martedì 4 marzo 2025

TUTTI I NUMERI DEL DAMPYR

25 anni con i Maestri della Notte

Diamo i  numeri 90
di Saverio Ceri
 
Diamo i numeri in questi anni non ha mai dedicato, colpevolmente, una puntata monografica a Dampyr, uno dei dieci personaggi della casa editrice Bonelli più longevi e pubblicati. Quando Dime Press, l'antenata versione cartacea di Dime Web, chiuse i battenti Dampyr si era appena affacciato sul mercato; quando è rinata in questa versione digitale non abbiamo saputo cogliere le occasioni, tipo Dampyr 200 o i 20 anni del personaggio. Cerchiamo di rimediare oggi, per l'uscita del numero 300 e per i festeggiamenti del venticinquennale del personaggio, dedicando ad Harlan Draka e compagni, e ai suoi autori, una puntata densa di cifre, non solo bonelliane e non solo italiane.

Trecentesimo albo per la serie regolare di Dampyr: 25 anni di copertine firmate da Enea Riboldi.
Da notare il parallelismo con la cover del numero zero: Harlan, arma in pugno, con alle spalle il paesaggio di un mondo lontano, fuori dalla nostra realtà.

Dicevamo poc'anzi che Dampyr ha fatto la storia della Bonelli, sia perché è stato protagonista del primo lungometraggio cinematografico prodotto dalla casa editrice, tratto da un serial regolare, e sia perché è nella Top Ten, e precisamente all'ottavo posto, dei personaggi più pubblicati dalla casa editrice nei suoi 85 anni di vita.
Per scalare la graduatoria fino ad arrivare in questa posizione sono state necessarie 34.244 tavole a fumetti pubblicate su 333 albi; riproposte, in parte, anche su altri 89,5 albi o volumi bonelliani (il mezzo volume è quello cointestato con Dylan Dog per il crossover del 2016). Per un totale di 422,5 pubblicazioni targate SBE. In totale si tratta di 316 avventure vissute da Harlan e compagni in questi 25 anni

Il numero zero di Dampyr pubblicato in occasione della convention fumettistica milanese del settembre 1999, oltre a presentare un logo provvisorio, ci regala una particolare storia di otto tavole, costruita da cinque pagine disegnate per l'occasione da altrettanti disegnatori della serie e tre pagine costruite assemblando singole vignette tratte dai primi volumi della serie regolare. Cover di Alessandro Baggi.

Agli albi ufficiali poi andrebbero aggiunti una serie di altri albetti o volumi pubblicati lontano dai confini bonelliani, ma realizzati con l'indispensabile collaborazione della casa editrice di Via Buonarroti, per un totale di 14 pubblicazioni, contenenti 8 avventure inedite, le cui tavole sommate portano a altre 96 pagine a fumetti. Tutte queste storie extra sono state riproposte in edicola dalla Bonelli nell'albo celebrativo dei vent'anni pubblicato nel 2020, come Maxi Dampyr 10. Nella tabella qui sotto trovare tutte le collane dampyriane incolonnate per numero di tavole inedite pubblicate.



I tredici albi extrabonelliani dedicati esclusivamente (o quasi) al nostro Cacciatore di Vampiri, riportati, insieme al numero zero, nella tabella qui sopra. Da notare che di Vampiri di Sabbia esistono due edizioni

Gli sceneggiatori


Gli sceneggiatori impegnati in questi 25 anni a scrivere avventure di Dampyr sono stati 36, a cui andrebbero aggiunti Andreozzi, Cerfogli e  Scotti autori di soli soggetti poi sceneggiati da altri. Qui sotto trovate i creatori di trame incolonnati per numero complessivo di tavole pubblicate. Inoltre nelle colonne successive alla prima trovate il numero di tavole pubblicate per testata a partire dalla serie regolare, per passare poi allo special, al maxi, al color, al magazine e, infine, alle storie realizzate su albi non marchiati Bonelli. L'autore col numero evidenziato è quello più pubblicato nella collana presa in esame in quella colonna.


