di Filippo Pieri
Il nostro Filippo è riuscito in una straordinaria impresa: pubblicare su "Charlie Hebdo", addirittura sullo storico numero speciale che commemora i dieci anni dall'assalto terroristico alla redazione, che scatenò un'ondata mondiale di sdegno. Pieri ci racconta com'è andata la vicenda. (s.c. & f.m.)
La copertina del numero di "Charlie Hebdo" su cui è apparsa la vignetta di Pieri |
A novembre 2024 il giornale satirico "Charlie Hebdo" ha lanciato un concorso internazionale di caricature, “#RireDeDieu”, per denunciare “l’influenza di tutte le religioni” sulla società, quasi dieci anni dopo i tragici fatti dell'attentato islamista che massacrò parte della sua redazione portando alla morte di dodici persone, tra cui il direttore e disegnatore del giornale Charb, e i fumettisti Cabu, Wolinski, Tignous e Honorè.
Il bando recitava:
“A coloro che sono stanchi di vivere in una società governata da Dio e dalla religione, a coloro che sono stanchi di essere bombardati dal cosiddetto bene e dal male, a coloro che sono stanchi di tutti i leader religiosi che dettano le nostre vite”, Charlie Hebdo lancia un concorso internazionale: “Sfogate la vostra rabbia contro l'influenza di tutte le religioni sulle vostre libertà”.
Come tanti altri fumettisti di tutto il mondo ho pensato che sarebbe stato bello partecipare, ma il tema era complesso. Quindi come faccio sempre, ho deciso di pensare ad altro, certo che, come spesso accade, l’idea arriva quando non ci pensi. Ho preso l’ultimo numero della "Settimana Enigmistica" e mi sono messo a fare qualche rubrica. È stato allora, dopo un po’ di tempo, che ho immaginato la vignetta che poi sarebbe stata pubblicata.
La vignetta di Filippo Pieri |
La pagina dedicata al concorso (con la vignetta di Pieri sottolineata in rosso) |
È vero, qualcuno potrebbe obbiettare che non è particolarmente complessa, ma in fondo contano le idee e tutto sommato il punto di vista da cui ho affrontato l’argomento mi è parso originale. Ho inviato la vignetta alla redazione senza troppe aspettative, finché l’ultimo giorno del 2024 mi è arrivata una mail che mi annunciava che sarei stato pubblicato, insieme agli altri disegnatori selezionati, sul numero speciale 1694 in uscita il giorno dell’anniversario della mattanza, ovvero il 7 gennaio 2025.
La linea editoriale di Charlie Hebdo, ateo, non è mai variata. I terroristi dopo l’attentato urlarono “Abbiamo ucciso Charlie”. Invece no, Charlie vive e continuerà a vivere, così come la libertà di satira e di espressione.
Filippo Pieri
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