martedì 29 aprile 2025

LUKE NESS, PHD by MANETTI & PIERI!!! SECONDA AVVENTURA: IL TESCHIO DEL NILO (striscia 9/10)

di Francesco Manetti & Filippo Pieri


Montaggio molto particolare, stavolta, ideato dal vulcanico Filippo Pieri! Si tratta della nona e decima striscia della seconda avventura di Luke Ness "fuse insieme" in un'unica tavola di tre vignette. Il risultato è davvero straordinario, secondo Francesco Manetti. E non è tutto: compaiono nella saga di Luke Ness due nuovi personaggi: il rigattiere Colosimo Pietri (ogni riferimento a Peter Kolosimo è voluto e per niente casuale) e la nuova "nemica" del nostro stralunato professore, Mary Blue, che vedremo di persona nella prossima puntata!

BUONA LETTURA!


CLICCATE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA E AVERE UN'OTTIMALE ESPERIENZA DI LETTURA!


N.B. Trovate i link alle altre strisce di Luke Ness, Phd su Cronologie & Index!

domenica 27 aprile 2025

ZAGOR CENTOMILA!

Uno storico traguardo per lo Spirito con la Scure

Diamo i  numeri 91
di Saverio Ceri


Come avete scoperto sfogliando l'albo di aprile di Zagor, lo storico personaggio creato da Nolitta e Ferri nel 1961, ha raggiunto, e superato di slancio, il ragguardevole traguardo delle centomila tavole pubblicate. E' il secondo personaggio bonelliano dopo Tex a superare questa boa e lo fa con qualche anno di anticipo rispetto al suo illustre compagno di scuderia. Zagor infatti giunge a centomila tavole poco prima dei 64 anni di vita editoriale, mentre Aquila della Notte vi era arrivato a 70 anni e cinque mesi. Tra i fumetti italiani oltre ai due eroi appena citati, solo Diabolik può vantare un simile record, anche se, è bene ricordarlo, le tavole del Re del Terrore sono decisamente più piccole ed avare di vignette rispetto alle classiche tavole bonelliane. Fuori dai confini nazionali credo siano davvero pochi, se non nessuno, i personaggi di cui sono state pubblicate oltre centomila tavole. Solo Topolino e Paperino, le cui avventure vengono prodotte parallelamente in più paesi, probabilmente riescono a rientrare nel ristretto "club dei centomila". 

 Zenith Gigante 768, l'albo che contiene al tavola centomila di Zagor. Cover di Piccinelli

Ringraziando Moreno Burattini e la Bonelli per l'ampio risalto dato alla notizia, andiamo a  scoprire come si è formato anno dopo anno, striscia dopo striscia, tavola dopo tavola, il grattacielo di pagine a fumetti dedicate allo Spirito con la Scure.

Il primo albo di Zagor, contiene, sottoforma di singole strisce, le prime 26,67 tavole del personaggio. Copertina di Gallieno Ferri

Le prime seimila tavole poco più risalgono al pioneristico periodo delle strisce (1961-1970), ovvero le quattro storiche serie della Collana Lampo, prima incarnazione editoriale di Zagor, tornata recentemente nelle edicole italiane in versione anastatica, edita dalla RCS. In totale vennero pubblicati 239 albetti in quello storico formato con un numero di pagine, dedicate al protagonista, variabile dalle 67 alle 86, a seconda delle esigenze narrative degli autori. Le pagine restanti della pubblicazione se le spartivano le serie a fumetti in appendice, i racconti in prosa e i giochi enigmistici. 

Nel luglio del 1965, Zagor approda nel formato gigante sul numero 52 della collana Zenith, trovando la sua dimensione definitiva, mantenuta ininterrottamente fino ad oggi. La storica cover è di Gallieno Ferri.

