di Massimo Capalbo
A pochi giorni di distanza dalla lettera N, ritorna sulle pagine di Dime Web una nuova puntata, la diciottesima, di Zagor Monsters, di Massimo Capalbo. In rigido ordine alfabetico stavolta la lettera O, ci porta due sole voci, ma fondamentali nell'immaginario collettivo dei lettori dello Spirito con la Scure, gli orchi, protagonisti del primo bellissimo gigante; e l'orda del male, il mostruoso esercito portato sulle pagine di Zagor da Tiziano Sclavi in una mitica storia del 1981. Come sempre ricordiamo che le illustrazioni sono tutte farina del sacco dello stesso Max, con l'eccezione delle due immagini introduttive, anche stavolta due copertine firmate da Mauro Laurenti per l'edizione serba della Veseli-Cetvrtak, frutto della ricerca redazionale sul Web. Prima di lasciarvi alla lettura delle nuove orripilanti voci, vi ricordiamo gli altri due nostri dizionari bonelliani - ovvero L'Atlante di Mister No e The Dark Side of Tex - le parodie del Titolo Venuto dall'Impossibile e il The Best of Martin Mystère - tutto Made in Maxland! (s.c. & f.m.)
LEGENDA
- I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi dei protagonisti della serie, ZAGOR e CICO, che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Speciale Zagor; Speciale Cico; Zagor 1982-1993, un senese a Darkwood ecc.).
- Gli uomini-bestia di cui conosciamo anche nome e cognome o il nome soltanto, vengono indicati con la loro identità mostruosa e non con quella umana (ad esempio: ULTOR invece che NEZDA; UOMO TIGRE invece che KELLOG, WILFRED).
- Gli altri mostri di cui conosciamo nome e cognome vengono indicati per cognome (per esempio, RAKOSI, BELA), e, quando vengono citati in una voce diversa dalla loro, solo il cognome è scritto in stampatello e grassetto, in modo da rimandare immediatamente alla lettera sotto la quale sono stati inseriti (ad es.: nel testo della voce RAKOSI, BELA, il personaggio della contessa Varga è citato come Ylenia VARGA). In alcuni casi, però, abbiamo optato per il soprannome (ad es.: SKULL invece che RANDAL, COLIN).
- Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostro titolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 194-196 viene indicata con il titolo del n. 195, Il Signore Nero, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a Il teschio di fuoco (n. 195) e L’orda del male (n. 196).
Sempre riguardo alla serie regolare, nei crediti delle storie si fa riferimento al computo reale degli albi zagoriani e non alla numerazione della collana Zenith, ossia al numero stampato sulla costa di ciascun albo mensile. Com’è noto, la suddetta numerazione è sfasata di 51 numeri rispetto a quella effettiva (ad esempio, il Zenith n. 52 corrisponde al primo numero di Zagor, il Zenith n. 53 al secondo numero e così via). Per una guida ai collegamenti ipertestuali andate su Zagor Monsters lettera "A"!
O
ORCHI
ORDA
DEL MALE
ORCHI
Compaiono
ne Il
castello nel cielo (M. Burattini [sog.&scen.] – M. Torricelli
[dis.], Zagor Gigante n. 1), storia ambientata nella dimensione parallela di Wiklan, e formano l'esercito dello
stregone KOONTZ.
Zagor Albo Gigante 1, "Il castello nel cielo" (giugno 2011) - Cover di Gallieno Ferri |
Come abbiamo già
scritto nella voce dedicata a quest'ultimo, gli orchi assaltano il castello del mago buono Yord e, dopo un sanguinosa battaglia, riescono ad espugnarlo.
Tuttavia, quando KOONTZ precipita
nel vortice delle infinite realtà (per effetto del suicidio di Yord, che così facendo salva sua figlia
Xenia da un terribile destino), essi
si riducono in polvere. Mio padre Yord, sacrificando la sua vita, ha sconfitto il malvagio Koontz!... E con lui, ha sconfitto anche voi! – dice infatti Xenia agli orchi – […] Koontz vi ha creato dal fango perché lo serviste!... Ma i suoi poteri non fanno più parte di questa realtà!.
A Wiklan, gli orchi di Koontz assediano il castello di Yord - ZGR Gigante 1, p. 13 |
Poiché Koontz, per effetto del suicidio di Yord, è precipitato nel vortice delle infinite realtà, gli orchi si riducono in cenere - ZGR Gigante 1, p. 27 |
Catapultato a Darkwood, KOONTZ si
procura subito altri guerrieri, trasformando in orchi un cacciatore e diversi minatori. Possenti e feroci quanto
quelli di Wiklan, questi nuovi orchi fanno da guardia al tenebroso
castello del loro padrone, il quale ha trasformato la Casa nel Cielo – il monastero dei frati Gelsomino e Serafino, posto sulla cima di una torre di pietra – nella sua
dimora. I suddetti frati sfuggono per un soffio ai due orchi che, in groppa ai MOSTRI VOLANTI DI WIKLAN, giungono alla Casa nel Cielo e tentano di ucciderli.
