di Nazzareno Giorgini
Con questa sentita recensione della doppia storia di Dampyr apparsa sui nn. 177 e 178 della serie diamo il bentornato a un vecchio amico sulle colonne di Dime Web, Nazzareno Giorgini, che aveva collaborato con noi alla fine del 2012 con il suo approfondito servizio sul Massacro di Goldena! (s.c. & f.m.)
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La nascita del multiverso |
La
lezione di oggi verte su quelle anomalie della comune percezione
della nostra realtà e dello spaziotempo, che vanno sotto il nome di
"scomparse
inspiegabili"
(da Dampyr
n. 177, pag.13): così il professor Zardek ci introduce in
quell’affascinante argomento che parla di dimensioni parallele e
falle del multiverso, temi piuttosto diffusi nella letteratura
fanta-horror, da cui pesca a piene mani l’infaticabile Boselli per
costruire il suo intreccio (argomenti, occorre dirlo, neppure tanto
lontani dai recenti studi scientifici e matematici che riguardano
l’universo).
Per
goderci questa doppia storia di Dampyr
è giusto seguire il consiglio che lo stesso Boselli ci dà a pag. 4
del n. 177: limitatevi ad abbandonarvi all’onirico susseguirsi
degli incubi magistralmente disegnati da Alessandro Bocci. In
effetti il racconto si presta a vari piani di lettura: può essere
visto come un modo di riepilogare le tante storie di Harlan Draka che
lo preparano e si intrecciano con questo (caratteristica basilare
della serie, che la rende, da un lato, estremamente complessa nella
sua comprensione delle trame e sottotrame, dall’altro, estremamente
ricca di sviluppi imprevedibili), ma anche come una possibilità di
lasciarsi andare alla deriva nell’infinito mare del multiverso,
guidati dai disegni di Bocci, vera colonna sonora del racconto, che
garantiscono, coadiuvati dalla sceneggiatura di Boselli, la
cosiddetta sospensione dell’incredulità.
All’inizio
della storia troviamo a Londra il trasformista Sho-Huan, nemico di
lunga data dei nostri eroi, che si diverte a resuscitare persone
decedute (con l’aiuto dei mutaforma) sfruttando i ricordi e l’amore
di coloro che rimangono in vita: l’umanità e la sensibilità di
Kurjak, rude uomo di guerra, che rivede la moglie e il figlio morti,
sono in primo piano in questa sequenza dal sapore nostalgico. A
Cardiff, Harlan, Kurjak e il detective Fane, ritrovano l’abitazione
di Sho-Huan, ma attraverso una trappola ordita dal loro nemico
vengono proiettati nella “casa sull’orlo del mondo” e costretti
a vagabondare per il multiverso.
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Lo spaziotempo |
A
partire da questo momento inizia un’estrema varietà di orride
ambientazioni (per il piacere degli occhi dei lettori) che
rappresenta la fase più onirica e fantastica del racconto, unita
però anche a un punto interrogativo fondamentale tipico di una
detective story: che cosa sta cercando Sho-Huan nel multiverso,
sfruttando i ricordi sepolti nell’inconscio dei nostri eroi? Per
godersi di più la storia bisognerebbe aver letto il n. 86 di Dampyr,
La
casa sull’orlo del mondo,
un gioiellino scritto da Mauro Boselli e disegnato da Luca Rossi,
che, con l’ausilio della veggente Ann Jurging, ci svela i segreti
di questa casa vagabonda. Per chi non l’avesse letto, ci pensa
comunque Harlan a riassumerne i momenti fondamentali utili a
comprendere meglio l’incubo che stanno vivendo i tre personaggi: ma
ricordatevi che a forza di viaggiare nello spaziotempo, prima e
dopo, causa ed effetto iniziano a confondersi… o a perdere
importanza (n. 178, pag. 16).
