lunedì 31 dicembre 2018

DIME WEB AUGURA A TUTTI "BUON ANNO NUOVO"!

BUON ANNO NUOVO!

Un altro anno sta per andarsene e "Dime Web" augura Buon Anno Nuovo a tutti i suoi amici, i suoi lettori e i suoi collaboratori, sperando che il 2019 ci porti la vostra MILIONESIMA VISITA! Vi lasciamo in buona compagnia, riscoprendo con voi lo straordinario catalogo Natale a Fumetti curato dal rapallese Carlo Chendi - uno dei massimi sceneggiatori italiani, noto per il suo ultradecennale impegno sul fronte disneyano - per la Mostra Internazionale dei Cartoonists che si tenne per l'appunto a Rapallo nelle festività natalizie del 2001 / 2002. Il catalogo, oltre a interessantissimi articoli sul Natale nel fumetto internazionale, contiene un numero enorme di tavole a colori e in bianco-e-nero ispirate dal X-Mas Spirit. Ci sono Magnus & Bunker con Alan Ford e Maxmagnus; c'è Battaglia con San Francesco; ci sono Carl Barks e i Disney Italiani con gli eroi del pupazzettismo americano; ci sono straordinari esempi del Natale in casa Marvel e DC; c'è il Ratman di Ortolani; ci sono i Peanuts; c'è Bobo di Staino; c'è Little Nemo di McCay; ci sono gli eroi del Corrierino; c'è Jacovitti con uno dei suoi spassosissimi paginoni centrali a colori; ci sono Berardi & Milazzo con Tom's Bar; c'è Martin Mystère; c'è il fumetto di satira disneyana del Der Hamburger Donaldist... e decine di altre cose con le quali lustrarsi gli occhi e sognare. Un oggetto da ritrovare! (f.m.)









domenica 30 dicembre 2018

L'INSONNE GRATIS SU YOUTUBE!

a cura di Elio Marracci

Come ben sanno gli appassionati di fumetto, “L'Insonne” è un serial noir con venature oniriche ed esoteriche di ambientazione fiorentina, creato da Giuseppe Di Bernardo e Andrea J. Polidori. La serie, che racconta le vicende di Desdemona Metus, giovane deejay di Radio Strega affetta da una misteriosa forma di insonnia che sembra permetterle di percepire aspetti della realtà normalmente nascosti alle persone comuni e della trasmissione radiofonica notturna che conduce, tramite la quale entra in contatto con ascoltatori che spesso si dimostrano incredibili e misteriosi personaggi, ha avuto una travagliata vita editoriale.



Nel 1994, anno della sua nascita, tre numeri hanno visto la luce sotto il marchio pressoché sconosciuto di B.B.D. Presse. A più di dieci anni dalla prima uscita, nel 2005, l'allora emergente casa editrice Free Books, stampa alcuni volumetti inediti all'interno della collana Thriller. A seguito di reiterati ritardi nella distribuzione degli albi, tuttavia, anche il sodalizio con Free Books si interrompe senza che si concludano le trame previste dagli autori. Il testimone viene allora raccolto dalle Edizioni Arcadia, che termina la pubblicazione. Dopo quest'ultima incarnazione, Di Bernardo prosegue le avventure di Desdemona, a cui nel corso della sua esistenza è stato dedicato anche un romanzo, un gioco di ruolo e un audiofumetto, sul web con brevi storie inedite.



Oltre a una diffusione online e cartacea molto altalenante, “L'Insonne”, con la sua commistione di thriller, intrighi politici, teoria della cospirazione e temi intimi e poetici della vita umana e dei problemi della società, ha avuto anche una trasposizione cinematografica. La giovane società di produzione Mescalito Film, in collaborazione con Alfiere Production, ha infatti realizzato una puntata pilota per una serie televisiva, da cui è stato tratto un video promozionale di sei minuti che si può vedere su Vimeo, video che si ispira alle gesta dell'eroina e al suo mondo. Basato su una sceneggiatura di Anita Rivaroli, Alessandro Giordani e dello stesso autore del fumetto Giuseppe Di Bernardo, è stato realizzata con un basso budget e con il sostegno del MIBAC, Ministero dei Beni Culturali - Direzione Cinema, che ha creduto nel progetto.



