Nota sui collegamenti ipertestuali
The Dark Side of Tex è
un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando
numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare
alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non
saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito
perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci
dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme
dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a
post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà
possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non
all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!)
eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra
fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro
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apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere
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attimo la voce cercata!
M4
MEFISTO
(parte II)
MEFISTO
(parte II)
(per la prima parte clicca qui)
Lo
Steve Dickart
che compare ne Il Figlio del Fuoco
è un personaggio molto diverso da quello apparso ne L’eroe
del Messico, a cominciare
dall’aspetto fisico. La vita, davvero
impietosa con lui, - scrive sempre
Frediani in Tex e il figlio di Mefisto -
lo ha segnato, invecchiato,incanutito:
ora ha la faccia scarnita, gli occhi divorati dalla febbre, i
capelli, i baffi e il pizzo bianchi e arruffati, saettanti, quasi
elettrici. Insomma, Mefisto
ha assunto
adesso
delle fattezze
ancora più luciferine - o meglio: mefistofeliche – e, cosa più
importante, ha sviluppato straordinarie
facoltà medianiche e ipnotiche. Da ordinario
illusionista qual era, egli è diventato un vero e potente mago,
capace di soggiogare la volontà
altrui con il solo sguardo e di compiere straordinari prodigi, quali,
ad esempio, la capacità di vedere ciò che accade a chilometri di
distanza e
di proiettare la sua immagine nello spazio.
|
Tex n. 39, gennaio 1964. Disegno di Galep |
|
Su
ordine di Mefisto, gli Hualpai catturano Kit Willer – TEX 39, p. 10
|
Di grande impatto sono
anche il tempio sotterraneo di Mefisto
- un autentico antro infernale, con le sue statue demoniache e il
grande disco d’argento che funziona come uno specchio magico – e
il suo abbigliamento. Mefisto
indossa un ampio mantello e una lunga tunica ricca di fregi con
impressa sul petto una M racchiusa
in un cerchio. Il suddetto simbolo è impresso, inoltre, sulla fascia
che il negromante tiene stretta intorno alla fronte, nonché sui
medaglioni e sulle canoe degli indiani Hualpai,
i quali, impressionati dai poteri del Figlio
del Fuoco (così Mefisto
si fa chiamare da essi), gli obbediscono ciecamente. Armati, oltre
che di rozze lance, di cerbottane i cui dardi iniettano un veleno
letale, gli Hualpai
– che vivono sulle cime del Grand Canyon (vedi IDOLO
DI CRISTALLO) e sono maestri nel
tendere imboscate - riescono a catturare prima KIT
WILLER e poi CARSON,
uccidendo anche numerosi guerrieri Navajo.
TEX,
sfuggito per un soffio alla cattura (parimenti a TIGER),
resta sbigottito quando Mefisto,
attraverso un rito magico, gli appare all’improvviso e, per farsi
riconoscere, indica con la mano proprio la M
che porta sul petto: Tex! Ti ricordi di
me? Non ti
ricorda niente questa lettera? […]
Torna indietro nel tempo, Tex. Il tempo
in cui i bagliori degli incendi rischiaravano le notti lungo il
territorio fra il Texas e il Messico… il tempo in cui tu portavi un
costume nero e una maschera nera… come il bandito Montales.
|
Ignari
del suo significato, Tex e Tiger osservano la M
incisa su uno dei medaglioni indossati dagli Hualpai – TEX 39, p.
16
|
|
Gli
Hualpai si prostrano davanti a Mefisto alias
il Figlio del Fuoco – TEX 39, p. 59
|
A questo punto, TEX esclama:
Fulmini! Tu… tu sei Mefisto!;
e il negromante risponde: Sì! Mefisto…
e Mefisto è tornato per vendicarsi. Tuo figlio è nelle mie mani, e
anche tu, fra non molto… . Credendo
di trovarselo davanti in carne e ossa, il ranger gli spara contro, ma
Mefisto
svanisce, prorompendo in una
sinistra risata: Ah! Ah! Ah! A
presto, Tex!. Benché disorientato dai
poteri di un nemico che credeva morto, TEX
non tarda a passare al contrattacco. Con l’aiuto dell’anziano
cacciatore Gentry,
il Nostro scopre l’ubicazione del covo di Mefisto
e, dopo un viaggio
lungo e irto di pericoli, giunge nel territorio Hualpai
assieme al succitato amico. I due
vengono presto raggiunti da decine
di guerrieri – un vero e proprio esercito Navajo
– comandati da TIGER.
