giovedì 7 aprile 2016

THE DARK SIDE OF TEX! "M", VIII PARTE: "MITLA" & "EL MORISCO" (1a)!

di Massimo Capalbo

Ci eravamo lasciati nel novembre 2016 con il nostro The Dark Side of Tex... Massimo Capalbo ha, nel frattempo, proseguito a lavorare agli altri due nostri dizionari bonelliani - l'Atlante di Mister No e Zagor Monsters - continuando contemporaneamente la rubrica umoristica Il titolo venuto dall'impossibile e lanciando la sua quinta opera per Dime Web - le gustosissime schede di The Best of Martin Mystère! Conclusa la lunga trattazione della figura cardine di Mefisto, ecco a voi un nuovo personaggio di grande calibro nella saga texiana: El Morisco! Anche in tal caso avremo bisogno di più puntate per esaurire il complesso argomento. Come al solito: le illustrazioni di corredo sono state tutte selezionate dallo stesso Max, salvo le prime tre, colte in Rete dalla redazione (stavolta abbiamo scelto i Super Miti della Mondadori con le cover di Villa). Buona lettura e... pelle d'oca! (s.c. & f.m.)




LEGENDA

  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 

  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).

  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo. 

Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).

Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!


 
M8
MITLA
EL MORISCO (parte I)


MITLA 

La bellissima strega india della storia Diablero (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 135-137). Affiancata dal fratello Guaimas, Mitla alias la Diablera vive in una valle segreta della Sierra del Hueso, tra le rovine del tempio di Esmeralda, la sventurata principessa azteca comparsa ne Il tesoro del tempio (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 76-77). Come abbiamo già scritto nella voce DIABLERO, la giovane strega terrorizza gli Apache della Sierra, inviando contro di essi non solo un branco di lupi che ubbidisce ai suoi ordini ma pure il succitato Guaimas, cui fa bere una pozione che lo trasforma in un sanguinario licantropo. Per preparare questa pozione, Mitla raccoglie, in una caverna posta nei sotterranei del tempio (che sono ricoperti da una fanghiglia verdastra - dalla quale spuntano scheletri di uomini e animali - e dove vivono molti serpenti velenosi), alcuni funghi e i fiori neri della notte, che sono l'ingrediente principale del misterioso intruglio.

Tex n. 135, gennaio 1972. Disegno di Galep
 
Mitla si avvicina misteriosamente al villaggio Apache, mostrandosi a Yaco e al suo compagno – TEX 135, p. 6


Oltre a far trasformare in lupo mannaro suo fratello, Mitla compie nel corso dell'avventura altri impressionanti prodigi. Per esempio, nella prima sequenza in cui vediamo bene in volto lei e Guaimas, la Diablera estrae da una borsa di pelle una grossa lucertola, quindi prende un pezzetto di radice nerastra e ne fa mangiare un poco al rettile, per poi masticare ciò che è rimasto. A questo punto, la lucertola si arrampica sulla spalla destra di Mitla e protende il muso verso il suo orecchio, come se volesse metterla al corrente di qualcosa. Passati alcuni minuti, la bestiola scende dalla spalla della strega – che ha tenuto per tutto il tempo gli occhi chiusi - e torna da sola nella borsa di pelle, al che Mitla riapre gli occhi. Dovremo guardarci da uno strano stregone!, dice la Diablera a GuaimasHo visto un uomo stranamente vestito, scortato da un messicano con molto sangue indio nelle vene e da un Apache! Sul capo dell'uomo volava un grande corvo e, molto più in alto, ho visto roteare altri corvi, quattro o cinque, mi sembra… […] Ci sovrasta un pericolo mortale e nelle prossime notti dovremo stare molto attenti!. Lo strano stregone a cui Mitla si riferisce è EL MORISCO, il quale, assieme al maggiordomo Eusebio (il messicano con molto sangue indio nelle vene) e al guerriero apache Ocampo, sta per raggiungere, in quello stesso momento, il villaggio dell'amico sciamano MANGOS (il grande corvo). Gli altri quattro o cinque corvi visti dalla strega sono i pards e il capitano Walson (medico chirurgo dell'esercito e vecchio amico dell'occultista egiziano), i quali sono diretti anch'essi al suddetto villaggio.