Di 60 anni fa è invece la prima apparizione di Zagor sull'attuale serie principale, ovvero la Zenith Gigante seconda serie, giunta al 717° volume dedicato allo Spirito con la Scure, sui 768 dell'intera collana. Su questa testata, però, già nel 1968, due anni prima della chiusura delle strisce, si rese necessaria la pubblicazioni di storie inedite, create appositamente, per sopperire al limitato numero di pagine da ristampare provenienti dalle collane Lampo. La prima avventura inedita, Odio, apparve su Zenith Gigante 90, ovvero Zagor 39, e la copertina di Ferri, con Zagor che guarda lontano, a un prosperoso futuro editoriale, fu di buon auspicio. Nonostante il titolo.


Furono in tutto sette le avventure nuove che si intervallarono con le ristampe delle strisce  sulla collana "gigante"; tutte, a parte una illustrata da Ferri, disegnate da Franco Donatelli. La Zenith iniziò a pubblicare esclusivamente inediti a partire da pagina 77 del numero 119 (Zagor 68) del febbraio 1971, divenendo così la casa definitiva dello Spirito con la Scure. La collana Zenith, con oltre sessantaduemila tavole è la serie che più di tutte ha contribuito al raggiungimento del record zagoriano che stiamo celebrando con questo post; Rimase l'unica collana zagoriana però per meno di quanto si possa pensare. Solo otto anni dopo, infatti, fece il suo esordio una pubblicazione rivoluzionaria per la casa editrice, una pubblicazione con cadenza annuale per la prima volta dedicata a un comprimario, per di più dichiaratamente umoristica: lo speciale estivo di Cico. Quello dedicato al "Piccolo uomo dal grande ventre", come chiamano i nativi il panciuto amico di Zagor, divenne inoltre il primo fuori serie periodico della casa editrice dato che allietò le estati degli zagoriani per i cinque anni consecutivi, e poi, a partire dal '90 per altri ventidue appuntamenti a cadenza regolare.

Il primo storico speciale bonelliano è dedicato a Cico (giugno 1979). Cover di Ferri

Cico, dal 1979 a oggi, ha contribuito al bottino di pagine zagoriane per quasi 4000 tavole, grazie a 28 speciali e la miniserie di sei albi A spasso nel tempo. Nel 1988, debutta lo special vero e proprio di Zagor, con quasi un decennio di ritardo rispetto al fuoriserie dedicato al buffo messicano, suo compagno di avventure. Il fuoriserie annuale, oggi semestrale è la collana più longeva, oltre alla Zenith, dedicata allo Spirito con la Scure, ma, con poco meno di 6000 pagine, è solo quarta, attualmente, in fatto di tavole inedite pubblicate. 

Lo speciale di Zagor è la seconda collana più longeva dedicata allo Spirito con la Scure: esce regolarmente da 37 anni.

La collana degli speciali di Zagor è arricchita inizialmente da allegati dedicati, prima al mondo zagoriano, e poi alle avventure a fumetti dei comprimari della serie. A partire dal 12° numero la perdita dell'allegato viene compensata dall'aggiunta di 32 tavole  che portano la foliazione della serie, per un quarto di secolo, alle classiche 160 tavole. Con l'albo appena uscito nella primavera del 2025, la collana si ridimensiona e torna alle iniziali 128 tavole a fumetti. 

Una nuova collana fuori serie dedicata a Zagor si affianca alle altre nel 1996, è l'Almanacco dell'Avventura, testata annuale inizialmente condivisa ad anni alterni con Mister No, ma poi occupata regolarmente dallo Spirito con la Scure a partire dal 2000. La serie pubblicata su carta patinata e arricchita di decine di pagine di articoli dedicati a temi classici dell'avventura, si compone di quattordici uscite e poco meno di 1400 tavole.

Il primo Almanacco dell'avventura dedicato a Zagor. Copertina di Gallieno Ferri

Sempre nel 2000 giunge nell'edicola la collana che ha maggiormente contribuito dopo la Zenith al malloppo delle centomila tavole. Si tratta del Maxi Zagor, un balenottero di circa trecento pagine a uscita, che ci ha tenuto compagnia per oltre vent'anni, per 41 uscite, e ci ha fatto leggere quasi dodicimila tavole di Za-gor-te-nay. Dalla 42a uscita la collana viene ribattezzata Zagor +, riparte dal numero uno e riduce la foliazione a 190 tavole. Anche in questo caso, nella primavera del 2025, tra poco meno di un mese, si registrerà una riduzione ulteriore di pagine, fino a 128 tavole ad albo, rendendo di fatto lo Speciale e lo Zagor+ due testate gemelle.