Gli Hualpai
tentano in ogni modo di fermare TEX
e compagni, ma questi continuano ad avanzare, seppure a prezzo di
numerose perdite. Mefisto,
allora, ipnotizza CARSON
e KIT (una
cosa che aveva in mente di fare sin dall’inizio), e - quando il
gruppo guidato da TIGER
arriva nei pressi del villaggio Hualpai
e bersaglia le capanne con frecce incendiarie - ordina ai suddetti
pards di sparare contro i Navajo.
Alcuni guerrieri finiscono uccisi e TIGER
stesso viene ferito a una spalla ed è costretto a ritirarsi assieme
agli altri. Ancora peggio va a Gentry,
che guida un secondo gruppo di guerrieri: il valoroso cacciatore
viene colpito alla schiena da una lancia Hualpai
e, prima di morire, chiede ai Navajo
di vendicarlo.
|
Mediante
lo spirito del guerriero Natar, Mefisto appare a Tex – TEX 39, p.
61
|
|
Un
esterrefatto Tex riconosce nell’apparizione il suo antico
avversario – TEX 39, p. 62
|
La sua richiesta non rimane certo inascoltata: sia i
suoi compagni che TEX e
gli altri Navajo
investono gli Hualpai
con un’incessante pioggia di proiettili, costringendo i superstiti
a rifugiarsi nel tempio di Mefisto.
Vengono però raggiunti da TEX
e i suoi guerrieri, i quali li uccidono senza pietà. A questo punto,
il negromante – che, assieme ai due KIT,
ha raggiunto i sotterranei del tempio – sbarra, mediante una leva,
l’entrata del medesimo con un pesante cancello e fa esplodere delle
cariche. Il Tempio del Fuoco
inizia a crollare, ma i Navajo
– incitati da TEX
- riescono a sollevare il cancello e ad uscire, con il ranger, giusto
in tempo. Mentre Mefisto,
a bordo di una canoa, fugge con CARSON
e KIT, il
ranger fa perlustrare i dintorni dai suoi uomini, allo scopo di
ritrovare i due pards. L’esito negativo delle ricerche fa credere a
lui e a TIGER
che entrambi giacciano, assieme al negromante, sotto le macerie del
tempio; tuttavia, due mesi dopo, quando TEX
– affranto, ma non ancora rassegnato - ritorna sul posto con il suo
pard Navajo,
è Mefisto
stesso – per mezzo di un’altra spettacolare apparizione – a
rivelargli che i due KIT
sono ancora vivi. Ma ti rammaricherai
presto che essi non siano morti sotto queste rovine.,
aggiunge Mefisto,
il quale si trova fisicamente nel sud dello Utah. Il giorno dopo, il
negromante – che indossa ora abiti civili e finge di essere una
sorta di guaritore ambulante: il dottor Anatas
- dà il via al suo diabolico piano, ordinando a CARSON
e KIT di
assaltare la banca della città di Stoneville.
|
Davanti
a Carson e Kit, Mefisto compie un impressionante numero di
illusionismo – TEX 39, p. 71
|
|
Mefisto
appare per la seconda a volta Tex - che è in compagnia del
cacciatore Gentry - e gli mostra le gabbie sospese dove tiene
prigionieri i due Kit – TEX 39, p. 115
|
I due
compiono la suddetta rapina, non esitando a uccidere chi tenta di
fermarli, e sfuggono alla posse
dello sceriffo grazie all’astuzia di Mefisto,
che li fa nascondere nel doppiofondo del suo carro. Poco dopo, il
mago si reca dal succitato sceriffo, raccontandogli di essere stato
a sua volta rapinato dai due e aggiungendo che il volto di uno di
essi – il
vecchio –
non gli è nuovo: La
fotografia di quell’uomo l’ho vista in un giornale, e l’articolo
ne parlava come di un eroe… […]
mi sembra
che il nome di quell’uomo fosse Parson… o Darson…
. L’ignaro sceriffo si fa portare dal suo vice diverse collezioni
di quotidiani, e Mefisto,
vedendo su uno di essi la foto di CARSON,
afferma senza incertezze che è proprio lui il rapinatore in
questione. Lo sceriffo si mostra piuttosto scettico, ma alla fine è
costretto ad arrendersi all’evidenza: infatti, anche gli impiegati
della banca riconoscono nella suddetta foto uno dei due rapinatori.
