giovedì 30 gennaio 2014

RARITÀ KINGHIANE - PRIMA PARTE - DALL'AUTOGRAFO A DOCTOR SLEEP!

di Francesco Manetti

Ho iniziato a leggere Stephen King da ragazzino quando a casa dei miei troneggiavano in libreria le prime edizioni di Carrie e di Una splendida festa di morte (oggi Shining) della Sonzogno. Non ho mai smesso. Alla fine degli anni '80 e nei primissimi anni '90 ho avuto addirittura la fortuna e l'opportunità di scrivere su quello che è ancora uno dei miei autori internazionali preferiti, con gli articoli a lui dedicati sulla nostra fanzine Collezionare e con l'intervento per il libro Stephen King - Da Carrie a La Metà Oscura della Arnaud. E nel contempo continuavo a comprare ogni prima edizione di ogni suo nuovo titolo, fino ad arrivare a Doctor Sleep del gennaio 2014. In parallelo cercavo di raccogliere, senza criteri di esaustività, ogni tipo di "stranezza kinghiana" che attirasse la mia attenzione: rare monografie italiane e americane, ritagli di giornale, poster e altri gadget promozionali e pubblicitari, autografi... E anche su questo fronte non ho mai smesso a anche se ho "rallentato"!
A partire da questo intervento farò conoscere anche a voi lettori alcune di queste curiosità, lanciandovi un sentito appello: chiunque voglia spartire con gli amici di Dime Web altri memorabilia kinghiani scriva alla nostra e-mail (dimepressweb@gmail.com) allegando immagini e quante più informazioni possibili!

1) Partiamo con l'autografo di Stephen King che richiesi e che velocemente mi arrivò in busta chiusa via Air Mail direttamente dal suo indirizzo di Bangor. Posso dire che dopo questo episodio altri tentarono di ottenere un simile ricordo ma che solo Moreno Burattini vi riuscì; poi, dal Maine, calò il silenzio...


Autografo di Stephen King, datato 6 febbraio 1989.

L'autografo di cui sopra è vergato sul retro di questa cartolina, dov'è riprodotta la copertina del libro Fear Itself (1986) incentrato sull'opera di King.


La busta che conteneva la cartolina con l'autografo: è timbrata Hampden, Maine, 6 feb. 1989. Il paese dista una decina di chilometri da Bangor. L'indirizzo di King l'ho cancellato solo sull'immagine, non sull'originale!


2) Ecco poi il Quaderno n. 27 della rivista monografica veneziana Circuito Cinema, del luglio 1985, curato da Roberto Pugliese e interamente dedicato a Stephen King. Il rapporto King/cinema si spiega con il fatto che numerosi film sono stati tratti dall'opera kinghiana (basti pensare a Shining di Kubrick). All'interno la storia del romanzo kinghiano (e della conseguente cinematografia), una sorta di "dizionario" in ordine alfabetico del mondo di King, un'intervista allo scrittore, una biografia, una filmografia e una bibliografia.

Circuito Cinema, Quaderno 27, luglio 1985. In copertina un fotomontaggio con King attore nel film Creepshow.

Circuito Cinema, Quaderno 27, pagine interne.

3) Febbre Gialla era un "mensile di giallistica, mystery, thriller e spy story" pubblicato a Milano sotto la direzione di Massimo Moscati. Il n. 3 (anno II) del maggio 1988 conteneva un interessantissimo Speciale Stephen King, con tanto di intervista inedita. Presentava inoltre una bio-bibliografia molto approfondita (con un occhio di riguardo alle edizioni particolari), un intervento del caro amico Graziano Braschi su quella che all'epoca era la "sfortuna editoriale" di King in Italia, un pezzo su Misery e due articoli sul cinema tratto da King. (In questo numero anche uno scritto su Diabolik, tanto per rimanere in area fumettistica).

Febbre Gialla, a. II, n. 3, maggio 1988. Copertina di Ariel Soulé, pittore italo-argentino.


Sopra: pagina interna di Febbre Gialla. Sotto: inizia l'intervista a Stephen King.

4) Due parole ora su Stephen King - Da Carrie a La Metà Oscura, pubblicato dalla piccola casa editrice fiorentina Arnaud nel maggio 1990. Si trattava del primo libro italiano interamente dedicato all'opera di King. Ci collaborai con l'articolo Castle Rock e la sindrome di Anne Wilkes: fan, fanatismi e fanzines di Stephen King. Questo mio pezzo, che fu limato per esigenze editoriali, fu presentato in versione integrale da Collezionare (e forse, prima o poi, verrà qui ristampato): tentavo di analizzare il fenomeno, che si era sviluppato negli anni '80, della non sempre bonaria idolatria degli appassionati nei confronti del loro autore preferito. Talvolta questa passione sconfinava nella mania e nell'ossessione e King scrisse a tal proposito il romanzo Misery, in parte autobografico (anche se poi avrebbe davvero rischiato la morte non a causa di un lettore troppo esagitato, ma di un camionista). Il volume fu curato da Graziano Braschi (che allora lavorava al Gabinetto Viesseux, prestigiosa istituzione culturale di Firenze - un tempo prestigiosa città) e da Massimo Moscati. Un libro molto sentito dai collaboratori, un libro che ebbe limitata e anche artigianale diffusione. Per dare un mio contributo nello "spingerlo" arrivai persino a montare (con colla, pennarelli, ritagli e fotocopie) una sorta di autoprodotto "manifestino pubblicitario" che venne distribuito alla Mostra del Fumetto a Impruneta nel 1990 (l'anno dopo, in quella stessa sede, la Bonelli presentò in anteprima nazionale il n. 1 di Nathan Never).

Copertina, maggio 1990.

Quarta di copertina del libro, con l'elenco degli autori (alcuni erano davvero "grossi nomi"!).

Il volantino autoprodotto (by Manetti) con il quale fu pubblicizzato il libro della Arnaud alla mostra di Impruneta nel 1990.

5) Infine arriviamo a Doctor Sleep, l'ultimo romanzo di Stephen King, uscito negli USA nel settembre 2013 e pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer il 28 gennaio 2014, con tanto di battage pubblicitario televisivo (cosa rara e meritoria per un libro)! E' "l'attesissimo seguto di Shining", come recita il motto, e narra delle disavventure di Danny Torrance, figlio di Jack, che molti ricorderanno interpretato da Danny Lloyd nel film di Kubrick mentre vaga con il triciclo per i corridoi dell'Overlook Hotel infestato di fantasmi (la coincidenza vuole che gli attori che interpretavano il padre e il figlio avessero nella realtà gli stessi nomi della finzione del romanzo; l'altro è Jack Nicholson). La Sperling per lanciare il volume ha distribuito nelle librerie una bella cartolina zigrinata che riproduce la cover del tomo.


Danny Lloyd com'è adesso. Ha lasciato il mondo della recitazione due anni dopo Shining e si è dedicato, terminati gli studi, all'insegnamento. Sarebbe quantomeno curioso che un futuro film tratto da Doctor Sleep venisse interpretato proprio da questo simpatico quarentenne!


La cartolina zigrinata pubblicitaria della Sperling. L'occhio dello scanner la vede così: Newton, Planck, Einstein, Heisenberg e Schroedinger ne sarebbero entusiasti!

Il retro della cartolina, con la fatidica scritta redrum (murder al contrario).

Francesco Manetti

N.B. Trovate i link agli altri articoli dedicati alla letteratura di genere andando nella Biblioteca di Altrove e in Lovecraftiana & kinghiana

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