Veste i panni della giovane speaker la romana Chiara Gensini, che ha lavorato per il cinema e ha prestato il suo volto a personaggi di famosi telefilm TV italiani, come: “R.I.S.”, “I Cesaroni”, “Distretto di polizia” e “Capri”. Nel nutrito cast, oltre a un’eccezionale partecipazione di Francesco Montanari, figurano inoltre attori del calibro di Olga Shapoval, Giulio Pampiglione e Andrea Pittorino. Anche la troupe che ha realizzato questo lavoro, tra cui spicca il regista Alessandro Giordani, il produttore, Giorgio Beltrame e la sceneggiatrice Anita Rivaroli, è composta da professionisti già affermati nonostante la loro giovane età. Questo episodio della durata di 45 minuti, dal titolo “Ouverture” come il numero zero del periodo Free Books alla cui trama si ispira la vicenda narrata, nato per essere il primo atto di una serie TV a cui gli autori stanno lavorando e per cui la produzione è alla ricerca di network e partner per poterla realizzare, da domenica 23 dicembre alle 21 è visibile gratuitamente su YouTube e rimarrà on-line per un tempo non definito. È un regalo natalizio per tutti i fan, ma anche l'occasione per chi non ha mai letto l'opera di conoscere un personaggio ormai storico dei comics italiani.


N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

venerdì 28 dicembre 2018

A LONG TIME AGO, IN AN APPLE FAR, FAR AWAY... LA "TRILOGIA DELLA SCIMMIA" DI CRYX!

di Francesco Manetti



Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...
Ma andiamo per ordine - in quanto i riferimenti alla saga di "Guerre Stellari" e al fascino che esercita su tre generazioni di spettatori, ma soprattutto su chi vide il primo film della serie quand'era ragazzino nel 1977, si trovano nell'ultimo capitolo della Trilogia della Scimmia di Cryx, in arte Cristiano Corsani!


Cover interna della 1a parte della trilogia


Qui e sopra: la Scimmia e la Mela, protagoniste assolute

E dunque questa recensione deve iniziare in un altro modo, sbattendovi in faccia una cultura che non ho: Vidit igitur mulier quod bonum esset lignum et vescendum et pulchrum oculis aspectuque delectabile et tulit de fructu illius et comedit deditque viro suo qui comedit. Quella della Genesi è la mela più sfigata della storia: per colpa sua Dio cacciò i nostri primi progenitori a pedate nel sedere fuori dall'Eden, e forse non era nemmeno un mela, perché Adamo ed Eva, dopo averla mangiata e prima dell'esilio, aprirono gli occhi sul mondo del sapere, capirono di essere nudi e si fecero un bel gonnellino di foglie di... melo? No, di fico! Rimaniamo però fedeli alla bella nostra tradizione medievale che vuole essere la mela quel frutto che fece evolvere l'uomo dalla sua condizione primitiva, scimmiesca. Non a caso la Mela e la Scimmia sono le protagoniste assolute della Trilogia, anche se Cryx non le ha intese in senso biblico-darwiniano. La Mela è quella della Apple, marchio, nome e simbolo della casa di Cupertino, la ditta californiana del fu Steve Jobs che sforna i personal computer Mac. La Scimmia è invece quella pulsione che, contro ogni convenienza economica e sociale, ci spinge sempre più vicini all'orlo del baratro per seguire gli imperativi del nostro cervello maschile rettiliano.

Cos'è un "sistemista"
Il "sistemista" e il "gentil" sesso!