Nelle settimane successive, CARSON
e KIT
compiono altre due rapine, facendo ulteriori vittime. Intanto, TEX
e TIGER,
seguendo le tracce di Mefisto,
giungono nella cittadina di Lees Ferry, al confine tra Arizona e
Utah. Recatisi dallo sceriffo, i Nostri vengono messi al corrente dei
crimini commessi dai loro pards. TEX
spiega
allo sceriffo che i due agiscono sotto il malefico influsso di
Mefisto
e gli chiede di inviare un dispaccio a tutti gli sceriffi della
regione, avvertendoli di sospendere la caccia. L’uomo di legge è
un po’ titubante, ma TEX
riesce a convincerlo, assicurandogli che sarà lui stesso a fermare
CARSON
e KIT.
|
Tex n. 40, febbraio 1964. Disegno di Galep |
|
Il
negromante ipnotizza i due pards – TEX 40, p. 18
|
Due giorni dopo, TEX
giunge con TIGER
a Stoneville e parla con lo sceriffo, il quale gli racconta del suo
incontro con il dottor Anatas,
il cui aspetto corrisponde alla descrizione che il Nostro gli ha
fatto di Mefisto.
TEX
fa capire allo sceriffo che in realtà si tratta dello stessa persona
- Leggete
la parola Anatas al contrario, e troverete Satana!
E “Satana” non è forse equivalente a Mefistofele? Mefisto?
-, quindi spedisce un messaggio urgente al Comando dei Rangers, in
cui chiede di inviare istruzioni a tutti gli sceriffi dello Utah,
affinché segnalino l’eventuale presenza del dottor Anatas.
Il piano di TEX
dà presto i suoi frutti: il giorno successivo, infatti, la presenza
di Mefisto
viene segnalata nei pressi di Cactus Spring, ai margini del Grande
Deserto. Avendo intuito che i due KIT
si accingono a colpire la banca locale, TEX
avvisa con un telegramma lo sceriffo, il quale sbarra l’ingresso
della città con una barricata, dietro alla quale si sistema lui
stesso assieme ad altri uomini armati. Le difese approntate dallo
sceriffo raggiungono il loro scopo: CARSON
e KIT
vengono respinti senza sparare un colpo. TEX
stesso, infatti, aveva avvertito lo sceriffo di non usare le armi a
nessun costo. Fallita la loro missione,
i due KIT
ritornano da Mefisto,
il quale, messo al corrente di quanto accaduto, capisce subito che è
tutta opera di
quel dannato Tex
e dice ai pards che bisogna lasciare al più presto la regione. Siete
sempre dell’idea di andare a Puma?,
gli domanda CARSON.
|
Mefisto
ordina ai due Kit di sparare sui Navajo guidati da Tex e Tiger –
TEX 40, p. 31
|
|
I
Navajo e lo stesso Tiger vittime del fuoco
amico
di Carson e Kit – TEX 40, p. 42
|
Non c’è
altra via davanti a noi,
– risponde il mago – Ma
non viaggeremo insieme. Invece di due cavalli di scorta, voi ne
prenderete uno solo, lasciando l’altro a me. Io non credo di
correre alcun rischio. Nessuno sospetta che fra me e voi ci sia mai
stata un’intesa, e di conseguenza nessuno penserà a molestarmi.
Mefisto dà appuntamento ai due a Calumet City e fornisce loro le
ultime istruzioni: Riempite le vostre borracce. Io metterò gli otri
sul cavallo di scorta. E ricordate! Usate prima l’acqua delle
vostre borracce, tenendo quella degli otri come riserva. E non
risparmiate i vostri cavalli!...
Non vorrei
che quell’idiota di sceriffo decidesse di darvi la caccia.
In realtà, Mefisto
intende sbarazzarsi dei pards: ha infatti riempito di sabbia i loro
otri, al preciso scopo di farli morire di sete nel deserto. Questa
è la vostra ultima corsa, poveri stolti!