Yaco insegue Mitla, ignaro che ad attenderlo c'è il terribile Diablero – TEX 135, p. 7

Davanti agli occhi del fratello Guaimas, Mitla compie uno dei suoi tanti prodigi – TEX 135, p. 42
 
Malgrado i suoi notevoli poteri, Mitla non riesce a fermare né EL MORISCO (che riesce a sfuggire con il fido Eusebio al DIABLERO e ai lupi) né TEX e compagni, cui però da molto filo da torcere. La strega tenta subito di ritardare l'incontro tra i Nostri e lo stregone di Pilares, in modo da permettere a Guaimas di assaltare nuovamente il villaggio apache. A questo scopo, Mitla compie una magia simile a quella descritta in precedenza: la vediamo infatti estrarre da un sacchetto di pelle una lucertola (che non si capisce, però, se sia la stessa di prima o un'altra), farle mangiare un pezzo di radice e metterla su un incensiere in cui poco prima ha collocato delle piccole bacche nerastre e un po' di brace. Ora corri, sorellina del fuoco e del serpente! Corri, guarda, ascolta e poi torna da me!, dice Mitla al rettile, che sembra quasi scomparire nel fumo dell'incensiere. In quel preciso momento, il messicano che fa da guida ai pards ed a Walson, si sveglia urlando, svegliando a sua volta gli altri. Che ti succede?, gli domanda CARSON, e l'uomo risponde: Un brutto sogno, señor!... Un sogno molto cattivo! C'era una grande lucertola, ritta sulle zampe posteriori, che guardava voi, señores, addormentati accanto al fuoco, come se volesse studiare le vostre facce. Aveva lunghi capelli neri e una collana di pietre che le pendeva dal collo! Poi, mentre stavo per gridare e avvertirvi del pericolo, quell'orrenda bestia venne verso di me, allungando dei terribili artigli!.

Mitla prepara la speciale pozione che farà trasformare Guaimas nel Diablero – TEX 135, p. 46

La strega sa essere pericolosa anche senza ricorrere alla magia - TEX 135, p. 88

Mentre TEX e CARSON, prima di rimettersi a dormire assieme agli altri, cercano di tranquillizzare lo spaventato messicano facendogli bere un sorso di whisky, nel tempio di Mitla, il fumo dell'incensiere sparisce e la lucertola, saltata a terra, guizza sulla spalla sinistra della strega, che le dice: Bene, sorellina. Raccontami pure ciò che hai visto!. Poco dopo, Mitla lascia il tempio e, balzata in groppa a un mustang, si dirige a spron battuto verso il Rio Bravo. All'alba, la Diablera giunge nei pressi del guado di Pilares e, fermatasi presso un canneto, si fabbrica una rudimentale cerbottana (nella quale inserisce una piccola freccia avvelenata) e, nascosta al centro di un ammasso di canne (canne da lei stessa ammassate), nuota verso il traghetto che trasporta i Nostri. Avvicinatasi quanto basta, Mitla soffia nella cerbottana e colpisce al collo il messicano, intento a parlare con TEX. L'uomo muore quasi all'istante e la Diablera si allontana in direzione della riva. Mosso dal suo intuito, TEX osserva con il binocolo, assieme a CARSON, l'ammasso di canne e nota la testa del furbone che ha tirato la freccia avvelenata, senza ovviamente accorgersi – data la distanza – che il furbone in questione è una donna. Siamo in tempo a beccarlo, quel tanghero! E' a tiro di fucile e…, dice CARSON a TEX, ma questi lo interrompe: No! Meglio lasciargli credere d'averla fatta franca, e dargli poi la caccia per prenderlo vivo! Accopparlo adesso servirebbe solo a ingrassare i pesci del Rio Bravo, mentre a noi servono, invece, informazioni!. Raggiunta la riva, Mitla balza in sella al suo mustang e punta in direzione della sierra, ma non passa molto tempo che KIT e TIGER si gettano sulle sue tracce.