Chi segue Dampyr sa quanto Mauro Boselli sia presente sulla collana che ha contribuito a creare con Colombo. Non stupisce che sia lui di gran lunga lo scrittore più pubblicato sulla collana con oltre diciassettemila tavole. Mauro è anche il più pubblicato su tutte le serie tranne sui Maxi, dove regna incontrastato Diego Cajelli che con le sue 866 tavole ha pubblicato sulla collana dei balenotteri almeno il triplo di qualsiasi altri sceneggiatore dampyriano. Grazie alle sue storie per il maxi Cajelli riesce a conquistare la medaglia d'argento di questo primo quarto di secolo del personaggio. Secondo scrittore più pubblicato sulla serie regolare, ma terzo nel complesso è Claudio Falco. Quarto il veterano Luigi Mignacco e solo quinto il co-creatore Maurizio Colombo
Un solo autore ha pubblicato su tutte le collane dedicate ad Harlan Draka, ed ovviamente è Mauro Boselli. 
Nella lista degli sceneggiatori appaiono anche tre disegnatori: Baggi, che può considerarsi quasi l'unico autore completo della serie, avendo scritto per se stesso 84 tavole; il "quasi" si deve ad Artusi che ha disegnato una mezza dozzina di tavole del numero 159 su testi propri e di Lombardo, quindi può vantare almeno tre pagine da autore completo. Il terzo disegnatore prestato alla tastiera è Scibilia, che appare in graduatoria quasi fuori classifica, visto che ha firmato solo un episodio extrabonelliano, disegnato da Cropera. Quando è stato chiamato invece ad illustrare due episodi ufficiali di Dampyr, lo ha fatto in entrambi i casi su testi di Boselli.

Harlan in una illustrazione di Scibilia, uno dei pochi disegnatori di Dampyr ad aver contribuito alla serie anche come scrittore. 

I disegnatori


Ma giungiamo proprio ai disegnatori che, di norma, sono sempre più numerosi degli sceneggiatori. Dampyr non fa eccezione anche se in proporzioni più ridotte rispetto ad altre collane. Sulle pagine delle collane dampyriane, si sono alternati infatti 62 illustratori, nel corso dei 5 lustri di vita editoriale del personaggio. Qui sotto li trovate tutti incolonnati secondo gli stessi criteri utilizzati nella graduatoria degli sceneggiatori. Da notare che dal totale mancano 3 pagine: 34337 per i disegnatori contro le 34340 degli sceneggiatori. Sono le tre tavole ricostruite a tavolino da Boselli e Colombo per completare il numero zero, prendendo vignette di storie già pronte prima del debutto della serie. Vignette e tavole che evidentemente non potevamo contare due volte.


Nicola Genzianella, l'illustratore del numero 300 è il disegnatore più prolifico di Dampyr con le sue 2985 pagine quasi tutte pubblicate sulla serie regolare di Harlan Draka. Al secondo posto si piazza Maurizio Dotti, a lungo leader della classifica, ma scavalcato nel 2022 proprio da Genzianella. Nonostante le 2671 pagine disegnate, Dotti non primeggia in nessuna testata del personaggio, al contrario di Fabrizio Russo, terzo in classifica generale, ma il più pubblicato sulle pagine dello Speciale. Russo è anche il più pubblicato sommando tutti i fuori serie di Dampyr. Alessandro Baggi è il disegnatore che è apparso su più testate, gli è mancato solo il Magazine per fare l'en plein, e grazie alla sua assidua presenza sui Maxi, riesce a entrare nella Top Ten dei disegnatori dampyriani. Tra i primi dieci rientrano anche i veterani del personaggio Majo, Luca Rossi e Stefano Andreucci, gli ormai classici Arturo Lozzi e Michele Cropera, e il più recente Andrea Del Campo, che ha esordito sulla serie solo nel 2013 e che, da quel momento, è secondo solo al leader Genzianella in fatto di apparizioni dampyriane. Da notare le pochissime pagine degli ultimi sette autori della lista, tutti apparsi sullo specialissimo numero 224: Il santo venuto dall'Irlanda
Un'illustrazione di Nicola Genzianella, il più prolifico disegnatore di Dampyr

