di Filippo Pieri
La Baravelli, la Clementoni, la Atlantic, la Mattel, la Gig. Il mondo del West e quello dei supereroi... I giochi, i libri e i pupazzi di Tex sui periodici Mondadori...
L’uomo, fin
dall’antichità, ha sempre sentito il bisogno di costruirsi i
giocattoli e in molti siti archeologici sono stati ritrovati oggetti
che possono essere riconducibili a balocchi rudimentali. Secondo lo
studioso russo L. S. Vygotskij uno degli aspetti più importanti del
gioco è costituito dalla funzione di liberare gli oggetti dal loro
potere vincolante. In altre parole, nel gioco il pensiero è separato
dagli oggetti e l’azione nasce dalle idee più che dalle cose: un
pezzo di legno comincia a essere una spada e un bastone diventa un
cavallo. In quegli stessi siti sono stati ritrovati anche oggetti
raffiguranti miniature di persone - una sorta quindi di precursori di
bambole o action figure. Quest’ultime hanno avuto un rapido
successo a partire dal dopoguerra e anche in Italia, con una ditta di
giocatoli che ha da sempre incontrato il favore del pubblico: è quella di
Luciano Baravelli, più nota semplicemente come Baravelli.
Con l’arrivo dei
supereroi della Marvel (pubblicati in quegli anni
dalla casa editrice Andrea Corno) e della DC Comics (soprattutto Mondadori, Williams e poi Cenisio), i bambini di allora che fino a quel
momento avevano solo sognato le avventure dei loro eroi con i
fumetti, potevano finalmente stringerli in mano e creare delle storie
"dal vivo”.
A noi di Dime Web i
personaggi snodabili che ci hanno fatto più sognare sono
naturalmente quelli legati alla casa editrice milanese di Via Buonarroti. I characters
che uscirono in pupazzo per la Baravelli furono quelli di Tex Willer e i suoi tre pards - il
figlio Kit Willer, il fido compagno Kit Carson e l’indiano Tiger
Jack - tutti accessoriati (sotto li potrete vedere tutti, con le loro scatole originali).
Queste pubblicità
apparvero su Topolino tra il 1974 e il 1975 facendo diventare l’eroe
creato da G.L. Bonelli uno dei regali più ambiti per le feste natalizie del
1974.
Il prodotto fu pubblicizzato anche su altre
riviste dell’epoca.
A essere sinceri
Tex, a parte l’abbigliamento, era uguale a G.I.Joe, un altro
personaggio snodabile che ebbe molto successo... ma nessun bambino,
all’epoca, ci fece caso più di tanto! Oggi questi giocattoli
vengono venduti in rete a prezzi esorbitanti e sono molto ricercati
dai collezionisti.
Sempre su Topolino
(sul n. 1044 a pag. 207) troviamo ancora il Ranger pubblicizzare un
gioco in scatola della Clementoni che lo vede protagonista di una
storia che oggi potrebbe essere ritenuta "politicamente scorretta": l’obbiettivo del gioco è infatti
quello di conquistare un accampamento indiano. Al contrario di altri giochi di
successo della casa marchigiana, come Sapientino, questo di Tex non è durato
fino ai giorni nostri.
Lo stesso gioco di Tex
veniva messo in palio, sempre su Topolino, nella rubrica “Se lo sai,
rispondi!” - dove l’eroe di punta della Bonelli veniva definito
“un vecchio amico”.
Nel numero
successivo di Topolino - il 1045 - veniva inoltre pubblicizzato un volume
cartonato di 250 pagine edito dalla Arnoldo Mondadori, Il mio nome
è Tex, contenente la ristampa delle avventure di Aquila della Notte originariamente apparsi sui nn. 45, 46, 47 e 48 della serie originale.
In generale il
mondo del West affascinava molto i bambini dell’epoca e un po’
tutte le case di giochi di allora cercarono di... cavalcare questo
successo!|
Per esempio, su
Topolino n. 1006 la Atlantic, ditta italiana produttrice di soldatini
in plastica, presentò la serie della Storia del West.
Tra la metà degli
anni Sessanta e la metà degli anni Settanta la Atlantic raggiunse un
alto grado di popolarità con le sue scatole di soldatini a tema e fu
anche citata nel film Le farò da padre con Gigi
Proietti.
Su Topolino n. 1071
troviamo invece la pubblicità dei Playmobil distribuiti dalla Gig
con la contrapposizione tra "soldato blu" e Indiano.
Mentre su Topolino
n. 1076 vengono pubblicizzati “Gli amici del West di Big Jim”,
distribuiti da Mattel.
Filippo Pieri
(fine 1a parte)
N.B. trovate i link alle varie parti di Made in Bonelli sulla pagina delle Cronologie & Index!
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