domenica 17 agosto 2014

MADE IN BONELLI - 1a PARTE - PUBBLICITA' BONELLIANE DI GIOCATTOLI D'EPOCA E ALTRO ANCORA!

di Filippo Pieri

Inauguriamo su Dime Web una nuova serie di interventi - proposta dal nostro amico e collaboratore Filippo Pieri e immediatamente accettata dalla redazione - dedicati a tutta una serie di curiosità di varia natura (pubblicità cartacea, citazioni sui mezzi di comunicazione, giocattoli, oggettistica, merchandising, etc.) concernenti i personaggi del fumetto - in particolar modo bonelliano. (s.c. & f.m.)





La Baravelli, la Clementoni, la Atlantic, la Mattel, la Gig. Il mondo del West e quello dei supereroi... I giochi, i libri e i pupazzi di Tex sui periodici Mondadori...

L’uomo, fin dall’antichità, ha sempre sentito il bisogno di costruirsi i giocattoli e in molti siti archeologici sono stati ritrovati oggetti che possono essere riconducibili a balocchi rudimentali. Secondo lo studioso russo L. S. Vygotskij uno degli aspetti più importanti del gioco è costituito dalla funzione di liberare gli oggetti dal loro potere vincolante. In altre parole, nel gioco il pensiero è separato dagli oggetti e l’azione nasce dalle idee più che dalle cose: un pezzo di legno comincia a essere una spada e un bastone diventa un cavallo. In quegli stessi siti sono stati ritrovati anche oggetti raffiguranti miniature di persone - una sorta quindi di precursori di bambole o action figure. Quest’ultime hanno avuto un rapido successo a partire dal dopoguerra e anche in Italia, con una ditta di giocatoli che ha da sempre incontrato il favore del pubblico: è quella di Luciano Baravelli, più nota semplicemente come Baravelli.
Con l’arrivo dei supereroi della Marvel (pubblicati in quegli anni dalla casa editrice Andrea Corno) e della DC Comics (soprattutto Mondadori, Williams e poi Cenisio), i bambini di allora che fino a quel momento avevano solo sognato le avventure dei loro eroi con i fumetti, potevano finalmente stringerli in mano e creare delle storie "dal vivo”. 






A noi di Dime Web i personaggi snodabili che ci hanno fatto più sognare sono naturalmente quelli legati alla casa editrice milanese di Via Buonarroti. I characters che uscirono in pupazzo per la Baravelli furono quelli di Tex Willer e i suoi tre pards - il figlio Kit Willer, il fido compagno Kit Carson e l’indiano Tiger Jack - tutti accessoriati (sotto li potrete vedere tutti, con le loro scatole originali).













Queste pubblicità apparvero su Topolino tra il 1974 e il 1975 facendo diventare l’eroe creato da G.L. Bonelli uno dei regali più ambiti per le feste natalizie del 1974.
Il prodotto fu pubblicizzato anche su altre riviste dell’epoca.




A essere sinceri Tex, a parte l’abbigliamento, era uguale a G.I.Joe, un altro personaggio snodabile che ebbe molto successo... ma nessun bambino, all’epoca, ci fece caso più di tanto! Oggi questi giocattoli vengono venduti in rete a prezzi esorbitanti e sono molto ricercati dai collezionisti.
Sempre su Topolino (sul n. 1044 a pag. 207) troviamo ancora il Ranger pubblicizzare un gioco in scatola della Clementoni che lo vede protagonista di una storia che oggi potrebbe essere ritenuta "politicamente scorretta": l’obbiettivo del gioco è infatti quello di conquistare un accampamento indiano. Al contrario di altri giochi di successo della casa marchigiana, come Sapientino, questo di Tex non è durato fino ai giorni nostri.




Lo stesso gioco di Tex veniva messo in palio, sempre su Topolino, nella rubrica “Se lo sai, rispondi!”  - dove l’eroe di punta della Bonelli veniva definito “un vecchio amico”.




Nel numero successivo di Topolino - il 1045 - veniva inoltre pubblicizzato un volume cartonato di 250 pagine edito dalla Arnoldo Mondadori, Il mio nome è Tex, contenente la ristampa delle avventure di Aquila della Notte originariamente apparsi sui nn. 45, 46, 47 e 48 della serie originale.



In generale il mondo del West affascinava molto i bambini dell’epoca e un po’ tutte le case di giochi di allora cercarono di... cavalcare questo successo!|
Per esempio, su Topolino n. 1006 la Atlantic, ditta italiana produttrice di soldatini in plastica, presentò la serie della Storia del West.




Tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta la Atlantic raggiunse un alto grado di popolarità con le sue scatole di soldatini a tema e fu anche citata nel film Le farò da padre con Gigi Proietti.



Su Topolino n. 1071 troviamo invece la pubblicità dei Playmobil distribuiti dalla Gig con la contrapposizione tra "soldato blu" e Indiano.


 

Mentre su Topolino n. 1076 vengono pubblicizzati “Gli amici del West di Big Jim”, distribuiti da Mattel.

 


Filippo Pieri
(fine 1a parte)


N.B. trovate i link alle varie parti di Made in Bonelli sulla pagina delle Cronologie & Index!

Nessun commento:

Posta un commento

I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!

Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.

Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.

Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...

Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:

1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi

Gli altri verranno pubblicati TUTTI.

Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.

Grazie!

Saverio Ceri & Francesco Manetti