Il fiorentino Cristiano Corsani è un esperto d'informatica, uno sviluppatore di software, ed è soprattutto un "sistemista", ovvero quella figura cardine che, in un'azienda, si occupa di risolvere tutti i problemi inerenti alla rete di computer e a tutto ciò che a quella si connette; ma Corsani è anche Cryx, un eccellente fumettista, un autore completo per essere più precisi, perché nei suoi fumetti tutto quello che vedete è suo: soggetto, sceneggiatura, dialoghi, disegni colori e lettering!

Cover interna della 2a parte della trilogia


Il libro raccoglie varie storie consequenziali uscite in prima battuta online, sul sito Tom's Hardware, a puntate, fra il 2014 e il 2017. Il montaggio per l'edizione ebook e cartacea è però differente rispetto a quello apparso su Internet. I primi due episodi, intitolati Mac(he)avventura e Mac-evolution, sono più "informatici" e maggiormente legati fra loro rispetto al terzo. Il protagonista, con la sua scimmia/pulsione che lo spinge alle spese più folli per rimanere aggiornato con le nuove tecnologie per il disegno digitale, diventa schiavo della moda del Mac, ma le sue finanze gli permettono solo di acquistare il modello base, qualcosa che non sembra nemmeno un computer, bensì una scatola di biscotti! Il Mac Mini del tardo 2012, che per certe cose pare essere obsoleto, viene aperto con mille difficoltà e sottoposto a upgrade per aggiornarlo alle esigenze più recenti del sistemista/fumettista. Quando poi l'artista decide di ritornare nell'universo Windows, scopre che il suo Mac vale (quasi) una fortuna, perché è l'ultimo prodotto di Cupertino non sigillato.


Qui e sopra: Mac and Windows problems

Photoshop e Gimp


Durante le mille peripezie hi-tech, veri e propri incubi elettronici, il Nostro deve continuamente lottare contro i colleghi, contro la moglie, contro la prole, contro gli amici. Il suo continuum entra... continuamente in conflitto con quello mainstream. Ecco dunque i Mac-cartisti vestiti come membri di un'unica setta di iniziati, ecco che la Mac-idolatria diventa una vera e propria religione che non ammette deviazioni dai testi sacri di Jobs. Straordinarie le battute sul mondo del software, battute che a volte non sono nemmeno tali, ma solide realtà come quelle di Immobildream: è per esempio vero che Gimp "pare fatto di legno", ma che  è "l'unica vera alternativa open a Photoshop, un fottutissimo programma, grosso, pesante, complicato, ma che fa dannatamente bene il suo lavoro". Gustosissime le citazioni dal cinema: Stargate, L'esorcista, Guerre Stellari, Amici Miei, Il Padrino, Matrix, Indiana Jones, etc. Squallidi i sistemi del sistemista escogitati per dotarsi delle migliori apparecchiature: arriva persino a svuotare i salvadanai delle figlie! Si ride a crepapelle dalla prima pagina all'ultima!

Squallidi sistemi per aggiornare la tecnologia!



Il cinema

Cover interna della 3a parte della trilogia

Il terzo episodio è forse quello più nerd, più affine alla filosofia di "The Big Bang Theory", per intenderci - o per non intenderci affatto se non seguite quella straordinaria serie TV...  È anche l'episodio più lontano dal mondo dei computer e più vicino al cosmo del fandomIntitolato Il lato oscuro della scimmia è anche l'ultimo uscito per Tom's Hardware. Come può far intuire il titolo si tratta di un enorme, appassionato, struggente, divertente omaggio all'epopea di "Guerre Stellari" vista attraverso gli occhi di un appassionato, di un votato al culto. Il primo film (quello che quando uscì non aveva ancora come sottotitolo Una nuova speranza, il film forse più amato degli 11 usciti finora con quel logo - o almeno amato allo stesso livello del secondo, L'Impero colpisce ancora) rappresenta per il protagonista (e per Cryx) una sorta di imprinting culturale, un'iniziazione alle meraviglie del Domani. Un Domani che avrà invece tante non-meraviglie, e frustrazioni: ma quella pellicola resta lì, ad attenderci fedele in un VHS, in un DVD, pronta a ridarci una nuova speranza.