– dice il negromante quando i due, all’oscuro di tutto, si
allontanano – Una
corsa che avrà fine solo con la vostra morte! Ah!
Ah! Ah!.
Qualche ora dopo, Mefisto
si mette a sua volta in viaggio, con l’intento di raggiungere
l’altopiano di Mammouth, dove vivono alcuni pastori indiani che gli
daranno ospitalità. I due KIT,
intanto, si sono addentrati nel Grande Deserto e, al tramonto,
decidono di accamparsi. Essi sono convinti di avere un’abbondante
provvista d’acqua, ma scoprono ben presto il brutto scherzo
giocatogli da Mefisto,
di cui non riescono a comprendere il motivo. Nello stesso momento,
TEX
e TIGER
arrivano – dopo aver sostenuto una massacrante corsa contro il
tempo – a Cactus Spring, dove lo sceriffo dà loro dei cavalli
freschi.
|
Incalzati
da Tex e i suoi guerrieri, gli Hualpai superstiti cercano rifugio nel
tempio di Mefisto, il quale invece si prepara alla fuga – TEX 40,
p. 47
|
|
Mefisto
sbarra l’ingresso del tempio, intrappolando Tex e i Navajo – TEX
40, p. 48
|
Con essi, i Nostri raggiungono il luogo in cui il mago ha
abbandonato il suo carro. Esaminando il terreno, TEX
si accorge subito che Mefisto
e i due KIT
si sono separati; pertanto, TIGER
gli domanda quale traccia devono seguire. Tutte
e due!
–
risponde TEX
– Faremo
anche noi come loro, ci divideremo: tu sulle tracce di Mefisto, e io
su quelle di mio figlio e di Carson.
[…] Ora
torneremo a Cactus Spring per prenderci un paio di cavalli di scorta
ciascuno su cui caricare una buona riserva d’acqua… .
Il mattino seguente, Mefisto
– rimasto appiedato perché il suo cavallo si è azzoppato –
giunge sull’altopiano di Mammouth, ma qui ha una brutta sorpresa:
il villaggio indiano è stato da tempo abbandonato poiché l’unica
sorgente si è ormai prosciugata. Alcune ore dopo, TIGER
– che si è appunto diviso da TEX
- raggiunge l’altopiano e nota subito la sagoma del negromante, il
quale, tormentato dall’arsura, vaga tra le rocce all’affannosa
ricerca di acqua. Temendo di essere ipnotizzato da Mefisto
– che invece, in preda al delirio, non lo ha nemmeno riconosciuto -
il Navajo
gli spara contro: i proiettili colpiscono una roccia, le cui schegge
colpiscono a loro volta gli occhi del mago, il quale, arretrando
istintivamente, precipita in uno strapiombo. Contemporaneamente, a
qualche miglio di distanza, CARSON
e KIT
crollano a terra svenuti: per loro fortuna, TEX
non tarda a ritrovarli e si dà subito da fare per rianimarli.
Cessato l’influsso di Mefisto,
i due ritornano finalmente in sé e imboccano la via del ritorno
assieme al ranger e al sopraggiunto TIGER. Dato che nella loro memoria non è rimasta alcuna traccia di quanto
accaduto, TEX
li mette al corrente di ogni cosa. Sangue
di Giuda! Mi sto chiedendo in quale penitenziario dovremo finire i
nostri giorni, Kit e io.,
dice un attonito CARSON.
State
tranquilli!
– lo rassicura TEX
– Il
Comando dei Rangers è al corrente della situazione e nessuno si
sognerà di incriminarvi.
|
Per
coprirsi la fuga, Mefisto fa crollare il suo tempio con
dell’esplosivo – TEX 40, p. 49
|
|
Tex
lascia il covo di Mefisto con la morte nel cuore – TEX 40, p. 56
|
A
nostro avviso, quello de Il Figlio
del Fuoco è il più memorabile
Mefisto di
sempre, il Mefisto
più astuto, sfuggente e irriducibile che TEX
ha dovuto affrontare. La
sfida tra il negromante e il ranger – un autentico scontro tra
titani - è divisa in due parti ben distinte e ugualmente
appassionanti. La prima, che corrisponde quasi ai tre quarti
dell’intera storia, ha tra i suoi punti di forza la notevole
suspense che GL riesce a costruire attorno a Mefisto,
il quale entra in scena solo dopo
una sessantina
di pagine (precisamente a p. 56 del n. 39). Fino a quel momento,
l’unico
indizio a disposizione di TEX
e
TIGER
riguardo al loro misterioso avversario è la M
incisa sui medaglioni degli Hualpai,
il cui significato è del tutto oscuro al ranger. Mai
avuto a che fare nel passato con un nemico la cui iniziale fosse
appunto una “M”?,
chiede
TIGER
a TEX,
e questi risponde: Che
io ricordi, no.