Il primo dei tre giganti dedicati a Zagor. Copertina di Gallieno Ferri

Dal 2011 al 2013 è esistito anche uno Zagorone, ultimo nato tra gli "oni" bonelliani, dopo la prestigiosa collana dei Texoni, e dopo i Dylandogoni, i Nathanneveroni e i Martinmystèroni. 
Nell'anno 2013 esordisce lo Zagor Color, collana oggi semestrale, che generalmente è incentrata sulle avventure preseti o passate di uno dei comprimari della serie. Le pagine in quadricromia di questa serie hanno contribuito al record zagoriano con poco più di 2500 tavole. 
L'ultimo nato tra i fuoriserie zagoriani. copertina di Piccinelli

In tempi più recenti, estate 2021, segnaliamo l'esordio dello Zagor Bis, pubblicazione in tutto e per tutto uguale alla serie regolare, ma contenente in ogni albo una storia autoconclusiva.
La centomilesima tavola pubblicata di Zagor. Il destino ha deciso che fosse firmata da Rauch e Della Monica.

Nella tabella qui sotto trovate, incolonnate per numero di tavole inedite pubblicate, tutte le edizioni dedicate allo Spirito con la Scure, sia distribuite in edicola o libreria, sia per iniziative esterne alla casa editrice, ma comunque commissionate dalla Bonelli e/o riconosciute bonelliane del fatto di averle ristampate su albi ufficiali di Zagor. Ci riferiamo a storie tipo quella inedita per l'album Panini, oppure il recente episodio Sinistra profezia, edito su due pubblicazioni a striscia distribuite con la Gazzetta dello Sport nelle prime uscite dedicate alla ristampa anastatica della Collana Lampo. 


Sono 62 gli sceneggiatori che hanno contribuito almeno con una tavola a raggiungere le centomila tavole di Zagor; o meglio di Zagor o di uno dei comprimari della serie, dato che nel computo rientrano tutte le pagine pubblicate su albi dedicati a Cico, ma anche tutti gli albetti spillati allagati agli speciali di cui parlavamo poc'anzi, dedicati di volta a uno degli amici del protagonista. Le tavole propriamente di Zagor sono 95.700; quasi tutte le mancanti per arrivare a centomila sono da attribuirsi a Cico; trentadue a testa sono state dedicate a Digging Bill, Bat Batterton, Guitar Jim, Icaro La Plume, Trampy e Ramath; 140 sono quelle che hanno visto lo Spirito con la Scure fianco a fianco con Flash, il superereoe della DC comics; 26 infine quelle di un team-up molto particolare che ha visto interagire Zagor con un suo fan d'eccezione, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti. 

Le 26 tavole più atipiche delle centomila zagoriane le troviamo su questo albetto allegato a Zagor 683 del marzo 2018 - cover di Piccinelli 

Nella tabella qui sotto trovate tutti gli sceneggiatori dello Spirito con la Scure incolonnati per numero di tavole complessive realizzate. Nelle colonne successive alla prima trovate i dati parziali personaggio per personaggio. In giallo gli autori più impegnati per i singoli personaggi.


Su centomila tavole si fanno bene le  percentuali, e quindi possiamo velocemente stabilire che il 29,11% delle tavole zagoriane sono state realizzate da Moreno Burattini; quasi la meta, il 15,18% è da attribuirsi al creatore del personaggio Guido Nolitta alias Sergio Bonelli. Dimezzando ancora il numero delle tavole si trova un terzetto apparentemente in lotta per il terzo posto, dato che solo ottocento pagine pubblicate dividono Mauro Boselli, per ora sul gradino più basso del podio degli sceneggiatori zagoriani, da Marcello Toninelli e Jacopo Rauch. Presto, probabilmente entro l'anno, sarà proprio quest'ultimo a salire sul podio dato che è l'unico dei tre, a quanto mi risulta, a scrivere regolarmente per il lo Spirito con la Scure. Scendendo di posizione in posizione trovate tutti gli altri. Tra i singoli comprimari, da notare che a parte Ramath, scritto da Colombo, e il crossover con Flash di Masi-Uzzeo, tutti gli altri personaggi sono stati scritti in maggior parte, o completamente, da Burattini.