Qui e sopra: la nostalgia e il rinnovarsi della magia di "Guerre Stellari"... una magia non compresa da tutti!

La narrazione prende il via nell'anno in cui arrivò al cinema il primo capitolo della terza trilogia, Il risveglio della forza, che riportò sul grande schermo Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill. E fa vedere come a questo grande evento reagirono le varie generazioni di spettatori e i vari sessi. Per farla breve: il 45/50enne si recò al cinema come gli apostoli a un appuntamento con Cristo; le donne (nella maggior parte dei casi) accolsero il film con indifferenza e funsero da mere e stoiche accompagnatrici di fidanzati e mariti; le giovani e le giovanissime se ne fregarono altamente; i giovani, che magari avevano apprezzato la seconda trilogia, quella con lo scemo che sembra Pippo, ebbero reazioni contrastanti; i giovanissimi si accorsero che all'ingresso non fornivano joystick o cose simili e che dunque quello era un film e non un videogioco. Sì, sono abbastanza caustico, perché anche per il sottoscritto, come per Corsani, "Guerre Stellari" è totem e tabù. Naturale però la critica, alla eccessiva pervasività della Disney, all'eccessiva commercializzazione del prodotto nato dal genio di Lucas, all'eccessiva proliferazione di titoli (dopo anni e anni di silenzio, quattro pellicole in poche decine di mesi), alla non sempre eccelsa qualità...

La parte autobiografica: com'è oggi il "Florida" di Firenze, il cinema dove il giovanissimo protagonista vide Guerre Stellari

Nostalgia, passione, disavventure al lavoro e in casa, ricordi e idealizzazione del passato. il sottoscritto non si è staccato dal libro prima dell'ultima pagina. Consigliamo sicuramente l'acquisto di questo capolavoro di Cryx (andando su Amazon): non ve ne pentirete perché passerete qualche buona mezz'ora in compagnia di un personaggio che è lo specchio di tutti noi, amanti del fumetto, del cinema, della fantascienza, del modellismo, del computer. Fossimo miliardari avremmo tutti un Millenium Falcon parcheggiato in garage!

Il crollo di ogni ideale!


Perché diavolo non ci ho pensato prima io a scrivere una cosa così?!

Chi è Cryx


Coertina del volume


Cryx (Cristiano Corsani)
LA TRILOGIA DELLA SCIMMIA
pagg. 104 (copertine comprese)
€ 14,00
Cryx Comics, dicembre 2018



Francesco Manetti

N.B. trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

ENIGMI TEXIANI & DYLANIATI

di Filippo Pieri

Sulla "Settimana Enigmistica" n. 4526 del 20 Dicembre 2018, a pag. 41, all'interno delle "Parole crociate a schema libero", c'è una citazione bonelliana. Infatti il 63 orizzontale chiede: il Willer dei fumetti amico di Kit Carson.



Sullo stesso numero della rivista, a pag. 44 ci sono le "Parole crociate senza schema" e il numero 4 verticale chiede, tra l'altro: il Dylan dei fumetti.


N.B. Trovate i link alle altre novità bonelliane su Interviste & News!

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 46

di Saverio Ceri

Sarà breve la vicenda editoriale della cover del Tex Classic 46.
L'albo appena uscito ripresenta a colori le strisce pubblicate sui numeri da 33 a 38 della serie verde della Collana del Tex. Le sei strisce originariamente vennero pubblicate a cavallo tra il 1953 e il 1954. La copertina del Classic presenta un'immagine tratta dalla cover del primo numero della terza serie Albo d'Oro di Tex, il quindicinale che, nel marzo 1956, ristampò per la prima volta rimontate su tre strisce la metà delle storie contenute in questo albo. Qui sotto potete vedere in sequenza  sia la versione del Classic (2018) che quella dell'Albo d'Oro (1956).