Tex n. 136, febbraio 1972. Disegno di Galep
Mitla danneggia le funi del ponte sospeso, dal quale poi precipiterà lo sfortunato capitano Walson – TEX 136, p. 49

Mitla se ne accorge e decide di tendere un agguato ai due pards nella Gola de la Culebra. Quando i suoi inseguitori entrano nel canyon, la strega spinge giù degli enormi massi, ma KIT e TIGER riescono a evitarli e vedono finalmente in faccia il loro nemico, scoprendo così che si tratta di una giovane squaw. Il diavolo si porti quella strega! – esclama, poco dopo, TEX, che ha raggiunto i due con CARSON e WalsonSe ci riuscirà di metterle il sale sulla coda, le voglio lisciar le penne a modo mio, per Giove!. Intanto, per far perdere le sue tracce, Mitla – decisa ormai a eliminare i suoi nemici - salta con il suo mustang in un torrente, quindi sale su uno sperone di roccia e lancia una serie di acuti ululati. Udito il richiamo della Diablera, i lupi della sierra escono dalle loro tane e si mettono subito in caccia. I Nostri, però, non si fanno trovare impreparati e, raggiunta un'altura, scaricano sul branco un'autentica tempesta di piombo, facendone strage. Sbarazzatisi dei lupi, TEX e compagni riprendono l'inseguimento e arrivano in prossimità di un piccolo ponte sospeso che la strega ha attraversato poco prima. I cinque non sanno che la diabolica Mitla ha danneggiato con un pugnale le funi del ponte in modo che esse si spezzino sotto il peso dei suoi nemici e delle loro cavalcature. Infatti, come previsto dalla Diablera, Walson e TEX – che sono in testa al gruppo – non hanno percorso che pochi metri che il ponte cede: il primo precipita con tutto il cavallo e si sfracella sugli scogli del torrente; il secondo, invece, riesce a salvarsi aggrappandosi a una delle funi. Mentre i pards, guadato il torrente, si arrampicano lungo la parete rocciosa, Mitla giunge al suo covo e, scese le tenebre, prepara la pozione e la fa bere a Guaimas, che si trasforma in DIABLERO.

Mitla invia il Diablero e i suoi feroci lupi contro El Morisco e gli Apache di Mangos – TEX 136, p. 63

La strega cerca invano di fermare i quattro pards con minacciose visioni - TEX 136, p. 94


Incitato dalla sorella e affiancato dai lupi superstiti (quelli, cioè, che si sono salvati dopo il fallito assalto ai Nostri), quest'ultimo si lancia contro coloro che Mitla considera i suoi principali nemici: EL MORISCO, Eusebio, MANGOS e i suoi guerrieri. Questi ultimi, ben organizzati dallo stregone, si difendono egregiamente, ma lo studioso egiziano e il suo maggiordomo si salvano solo grazie al provvidenziale intervento dei quattro pards, i quali uccidono lo scatenato DIABLERO. Mitla riesce a fuggire, ma i Nostri le danno immediatamente la caccia, con la precisa intenzione di prenderla viva. Sono certo che al buon Morisco piacerebbe enormemente poterla vedere da vicino e parlarle, - dice TEX ai suoi compagni – perciò penso che basterà spararle alle gambe per averne ragione!. La strega, però, si dimostra da subito un avversario tutt'altro che arrendevole: dopo aver lanciato ai suoi inseguitori un urlo di sfida e aver tentato invano di ucciderli provocando una frana, essa ricorre ai suoi poteri e fa apparire davanti ai Nostri alcuni lupi e persino un puma. L'intento della Diablera è rendere inutili le armi dei pards, spingendo costoro a scaricare le loro munizioni contro le insistenti belve. Tuttavia, i quattro si accorgono ben presto del trucco e continuano ad avanzare, mentre la strega, visto fallire il suo ennesimo tentativo di fermare i pards, raggiunge il tempio e s'infila subito nel corridoio che conduce ai sotterranei: Forse non avrò il tempo di far bollire la "Yerba del Diablo" ma non importa! – pensa Mitla, che non si è ancora data per vinta – Raccoglierò tutti i fiori neri della piccola palude e il succo spremuto dai loro steli basterà per procurare la morte a quei miserabili visi pallidi!.