La cover disegnata da Emiliano Mammucari per una delle molte iniziative legate al team-up tra Zagor e Flash

I disegnatori che hanno illustrato le centomila tavole di Zagor sono 90, dal 1961 a oggi, e sono molto proliferati negli anni recenti grazie alle storie brevi pubblicate sui maxi e sulle miniserie Origini e Cico a spasso nel tempo. Per lungo tempo, almeno i primi quindici anni, erano stati praticamente in tre a reggere le sorti grafiche della collana: Ferri, Donatelli e Bignotti; tre velocisti della matita e del pennello, che trovarono anche il tempo, di tenere a battesimo, nel 1975, l'altro grande personaggio nolittiano, Mister No, e, nel caso di Bignotti, di accompagnarlo fin quasi alla maggiore età.
I novanta illustratori di Darkwood, li trovate incolonnati, nella tabella qui sotto, anche in questo caso per numero di tavole complessive realizzate.



Sui primi due gradini del podio troviamo gli inarrivabili Gallieno Ferri e Franco Donatelli, con grande vantaggio da parte del creatore grafico del personaggio, che ha dedicato a Zagor ventisei anni in più di carriera rispetto al collega. La lotta per il terzo posto, aperta a molti degli attuali illustratori del personaggio, vede per ora prevalere Alessandro Chiarolla con un discreto vantaggio su Raffaele Della Monica. Entrambi lavorano sulla collana da poco più di un trentennio. Il terzetto Sedioli, Mangiantini, Verni che ha esordito sulla collana tra il 2002 e il 2006, per ora parrebbe lottare per raggiungere il quinto posto, ma in prospettiva uno dei tre potrebbe puntare anche al podio. Infatti, se si considerassero solo gli ultimi vent'anni di pubblicazioni zagoriane, la Top Five sarebbe: Mangiantini, Sedioli, Chiarolla, Verni, Della Monica, con un migliaio di tavole di differenza tra il primo e il quinto. 

Tra gli ultimi in classifica sia tra gli sceneggiatori che tra i disegnatori troviamo Sio, che ha contribuito all'epopea zagoriana, anzi cichiana, solo una tavola: quella qui sopra.

E anche per questa puntata di Diamo i Numeri è tutto. Chissà se avremo occasione di festeggiare ancora un traguardo simile: Dylan Dog veleggia in questo momento sulle ottantamila tavole, in prospettiva, considerando un rallentamento nelle tavole pubblicate, rispetto al recente passato, arriverà a superare la boa delle centomila nel 2032. Nathan Never è sulle 76.000 considerando tutti i vari spin-off. Il computo salirebbe a 90.000 considerando anche tutte le serie dedicate a Legs; in tal caso considerando il ritmo di produzione attuale, l'anno della tavola centomila per l'intero cosmo neveriano, sarebbe anche in questo caso il 2032. 

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

venerdì 18 aprile 2025

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 212

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 212 troviamo ristampate a colori 64 tavole dell'avventura El Morisco, di G.L. Bonelli e Guglielmo Letteri, apparse in origine a cavallo trai numeri 102 e 103 di Tex, usciti in edicola rispettivamente ad aprile e maggio del 1969. La copertina del Classic proviene da un miniposter realizzato da Claudio Villa per la collana Tex Nuova Ristampa, in questo caso per il numero 197 del dicembre 2007.


Per rintracciare il personaggio incappucciato che campeggia in questa copertina dovrete cercare non all'interno del Classic, ma nelle primissime pagine di Tex 283, dove si conclude l'avventura Un mondo perduto, di G.L. Bonelli, disegnata da Nicolò e Monti, iniziata nel numero precedente

In questa doppia striscia di pagina 8 ritroviamo tutti gli elementi che Villa ha sapientemente riposizionato nella sua illustrazione, mettendo in risalto il calderone e l'incappucciato purpureo, posizionando in secondo piano lo scheletro alieno, davanti alla libreria, e mettendo Tex, da solo alle spalle del nemico, nella condizione di poter intervenire, al contrario del frangente della storia raccontato dalla vignetta originale, in cui il ranger e compagni assistono da dietro un vetro. 