Nell'allargare l'immagine per adattarla alla grafica della recente testata, redazionalmente è stato modificato l'andamento del terreno alle spalle dell'unico personaggio della cover, e sono state aggiunte ulteriori strisce di fumo, ricolorate, insieme a quelle originariamente presenti, con  toni sfumati dal rosso al giallo.

Vista la brevità della vicenda di questo 46° Classic, approfittiamo per parlare di una cover rimasta indietro, ovvero quella del 55° Albo d'Oro della prima serie - la puntata giusta dove partalre di questa copertina sarebbe stata la 28a, ma già di carne al fuoco ce n'era - quindi recuperiamo ora.
Qui sotto la cover in questione, datata 1954:



L'immagine, completamente decontestualizzata, fu utilizzata poi nel luglio 1956, anche come copertina dell'undicesimo numero della prima serie gigante del ranger. A parte un completo cambio di colori, vi segnalo che curiosamente l'avversario di Tex sembrerebbe privo di un piede.





Saverio Ceri


N.B. Trovate i link alle altre Secret Origins in Cronologie & Index!

venerdì 21 dicembre 2018

BONELLI 2018: L’ANNO DI TEX


Diamo i numeri 53

di Saverio Ceri

L’anno che sta per chiudersi è stato, come facilmente pronosticabile, l’anno di Tex. 
Se il ranger nel 2017 era sceso per la prima volta, dopo 49 anni, dal podio dei personaggi bonelliani più pubblicati, in questo 2018  si è rifatto con gli interessi, tornado in cima alla graduatoria dopo 11 anni di dominio dylandogghiano e stabilendo il record storico di pagine pubblicate nell’arco dei dodici mesi. 

L'immagine è quella realizzata per i cinquant'anni, ma ci sembrava l'ideala anche per festeggiare la radiosa annata del Ranger. Disegno di Claudio Villa

Prima di scoprire per intero questa e le altre classifiche bonelliane del 2018, rinnoviamo la premessa ai navigatori che per la prima volta si imbattono in questa rubrica:

Quelle che seguiranno sono classifiche di quantità, non di qualità; vengono stilate considerando le tavole inedite prodotte dalla Bonelli e pubblicate su albi della Bonelli nel corso dell’anno. Non troverete quindi tutti gli autori bonelliani, che giorno dopo giorno lavorano per l’editore, ma solo quelli che negli ultimi dodici mesi sono stati pubblicati; ci saranno quindi autori che magari non lavorano più, ma le cui storie non erano state finora date alle stampe; non ci saranno invece alcuni autori che attualmente producono materiale per la casa editrice, ma le cui storie non sono ancora state programmate nelle varie collane dell’editore di Tex & C. Non troverete le tavole prodotte dalla Bonelli, ma pubblicate da altri soggetti (come albetti realizzati per fumettistiche convention), ne ci sarà traccia di tavole non inedite, sia che abbiano visto la luce per la prima volta su albi bonelliani che non; per capirci non compaiono i dati delle varie storie ristampate in edizione da libreria, anche se, come nel caso del recente volume di Nathan Never, Odissea nel futuro, vengono conteggiati i colori perché commissionati per l’occasione, o episodi come “Tre tipi tosti” di Dragonero riproposto sull’ultimo Magazine del personaggio, ma originariamente pubblicato in appendice al volume”Minaccia all’impero” distribuito in libreria nel settembre 2017.

