In un post del maggio 2015, Dime Web atterra su Urania!, vi segnalavo, a titolo di novità, un mio saggio apparso su Urania Collezione n. 148 (Mondadori, maggio 2015) con annessa intervista al sottoscritto curata da Giuseppe Lippi, l'Uomo che dal 1989 si occupa della prestigiosa rivista di fantascienza. L'articolo si intitolava La Mezzaluna sul Sole con evidente riferimento al celebre La Svastica sul Sole scritto da P. K. Dick nel 1962; il senso della citazione si perde con il titolo originale, The Man in the High Castle, per una volta meno evocativo della versione italiana (un po' com'era accaduto per il famoso film di John Ford, Stagecoach del 1939, noto in Italia con lo straordinario e azzeccatissimo titolo di Ombre rosse). Se nel romanzo americano si immaginava cosa sarebbe potuto accadere se la Germania e l'Asse avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale, nel mio pezzo indagavo su come i vari autori internazionali, nei decenni, si fossero posti un simile interrogativo, mettendo però l'Islam al posto del Nazionalsocialismo.
Urania Collezione n. 148. Mondadori, 2015. All'interno il saggio La Mezzaluna sul Sole |
Una delle innumerevoli edizioni italiane del romanzo di Dick, il cui titolo ha ispirato quello del saggio apparso su Urania Collezione |
Il 2015 è stato un anno tragicamente fertile per tali riflessioni: l'attentato sanguinario alla sede di Charlie Hebdo a Parigi, i tagliagole dell'ISIS... e tutto il macello globale di stampo islamista/sunnita che si è scatenato grazie all'infausta idea dell'Occidente a guida USA di appoggiare le cosidette "primavere arabe" del 2011, arrivando persino ad armare certi non ben precisati "ribelli", con il rischio di ricadere, in area mediterranea, nell'errore che fu fatto negli anni Ottanta in Afghanistan, con il sostegno militare offerto ai talebani in funzione anti-sovietica. Inoltre, sul fronte editoriale, grande scalpore e risonanza mediatica ha fatto l'ultimo lavoro del grande scrittore e polemista francese Michel Houellebecq, Sottomissione, uscito in Oltralpe proprio nel giorno del massacro dei vignettisti. Distopie islamiche, fantaislam... è stata data più di una definizione a questo particolare filone letterario (non necessariamente SF), dove si immagina un mondo contemporaneo o immediatamente futuro dominato dai seguaci di Maometto - con tutta la loro religione, cultura e shariia. Un argomento scottante, che Dime Web ha affrontato più volte, a partire dal primo intervento dedicato a Charlie Hebdo e a seguire con i pezzi storici di Cantucci dove si analizza il tema dell'Islam nel fumetto: questi articoli hanno avuto un tale successo che sono stati addirittura ripresi (seppur in forma parziale) dal giornale Libero.
L'edizione italiana di Sottomissione (2015) e lo scrittore Michel Houellebecq |
Proprio questo magma di paure, rabbie, considerazioni e sensazioni - in un clima che rinverdiva i nefasti dell'11 settembre 2001 - mi portò a immaginare, fra l'inverno e la primavera del 2015, con l'immediato ed entusiastico sostegno e incoraggiamento di Giuseppe Lippi, il saggio storico sul fantaislam che sarebbe poi stato accolto su Urania Collezione. La pretesa di completezza era lontana dalle mie intenzioni e dalle mie forze, ma il lavorio di ricerca, di letture e di riletture mi portò a prendere in esame in La mezzaluna sul Sole ben 32 titoli (alcuni solo con brevi flash e i più significativi con approfondimento) che qui sotto vi elenco, nell'edizione italiana (se esiste) e nell'ordine di apparizione sul testo mondadoriano (suddiviso in vari capitoletti relativi ad altrettante aree geografiche):
Francia
- Jean-Marc Ligny - Guerra santa, 1998
- Michel Houellebecq - Sottomissione, 2015
- Michel Houellebecq - Piattaforma, 2011
Il primo volume della Trilogia Islamica di Prosperi (2007) |
Il secondo volume della Trilogia Islamica di Prosperi (2009) |
Italia
- Pierfrancesco Prosperi - La moschea di San Marco, 2007
- Piefrancesco Prosperi - La casa dell'Islam, 2009
- Mario Farneti - Attacco all'Occidente, 2006
- Luca Masali - La perla alla fine del mondo, 1999
- Vittorio Pluderi - Anno 2313: una strana spedizione, 2012
- Marco Rufini - Assisi 2060, 2014
- Alessandro Girola - Jubilaeum Jihad, 2015
Flashback di Dan Simmons, in edizione americana (2011) |
Paesi anglofoni
- Anthony Burgess - 1984 & 1985, 1978
- Harry Turtledove - Islands in the Sea, 1989
- Harry Turtledove - L'agente di Bisanzio, 1994
- Donald Moffitt - The Mechanical Sky: Crescent in the Sky, 1989
- Donald Moffitt - The Mechanical Sky: A Gathering of Stars, 1990
- Ahmed A. Khan - A Mosque among the Stars, 2008
- Ahmed A. Khan - Another Mosque among the Stars, 2011
- Dan Simmons - Flashback, 2011
- John Simpson - The Islamic States of America, 2010
- Matt Ruff - False verità, 2012
- Philip K. Dick - L'occhio nel cielo, 1957
- Robert Ferrigno - Assassin Trilogy: Prayers for the Assassin, 2006
- Robert Ferrigno - Assassin Trilogy: Sins of the Assassin, 2008
- Robert Ferrigno - Assassin Trilogy: Heart of the Assassin, 2009
- Kerry Nietz - Dark Trench Saga: A Star Curiosly Singing, 2009
- Kerry Nietz - Dark Trench Saga: The Superlative Stream, 2010
- Kerry Nietz - Dark Trench Saga: Freeheads, 2011
- Miguel Burr - Humanoid, 2010
- Kim Stanley Robinson - The Years of Rice and Salt, 2002
- L. Neil Smith - The Crystal Empire, 2010
- Steven Barnes - Lion's Blood, 2002
- Steven Barnes - Zulu Heart, 2003
Una recente foto di Pierfrancesco Prosperi |
Come accennavo sopra tale "lista" di distopie islamiche, frutto di una seppur attenta e appassionata indagine e ricerca, soprattutto su carta e poi in Rete, è sicuramente incompleta. Qui (e forse pure in prossimi interventi, magari grazie anche all'indispensabile aiuto di voi lettori!) vi poniamo parzialmente rimedio.
