a cura di Franco Lana
Dopo una pausa di qualche mese (la precedente di questa serie era un dialogo con Giuseppe Lippi) ripartono su Dime Web le interviste, e ritorna in grande spolvero il nostro inviato speciale - Franco "Frank Wool" Lana - che per ultimo aveva incontrato Andrea Pasini! Oggi tocca a Stefano Andreucci, un "veterano" del comic italico, classe 1962, che si forma alla scuola delle testate di Coniglio per poi approdare alla Bonelli, con gli straordinari successi di Zagor, Dampyr e Tex! (s.c. & f.m.)
DIME WEB - Ci racconti qualcosa dei tuoi primi passi nel mondo dei Comics?
Dopo una pausa di qualche mese (la precedente di questa serie era un dialogo con Giuseppe Lippi) ripartono su Dime Web le interviste, e ritorna in grande spolvero il nostro inviato speciale - Franco "Frank Wool" Lana - che per ultimo aveva incontrato Andrea Pasini! Oggi tocca a Stefano Andreucci, un "veterano" del comic italico, classe 1962, che si forma alla scuola delle testate di Coniglio per poi approdare alla Bonelli, con gli straordinari successi di Zagor, Dampyr e Tex! (s.c. & f.m.)
Stefano Andreucci, colto da Moreno Burattini |
DIME WEB - Ci racconti qualcosa dei tuoi primi passi nel mondo dei Comics?
STEFANO ANDREUCCI - Ho cominciato a disegnare
professionalmente nel 1986, grazie alla bontà del caro Dino
Leonetti, il quale non si poteva definire un vero e proprio coach, ma
la sua approvazione ti mandava sul ring. Un caro amico che se ne è
andato, ma che ricordo sempre con affetto.
DW - Zagor, Tex, Dampyr! Hai lavorato per questi tre importanti personaggi della Casa Editrice milanese. Ci narri qualcosa a riguardo?
...e nella versione "classica"! |
DW - Zagor, Tex, Dampyr! Hai lavorato per questi tre importanti personaggi della Casa Editrice milanese. Ci narri qualcosa a riguardo?
SA - Sia che viaggi a cavallo, sia che ti
sposti con le liane o che attraversi con gli occhi della mente la
finzione esteriore dei maestri della notte, l’avventura è la
condizione irrinunciabile. Per fortuna. Mia. Sì, perché illustrare
le loro avventure è stato proprio bello. E continua a esserlo. Zagor è magnifico! Nel suo sguardo
trasparente, nel suo modo sincero di affrontare le difficoltà, nella
sua fisicità naturale. Tex è un blocco incorruttibile e la sua
presenza è rassicurante per chiunque voglia vederci chiaro. È il
western di una volta, dove i ruoli erano ben definiti e i cattivi
avevi voglia di vederli sconfitti. Dampyr è il disegno indefinito, l’ombra
che confonde il mezzo tono. La luce che spazza tutto e poi ritorna
nell’ombra. Insomma, tutte le sfumature indicibili dell’avventura
dell’orrore. Per me la possibilità di sperimentare.
DW - Attualmente a cosa stai lavorando?
DW - Zagor esordisce, se non erriamo, negli
Stati Uniti, con una tua storia (su testi di Mauro Boselli), e cioè Il terrore dal mare. Sei particolarmente soddisfatto?
SA - Il terrore dal mare è un gran bel
romanzo. Boselli ha scritto un racconto all’altezza del miglior
Nolitta. E io ci ho messo il cuore. Non potrei essere più contento
di così per la scelta americana.
Un Superzagor di Andreucci |
DW - Nel film Noi, Zagor appari solo
per pochi istanti, ma dici una cosa che colpisce. E cioè che Zagor
è il personaggio migliore della Bonelli! La pensi proprio così?
Cosa ti piace di più del personaggio?
SA - La penso così. Quando per me la lettura
era solo evasione e magia, passavo il tempo a leggere romanzi
d’avventura. Verne, Stevenson, Twain, London, Kipling, Salgari, per
citare i più popolari. Ma anche Howard (Conan e Solomon Kane),
Hoffmann, Lovecraft. E in Zagor ho sempre ritrovato tutto
questo. In ordine di citazione, da Nolitta a Burattini. E a Boselli! Zagor è un po’ anche mio. Dampyr
pure; Tex… non ancora, ma vorrei che lo diventasse.
A cura di Franco Lana
N.B. trovate i link alle altre interviste di Dime Web su Interviste & News!
Andreucci a disposizione dei fan |
Il Tex di Andreucci |
A cura di Franco Lana
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