Nei sotterranei del tempio azteco, Mitla è vittima di una sorte beffarda che ha le sembianze di un serpente velenoso - TEX 136, p. 107

Gli ultimi, disperati istanti di vita della strega – TEX 136, p. 110

Afferrata una torcia, Mitla inizia a scendere i gradini che portano alla caverna, ma, all'improvviso, scivola su un tratto di pietra viscida e cade nella fanghiglia, dove viene morsa da un serpente velenoso (uno dei tanti che vivono nei sotterranei): No, maledetto! Noooo! Non ho potuto evitare di schiacciarti… era buio. Ma tu non dovevi mordere la Figlia della Notte!, urla la Diablera, strappandosi il rettile dal braccio. Mitla cerca di tornare indietro, ma il veleno del serpente è inesorabile e in pochi minuti la uccide. Il suo corpo viene scoperto, un quarto d'ora più tardi, dai pards, i quali entrano poi nella caverna (al cui centro si trova un grande feticcio sul cui grembo è seduta una mummia) e, sbarazzatisi dei serpenti che spuntano dalla melma verdastra, raccolgono uno dei fiori della notte per EL MORISCO, che, come essi ben sanno, è desideroso di studiarne le misteriose proprietà.
Fiera quanto astuta, Mitla è sicuramente una delle donne più belle e sensuali comparse nella saga texiana. Impossibile dimenticare le sua prima apparizione, ovvero la scena - ricca di mistero e di suspense - in cui essa, illuminata solo dalla luna piena, si avvicina in silenzio al villaggio degli odiati Apache - mostrandosi a Yaco (uno dei due figli del sakem Golykia) e al giovane guerriero che è con lui – per poi allontanarsi correndo, al preciso scopo di farsi inseguire e di far scattare in questo modo la sua trappola (Yaco viene infatti ucciso dal DIABLERO, nascosto nelle vicinanze). La luce della luna e la leggera veste che la strega indossa ci permettono di ammirare le sue magnifiche forme, a cui si aggiunge la lunga e bellissima capigliatura.

 
La beffarda fine di Mitla – TEX 136, p. 111


I pards scoprono il corpo senza vita della loro fiera avversaria – TEX 137, p. 7

 
Altrettanto memorabile della sequenza appena descritta è la scena della morte di Mitla, una morte beffarda come quella di cui rimane vittima MAH-SHAI (anch'essa uccisa, come sappiamo, da un serpente velenoso), ma meno repentina e perciò molto più ricca di pathos. Il disperato tentativo della Diablera di raggiungere l'ingresso del tempio, dove ha lasciato la sua borsa della medicina; la fitta che le attanaglia il cuore; le ultime, vane invocazioni di aiuto (Mitla sembra dimenticare, nell'agonia, che il suo Guaimas è morto) sono, a nostro parere, tra i momenti più toccanti della serie. Di grande forza suggestiva, infine, la vignetta in cui vediamo decine di pipistrelli volteggiare al di sopra del corpo della strega, ormai privo di vita.


EL MORISCO (parte I)

Ahmed Jamal, meglio noto come El Morisco (in spagnolo: l’Arabo) è uno scienziato e occultista di origini egiziane (come si evince pure dal suo abbigliamento), nonché uno dei migliori amici di TEX. Vive nei pressi di Pilares (un villaggio messicano che sorge sulle sponde del Rio Bravo) assieme al fedele maggiordomo Eusebio, un individuo dall'aspetto lugubre che ha sangue azteco nelle vene e un carattere assai superstizioso.

