di Saverio Ceri
Puntata ricca di immagini questa settantesima di Secret Origins.
La vicenda del Coyote Nero che dà il titolo a questo Classic è una di quelle che colpisce la fantasia dei lettori, ma anche quella dei copertinisti evidentemente.
Andiamo come sempre con ordine.
Le storie ristampate in questo volume sono state pubblicate per la prima volta nell'autunno del 1956 sui numeri dal 13 al 18 della Serie Arizona della Collana del Tex.
La cover di questo Classic prende spunto da queste due strisce tratte dal numero 13, dove vediamo il Coyote Nero che viene idolatrato dai pellerossa .
Gelleppini, già per quell'albetto a striscia, riesce a condensare nell'immagine di copertina queste vignette. Da notare come nel colorare il santone, in occasione della Collezione storica a colori di Repubblica si sia scelto di vestirlo di nero come il suo "nome d'arte". In realtà Galep nella cover lo immaginava decisamente più variopinto.
L'immagine viene riutilizzata, e cromaticamente modificata come d'abitudine, per la raccoltina che conteneva quella stessa storia, la quarantanovesima della serie rossa.
La scena del Coyote Nero circondato dagli adepti non poteva che divenire una cover anche in occasione della riproposta delle storie in formato Albo d'Oro; e così, sul numero 5 della quinta serie, uno dei due contenuti in questo Classic, il canuto avversario di Tex ricompare in copertina, col suo "sobrio" abbigliamento, circondato da indiani adoranti.
Qui di variopinto troviamo anche l'antro del Coyote. Evidentemente tra l'uscita delle strisce e la riproposta della storia sugli Albi d'Oro, i pellerossa, hanno trovato il tempo di tinteggiarlo.
Proprio questa immagine è quella utilizzata come copertina per il settantesimo Classic. Inevitabile, per rispettare la grafica della collana, il taglio della parte alta dell'antro e il prolungamento del disegno a destra e sinistra
Fin qui la ricostruzione della cover del Tex Classic attualmente in edicola. Come dicevamo all'inizio, però, queste 64 pagine hanno ispirato ben più di una copertina di Aquila della Notte.
Partiamo da un "falso", ovvero la cover di Tex numero 29, che racconta la stessa vicenda con lo stesso titolo e con il Coyote che inizia a vestirsi di un monocolore, in questo caso rosso. Ebbene: l'immagine che vedete qui sotto è sì frutto di un rimontaggio di una cover degli Albi d'Oro, ma sarà oggetto della nostra rubrica solo alla
puntata 87, perché la parte riutilizzata, quella relativa a Tex proviene da tutt'altra avventura.
Limitiamoci quindi alle cover figlie di questa avventura.
In ordine di trama troviamo per prima quella realizzata da Claudio Villa per il sedicesimo volume della Collezione Storica a Colori di Repubblica, dove il santone appare per l'ennesima volta con le braccia alzate e, finalmente, per la prima e ultima volta in copertina, con la tunica scura con cui appare nella storia; anche se ancora permangono alcuni dettagli in rosso.
Qui sotto scopriamo la vignetta, apparsa sulla ventinovesima striscia del numero 17 della serie Arizona, che ha ispirato Villa per la cover.
Nel numero successivo alla striscia 18, Tex, nel tentativo di evitare una pugnalata del Coyote Nero, cade accidentalmente, legato, nelle rapide di un fiume.
In Copertina di quello stesso albo, è il pittoresco villain a sbarazzarsi di Aquila della Notte spedendolo con un pugno nel fiume. Chissà perché per la copertina la redazione ha optato per far sparire l'arma?
Come sempre nelle cover di quel periodo, il barbuto avversario si presenta con la tunica colorata. Succede pure per la raccoltina numero 50 della serie rossa, in cui viene utilizzata la solita immagine, ma con cromatismi come sempre stravolti rispetto alla versione originale. I colori sono talmente diversi che la scena si svolge all'aperto anziché in una stratta gola montana.
Lo stesso momento è immortalato nell'agosto del 1996, anche da Claudio Villa, in occasione della realizzazione della cover numero 19 di
Tex Edição Histórica della brasiliana Globo.
Il disegnatore comasco, pur inquadrando la scena da un'altra prospettiva, riporta la situazione alla versione raccontata sulle strisce originali: Il Coyote Nero armato di pugnale e il ranger che precipita nel tentativo di schivarlo. I colori, stesi sull'immagine dallo stesso Villa, ci mostrano ancora una volta il santone con un abito sgargiante; in questo caso fucsia. Da notare che in questa occasione, per rendere ancora più spettacolare e pericolosa la vicenda, il Coyote diventa mancino.
Nell'anno successivo anche i lettori italiani hanno potuto scoprire l'illustrazione di Villa in appendice al diciottesimo
Tex Nuova Ristampa; in quell'occasione i colori scelti dalla redazione rivestono di rosso l'antagonista e riconfermano, grazie alle ombre sul canyon che la scena si svolge in uno spazio molto aperto.
Termina qui la multicolore storia di copertine legate al Coyote monocromatico (Nero). Appuntamento tra due settimane.
Saverio Ceri