Dopo aver colpito con la sua zappa i mostruosi aggressori, frate Gelsomino si barrica nella chiesa con
frate Serafino, che è stato ferito
al braccio sinistro da uno degli orchi.
Questi ultimi sfondano il portone, ma i due frati fanno in tempo a raggiungere
il montacarichi e si calano lungo la torre di pietra. Per loro fortuna, quando
gli orchi, dopo averli scoperti,
tagliano a colpi di spada le funi del montacarichi per farli precipitare, la
cesta è già a pochi metri da terra e i cespugli alla base attutiscono l'impatto
con il suolo.
Due dei nuovi orchi creati da Koontz assaltano la Casa nel Cielo e recidono a colpi di spada le funi del montacarichi che trasporta i frati Gelsomino e Serafino - ZGR Gigante 1, p. 151 |
Nel castello darkwoodiano di Kootz, uno degli orchi guardiani si avventa contro Zagor, ma finisce infilzato dalla sua stessa spada - ZGR Gigante 1, p. 173 |
Così, mentre i guerrieri di KOONTZ
- vedendo i frati distesi a terra come morti – si convincono di averli uccisi, Gelsomino - ripresi i sensi - trascina
il confratello, che nella caduta si è rotto una gamba ed è ancora svenuto, in
una grotta ben nascosta dai cespugli. All'interno di questa grotta c'è un
cunicolo che conduce alla sommità della torre, ed è proprio grazie a esso che,
due giorni dopo l'aggressione degli orchi
ai due frati, ZAGOR e tre guerrieri Cree riescono a raggiungere il castello
di KOONTZ, nei cui sotterranei è
tenuto prigioniero lo scrittore Wilbur
Macken. Penetrato da solo nella fortezza e sfuggito alla tremenda morsa
della GELATINA ASSASSINA, l'eroe
viene scoperto da un orco armato di
spada. Non potendo usare la pistola (per evitare di attirare gli altri orchi), ZAGOR affronta l'orco
con la sua scure, ma viene subito disarmato dal possente avversario. Al termine
di una dura lotta, il Nostro riesce ad impossessarsi della spada del mostro e
ad uccidere costui, trafiggendolo da parte a parte. Liberato Wilbur, ZAGOR deve fronteggiare altri due orchi: il primo viene fatto ruzzolare dalle scale che conducono ai sotterranei; il secondo, invece, dà maggior filo da torcere all'eroe, il quale, vistasi strappata via la scure, è costretto a uccidere l'orco a colpi di pistola.
Zagor si sbarazza di un altro orco - ZGR Gigante 1, p. 189 |
Recuperata la sua scure e la spada dell'orco, ZAGOR raggiunge l'esterno, dove ritrova Wilbur, ma due degli orchi che sorvegliavano l'entrata del castello sbarrano loro la strada. ZAGOR ne ammazza uno con la spada, mentre l'altro viene ucciso da uno dei guerrieri Cree, il valoroso Yawa. A questo punto, dopo aver affidato proprio a Yawa il compito di portare Wilbur nel cunicolo collegato alla grotta, lo Spirito con la Scure decide di coprire la loro fuga assieme agli altri due Cree, Makasa e Husay. I Nostri affrontano quindi i restanti orchi, che sono una decina e, oltre alle spade, impugnano asce e alabarde. La lotta è molto sanguinosa: i Nostri uccidono diversi mostri, ma anche Makasi e Husay vengono a loro volta uccisi. Benché sia rimasto solo, ZAGOR non si dà certo per vinto e riesce, in modo un po' rocambolesco, a far precipitare i suoi avversari dalla rupe. Uno di essi afferra il piede dell'eroe per trascinarlo con sé nel fatale volo, ma è costretto quasi subito a lasciare la presa, permettendo così al Nostro di aggrapparsi a una roccia. Tuttavia, non è ancora finita per ZAGOR: gli ultimi due orchi rimasti, vedendolo impegnato nella discesa, tentano di colpirlo con dei grossi massi. Uno di essi, pur non centrando ZAGOR direttamente, fa staccare un pezzo di roccia che colpisce l'eroe in testa: per fortuna, il Nostro era ormai a poca distanza dal suolo e la sua caduta viene attutita dai cespugli.