Tex n. 77, marzo 1967. Disegno di Galep

 
Tonito e i suoi Comanches assaltano il ranch in cui si sono asserragliati Tex e Carson - TEX 77, p. 27


Sebbene sia un vero galantuomo, El Morisco non è molto amato dalla gente del posto, che lo considera un brujo, ossia uno stregone: ciò per via del profondo interesse che egli nutre per la magia e, in generale, per i fenomeni insoliti. La sua prima, memorabile apparizione ha luogo ne Il tesoro del tempio, dove egli riceve l'inaspettata visita di TEX e CARSON, conosciuti fino a quel momento solo di fama. I due pards si recano da El Morisco su consiglio del capitano Walson (vedi MITLA), il quale - tramite il capitano White, che salva i Nostri, con il suo squadrone, dai guerrieri comanche del feroce Tonito - per avere informazioni sui funghi sacri. Questi funghi, che TEX e CARSON sentono nominare per la prima volta, hanno infatti a che fare con le sanguinose razzie compiute dal sopracitato Tonito e con l'attività criminosa del suo alleato messicano, il desperado Fidel Romulio. Ciò che sia i pards che White ancora ignorano è che Tonito e Romulio sono a loro volta alleati con la principessa azteca Esmeralda, ultima discendente dell'imperatore Montezuma, e il gran sacerdote Nakua. Esmeralda – che vive con la sua gente sulla Sierra del Hueso, in una valle segreta (la Valle del Giaguaro) – utilizza i funghi sacri nel corso delle cerimonie di purificazione, speciali riti che hanno luogo nella cripta del tempio. A procurarle i suddetti funghi è proprio Romulio, che, secondo una profezia, è l'uomo predestinato a sposarla. In realtà, il subdolo desperado si è alleato con Esmeralda perché vuole impossessarsi del favoloso tesoro del tempio.

La bella Esmeralda (che fa tranquillamente il bagno con i coccodrilli) e il suo subdolo alleato Fidel Romulio – TEX 77, p. 48

Tex e Carson osservano incuriositi le sinistre statue che adornano la casa di El Morisco – TEX 77, p. 54

Ora, però, torniamo a TEX ed a CARSON, i quali, seguendo appunto il suggerimento di Walson e ignorando gli avvertimenti di uno dei traghettatori del guado di Pilares (State attenti…parlare con El Morisco porta sfortuna.) giungono alla casa dell'occultista egiziano e restano subito colpiti dai mostruosi idoli che adornano la sua facciata. Ora comincio a capire quel traghettatore., dice CARSON, che poi esclama dentro di sé Peste! nel vedere il funereo Eusebio. Fatti accomodare da costui nello studio del MORISCO, i due pards hanno modo di osservare la sua imponente collezione: Guarda! – dice TEX a CARSONC'è la più larga rappresentanza delle creature viventi nei deserti o sulle sierras… dagli orribili "gilas" [l'eloderma sospetto o mostro di Gila, una velenosa lucertola che vive nel Sud-Ovest degli Stati Uniti, nda] alle tarantole, scorpioni, e serpenti di ogni genere… . I due capiscono che il loro ospite non è né un mago né uno stregone, ma – per usare le parole di TEXun naturalista… e piuttosto in gamba, anche!. In realtà, l'egiziano è molto di più, tali e tanti sono i campi del sapere in cui è esperto, come appunto dimostra poco dopo, quando i Nostri gli spiegano il motivo per cui sono venuti. Bueno. Ora so che posso parlarvi liberamente delle mie scoperte e credo, anzi, di potervi aiutare a risolvere il vostro problema. – dice loro El Morisco - Sì. Il dottor Walson ha avuto buon fiuto nel sospettare che le razzie fossero da collegarsi con i "funghi sacri" e nel mandarvi da me che sto conducendo da anni studi su tale materia. Avete mai sentito parlare di tribù indiane del Sud-Ovest che usano mangiare i frutti del "peyote" durante certe loro cerimonie religiose?.

