mercoledì 25 settembre 2013

L'ANGELO DELLA MORTE. DYLAN DOG COLOR FEST 11

di Francesco Manetti

La prima cosa è la copertina. Sarà un'impressione, ma la straordinaria composizione pittorica di Simone Bianchi mi ha subito fatto venire in mente San Michele Arcangelo che schiaccia col piede il Male. Certo... il santo stringe una lancia nella mano destra - e non una rivoltella - e sotto il suo calzare non c'è uno zombie, bensì un demonio. E le ali? Beh, la luna piena (ma forse è un'aureola), che crea come un vuoto alle spalle di Dylan e le vele del galeone danno graficamente l'idea anche di quelle...


La classica posa di San Michele nell'iconografia religiosa rimanda alla posa di Dylan sulla copertina del Dylan Dog Color Fest n. 11

La morte è la vera protagonista dell'albo, il Dylan Dog Color Fest n. 11 uscito nell'agosto 2013.
Per il verso sbagliato di Astori & Cossu si apre con un incidente che potrebbe essere fatale. Poteri paranormali, fantasmi e strizzate d'occhio - come abbiamo rilevato altre volte nella collana - all'opera di King. In questo caso viene in mente La zona morta - romanzo del 1979 nel quale il protagonista ha il dono/dannazione di vedere squarci di futuro.
Anche Ouroboros, disegnato da Rinaldi (su testi di un gruppo di studenti selezionato dopo aver frequentato un corso di Gualdoni alla scuola del giallista Lucarelli), si apre con un decesso, quello di Dylan Dog, seppur soltanto su un doppio livello onirico. La Morte - come personificazione e come comprimario della collana (un tempo associata a didascalie in rima) - appare alla fine.
Dipartite e cadaveri pure in I morti non ballano di Gualdoni e Catacchio. Un giovane Dylan poliziotto è a guardia dell'obitorio più vivace del creato (o dell'annientato, per fare un po' d'umorismo alla Groucho).

La Lincoln Continental modificata protagonista del film The Car (1977).



La Nera di Recchioni e Raffaele, infine, paga ancora una volta dazio al Re del Maine. Innanzitutto alla saga fantasy The Dark Tower e poi al romanzo horror Christine, anche se qui, al posto di una Plymouth Fury del '58 è una bicicletta a essere indemoniata. Attinenze possono essere trovate pure con il film La macchina nera (in originale The Car), ottima pellicola del terrore diretta nel 1977 da Elliot Silverstein, nel quale vediamo il diavolo incarnarsi in una Lincoln Continental assassina.
Collegamenti - più o meno voluti: in tre episodi su quattro scorgiamo incidenti stradali dove vengono investite persone con o senza bici; inoltre Dylan appare nel passato non solo nell'episodio sulla morgue, ma parimenti nell'avventura della due-ruote infernale.

Collegamenti sotterranei. La splash page dell'albo, con la ciclista investita, rimanda...

...al "vignettone" di pag. 48 (con Dylan investito) e...

...alla bici che sfiora l'incidente a pag. 105 (quasi lo investivo)!

Il Dylan San Michele sulla copertina del Dylan Dog Color Fest n. 11, agosto 2013. Disegno di Bianchi.

Dylan Dog Color Fest 11
PER IL VERSO SBAGLIATO
OUROBOROS
I MORTI NON BALLANO
LA NERA

Agosto 2013

pagg. 132 a colori - € 5,20

Testi: Cristina Astori, Francesco Tedeschi, Veronica Tinnirello, Mariano Rose, Giovanni Gualdoni, Roberto Recchioni

Disegni: Ugolino Cossu, Roberto Rinaldi, Onofrio Catacchio, Stefano Raffaele
Colori: Overdrive Studio, Fabio D'Auria, Elena Sanjust
Copertina: Simone Bianchi

Francesco Manetti

N.B. Trovate le altre recensionni bonelliani rivegliandovi il Giorno del Giudizio! Basta, Groucho!

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