L'altro, inquietante, personaggio incappucciato di rosso che appare nel Classic in edicola, è stato comunque protagonista di una storica copertina di Tex, quella del numero 103, Il signore dell'abisso, uno dei due albi, come dicevamo in apertura, che ha presentato originariamente le tavole riproposte in quadricromia su questo 212° Classic.


Nel 2023, in occasione della pubblicazione delle copertine bonelliane che omaggiavano storiche immagini di Galep, per 75 anni di Tex, vi abbiamo già parlato di questa cover  e della sua origine, per una volta britannica e non a stelle e strisce. Si tratta di Tracy of Tobruk, uno dei primissimi albi (1958), della storica collana War Picture Library della Amalgameted Press//Fleetway. A questa testata collaborarono negli anni anche molti talenti nostrani, come Pratt, D'Antonio, Calegari e Trevisan, solo per citarne alcuni. Italiana secondo Bosco e Scremin è anche la mano del copertinista di Tracy of Tubrok; secondo i due ricercatori di immagini texiane l'illustrazione sarebbe da attribuire a Giorgio De Gaspari.


La copertina che ne ha tratto la "strana coppia" formata da Paolo Bacilieri e dal compianto Giuseppe Montanari, per ventunesimo Dylan Dog Old Boy è quella qui sotto, con l'Indagatore dell'Incubo al posto di Tex e con l'aggiunta di una zucca di halloween ricamata sul rosso abito da cerimonia dell'incappucciato.


Prima di tutto ciò, la copertina di Galep per Il signore dell'abisso era riapparsa nelle edicole italiane altre tre volte: in occasione delle sue classiche ristampe Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa e parzialmente, ovvero la sola figura di Tex, nella collana collaterale alla Gazzetta dello Sport uscita per festeggiare i 70 anni del personaggio più famoso di G.L.Bonelli.


Tre apparizioni di questa copertina si registrano anche in terra brasiliana; le prime due si devono alla Editora Vecchi, mentre la terza versione è quella ricolorata dalla Mythos per Tex Coleçào. 



Tornando in Europa segnaliamo la versione francese sulla collana Rodeo; la jugoslava pubblicata su Zlatna Serija; e la più recente Serba della Ludens.  


Sempre nel Vecchio Continente abbiamo rintracciato le versioni sinottiche della Williams di inizio 1977 per il mercato olandese, norvegese e finlandese e la ristampa Tex Willer Kronikka sempre proveniente dalla Finlandia.


Prima di chiudere vale la pena ricordare che questa avventura di Aquila della Notte è stata usata come soggetto per il film di Tex che la Rai produsse a metà anni Ottanta con regia di Duccio Tessari. Il titolo è praticamente preso in prestito proprio dall'albo 103 del ranger: Tex e il signore degli abissi.


La storia di questa fallimentare esperienza la trovate in un esauriente post di Marco Gremignai per UBC, qui, data la similitudine del titolo ci limitiamo a mostrarvi un paio di manifesti cinematografici legati alla pellicola: il primo italiano e il secondo francese, che ricorda decisamente un altro personaggio protagonista sul grande schermo, ma anche, proprio in quello stesso periodo,  di una collana a fumetti bonelliana. 


Da notare il logo di Tex che appare in entrambi i manifesti, leggermente modificato rispetto al classico dei fumetti. Quello degli anni Ottanta è un tentativo di ammodernamento, non molto convincente. Per fortuna non ha preso campo.


Chiudiamo con una foto di scena in cui scopriamo la versione in carne e d ossa di Tiger Jack, Tex e Kit Carson, interpretati rispettivamente da Carlo Mucari, Giuliano Gemma e William Berger.