I due pards fanno la conoscenza di Eusebio, il lugubre maggiordomo di El Morisco - TEX 77, p. 55

Mentre l'occultista egiziano indossa il caratteristico fez, Tex e Carson osservano con interesse la sua ricca collezione naturalistica - TEX 77, p. 56

TEX risponde: Vagamente! Stando a quel che ho sentito, quei frutti di "peyote" provocano visioni straordinarie e permettono di parlare direttamente con il "Grande spirito", ma se si dovesse dare ascolto a tutte le chiacchiere che si fanno intorno ai fuochi di bivacco… . Il ranger non fa in tempo a concludere la frase che El Morisco lo interrompe: Non sono chiacchiere… quei frutti contengono effettivamente una sostanza allucinogena, la "mescalina", e procurano agli uomini che li mangiano, visioni meravigliose… e fu appunto nel corso di ricerche sulla proprietà dei "peyotes" che mi capitò di leggere negli archivi nazionali di Città del Messico, un verbale del tribunale ecclesiastico del 1630. Si narrava, in esso, del caso di uno spagnolo immigrato, certo Gonzalo Perez, che, seguendo il consiglio di elementi indigeni, si servì dei "funghi sacri" per ritrovare la moglie Ines, misteriosamente scomparsa . Perez, dopo aver mangiato alcuni funghi, vide apparire un serpente che gli rivolse la parola… - Guardati intorno e vedrai tua moglie! - …e appunto obbedendo al suggerimento del serpente, trovò effettivamente la moglie. CARSON domanda all'occultista se, nel corso delle sue ricerche, ha poi trovato i funghi sacri, e Morisco risponde: Per la verità fu il mio aiutante che me li procurò. Eusebio è mezzo indio, e un suo parente fa parte della banda di Romulio. […] E volete sapere qual è l'attuale attività di Romulio? Ha radunato una piccola banda di indios che conduce in una certa savana a cercar "funghi sacri". Fa portare il raccolto in un posto che questo parente di Eusebio non ha voluto rivelare, e allorché ne torna ha sempre con sé molto bestiame del Texas… bestiame che vende poi ai rancheros poco scrupolosi della zona!.

Nella cripta del tempio, Tonito e il gran sacerdote Nakua partecipano al rito officiato da Esmeralda, nel corso del quale tutti i convenuti mangeranno i funghi sacri – TEX 77, p. 67

Davanti agli occhi di Carson, che non nasconde la sua preoccupazione, il viaggio allucinogeno di Tex ha inizio - TEX 77, p. 69


A questo punto, non è difficile per TEX e CARSON capire la situazione, ovvero che è Tonito a cedere il bestiame a Romulio in cambio dei funghi sacri, grazie ai quali il primo ha acquisito un grande prestigio fra i Comanches. Tuttavia, TEX non è ancora pienamente convinto che i funghi siano in grado di procurare le incredibili visioni descrittegli da El Morisco, il quale propone quindi al ranger di fare personalmente l'esperimento. TEX accetta e mangia uno dei due funghi che lo studioso teneva in un vasetto. Trascorso un quarto d'ora, gli effetti allucinogeni del fungo iniziano a manifestarsi: nella mente del ranger, infatti, appare la visione di una pianura disseminata di strane rocce e in cui un animale preistorico sta lottando contro una decina di centauri che scagliano frecce di fuoco. Dinosauro e centauri si dissolvono, poco dopo, in tanti globi di luce accecante come quella del sole… …e scomparsi anche i soli, ecco apparire un tempio azteco dalla cui sommità si alza sino al cielo, coperto di nubi nere, una colossale colonna di luce… …colonna che a sua volta, ondeggiando lentamente, si tramuta nel volto di un antico avversario di Tex: Mefisto!. Come già sappiamo, è tale il realismo di quest'ultima visione che il ranger, prima di essere svegliato da CARSON, estrae una delle sue Colt e fa fuoco due volte. El Morisco spiega poi a uno scettico TEX che quella di Mefisto è in realtà una specie di premonizione e, quando il Nostro – finalmente convintosi dello straordinario potere dei funghi sacri – gli dice di voler entrare nel territorio dove agisce Romulio, chiama Eusebio e gli chiede se può rintracciare quel suo parente che fa parte della banda del desperado e convincerlo a lasciare quest'ultimo per passare al servizio dei due pards come guida.