In effetti,
essendo trascorsi così tanti anni (all’incirca una ventina) dai
fatti narrati ne L’eroe
del Messico,
è comprensibile che TEX
si sia dimenticato di Steve
Dickart
alias
Mefisto,
a maggior ragione se pensiamo che il ranger ignora che costui sia
scampato alla forca. L’alone di mistero che circonda a lungo
l’identità del Figlio
del Fuoco
contribuisce, pertanto, a rendere ancora più efficace la scena in
cui il mago decide finalmente di rivelarsi a TEX,
a cui dà subito un saggio dei suoi impressionanti poteri.
|
Mefisto
esegue uno dei suoi suggestivi riti magici – TEX 40, p. 59
|
|
Mefisto
appare a Tex tra le macerie del suo tempio - TEX 40, p. 60
|
La
suddetta sequenza si fa ricordare anche perché mette a confronto due
realtà antitetiche: da un lato, la razionalità e la concretezza di
TEX,
ben rappresentate dal winchester che il Nostro scarica addosso a
Mefisto;
dall’altro, le magie e i subdoli trucchi di quest’ultimo, il
quale – trovandosi, come sappiamo, fisicamente altrove - si fa
beffe del ranger
e dei suoi
proiettili.
Quello di
Mefisto
è un mondo totalmente alieno a TEX,
un mondo
del male -
per citare Luca Raffaelli – contro
cui ragione e buonsenso, scazzottate e colpi di pistola non possono
nulla
(cfr. Tex
contro Mefisto,
I
Classici del Fumetto di Repubblica Serie Oro
2, p. 6).
La vendetta architettata dal negromante – che non ha certo
dimenticato la terribile umiliazione subita per mano di TEX
in Messico – è molto raffinata: infatti,
lo scopo principale del mago
consiste nel distruggere il ranger
sul piano psicologico e morale prima ancora che fisico,
costringendolo a combattere contro le persone a lui più care: CARSON
e KIT appunto.
Egli avrà l’illusione di essere sulle
vostre tracce… - dice infatti Mefisto
ai due KIT,
incatenati al muro del tempio – mentre
invece seguirà qualcosa che gli spezzerà il cuore! Egli camminerà
sul sentiero del disonore e un giorno egli invocherà la morte come
una liberazione! […] Se
le cose andranno come prevedo, le mani di Tex si macchieranno del
sangue di suo figlio e del suo migliore amico.
|
Sottoposto
all’influsso malefico di Mefisto, Carson rapina la banca di
Stoneville - TEX 40, p. 66
|
|
Per
sottrarli alla cattura, Mefisto nasconde i due Kit nel doppiofondo
del suo carro - TEX 40, p. 73
|
In questa prima parte della sfida, Mefisto si dimostra così abile
da riuscire a volgere in suo favore persino la sconfitta che il
ranger e i suoi guerrieri gli infliggono. Anche
stavolta hai vinto, Tex, - pensa il
mago mentre fugge con i due KIT - ma è
una vittoria pagata ad assai caro prezzo! Sono quasi certo che
riuscirai a uscire dalle rovine del mio tempio, ma ciò non mi
dispiace. Morto, cesseresti di soffrire… …ma vivo, non avrai una
sola ora di pace. In
effetti, la vittoria che TEX
ottiene nel Grand Canyon è molto amara, oltre che parziale. Già
scosso per aver visto CARSON
e KIT
sparare contro TIGER
e gli
altri Navajo,
il ranger viene assalito dall’angosciante timore che i due siano
rimasti sepolti sotto le macerie del tempio, un timore che si
trasforma poi in terribile certezza. Nelle pagine in questione la
bravura dello sceneggiatore è tale che il lettore stesso, pur
consapevole che i suddetti pards sono vivi e vegeti, finisce comunque
per essere catturato dal clima di tristezza e di dolore che pervade
il ritorno di TEX
e TIGER
alla riserva. Impossibili da dimenticare le parole pronunciate dal
ranger mentre si allontana dal covo del negromante: Ovunque
tu sia, Mefisto, che tu sia dannato in eterno! Che le tue ossa
possano essere trastullo per i cuccioli di coyote e che la tua anima
possa bruciare nel più profondo degli inferni!