Il valoroso Husay viene ucciso dagli orchi - ZGR Gigante 1, p. 202 |
Mentre precipita con i suoi compagni dalla rupe, un orco trascina con sé Zagor, ma quest'ultimo riuscirà ovviamente a salvarsi |
Ripresi in breve tempo i sensi, ZAGOR raggiunge la grotta dove si trovano i suoi amici e dove avrà luogo la resa dei conti con KOONTZ. Sconfitto definitivamente quest'ultimo (per i particolari rimandiamo alla voce dedicata allo stregone), tutto o quasi ritorna come prima: il castello svanisce, lasciando il posto alla Casa nel Cielo; i due orchi rimasti in vita scompaiono anch'essi, e i corpi di quelli morti riprendono sembianze umane.
Sconfitto Koontz, gli orchi riprendono sembianze umane, ma purtroppo non ritornano in vita - ZGR Gigante 1, p. 240 |
ORDA
DEL MALE
Compare ne Il Signore Nero (T. Sclavi [sog.&scen.] – F. Donatelli [dis.], nn. 194-196) ed è un esercito formato da morti viventi, per la precisione scheletri viventi, ciascuno dei quali indossa un mantello e impugna una falce. A farli risorgere dalla terra è lo stregone Mord, su ordine del Signore Nero: l'Orda del Male, infatti, è l'armata personale del tiranno di Golnor; per questo motivo è chiamata anche Armata Nera o Armata del Male.
Zagor 195, "Il signore nero (ottobre 1981)- Copertina di Gallieno Ferri |
Zagor 196, "L'orda del male" (novembre 1981) - Copertina di Gallieno Ferri |
Alla testa dei suoi spaventosi guerrieri, il Signore Nero raggiunge in breve tempo il luogo dove i suoi nemici - ZAGOR, CICO, Galad, Elchin e PANKO – si sono accampati. Mentre Elchin, vedendo avanzare il tenebroso esercito, entra in una sorta di trance al fine di recuperare i suoi poteri magici, ZAGOR e compagni vanno all'attacco. Benché colpiti più volte dai Nostri, gli scheletri viventi si rialzano subito e riprendono a combattere: Non puoi ucciderli…perché sono già morti!, aveva detto infatti Elchin allo Spirito con la Scure. Quest'ultimo, nel corso della battaglia, viene addirittura ucciso dal Signore Nero, che lo trafigge al petto con la sua spada.
Evocati da Mord, i guerrieri dell'Orda del Male risorgono dalla terra - ZGR 196, p. 7 |
Guidato dal signore Nero, lo spaventoso esercito si mette in marcia - ZGR 196, p. 9 |
Zagor e compagni muovono all'attacco degli scheletri viventi - ZGR 196, p. 12 |
Benché decapitato da Panko, uno degli scheletri guerrieri si rialza subito e riprende a combattere - ZGR 196, p. 13 |
Quando tutto sembra ormai perduto per i Nostri, Elchin riapre gli occhi e comanda alla terra di risommergere i morti viventi. All'improvviso, il terreno dove si combatte comincia a incresparsi fino a spaccarsi: E sono i guerrieri del Signore Nero, ora, a conoscere i morsi del terrore… - si legge nelle evocative didascalie che descrivono la scena – L'Armata del Male viene "inghiottita" dal terreno… …è una fine tragica ma silenziosa perché i "morti viventi" non emettono suoni… . La repentina fine del suo esercito rende ancora più furioso il Signore Nero, il quale tenta di uccidere Elchin. A impedirglielo è Galad, che, dopo averlo disarcionato e disarmato, si accinge ad ammazzarlo. E' lo stesso Elchin, però, a fermare il guerriero: in cambio della vita di ZAGOR, il mago decide infatti di graziare il Signore Nero, che lo costringe anche a restituirgli il Libro del Tempo.
Elchin comanda alla terra di risommergere gli scheletri viventi - ZGR 196, p. 16 |
La tragica fine dell'Orda del Male - ZGR 196, p. 17 |
Curiosità: Gli ossuti guerrieri del Signore Nero ricordano gli scheletri viventi che compaiono nel film Gli Argonauti (Don Chaffey, 1963), realizzati dal celebre mago degli effetti speciali Ray Harryhausen. Va aggiunto, inoltre, che l’Orda del Male anticipa di ben undici anni l’Armata delle Tenebre dell’omonimo film di Sam Raimi: la storia zagoriana venne infatti pubblicata nel 1981, mentre la suddetta pellicola è del 1992.
Giasone (Todd Armstrong) combatte contro gli scheletri guerrieri ne Gli Argonauti (Don Chaffey, 1963) |
L'Armata delle Tenebre dell'omonimo film di Sam Raimi (1992). |
Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link alle altre parti di Zagor Monsters sulla Mappa!