeta perduto" del titolo. Il mondo che gli antenati dei protagonisti avevano lasciato per una missione che li aveva però portati a rimanere per sempre bloccati su un mondo ignoto, dalle bizzarre anomalie magnetiche. La storia di Serra, come nella miglior tradizione letteraria e cinematografica (pensiamo ai simmetrici film di Kubrick, per esempio) si divide perfettamente in due parti, sull'isola e nella metropoli.



Kanagawa-oki nami-ura (ovvero La grande onda al largo di Kanagawa) dipinto dall'artista giapponese Katsushika Hokusai (1760 - 1949) intorno al 1830.



Anche gli ambienti sono fra di loro opposti, grazie all'artificio narrativo della muraglia d'acqua, di quella specie di perenne cresta di tsunami (mutuata dall'arte grafica giapponese) che separa da cento anni due gruppi di terrestri, che hanno scelto vie di sviluppo antitetiche: all'isola bucolica, a bassissimo livello tecnologico, dove gli umani convivono pacificamente con i pelosi indigeni (vagamente somiglianti ai Troll, o agli Hobbit, oppure a una sorta di ET non glabri), si contrappone una megalopoli fantasmagorica, dove gli uomini sono diventati docili e beoti schiavi dei robot. E gli autoctoni hanno addirittura perduto il diritto di habeas corpus, trasformati in meri esecutori, in bestie da soma, come i prigionieri di guerra nella Germania nazista. Gli automi, potentissimi, si muovono e agiscono secondo le asimoviane Tre Leggi della Robotica, applicando però la Legge Zero, per cui, in nome della protezione dell'intera comunità umana, si può anche violare la libertà del singolo individuo; e sterminando al minimo sgarro chiunque non sia homo sapiens. La tristezza nasce anche dalla consapevolezza dell'impossibilità di eliminare la violenza innata nel DNA umano, persino in un potenziale nuovo Paradiso. E dunque guerra, morti, devastazioni, crimini contro la natura e tutto il bel campionario che ci ha accompagnati fin dai tempi di Caino e Abele, il coltivatore e capostipite dei costruttori di città e l'imbelle pastore.






Il finale rimanda direttamente a Star Wars, quello che in anni successivi sarebbe diventato il IV Episodio dell'esalogia, con il sottotitolo di A New Hope. Alla fine del tomo il robot Bota, mentre i protagonisti vengono premiati con medaglie per aver gettato le fondamenta di una (improbabile) pacifica convivenza, dirige a bacchetta un'orchestra di macchine antropomorfe seguendo uno spartito di John Williams, il brano conclusivo della colonna sonora della pellicola di Lucas. La corposissima e illustratissima introduzione, un vero e proprio making of, cesella degnamente questo imperdibile volume a fumetti.



Copertina di Paolo Bacilieri per il n. 8 dei Romanzi a Fumetti Bonelli




Romanzi a Fumetti 8
SUL PIANETA PERDUTO
Novembre 2012
pagg. 292, € 9,50
Ideazione e soggetto: Paolo Bacilieri e Antonio Serra
Sceneggiatura: Antonio Serra
Disegni: Paolo Bacilieri
Copertina: Paolo Bacilieri

Francesco Manetti

N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

3 commenti:

  1. Ho apprezzato questo romanzo di Serra e Bacilieri, intriso di malinconia, come ha sottolineato Francesco Manetti. Alla fine emerge anche il tema del rifiuto del cambiamento, in nome di un malinteso rispetto delle tradizioni, porti a compiere dei dell'otto anche da parte degli ecologici tiranni dell'isola; non meno spietati di quelli tecnologici della città, dall'altra parte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intendevo scrivere"delitti" e non dell'otto ;-)

      Elimina
    2. Esatto, Giampiero! Nessuno è veramente innocente nel bel fumetto di Serra & Bacilieri... Possiamo anche leggerlo come una metafora - neanche tanto velata - della storia umana.

      Francesco

      Elimina

I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!

Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.

Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.

Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...

Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:

1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi

Gli altri verranno pubblicati TUTTI.

Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.

Grazie!

Saverio Ceri & Francesco Manetti