 
  
Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

venerdì 11 aprile 2025

FUMETTO ALL'ATTACCO, IL NUOVO LIBRO DI FRANCESCO MANETTI - CON FILIPPO PIERI AL PIANOFORTE!

di Francesco Manetti

Dopo tre anni dall'uscita di Disney, Mussolini & Hitler riesco finalmente a pubblicare il mio nuovo libro di miscellanea - Fumetti all'attacco, disponibile su Amazon. Si tratta di una raccolta rivista e corretta di molti miei testi su fumetto, cartooning e letteratura fantastica apparsi su carta e in Rete a partire dagli anni Novanta; ci sono anche numerosi inediti, ma tutto il materiale già pubblicato è stato comunque rivisto, corretto e ampliato. Grande spazio - grazie all'inserimento di alcune interviste e al ripescaggio di vari articoli - è dedicato ai miei ricordi di fanzinaro e di fumettista che si spingono indietro nel tempo fino al 1988. Non mancano approfondimenti e aggiornamenti sul tema dei rapporti fra Walt Disney e i socialismi nazionali europei durante gli anni Trenta; e ci sono anche numerosi altri interventi sul fumetto disneyano, con riflessioni e studi su Gottfredson e Barks - i due più grandi di sempre, a mio avviso. Potrete poi leggere sostanziosi passaggi sul fumetto di Bonelli, con nalisi sul mondo di Dylan Dog e di Martin Mystère. Il libro si chiude con un parte "extrafumettistica" dedicata alla storia controversa del XX secolo; in particolare vi invito a leggere (con tanto di documentazione fotografica originale) il terribile "processo di epurazione" a carico di un maestro di scuola elementare toscano.


La copertina del volume, con il "Mousolini" di Filippo Pieri

Copertina e quarta di copertina

Copertina "pulita", senza testo e altri elementi grafici



Il mio collega e amico Filippo Pieri "Dime Web" lo conoscete su queste colonne per i suoi mille interventi su novità e curiosità bonelliane e per i disegni delle avventure di Luke Ness Phd: la prima di queste storie, L'esecrabile Uomo delle Nevi, è disponibile su Amazon in versione cartacea, mentre il secondo episodio sta andando avanti da qualche mese proprio qui su "Quaderni Bonelliani". Filippo ha creato per intero la copertina di Fumetto all'attacco, occupandosi dell'eccezionale disegno - con il personaggio da me ribattezzato Mousolini - e dell'intera parte grafica. Gli interni sono miei, ma Filippo ha realizzato due straordinari disegni inediti per il libro, che commentano alcuni passaggi dell'opera. Per l'occasione io e Filippo ci siamo immortalati a Firenze con il volume fresco di stampa!




Vi invito dunque ad acquistare il libro per arricchire il vostro bagaglio culturale e soprattutto per arricchire il sottoscritto - che per ogni copia intascherà in diritti la principesca cifra di 20 centesimi!



















Francesco Manetti
FUMETTO ALL'ATTACCO
copertina e disegni interni di Filippo Pieri
pagg. 565 - € 13,99
Amazon, 2025


N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste e News

domenica 6 aprile 2025

BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 7

di Giampiero Belardinelli




Introduzione

La "Collana Rodeo" è una serie uscita in Italia presso Edizioni Araldo, dal 1967 al 1980, con 162 numeri. Inizialmente la collana doveva servire a pubblicare "Storia del West" nel formato degli "Albi d'Oro" a 32 pagine, ma poi si preferì il formato brossurato a 96 pagine tipico della Casa editrice. Per riuscire a rispettare la periodicità mensile, dopo cinque numeri si decise di ristampare vecchio materiale dell' "Audace" e altri inediti che giacevano nel cassetto da alternare alla serie principale. "Storia del West" è una collezione a fumetti creata da Gino D'Antonio che racconta, attraverso la famiglia MacDonald, l'epopea della Frontiera dal 1804 agli anni Ottanta dell'Ottocento. Il numero 46 della saga, pubblicato nel settembre 1975 come centesimo volume della "Collana Rodeo", celebra questo traguardo con l'uso del colore. D’Antonio è l’autore di tutte le copertine e ha disegnato alcuni numeri della serie, tra cui questo volume quarantasei. È stato uno dei pochi autori completi a far parte della Sergio Bonelli Editore.




