di
Giampiero Belardinelli
Straordinaria, come al solito, la recensione del nostro collaboratore e amico di vecchia data Giampiero Belardinelli. E pure toccante - visto che tale avventura sarà l'ultima di Zagor a fregiarsi, dopo 55 anni ininterrotti, delle copertine del Maestro Gallieno Ferri... Lasciamo dunque subito la parola a Giampiero, segnalandovi che Max Capalbo ha aggiunto la voce Change (Angel) alla lettera C suo dizionario Zagor Monsters: la voce può anche esser letta come una "recensione complementare"! (s.c. & f.m.)
Straordinaria, come al solito, la recensione del nostro collaboratore e amico di vecchia data Giampiero Belardinelli. E pure toccante - visto che tale avventura sarà l'ultima di Zagor a fregiarsi, dopo 55 anni ininterrotti, delle copertine del Maestro Gallieno Ferri... Lasciamo dunque subito la parola a Giampiero, segnalandovi che Max Capalbo ha aggiunto la voce Change (Angel) alla lettera C suo dizionario Zagor Monsters: la voce può anche esser letta come una "recensione complementare"! (s.c. & f.m.)
Change, il mutaforma spaziale: angelo... |
Darkwood
è il luogo dell’infinito, un universo di avventure, di orrore e di
redenzione. Darkwood è il luogo dove due eroi (sì, due) da oltre
cinquant’anni affrontano ogni sorta di pericolo e dove lo stupore
lascia ben presto spazio alla realtà, perché perdere tempo in
chiacchiere significa lasciarci la pelle. Darkwood è il luogo dove
l’impossibile si arrende alla libertà dell’immaginazione, le cui
metafore narrative affondano le radici in quelle del mondo classico occidentale - l’epica omerica in primis. Fin dagli inizi della
serie, gli sceneggiatori che si sono alternati e poi hanno preso il
posto dell’insuperato Guido Nolitta hanno continuato su questa
linea, con risultati diseguali, ma sempre con un preciso filo
conduttore: sciogliere le briglie della fantasia. Moreno Burattini da
diversi anni ha cercato di tener presente questo insegnamento,
accompagnato molte volte dalla rassicurante presenza del Maestro
Gallieno Ferri e degli altri disegnatori inseriti in questi ultimi
anni nello staff grafico. In quest’ultima fatica, lo sceneggiatore
toscano si è avvalso della collaborazione di Emanuele Barison (alla
sua seconda prova zagoriana), autore dal segno robusto impreziosito
da un chiaroscuro potente, in cui le ombre e le atmosfere inquiete
avvolgono ogni singola vignetta. La cooperazione tra i due autori ha
partorito questa avventura in bilico tra orrore e fantascienza, in
cui si intrecciano diversi spunti e in cui, come nelle migliori
storie della serie, si sovrappongono diversi piani di lettura.
...o demone caduto dal cielo? |
L’orrore…
Il
racconto ha un ritmo intenso e si svolge nel giro di poco tempo, ma nello stesso momento le informazioni e le riflessioni sono inserite tra
le pagine in maniera tale da non far mai scemare l’adrenalina
narrativa. Darkwood è minacciata da un orrore sconosciuto, e le
sicurezze dei protagonisti (Zagor, Cico e Tonka) tendono a vacillare,
non tanto per legittima paura, ma perché il pericolo sembra sfuggente
e quasi invisibile. Eppure la concretezza della minaccia si nota
dalle spaventose ferite sui corpi dei cadaveri; quindi, riflette
Zagor, chi sta portando la morte a Darkwood è reale e tangibile, per
quanto inimmaginabile. Burattini ha spostato l’attenzione
sull’orrore e sul raccapricciante e allo stesso tempo (alle pp.
56-62 di Non umani) ha inserito una sorta di bolla narrativa,
in bilico fra tragedia e poesia, che non solo si rivelerà la chiave
di volta del racconto ma soprattutto, almeno secondo la mia
sensibilità, una profonda riflessione sull’eterno dualismo tra
amore e odio.