Una delle incredibili visioni che i funghi sacri procurano a Tex – TEX 77, p. 70

Le proprietà dei funghi sacri – chiamati anche funghi della magia - sono assai simili a quelle del peyote, la più conosciuta pianta allucinogena del Messico


Eusebio risponde: Potrei sì mettermi in contatto con lui, ma sarebbe tutto tempo sprecato, padrone! Chi tradisce Fidel Romulio è un uomo morto, e tutti quelli che lavorano per lui lo sanno anche troppo bene! Posso però fare qualcosa per questi Caballeros… dar loro il consiglio di star lontani dalla Sierra del Hueso… […] la morte cammina veloce e silenziosa fra le valli di quella sierra, padrone. E so che se i due caballeros si addentreranno nella sierra, le loro ossa biancheggeranno presto al sole. TEX e CARSON non si fanno certo scoraggiare dalle parole di Eusebio e, sebbene Morisco si offra di ospitarli anche per quella notte, ripartono poco dopo. Uhm! Mi sto chiedendo se li rivedremo mai, Eusebio!, dice lo studioso al suo maggiordomo, che risponde: Non torneranno, padrone! Seguendo la pista dei Comanches, arriveranno prima o poi presso la valle del tempio, e lì troveranno la loro morte!. Morisco domanda quindi a Eusebio: Perché non hai parlato? Quei due non discendono dalla gente che ha oppresso il tuo popolo!. Il maggiordomo risponde: Lo so, padrone! Però sono pur sempre uomini bianchi… La razza che segnò la fine degli Aztechi!. Al che Morisco gli chiede se questo è lo stesso motivo per cui non ha mai voluto parlare con lui del mistero della valle. No, padrone. – risponde EusebioTu non sei un uomo bianco! Me lo hai detto tu stesso , una volta, che la tua gente vive in una terra molto lontana dell'Oriente e, oltre a ciò, tu sei un uomo molto saggio, uno studioso… …e sono certo che se un giorno, dopo aver parlato con i guardiani del tempio, io ti guidassi alla valle sacra dove vivono gli ultimi discendenti dei nobili aztechi, tu non parleresti mai delle cose che i tuoi occhi avrebbero visto.

Eusebio fa una delle cose che gli riescono meglio: il profeta di sventure – TEX 77, p. 75

Profondamente legato alle sue radici azteche, Eusebio rifiuta di rivelare l'ubicazione della Valle del Giaguaro persino all'amato padrone – TEX 77, p. 78


El Morisco gli confessa invece che, essendo egli uno studioso, forse non sarebbe capace di mantenere il segreto su scoperte così importanti dal punto di vista scientifico. E allora non vedrai mai il tempio della valle segreta, padrone., gli dice Eusebio. In quello stesso momento, nella suddetta valle, Romulio ha gettato la maschera e ha raggiunto i sotterranei del tempio, finendovi però intrappolato (una pesante grata si abbassa non appena egli varca l'imbocco di un passaggio). Mentre l'indiano Felipe, su suo ordine, lascia il tempio con alcuni indios per chiedere aiuto agli uomini del desperado (un aiuto in cambio del quale Romulio è disposto a concedere loro metà del tesoro); quest'ultimo riesce a tener a bada, con i suoi revolver, gli aztechi guidati da Nakua (che è stato avvertito da Esmeralda, la quale a sua volta ha avuto una visione), con cui vi è anche Tonito. Nakua è il primo a morire per mano di Romulio; Tonito, invece, riesce a mettersi in salvo e, informata Esmeralda, avvisa - per mezzo di un enorme falò - i suoi guerrieri, accampatisi poco lontano. Il falò viene notato pure da TEX e CARSON, che si trovano anch'essi nelle vicinanze. In attesa dell'arrivo dei Comanches, la principessa azteca, per impedire che il tesoro finisca nelle mani degli infedeli, aziona un meccanismo che provoca l'inondazione dei sotterranei e, di conseguenza, la morte di Romulio, il quale, travolto dalla valanga d'acqua, viene scaraventato proprio nella sala del tesoro, dove alcuni coccodrilli lo divorano. Due ore dopo, al sorgere dell'alba, la banda dei desperados – guidati da Felipe e da Prieto, il luogotenente di Romulio - e i Comanches di Tonito irrompono quasi contemporaneamente nella valle e ingaggiano battaglia.