Memorabile anche la didascalia della vignetta successiva: Quindi,
senza più voltarsi indietro, Tex sprona il cavallo a un galoppo
selvaggio, quasi volesse soffocare il proprio dolore nella furia di
una pazza corsa. Dietro di lui solo il rombo dei mustangs Navajos
lanciati al galoppo rompe il silenzio di un triste tramonto…
.
|
Mefisto
alias
dottor Anatas giunge a Stoneville - TEX 40, p. 76
|
|
Mefisto
recita abilmente la sua commedia davanti all’ignaro sceriffo - TEX
40, p. 79
|
Paradossalmente,
a risollevare il morale di TEX
- dopo due mesi in cui il Nostro e tutti i Navajo
hanno vissuto con la morte nel cuore – è proprio Mefisto.
La sua apparizione – compiuta mediante a un suggestivo rito magico
– dà inizio alla seconda parte della sfida, nella quale l’astuzia
diabolica del mago si rivela alla fine impotente contro
l’intelligenza e la forza di TEX.
La strategia messa in atto da quest’ultimo per fermare le azioni
criminose di CARSON
e KIT e al
contempo impedire che i due vengano uccisi è davvero impeccabile, ma
ciò che più impressiona del ranger è senza dubbio la sua sovrumana
resistenza fisica. TEX
macina miglia su miglia a cavallo senza accusare la minima stanchezza
e lasciando sbalordito lo stesso TIGER,
incapace di sostenere gli stessi ritmi. Per
gli dei! Mi sto chiedendo di che cosa sia fatto quell’uomo!,
pensa infatti il Navajo,
nella sequenza in cui – rimasto appiedato perché il suo destriero,
ormai scoppiato, è crollato al suolo – osserva il ranger
continuare imperterrito la corsa per arrivare in tempo a Bridgeville.
Significativa pure la scena immediatamente successiva, dove il
cavallo di TEX,
anch’esso sfinito, crolla sulla main
street di Bridgeville. Spiacente,
amigo, ma c’è in gioco la vita di mio figlio.,
dice il ranger alla povera bestia, per poi chiedere a un barbuto
cowboy dov’è l’ufficio dello sceriffo. L’uomo sta per dirgli
che non gliene importa niente dello sceriffo, ma TEX,
che non ha certo tempo da perdere, non gli fa nemmeno finire la frase
ed estrae subito la pistola: Rispondi
alla svelta, Barbanera!
Dov’è lo sceriffo?.
|
Carson
e Kit scoprono il brutto tiro giocatogli da Mefisto - TEX 40, p. 109
|
|
Tiger
spara contro Mefisto, il quale, in preda al delirio, non lo ha
riconosciuto - TEX 40, p. 117
|
|
Il
negromante precipita dall’altopiano di Mammouth e ciò fa
finalmente cessare il suo influsso sui due Kit - TEX 40, p. 118
|
Spaventato,
il cowboy pensa Signore onnipotente!
Deve essere pazzo, e dà al Nostro
l’informazione che gli serve. Davanti a un TEX
così determinato, Mefisto può
fare ben poco, anche perché si vede costretto ad affrontare un altro
temibile avversario: il deserto, vera e propria bestia nera dei
cattivi
texiani. Il finale della storia ci mostra Mefisto
che vaga assetato e disperato sotto il sole cocente: una sorta di
beffardo contrappasso per chi, come il mago, voleva condannare a
un’identica sorte i due KIT.
Tuttavia, Mefisto
ha la pelle dura e, come vedremo, TEX e
i suoi pards si pentiranno di non essersi assicurati della sua morte.
di Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link a tutte le altre lettere e voci di The Dark Side of Tex andando sul Navigatore!
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