Il gioco delle coppie


Da che mondo è mondo in casa Bonelli, realizzandosi perlopiù fumetti seriali, e quindi con scadenze da rispettare per non mancare l'appuntamento con l'edicola, i comics si costruiscono come una catena di montaggio: prima  si stende un soggetto, che dopo l'approvazione, va sceneggiato, per poi affidarlo alle matite e ai pennelli di un disegnatore, o se necessario, anche più di uno. Ogni singola avventura nella maggior parte dei casi dunque, ha due autori, uno sceneggiatore e un disegnatore, anche se non mancano storie scritte a quattro mani o episodi disegnati a otto mani, per non parlare dell'appena citato Dampyr 224 disegnato a 26 mani! 

Il santo venuto dall'Irlanda,  una storia per 13 illustratori... più 2 coloristi, 1 sceneggiatore, 1 letterista e 2 copertinisti. Un record in casa Bonelli. Illustrazione di Enea Riboldi

Per realizzare le 316 storie bonelliane di Dampyr si sono create, dunque, una serie di collaborazioni che a volte si sono limitate a una sola avventura, ma più spesso si sono ripetute nel tempo dando vita a due, tre, o più episodi dedicati al cacciatore di vampiri. Per la cronaca tra i 36 sceneggiatori e i 62 disegnatori si sono create in questi 25 anni ben 177 coppie d'autori, alcune che hanno realizzato insieme oltre 2000 tavole, altre che hanno collaborato per una sola singola tavola. Ovviamente non ve le elenchiamo tutte, ma nella tabella qui sotto, troverete le 20 più prolifiche collaborazioni tra sceneggiatori e disegnatori sulle pagine di Dampyr. I numeri decimali nella colonna delle storie sono frutto di storie disegnate a più mani e con un incidenza diversa. Ad esempio: l'ultimo episodio prima del 300 che vede Harlan e soci proseguire la ricerca in Sudan dei pezzi del calderone della conoscenza, è stato attribuito, come disegni, ai due illustratori, ma non in parti uguali; Stefano Andreucci ne ha disegnate 173 tavole, ovvero il 92% e Michele Rubini le restanti 15, cioè l'8%. Quindi in questo caso la collaborazione con Boselli per Andreucci corrisponde a 0,92 storie; per Rubini a 0,08 storie.


Boselli ovviamente è l'autore che più di altri ha potuto collaborare coi disegnatori avendo scritto praticamente il 50% esatto delle tavole finora pubblicate; non stupisca quindi che appaia in otto dei primi dieci posti, o in quattordici dei primi venti. Non è neppure strano che i principali collaboratori del co-creatore della serie siano i due più prolifici disegnatori di Dampyr. Fabrizio Russo, terzo tra i disegnatori, invece avendo collaborato più con Diego Cajelli che con Boselli non appare subito a ruota, ma si deve accontentare del nono posto con Cajelli e dell'11° in coppia con Boselli. Luca Rossi riesce quindi a salire insieme a Boselli sul terzo gradino del podio di questa particolare classifica a coppie. Rossi Sarebbe addirittura al secondo posto se considerassimo il numero di storie e non di tavole. Mediamente, infatti la coppia Boselli/Rossi ha realizzato storie di meno di 90 pagine, mentre della coppia Boselli/Dotti, ha realizzato episodi oltre le 160 tavole di media. 