Da Zagor 613 |
…e
la redenzione
Per
questo ho assunto un aspetto che assomigliasse ai suoi sentimenti
– rivolgendosi a Zagor, l’alieno Angel si riferisce al vecchio
cieco – Quello di un Angelo così come lui immaginava che
possano essere. Non ho mai provato niente di simile, nella mia vita,
assumendo l’aspetto e i pensieri di centinaia di creature, sui più
svariati pianeti. Ho capito perciò quanto i Terrestri possano essere
diversi dall’unico che ho conosciuto, Hays. Quanto possano essere
capaci di amare e di soffrire (Gli assassini venuti dallo
Spazio, p. 49). Queste parole si prestano ad alcune considerazioni.
Angel afferma di non aver conosciuto, nella sua esperienza extra
planetaria, un così potente amore per la vita e per gli affetti come
nel caso del vecchio cieco. Nell’immaginario Universo descritto da
Angel il nostro pianeta - in cui purtroppo abbondano assassini, biechi
fondamentalisti religiosi, dittatori e pazzi sanguinari di ogni risma
ecc. - c’è spazio per purissimi e profondi sentimenti di amore, di
rispetto e di generosità. Probabilmente, non sappiamo se volutamente
o meno, Burattini vuol dirci che il nostro pianeta è pur sempre il
miglior luogo in cui vivere, e l’armonia e la pace dobbiamo
cercarle in noi stessi senza aspettare un improbabile input in arrivo
dall’esterno. Il vecchio cieco, con la sua tenera fiducia e voglia
di comunicare, ha trasformato l’animo del mutaforma Angel e ha
ammantato di poesia un racconto duro come un pugno nello stomaco, in
cui giganteggia uno Zagor dinamico e implacabile, ma anche
rassicurante e fiducioso come il vecchio cieco, la cui figura sembra
riecheggiare quella dell’indimenticabile Wandering Fitzy.
In un'unica foto i tre autori dei due albi in esame: il compianto copertinista Gallieno Ferri, lo sceneggiatore Moreno Burattini e il disegnatore Emanuele Barison (dall'imperdibile blog di Barison) |
Addio,
Maestro!
Con
l’albo Zagor Gigante 614 si chiude un’era gloriosa contrassegnata
dalle copertine di uno dei Maestri del fumetto italiano e
internazionale, Gallieno Ferri. Quella che impreziosisce l’albo Gli
assassini venuti dallo Spazio è un po’ la summa delle
caratteristiche della saga, fatta di contaminazione di generi, di
ombre e di mistero, di orrore e di fantasia… Ed è anche l’ultima
inedita, mentre alcune delle precedenti sono rielaborazioni di
immagini realizzate per varie occasioni. Dallo Zagor 615 (Zenith
666) in poi le copertine verranno realizzate da Alessandro
Piccinelli: confesso che avrei voluto vedere all’opera un autore
dal tratto più ferriano, ma riconosco le motivazioni esposte dalla
Casa editrice, e soprattutto non si possono non apprezzare le qualità
dell’autore incaricato a sostituire il Maestro. Quindi, anche da
parte mia... buon lavoro Alessandro!
Zagor n. 613, agosto 2016. Disegno di Ferri |
Zagor
Gigante 613
(Zenith
664)
NON
UMANI
Agosto
2016
pag.
100, € 3,20
Testi:
Moreno Burattini
Disegni:
Emanuele Barison
Copertina:
Gallieno Ferri
Rubriche:
Moreno Burattini
Zagor n. 614, settembre 2016. Disegno di Ferri |
Zagor
Gigante 614
(Zenith
665)
GLI
ASSASSINI VENUTI DALLO SPAZIO
Settembre
2016
pag.
100, € 3,20
Testi:
Moreno Burattini
Disegni:
Emanuele Barison
Copertina:
Gallieno Ferri
Rubriche:
Moreno Burattini
Giampiero Belardinelli
N.B. Trovate i link alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!
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