L'uomo della Frontiera

Pat MacDonald aveva vissuto una vita piena di avventure lungo le vaste praterie e gli immensi spazi della Frontiera. Con il passare degli anni, nel suo Texas, aveva messo radici con la sua famiglia, costruendo una casa accogliente e sicura insieme alla sua amata moglie Brenda e al loro figlio Brett. La vita di Pat era caratterizzata da un equilibrio delicato tra il desiderio ardente di esplorare l'ignoto e le responsabilità ineludibili verso i suoi cari. Quando Pat osservava la sua famiglia, sentiva un profondo senso di realizzazione e felicità. Brenda, con il suo sorriso rassicurante e il suo incessante supporto, era il pilastro portante della loro casa. Brett, con la sua energia e curiosità inesauribili, rappresentava la futura generazione dei MacDonald pronta a lasciare il segno nel mondo. Le lezioni apprese dai sentieri polverosi e dalle battaglie della Frontiera si rivelavano utili anche nel guidare suo figlio attraverso le sfide della crescita.


Giochi di prestigio


Il richiamo della Frontiera

Nonostante l'amore per la sua famiglia, il richiamo della Frontiera non smetteva mai di farsi sentire. Le storie di terre inesplorate e di nuovi orizzonti infiammavano ancora il suo spirito avventuroso. Ogni tanto, Pat si ritirava nel suo angolo di riflessione, sognando i giorni in cui cavalcava libero sotto il cielo aperto e il vento gli sferzava il viso. Pat sapeva che la sua doppia natura – avventuriero e padre di famiglia – era un equilibrio fragile da mantenere. Ogni volta che sentiva il bisogno di partire per una nuova impresa, si ricordava delle promesse fatte a Brenda e a Brett. Ma, d'altra parte, il suo spirito avventuroso era ciò che aveva reso Pat MacDonald un vero uomo di famiglia.


Pat MacDonald

La fuga come stile di vita

Al fianco di Pat, D'Antonio inserisce in questo racconto il personaggio del Grande Zacchini. L’autore è un maestro nel dare vita a figure ambigue, come l’eroe de L’uomo dello Zululand, secondo volume della collana "Un uomo un’avventura" (Cepim, dicembre 1976). Il protagonista è un commerciante tedesco, Reich, che vende armi alle tribù zulu. Quando le tensioni tra gli Zulu e le truppe inglesi guidate da Lord Chelmsford aumentano, Reich si trova coinvolto in eventi drammatici, tra cui la battaglia di Rorke's Drift, un feroce assedio che mette in evidenza il coraggio e la disperazione di entrambe le parti. Il tedesco, in questo contesto drammatico, combattendo a fianco degli Inglesi, mostra un eroismo sconosciuto persino a sé stesso.

Il Grande Zacchini


Incontri nella prateria


Una figura picaresca

Zacchini è un personaggio scanzonato e meno drammatico rispetto a Reich. Ogni volta che la situazione diventa troppo pericolosa o complicata, il suo istinto lo porta a cercare la fuga. Nonostante la sua natura sfuggente, Zacchini possiede un senso di lealtà che lo distingue. Quando si trova di fronte a situazioni in cui la sua parola o il suo aiuto sono fondamentali, non tradisce mai chi conta su di lui. Questo dualismo tra fuga e lealtà rende il personaggio estremamente complesso e affascinante. La sua fedeltà emerge in momenti cruciali, quando le circostanze richiedono un atto di coraggio o un sacrificio che solo un vero eroe è capace di compiere.


La paga di Giuda


Il coraggio del saltimbanco

La vera grandezza di Zacchini si manifesta nei momenti di massimo pericolo. È in queste circostanze che il suo coraggio brilla davvero. Zacchini non è un eroe invincibile, ma è il suo cuore indomito che lo rende straordinario. Che sia in fuga da nemici implacabili o nel bel mezzo di un'azione disperata per salvare qualcuno a cui tiene, lui dimostra una determinazione e un coraggio che vanno oltre il semplice istinto di sopravvivenza. Tra fughe rocambolesche e atti di lealtà, Zacchini ci insegna che il vero coraggio non risiede nell'assenza di paura, ma nella capacità di affrontarla per proteggere ciò che è giusto o chi si ama.