Si
diceva prima degli sviluppi imprevedibili che la complessità
dell’intreccio nella serie bonelliana di Dampyr
permette di realizzare, grazie alla capacità di Boselli di
considerare ogni singola storia come un tassello di un enorme mosaico
(oltre allo stile narrativo dell’autore che sa costruire delle
sceneggiature talmente dense nei dialoghi da sembrare più adatte a
un film o romanzo piuttosto che a un fumetto). Ne abbiamo una prova
in questa storia doppia, dove si intrecciano il ritorno di Lady
Nahema, spia al servizio di Nergal, principe infernale (n. 148, Nella
fortezza dei Naphidim),
di Liam O’Keefe, guardiano della “casa sull’orlo del mondo”,
dello shtetl
ebraico Radzin scomparso in Polonia nel 1945 (n. 99, Il
villaggio incantato)
e di Charles Moore, il piccolo dampyr (n. 162, Il
figlio di Joan).
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Fumetti, spaziotempo e multiverso: le Terre Infinite della DC Comics! |
E
l’eroe che fine fa in questo intreccio di trame da incubo? Occorre
dire che Harlan Draka se la cava abbastanza bene; certo, il sospetto
che serva solo al narratore per esplorare i mondi infiniti del
fanta-horror c’è, ma quando serve una decisione improvvisa e
determinante per far procedere l’azione o risolvere una situazione
di “massima tensione”, Harlan ci sa fare: ecco cosa vuol dire
la parola eroi… neanche
riflettono sulle conseguenze, quando c’è una cosa giusta da fare,
pensa Fane a proposito di Harlan e Kurjak a pag. 95 del n. 177. È
anche vero che l’umanità del personaggio si rivela poi in
espressioni come questa: Eroe un corno! Sono un dannato vigliacco,
invece! (pag. 67, n. 178), quasi a ribadire l’ambivalenza della
doppia natura, umana e mostruosa insieme, insita nel personaggio del
dampyr, figlio di una donna e di un vampiro.
Il
finale del racconto assume ancora il tono di un giallo destinato a
eliminare il pericoloso Sho-Huan. Non lo sveliamo per non far perdere
la sorpresa a chi non avesse letto la storia, ma vi assicuriamo che
la suspense
è garantita; ci limitiamo a ricordare l’incantesimo di Rabbi
Eleazar che difende il villaggio: come dice Lady Nahema, chi versa
del sangue con la violenza a Radzin, finisce disintegrato e disperso
nel multiverso (n. 178, pag. 93). Dopo tanti incubi e visioni
fantastiche, il finale positivo è d’obbligo, come sa chi conosce
le trame intrecciate dal nostro Boselli. Nell’ultima tavola del
racconto troviamo infatti Harlan che telefona al suo amico di Londra,
Matthew Shady, preannunciando una nuova avventura destinata a
ritrovare la scrittrice di romanzi storici Dolly Maclaine, scomparsa
anni fa, forse rapita dalla strega Black Annis.
A
presto, Dampyr!
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Dampyr n. 177, dicembre 2014. Disegno di Riboldi |
Dampyr 177
SCOMPARSI!
Dicembre 2014
pag. 100 - € 3,20
Testi: Mauro Boselli
Disegni: Alessandro Bocci
Rubriche: Mauro Boselli
Copertina: Enea Riboldi
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Dampyr n. 178, gennaio 2015. Disegno di Riboldi |
Dampyr 178
I VAGABONDI DELL'INFINITO
Gennaio 2015
pag. 100 - € 3,20
Testi: Mauro Boselli
Disegni: Alessandro Bocci
Rubriche: Mauro Boselli
Copertina: Enea Riboldi
Nazzareno Giorgini
N.B. trovate i limk alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del giudizio!
Bella recensione del mio amico Nazzareno. Dampyr è una serie che merita di essere analizzata più spesso... Vedremo quel che si potrà fare!
RispondiEliminaA me i multiuniversi non fanno impazzire! Sclavi li ha usati sia in DD che in Zagor e mi sono bastati, anche se ha comunque scritto su di essi belle storie!
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