Gli episodi più lunghi e più brevi


A proposito di lunghezza degli episodi: quelli di realizzati per albi SBE, mediamente sono lunghi 108,37 tavole, con dei picchi che arrivano a 376 tavole, ovvero quattro albi, e dei minimi che arrivano tra 10 e 20 pagine. Non ve li elenchiamo tutti perché la maggior parte sono o da 94 tavole (ben 239 episodi) o da 188 tavole (35 episodi); ma ci limiteremo ai quattro più lunghi, dato che già il quinto rientra in quelli da 188 pagine, e ai dieci più corti che chiudono la graduatoria. 


Al primo posto ci sono due episodi, di cui uno tutto sommato recente. Il più "storico" dei due vede ai disegni il solo Andreucci, per realizzare invece il più recente, quello de Le Origini, essendosi negli ultimi anni decisamente accorciati i tempi di produzione, sono stati coinvolti sette illustratori. Da notare come Andreucci compaia come disegnatore in ben tre delle quattro storie più lunghe di Dampyr, il che spiega in parte di come, con sei storie in coppia con Boselli, sia a ridosso del connubio Boselli-Majo che ha invece all'attivo quasi dodici episodi. Nelle ultime posizioni troviamo tutte storie brevi realizzate per i due color di Dampyr dedicati rispettivamente alla letteratura e al cinema horror. In realtà ancora più corto ci sarebbe il famoso numero zero di sole 8 pagine, ma non rientra tra gli episodi bonelliani.

Sulla cover dell'albo di esordio di una delle tre storie più lunghe di Dampyr, non appare il protagonista della serie. Illustrazione di Enea Riboldi

Anno per anno


Chiudiamo la sezione dedicata agli sceneggiatori e ai disegnatori, andando a scoprire i più prolifici tra loro anno per anno; una sorta di Albo d'Oro degli scudettati dampyriani dal 2000 ad oggi. Nella lista qui sotto trovate lo sceneggiatore e il disegnatore, o i disegnatori a pari merito, più pubblicati nell'anno di riferimento; il numero di tavole che ha consentito loro di vincere il titolo annuale; ma anche, di volta in volta, il numero di titoli accumulati fino a quel momento.  



Tra gli sceneggiatori è stato quasi sempre Mauro Boselli a risultare lo scrittore più pubblicato dell'anno. Fino ad oggi Mauro ha conquistato ben 24 dei 25 "scudetti" messi in palio; solo nel  2017 ha ceduto momentaneamente lo scettro a Claudio Falco. La prima stella dampyriana da appuntarsi virtualmente sul petto per Boselli è giunta nel 2009, la seconda nel 2020.
Il record di tavole pubblicate in un solo anno è di 1100 e risale al 2008. Per il momento nel primo trimestre dell'anno in corso è ancora Boselli a primeggiare.
Più variegato l'elenco degli scudettati tra gli illustratori; considerando anche molti titoli a pari merito sono ben 18 i disegnatori che sono stati, almeno per una volta, i più pubblicati dell'anno sulle pagine degli albi regolari o speciali di Dampyr. Dotti è colui che può vantare più titoli, sei, per il momento seguito da Genzianella a cinque, e Russo e Del Campo a quattro. Andreucci per il momento è il più pubblicato nel 2025, ma dubito riesca a mantenere la testa del gruppo fino a fine anno e conquistarsi anche lui il quarto titolo; in compenso nell'anno del terzo scudetto, ovvero il lontano 2011 ha stabilito il record di serie in fatto di tavole pubblicate in un solo anno, ben 376; grazie alla storia in quattro albi che lo vede in testa alla classifica degli episodi più lunghi.

Illustrazione di Stefano Andreucci,  disegnatore che detiene il record di pagine dampyriane pubblicate in un solo anno: 376 nel 2011. E' inoltre l'unico illustratore ad aver collaborato alla realizzazione delle tre storie più lunghe del personaggio. 