Per uno scherzo del destino, l'avido Romulio trova la morte proprio nella sala dove si trova il tesoro di cui voleva impossessarsi – TEX 77, p. 88

Colpita dal desperado Prieto, Esmeralda muore tra le braccia di Tex – TEX 77, p. 92


I due pards seguono con il binocolo il sanguinoso scontro (che vede tra le prime vittime lo stesso Tonito), lasciando che le due fazioni si distruggano a vicenda. Infatti, quando TEX e CARSON, venti minuti dopo, raggiungono la zona del tempio, sono rimasti in vita, oltre ad Esmeralda, pochissimi indiani e messicani, che ancora lottano tra di loro. Uomini bianchi!... Salvatemi e salvate la mia gente, e l'oro del tempio sarà vostro!, grida la principessa ai Nostri. No, serpentello azteco! – esclama Prieto, sparandole alla schiena con le ultime forze rimastegli – Non l'ho potuto avere io, il tesoro, ma non lo avranno nemmeno quei due gringos!. L'attimo successivo, Prieto muore, e TEX, avvicinatosi all'agonizzante Esmeralda, raccoglie le sue ultime volontà: …Nel tempio… …seppellite me e la mia gente… nel tempio… . Con l'aiuto del suo pard, il ranger fa quanto chiestogli dalla ragazza e, disarmati e lasciati liberi i pochi superstiti, abbandona assieme a CARSON la valle.
In questa prima apparizione di El Morisco, si fanno ricordare, oltre naturalmente al personaggio stesso dell'occultista (caratterizzato con indubbia efficacia da GL e Letteri), la sua singolare abitazione, e in special modo il suo studio, degno delle celebri Wunderkammer (le camere delle meraviglie diffuse in Europa dal XVI al XVII secolo) e vero e proprio museo di Storia Naturale domestico. Senz'altro interessante è anche la figura di Eusebio, sorta di versione messicana dei sinistri maggiordomi che compaiono nei film horror: sia in quelli seri - si pensi, ad esempio, al malvagio Klove (Philip Latham) di Dracula principe delle tenebre (Terence Fisher, 1966) - che in quelli parodistici, come il possente Lurch interpretato da Ted Cassidy nella serie tv della Famiglia Addams (1964-1966).

Una Wunderkammer o camera delle meraviglie in un'incisione del 1599

Nella prima vignetta in cui compare, Eusebio è davvero inquietante: lo vediamo infatti impugnare, nella mano destra, un coltello e, in quella sinistra, una grossa lucertola. Oltre ad avere per l'appunto un aspetto lugubre (baffoni neri, vistose occhiaie, giacca e pantaloni di colore scuro) e a non sorridere mai, questo discendente degli Aztechi è un menagramo in piena regola, un autentico profeta di sventure, sicuro com'è che TEX e CARSON non torneranno vivi dalla Sierra del Hueso. La cosa buffa è che Eusebio, a partire dalla sua seconda apparizione, si convincerà che a portare sventura sono invece i Nostri, verso i quali, come si può notare già in quest'avventura, nutre poca simpatia, anche perché essi sono di razza bianca, la razza che distrusse l'impero di Montezuma.
A proposito degli Aztechi, bisogna dire che la bella quanto sfortunata Esmeralda è un personaggio molto azzeccato. Come abbiamo scritto nella precedente voce, le rovine in cui vivono MITLA e Guaimas sono ciò che è rimasto del tempio della principessa azteca: infatti, la caverna dove la suddetta strega coglie i fiori neri della notte era in origine la sala del tesoro. Tesoro che è stato evidentemente spazzato via dalla valanga d'acqua che ha travolto l'avido Romulio.

Lurch (Ted Cassidy), il lugubre ma in fondo simpatico maggiordomo di casa Addams
 
Massimo Capalbo
 
N.B. Trovate i link alle altre lettere e voci di The Dark Side of Tex sul Navigatore!

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