La riproposta in volume del secondo Nathan Never Gigante, colorato per l'occasione. Autocitazione in copertina di Alberti

Come per lo scorso anno un’ulteriore precisazione: i numeri che seguiranno rischiano di non essere completamente esatti; Alcuni albi sono firmati a più mani, molte mani; Questa abbondanza di firme, talvolta impedisce alla redazione di indicare quali singole pagine dell’albo siano disegnate dall’uno o dall’altro illustratore. Così succede di avere albi in cui hanno messo mano dai due agli otto disegnatori, di cui molti esordienti (e quindi con un tratto meno riconoscibile), “amalgamati” in alcuni casi dai coloristi, che se da una parte col loro lavoro facilitano la fusione tra gli stili impedendo brutali stacchi di disegno, dall’altra appunto complicano l’attribuzione delle chine sottostanti. Così pur cercando di accreditare al meglio le varie tavole, non è detto che ci sia riuscito; anzi sollecito i disegnatori e i coloristi coinvolti in questi albi multi-firma a segnalarmi inesattezze, se le riscontrano, aiutandomi così a correggere le cronologie delle serie coinvolte, attribuendo a ognuno i propri meriti.

I numeri complessivi
Le tavole inedite pubblicate quest’anno sono state 23.452, ovvero l’1,32*% in meno dello scorso anno. Di queste 1290,67 (il 5,62% in più rispetto al 2017) sono apparse su volumi destinati al circuito librario (o per la vendita diretta nello shop online o alle mostre fumettistiche). Il perché del numero decimale lo scopriremo più avanti; ora il dato curioso è che a fronte di una diminuzione, seppur lieve delle pagine complessive, siano aumentate le pagine inedite destinate innanzitutto alle librerie, e questo nonostante le tavole a fumetti stampate in volume siano state nel corso del 2018, circa il 13% in meno dei dodici mesi precedenti. Il dato è per ora solo “curioso” e non “interessante”, perché in fondo stiamo parlando solamente di un 5,50% di tavole inedite presentate in volume sul totale pubblicato, contro un 5,13% del 2017: spostamenti minimi che potrebbero essere semplicemente frutto del caso e non di una mutata strategia della casa editrice. Un nuovo record, quello di 219 albi di materiale prevalentemente inedito pubblicati nel corso del 2018, evidenzia invece un’altra tendenza, ovvero quella di albi sempre più “smilzi”. La media quest’anno si attesta a 107,09 tavole inedite a albo, ovvero il 3,58% in meno del 2017, ma soprattutto il 17,52% in meno del record storico di 129,54 tavole risalente a 7 anni or sono.

Una delle novità del 2018 - tornano le strisce - Cover di Sedioli (matite) e Verni (chine)

Tornando al mercato librario, segnaliamo che le pubblicazioni destinate a questo circuito sono state quest’anno 49 (+19,51% rispetto al 2017), tra volumi di ristampe, di inediti, di saggistica e art book. Mediamente le tavole a fumetti contenute nei volumi da libreria cala di un 27% rispetto allo scorso anno. Entrambi i dati sono “alterati” da una delle “novità” di quest’anno,  ovvero le strisce di Zagor che in 6 albi hanno presentato quello che normalmente viene contenuto in meno della metà di un volume, incrementando così il numero delle pubblicazioni, ma diminuendone drasticamente la media di fumetti contenuti. Al calo della media ha contribuito anche il volumetto dei Bonelli Kids che presenta solo 22 strisce inedite rispetto a quante pubblicate lo scorso anno sul web, quantificabili in 14,67 tavole “classiche”. Questo spiega il numero decimale, di poc’anzi.


Le Serie e i personaggi
Il duemiladiciotto segna la nascita ufficiale della linea Audace, la linea “adulta” della Bonelli, anche se un piccolo assaggio lo si era già potuto avere col primo volume di Senzanima presentato a Lucca’17. Delle 28 serie pubblicate negli ultimi dodici mesi e che troverete elencate nella graduatoria qui sotto, ben 5 sono riconducibili a questa nuova divisione dai “contenuti espliciti”, mentre 4 sono le collane “young” dedicate ai giovani lettori, testate quest'ultime che nel 2018 hanno subito una battuta d’arresto in attesa dell’esordio della serie a cartoni di Dragonero. Da segnalare il ritorno, anche se in versione Audace, di Mister No, lo storico personaggio creato da Sergio Bonelli.

