sabato 14 febbraio 2015

A PROPOSITO DELLE “SCOMPARSE INSPIEGABILI”… DAMPYR 177 E 178

di Nazzareno Giorgini

Con questa sentita recensione della doppia storia di Dampyr apparsa sui nn. 177 e 178 della serie diamo il bentornato a un vecchio amico sulle colonne di Dime Web, Nazzareno Giorgini, che aveva collaborato con noi alla fine del 2012 con il suo approfondito servizio sul Massacro di Goldena! (s.c. & f.m.)


La nascita del multiverso


La lezione di oggi verte su quelle anomalie della comune percezione della nostra realtà e dello spaziotempo, che vanno sotto il nome di "scomparse inspiegabili" (da Dampyr n. 177, pag.13): così il professor Zardek ci introduce in quell’affascinante argomento che parla di dimensioni parallele e falle del multiverso, temi piuttosto diffusi nella letteratura fanta-horror, da cui pesca a piene mani l’infaticabile Boselli per costruire il suo intreccio (argomenti, occorre dirlo, neppure tanto lontani dai recenti studi scientifici e matematici che riguardano l’universo).
Per goderci questa doppia storia di Dampyr è giusto seguire il consiglio che lo stesso Boselli ci dà a pag. 4 del n. 177: limitatevi ad abbandonarvi all’onirico susseguirsi degli incubi magistralmente disegnati da Alessandro Bocci. In effetti il racconto si presta a vari piani di lettura: può essere visto come un modo di riepilogare le tante storie di Harlan Draka che lo preparano e si intrecciano con questo (caratteristica basilare della serie, che la rende, da un lato, estremamente complessa nella sua comprensione delle trame e sottotrame, dall’altro, estremamente ricca di sviluppi imprevedibili), ma anche come una possibilità di lasciarsi andare alla deriva nell’infinito mare del multiverso, guidati dai disegni di Bocci, vera colonna sonora del racconto, che garantiscono, coadiuvati dalla sceneggiatura di Boselli, la cosiddetta sospensione dell’incredulità.
All’inizio della storia troviamo a Londra il trasformista Sho-Huan, nemico di lunga data dei nostri eroi, che si diverte a resuscitare persone decedute (con l’aiuto dei mutaforma) sfruttando i ricordi e l’amore di coloro che rimangono in vita: l’umanità e la sensibilità di Kurjak, rude uomo di guerra, che rivede la moglie e il figlio morti, sono in primo piano in questa sequenza dal sapore nostalgico. A Cardiff, Harlan, Kurjak e il detective Fane, ritrovano l’abitazione di Sho-Huan, ma attraverso una trappola ordita dal loro nemico vengono proiettati nella “casa sull’orlo del mondo” e costretti a vagabondare per il multiverso.

Lo spaziotempo


A partire da questo momento inizia un’estrema varietà di orride ambientazioni (per il piacere degli occhi dei lettori) che rappresenta la fase più onirica e fantastica del racconto, unita però anche a un punto interrogativo fondamentale tipico di una detective story: che cosa sta cercando Sho-Huan nel multiverso, sfruttando i ricordi sepolti nell’inconscio dei nostri eroi? Per godersi di più la storia bisognerebbe aver letto il n. 86 di Dampyr, La casa sull’orlo del mondo, un gioiellino scritto da Mauro Boselli e disegnato da Luca Rossi, che, con l’ausilio della veggente Ann Jurging, ci svela i segreti di questa casa vagabonda. Per chi non l’avesse letto, ci pensa comunque Harlan a riassumerne i momenti fondamentali utili a comprendere meglio l’incubo che stanno vivendo i tre personaggi: ma ricordatevi che a forza di viaggiare nello spaziotempo, prima e dopo, causa ed effetto iniziano a confondersi… o a perdere importanza (n. 178, pag. 16).
Si diceva prima degli sviluppi imprevedibili che la complessità dell’intreccio nella serie bonelliana di Dampyr permette di realizzare, grazie alla capacità di Boselli di considerare ogni singola storia come un tassello di un enorme mosaico (oltre allo stile narrativo dell’autore che sa costruire delle sceneggiature talmente dense nei dialoghi da sembrare più adatte a un film o romanzo piuttosto che a un fumetto). Ne abbiamo una prova in questa storia doppia, dove si intrecciano il ritorno di Lady Nahema, spia al servizio di Nergal, principe infernale (n. 148, Nella fortezza dei Naphidim), di Liam O’Keefe, guardiano della “casa sull’orlo del mondo”, dello shtetl ebraico Radzin scomparso in Polonia nel 1945 (n. 99, Il villaggio incantato) e di Charles Moore, il piccolo dampyr (n. 162, Il figlio di Joan).