Serpenti

D’Antonio in digitale

Lo stile grafico di Gino D'Antonio è caratterizzato da un tratto preciso e dettagliato, capace di catturare l'essenza dei personaggi e le atmosfere con straordinaria vividezza. L'uso sapiente del contrasto tra luci e ombre conferisce profondità e dinamismo alle sue illustrazioni. D'Antonio sa bilanciare l'espressività dei volti con la robustezza delle ambientazioni, creando un senso di realismo avvolgente. La fluidità delle sue linee dona movimento alle scene, rendendo ogni tavola una narrazione visiva coinvolgente. Infine, l'attenzione meticolosa ai dettagli storici e culturali arricchisce il contesto delle sue opere, rendendole autentiche e affascinanti. Il suo stile arioso e l’impaginazione che scardina la gabbia bonelliana è ancor di più apprezzabile nella versione in digitale, in particolare su schermi più grandi come quelli di un Tablet o di un Personal Computer (come nel mio caso).


Il vecchio Parker

Quanah Parker

Giampiero Belardinelli


N.B. Trovate i link alle altre puntate di Bonelli in digitale su Cronologie & Index!

NO ALLO SFRATTO DI WOW SPAZIO FUMETTO - MUSEO DEL FUMETTO MILANO - DA PARTE DEL SINDACO SALA!


 

venerdì 4 aprile 2025

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 211

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 


Su Tex Classic 211 troviamo ristampate a colori 64 tavole dell'avventura El Morisco, di G.L. Bonelli e Guglielmo Letteri, apparse in origine nella parte centrale del numero 102 di Tex, uscito in edicola nell'aprile del 1969. La copertina del Classic proviene da un miniposter realizzato da Claudio Villa per la collana Tex Nuova Ristampa, in questo caso per il numero 295 del gennaio 2012. 

Protagonista del miniposter, fattosi copertina in questa occasione, in realtà non è Tex, ma l'abitazione del Morisco, che fa bella mostra di se al centro dell'immagine, anche se parzialmente coperta dalla figura del ranger. Villa, infatti si ispira per questa illustrazione alla prima vignetta di pagina 94 del numero 452, Il ritorno del Morisco, di Boselli e Letteri, del giugno 1998. Nella vignetta appare solo la casa del brujo in quel di Pilares con la sua curiosa facciata, disegnata da Letteri con molti particolari, ripresi uno a uno dal maestro di Lomazzo per l'immagine che è diventata cover del Tex Classic 211.

Scoperta l'origine della cover del Classic, praticamente inedita, visto che questa illustrazione è la prima volta che viene usata a tale scopo, passiamo alla copertina dell'albo che in origine ospitò le 64 tavole di questa ristampa, ovvero Tex 102, Sierra Encantada.


Francesco Bosco e Mauro Scremin, ci segnalano che per questa copertina del 1969, Aurelio Galleppini si ispiro alla cover del romanzo Taggart di Louis L'amour, edito nel 1959 dall'americana Bantam Books.


Ovviamente l'illustrazione di Galep per la cover di Tex 102 riapparve nelle edicole italiane anche in occasione delle collane Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa.


Fuori dai confini nazionali ritroviamo la cover in una paio di edizioni balcaniche, la storica jugoslava di Zlatna Serija e la più recente, Serba, del 2006, della Ludens


Attraversando l'oceano, ritroviamo la copertina in tre occasioni in Brasile. Le prime due grazie all'Editora Vecchi, la terza  per i tipi della Globo.


Tornando in Europa, la Williams ha pubblicato in contemporanea in Finlandia, Norvegia e Olanda la copertina nel 1976, in tutti i casi ribaltandola a causa della grafica scelta per le edizioni dei tre paesi. 


Chiudiamo con le edizioni Francese e Spagnola; quest'ultima caratterizzata dal curioso cappello verde del protagonista.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.