Le copertine e i copertinisti


Le copertine di Dampyr vennero affidate fin da subito a Enea Riboldi che molti anni prima aveva già collaborato con la casa editrice, e con ottimi risultati, come copertinista, per gli undici albetti dell'edizione italiana dei comics book di Indiana Jones pubblicati negli states dalla Marvel a metà degli anni Ottanta. Riboldi, come scoprirete più avanti, è l'autore di quasi tutte le cover di Dampyr e in combutta con Boselli si diverte spesso a omaggiare altre illustrazioni famose, sia di pubblicazioni straniere, sia di produzioni bonelliane, sia di opere pittoriche. Qui sotto ve ne proponiamo alcune, ma potete divertirvi a rintracciarne altre sulle oltre trecento illustrazioni di Riboldi divenute copertine per le avventure di Harlan Draka e soci.

Una delle citazioni più recenti risale all'estate scorsa: la cover di Dampyr 293 è ispirata alla cover del novembre 1939 della rivista Weird Tales. Da notare l'assenza in copertina del protagonista; rarissimi i casi in casa Bonelli, meno raro su Dampyr.

Come non notare la citazione de L'isola nera di Tintin sulla cover di Dampyr 162. Il motoscafo di Harlan è decisamente più moderno e veloce della barchetta a motore del giovane reporter belga, ma una oscura destinazione si staglia minacciosa all'orizzonte per entrambi.

Il Viandante sul mare di nebbia del pittore tedesco Caspar David Friedrich, un dipinto realizzato due secoli prima, viene citato nel 2017 da Riboldi sulla cover del tredicesimo speciale del personaggio. 

Anche le misteriose presenze che scaturiscono da un libro "maledetto" sulla copertina di Dampyr 8, ricordano situazioni analoghe accadute ai colleghi Martin Mystère e Dylan Dog  tra gli anni Ottanta e i Novanta.

Enea Riboldi, però, nonostante la quasi egemonia, non è il solo copertinista dampyriano. Gli illustratori chiamati a realizzare le cover del cacciatore di vampiri in questi 25 anni sono ufficialmente nove, ma nella graduatoria qui sotto ne troverete elencati... ventidue! Per rimpolparne le fila infatti abbiamo segnalato anche tutti i disegnatori che hanno realizzato immagini apposite per copertine di pubblicazioni, esclusivamente dampyriane, fuori dai confini bonelliani, ma anche fuori dai confini nazionali. 


Se rimaniamo in ambito bonelliano, Enea Riboldi è colui che ha realizzato quasi tutte le 339 copertine ufficiali del personaggio, a partire dai trecento albi regolari. ai colleghi rimangono una manciata di cover da spartirsi. Al secondo posto bonelliano troviamo Alberto Dal Lago, copertinista degli ultimi tre speciali finora usciti, caratterizzati anche dal cambio di grafica  e dalla riduzione della foliazione. Al terzo posto con le due copertine dei Dampyr Color troviamo Matteo Vattani. Tra i copertinisti bonelliani non possiamo non citare l'artista che si firma con lo pseudonimo No Curves, autore dell'opera "Darkness Call" realizzata con nastro adesivo su legno, e utilizzata per il volume che presenta la storia Il santo venuto dall'Irlanda in grande formato.


Le altre cover che trovate in graduatoria sono divise in due gruppi, quelle realizzate per albetti non bonelliani italiani e quelle realizzate appositamente per edizioni straniere.
Tra le prime rientrano tutte quelle immagini commissionate appositamente per albetti spillati promozionali dedicati al cacciatore di vampiri, soprattutto realizzate per la kermesse estiva Rimini Comix, ma anche per Autunno Nero, Narnia Fumetto, Cartoomics e Napoli Comicon, quest'ultime due in occasione del lancio della serie.
Nell'ultima colonna invece sono riporte le copertine realizzate appositamente per edizioni straniere, dove la fa sa padrone Ashley Wood con le otto cover americane commissionate dalla IDW.