Fumetti, spaziotempo e multiverso: le Terre Infinite della DC Comics!


E l’eroe che fine fa in questo intreccio di trame da incubo? Occorre dire che Harlan Draka se la cava abbastanza bene; certo, il sospetto che serva solo al narratore per esplorare i mondi infiniti del fanta-horror c’è, ma quando serve una decisione improvvisa e determinante per far procedere l’azione o risolvere una situazione di “massima tensione”, Harlan ci sa fare: ecco cosa vuol dire la parola eroi… neanche riflettono sulle conseguenze, quando c’è una cosa giusta da fare, pensa Fane a proposito di Harlan e Kurjak a pag. 95 del n. 177. È anche vero che l’umanità del personaggio si rivela poi in espressioni come questa: Eroe un corno! Sono un dannato vigliacco, invece! (pag. 67, n. 178), quasi a ribadire l’ambivalenza della doppia natura, umana e mostruosa insieme, insita nel personaggio del dampyr, figlio di una donna e di un vampiro.
Il finale del racconto assume ancora il tono di un giallo destinato a eliminare il pericoloso Sho-Huan. Non lo sveliamo per non far perdere la sorpresa a chi non avesse letto la storia, ma vi assicuriamo che la suspense è garantita; ci limitiamo a ricordare l’incantesimo di Rabbi Eleazar che difende il villaggio: come dice Lady Nahema, chi versa del sangue con la violenza a Radzin, finisce disintegrato e disperso nel multiverso (n. 178, pag. 93). Dopo tanti incubi e visioni fantastiche, il finale positivo è d’obbligo, come sa chi conosce le trame intrecciate dal nostro Boselli. Nell’ultima tavola del racconto troviamo infatti Harlan che telefona al suo amico di Londra, Matthew Shady, preannunciando una nuova avventura destinata a ritrovare la scrittrice di romanzi storici Dolly Maclaine, scomparsa anni fa, forse rapita dalla strega Black Annis.
A presto, Dampyr!

Dampyr n. 177, dicembre 2014. Disegno di Riboldi


Dampyr 177
SCOMPARSI!
Dicembre 2014
pag. 100 - € 3,20
Testi: Mauro Boselli
Disegni: Alessandro Bocci
Rubriche: Mauro Boselli
Copertina: Enea Riboldi

Dampyr n. 178, gennaio 2015. Disegno di Riboldi


Dampyr 178
I VAGABONDI DELL'INFINITO
Gennaio 2015
pag. 100 - € 3,20
Testi: Mauro Boselli
Disegni: Alessandro Bocci
Rubriche: Mauro Boselli
Copertina: Enea Riboldi


Nazzareno Giorgini


N.B. trovate i limk alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del giudizio!

2 commenti:

  1. Bella recensione del mio amico Nazzareno. Dampyr è una serie che merita di essere analizzata più spesso... Vedremo quel che si potrà fare!

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  2. A me i multiuniversi non fanno impazzire! Sclavi li ha usati sia in DD che in Zagor e mi sono bastati, anche se ha comunque scritto su di essi belle storie!

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