Vi segnaliamo dunque l'uscita del tanto atteso terzo e ultimo capitolo della Trilogia Islamica di Pierfrancesco Prosperi, pronto almeno da un paio di anni, come si evinceva da un'intervista rilasciata dall'autore a Gianfranco De Turris per Il Giornale nel 2014. Si tratta del volume La terza Moschea, licenziato da Bietti nel maggio 2015 - ovvero pochi giorni dopo l'uscita di Urania Collezione n. 148, e dunque impossibilitato a rientrarvi (in quella sede, infatti, veniva soltanto annunciata questa puntata finale della fortunata saga iniziata nel 2007). Prosperi dovrebbe essere un nome familiare ai fan bonelliani per essere un grande sceneggiatore di Martin Mystère e per aver addirittura collaborato a Dime Press, con un suo bel racconto inedito di fantascienza. Il prolifico scrittore aretino, specializzato in distopie e ucronie (vi consigliamo senz'altro il suo capolavoro Garibaldi a Gettysburg, pubblicato da Nord nel 1993), porta avanti le disavventure della povera e pavida Italiuccia che, per buonismo e correttezza politica, si getta elettoralmente in mani islamiche nel 2015 (in La Moschea di San Marco, 2007) e subisce sempre più le angherie maomettane fino a che, nel 2020, il Nord si separa dal resto dello Stivale (in La casa dell'Islam, 2009). La terza Moschea è ambientato durante un'altra tornata elettorale, nel 2025, e c'è ancora un'indagine del commissario fiorentino Visconti; il Belpaese dove il sì suona è sempre diviso tra Republlica Federale e Repubblica Islamica - ma sono in corso trattative per una amichevole riunione, anche perché il Nord rischia di cadere nel fatale abbraccio economico e politico della.... Cina! Nell'ultimo romanzo "islamista", come nei primi due, Prosperi opera un'efficace satira dell'Italia di oggi, arrendevole e impaurita, incapace di ogni benché minima reazione all'aggressione e all'arroganza, con uno stile narrativo "giornalistico" che rende il tutto come se fosse una vera cronistoria, grazie a numerosi inserti di falsi reportage, falsi lanci di agenzia, falsi brani di saggistica, false interviste, etc. Seppur scritti con un piacevole tono farsesco e umoristico, i tre del Prosperi sono libri profetici, e ancor di più attuali nel 2015 (quello vero, che si accosta pericolosamente a quello immaginato dallo scrittore nel 2007!), segnato dalla catastrofe migratoria...
Il terzo e ultimo capitolo della Trilogia Islamica di Prosperi (2015) |
Alfio Krancic - Firenze, settembre 2015 (foto Manetti) |
Rimaniamo in Toscana con un altro titolo che potrebbe, seppur in parte, rientare nel discorso del fantaislam, se - come certi fanno - si potesse considerare i musulmani presenti nella Penisola come una minoranza piuttosto... rumorosa, che potrebbe, a forza di far rumore, avere in futuro - insieme alle altre minoranze etiniche - una preponderante "voce in capitolo" legislativo-sociale, fino ad arrivare a mutare il corso degli eventi politici ed elettorali. La grande invasione, pubblicato da Tabula Fati (ovvero Solfanelli) nel 2014, è una raccolta di satirici, umoristici e deliziosi racconti distopici e ucronici scritti con agile penna da Alfio Krancic, disegnatore Fiorentino di origini fiumane che ho la fortuna di conoscere personalmente, ben noto ai più come vignettista politico su vari quotidiani nazionali - come La Repubblica, L'Indipendente, Il Secolo d'Italia, Il Giornale e La Padania. Nel titolo 25 luglio, incluso nel volume, il nostro Krancic immagina - con palesi rimandi al periodo 1943/1945, quello della caduta di Mussolini, della guerra civile, della RSI e dei CLN - un'Italia spaccata in due, con una Repubblica del Nord secessionista e con un Centro-sud invaso più che altro dal politically correct, fra moschee e fratellanze inter-etniche varie... Anche in Racconto gitano forte è la parodia del problema dei "migranti", il cui peso politico aumenta sempre più fino ad arrivare a influenzare pesantemente, seppur per vie democratiche e parlamentari, la vita di tutti.
La grande invasione di Krancic (2014) |
Francesco Manetti
N.B. Trovate i link agli altri interventi letterari nella Biblioteca di Altrove!
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