Le otto cover realizzate da Ashley Wood per l'edizione statunitense della IDW Publishing datata 2005.

Le cover di Wood sono indubbiamente inedite, ma in altri casi capire se una illustrazione è stata realizzata espressamente per essere una copertina non è immediato, ve ne mostriamo un esempio qui sotto. La cover del nono numero tedesco, che poi è diventata anche la copertina del nono numero francese, nonché la cover del volume bonelliano da libreria I maestri della notte, parrebbe ispirata dalla stampa distribuita in occasione di Cartoomics 2008, ma la scritta in calce alla stampa ci fa dubitare che l'illustrazione di Dotti fosse nata  per uno dei tanti firmacopie delle fiere fumettistiche.

A toglierci ogni dubbio è il bozzetto dello stesso Dotti, che riporta il logo dell'edizione tedesca tratteggiato dal disegnatore. L'illustrazione è stata pensata per la Germania, ma utilizzata anticipatamente anche come stampa da firmare e omaggiare ai fan di Harlan durante la kermesse meneghina.


La maggior parte delle cover dell'edizioni tedesca, riprese poi dall'edizione francese, sono in realtà costruite colorando stampe realizzate precedentemente, a parte quella di Dotti di cui abbiamo appena parlato e un paio di Majo realizzate direttamente a colori. Oltre alle cover americane, poi, sono inedite alcune recenti copertine serbe realizzate da illustratori balcanici e una di Stassi per un volume portoghese.

Un paio di copertine realizzate in Serbia per l'edizione "retro" del crossover tra Harlan e Dylan, e per un albo antologico con le storie del Dampyr Magazine e alcune storie brevi extrabonelliane. Le copertine sono rispettivamente di Grbić e Stevanović. 

Sempre a proposito di copertine: Harlan Draka e probabilmente il personaggio bonelliano con il più alto numero di cover in cui non appare. Sono ben quattordici le copertine in cui il titolare della collana non si vede.


Altre cover dampyriane


Esistono poi altre copertine dampyriane non bonelliane che hanno avuto più o meno risalto nella storia del personaggio, a partire da quella di Dime Press, seconda serie, numero 1, albo che presentava ai fan bonelliani il nuovo personaggio di Boselli e Colombo proprio nel mese di esordio, con illustrazione realizzata da Luca Rossi che è diventata poi anche una cover per l'edizione tedesca.

Il ventitreesimo numero di Dime Press, il primo con la nuova numerazione, presenta nella primavera del 2000, il nuovo personaggio con un ricco dossier e con un inedita copertina di Luca Rossi. Questo albo e questa cover non sono censiti in questa puntata di Diamo i Numeri in quanto non si tratta di un albo monografico dedicato esclusivamente a Dampyr, come quelli che invece abbiamo preso in considerazione.

Sempre del 2000 è la prima cover di Fumo di China dedicata al personaggio e firmata da Alessandro Baggi, ne seguiranno poi altre cinque nel corso degli anni successivi; da segnalare un paio di comparse anche sulla copertina di Scuola di Fumetto; una sulla rivista Cronaca di Topolinia; una antichissima, datata 1999, sulla fanzine Nuvole; una controcover sulla rivista Best movie e una copertina "virtuale" per Sbam Comics.


Dampyr nel mondo


Il raggio d'azione del protagonista, come sanno i suoi fedeli lettori è... tutto il mondo, e non solo; Harlan e soci hanno visitato anche mondi lontanissimi e di alte dimensioni. Ma nella realtà in quali paesi è giunto, editorialmente parlando, il nostro Dampyr? e in quali ha avuto più successo? A queste domande risponderà la tabella seguente in cui abbiamo incolonnato per numero di tavole inedite pubblicate i sedici stati che hanno pubblicato almeno un albo del "figlio del diavolo", per un totale di oltre cinquantamila tavole e esattamente 300 albi, grazie al recentissimo settimo volume dell'attuale edizione serba.


La Turchia è tutt'oggi la nazione che ha pubblicato il maggior numero di pagine e di storie di Dampyr dopo l'Italia, anche se le testate dedicate ad Harlan non escono più del 2017. Nei suoi balenotteri da quattro albi ciascuno ha pubblicato i primi 110 albi regolari, i primi cinque Speciali e altrettanti Maxi. La Turchia è stata anche il primo paese straniero a pubblicare Dampyr nel 2002, Dal punto di vista dei volumi pubblicati però il paese del Bosforo è solo quarto. La nazione che ha sfornato più pubblicazioni dampyriane è invece la Serbia con 55 albi,  ma più "smilzi" rispetto all'edizione turca. 

Il settimo volume dell'attuale edizione Serba, uscito il 20 febbraio del 2025 è il 300° albo dampyriano pubblicato fuori dai confini nazionali. Cover di Enea Riboldi

Al secondo posto per tavole e albi pubblicati troviamo la Croazia, seguita poi dalla Spagna in entrambe le categorie. Proprio la Croazia è uno dei paesi, insieme a Brasile, Serbia e Ungheria, che ancora oggi pubblicano Dampyr e quindi in grado di avanzare in questa speciale classifica delle pubblicazioni estere. Infine segnalo che il Brasile è l'unica nazione, belpaese a parte, in cui Dampyr ha potuto festeggiare i 20 anni di pubblicazione, dal 2004 al 2024; per la verità con un "buco" di 13 anni tra il 2005 e il 2018 e cambiando un paio di editori.

Due versioni russe di Dampyr. A sinistra l'edizione ufficiale, della Midnight, uscita nel 2012, che riprende la grafica della spagnola Aleta, che raccoglie i primi dua albi italiani,e che risulta essere l'unico albo pubblicato fisicamente nel paese euro-asiatico. A destra una versione del numero uno presumibilmente non ufficiale, solo virtuale, messa on line da un sito russo, con logo tradotto; di questa "edizione" sono disponibili  ben nove albi del Cacciatore di Vampiri.

Il logo di Dampyr è stato spesso modificato dagli editori stranieri nel tentativo di renderlo più accattivante per i loro lettori, ma le testate alla fine risultate più longeve sono state quello col logo italiano originale. Tra i logo alternativi quello che è stato più utilizzato è il quarto dall'alto, quello francese, apparso su 13 copertine di volumi delle edizioni Claire de lune.

I coloristi


Il colore è il protagonista dei numeri centenari di casa Bonelli da sempre, ed inevitabilmente lo è anche di questo numero trecento; che in realtà non è il terzo albo a colori della serie regolare, bensì il quinto. 

I precedenti quattro numeri in quadricromia della serie regolare. Da notare l'assenza del protagonista nella cover del più recente. Illustrazioni di Enea Riboldi. 

Oltre ai classici 100 e 200, registriamo anche il numero 224 e il 241.Quest'ultimo albo festeggiava i venti anni del personaggio, mentre l'episodio Il santo venuto dall'Irlanda è stato concepito a Lucca, è ambientato per buona parte nella città dei comics, ma soprattutto presenta splendide illustrazioni fantasy di nove artisti italiani. 

Due straordinarie illustrazioni contenute in Dampyr 224. sono opera rispettivamente di Paolo Barbieri e Lucio Parrillo

Il numero 224... lo stesso numero di Dylan Dog che più di vent'anni fa, per puri motivi di marketing, apparve anch'esso a colori. Una curiosa coincidenza che lega l'Indagatore dell'Incubo al Cacciatore di Vampiri.
Oltre ai numeri della serie regolare sono stati pubblicati a colori gli ultimi due maxi del personaggio, ribattezzati in quell'occasione Color Dampyr e, fuori dai confini bonelliani, vennero colorate le storie contenute nel volume dei Classici del Fumetto Serie Oro di Repubblica. Chi sia però il colorista di quei tre episodi, tutti firmati da Majo per la parte grafica, non ci è dato di sapere dato che sul volume non viene indicato. 

Splash page di Transylvanian Express, che insieme a Il segreto delle sette città e Lamiah, si può leggere a colori solo sul volume 47 de I Classici del Fumetto di Repubblica serie Oro, un volume del 2005, uscito come collaterale al quotidiano del gruppo editoriale Gedi

In totale sono diciannove i coloristi chiamati a trasformare da bicromia a quadricromia le tavole di Dampyr, anzi venti, col colorista misterioso di Repubblica, che avendo colorato ben 282 tavole sarebbe addirittura il primo della lista. I diciannove conosciuti, invece, li trovate tutti nella tabella qui sotto incolonnati per numeri di tavole colorate.


E' Alessia Pastorello, grazie ai colori dell'albo in edicola, a prevalere in questa graduatoria; Alessia scavalca Romina Denti che rimane comunque, con 141 tavole, la più pubblicata sulla serie regolare. Gradino più basso del podio per Matteo Vattani, colorista dell'albo del ventennale e copertinista dei due Dampyr Color. Da notare che Baggi è l'unico nome ad apparire tra gli sceneggiatori, i disegnatori i copertinisti e i coloristi.

I letteristi


Dopo coloro che colorano, passiamo a coloro che hanno riempito i baloon di Dampyr con milioni di parole, concepite da Boselli e colleghi, dal 2000 a oggi. Una graduatoria piuttosto breve fatta solo da otto letteristi, che trovate elencati qui sotto in ordine di tavole letterate, complessivamente, e collana per collana.


Con oltre 19000 tavole, il 56% di quelle complessive del personaggio, è Omar Tuis il letterista più impiegato della collana del Figlio del diavolo. Omar è anche il più utilizzato in ciascuna delle collane fuori serie del personaggio. Buona prestazione anche per Luca Corda che con circa 11500 tavole, il 33% del totale, è il secondo letterista più prolifico della collana. Chiude il podio, con poco più di duemila tavole, circa il 6% complessivo, Riccardo Riboldi. Tutti gli altri si spartiscono il 5% rimanente. 

La cover del primo Dampyr disegnata da Riboldi e l'omaggio in stile disneyano realizzato da Ivano Codina 

E con i letteristi abbiamo concluso il nostro viaggio nelle cifre di Dampyr. Questo resoconto coincide poi, casualmente, con la chiusura di un ciclo. La vita editoriale della collana avrà una svolta importante a partire dal numero 301, Il figlio del Dampyr, che richiama il titolo del mitico numero uno, come a sottolineare un nuovo inizio. 
Le copertine della serie regolare passeranno di mano, da Enea Riboldi a Michele Cropera, lasciando la peculiarità di non aver mai cambiato copertinista al solo Martin Mystère, almeno tra le serie in attività; anche il frontespizio, finora firmato da Majo, sarà disegnato da Cropera, unificando stilisticamente la confezione dell'albo; l'impostazione grafica della collana subirà un restyling, con logo "sfondato" e eliminazione della fascia colorata sotto il titolo; il numero della pagine passerà da 96 a 80 più copertina; e la cura della collana passerà dalla coppia Boselli-Giusfredi a Gianmaria Contro.

L'albo che inaugura il nuovo ciclo di Dampyr. Cover di Michele Cropera


Appuntamento alla prossima puntata di Diamo i numeri.

Saverio Ceri 

P.S.
Dimenticavo: il terzetto di eroi creati di Boselli e Colombo è stato anche reclutato tra i Bonelli Kids, la banda di ragazzini appassionati di fumetti bonelliani, protagonisti dell'omonima striscia umoristica prodotta dalla bonelli direttamente per il web.



N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

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