Il ritorno di Mister No, in un "What if..." bonelliano:  Cosa sarebbe successo se Jerry Drake fosse nato vent'anni dopo? - Cover di Emiliano Mammucari

Nella graduatoria qui sotto troverete tutte le serie incolonnate per numero di tavole inedite pubblicate nell’annata; Nell’ultima colonna trovate la variazione rispetto alla posizione occupata nel 2017 e a fianco, quando necessario, un quadratino giallo che sta ad indicare che il risultato ottenuto nel 2018, a livello di tavole pubblicate, e il migliore di sempre per il personaggio; il Record Storico (RS) se scritto in verde è stato battuto, se in arancio semplicemente eguagliato.


Come accennavamo in apertura, dopo undici anni di incontrastato dominio dylandogghiano torna a primeggiare Tex, che non solo si aggiudica il suo 48° "scudetto" bonelliano, ma stabilisce anche il nuovo record storico di pagine pubblicate in un solo anno di un solo personaggio, ben 2906; forse solo Mickey Mouse in tutto il mondo può vantare una produzione maggiore, anche se non conosco così bene le vicissitudini editoriali di Topolino a livello planetario da esserne sicuro. A Dylan Dog, che a sua volta ottiene il record “personale” di tavole pubblicate in un anno, non resta che abdicare e accomodarsi sul secondo gradino del podio. Nathan Never lo scorso anno secondo,  invece, pur migliorando lo score rispetto al 2017, è costretto  a scendere dal podio, superato da Zagor che a sua volta ha surclassato il proprio record di tavole annuali pubblicate, riuscendo a mantenere il posto tra i primi tre. Record storico anche per Dragonero che primeggia come numero di pubblicazioni inedite, ben 25,  grazie sia alla versione “adulta” che alla
versione “young”. Con le tavole di quest’anno Dylan Dog supera la boa delle sessantamila tavole pubblicate, Mister No quella delle quarantamila; mentre Dampyr diviene l’ottavo personaggio più pubblicato di sempre in casa Bonelli, scavalcano Il Piccolo Ranger fermo dagli Anni Novanta.

Anche grazie alla nuova collana Tex raggiunge un numero di tavole pubblicate impressionante in questo 2018. Cover di Maurizio Dotti

Da precisare anche che le tavole dei team up tra personaggi bonelli sono state attribuite in base alla collana ospitante, quindi nel caso del recente incontro tra Dylan Dog e Martin Mystère, tutte le tavole sono appannaggio del Detective dell’Impossibile, così come a Zagor sono attribuite quelle dell’incontro con Brad Barron e a Morgan Lost quelle del crossover con l’indagatore dell’Incubo. Il numero decimale nelle tavole di Martin Mystère deriva dalla necessità di aggiungere una striscia a una delle sequenze di raccordo pubblicate nel Martin Mystère Presenta, da qualche anno non più allegato, ma integrato come flip book, allo speciale del Detective dell’Impossibile.

Gli Sceneggiatori
Dopo quattro anni di segno positivo, stavolta il numero degli scrittori coinvolti in albi bonelliani torna a calare. Sono 78, contro i 92 dello scorso anno, gli sceneggiatori che hanno tessuto le trame dei 219 albi inediti, pubblicati nell’annata che si sta per concludere. Dodici sono gli esordienti in Casa Bonelli, tra loro un certo… Dario Argento che si aggiudica la sessantaquattresima posizione. Nella tabella li trovate incolonnati per numero di tavole pubblicate, scoprirete a quali personaggi hanno collaborato e se il risultato degli ultimi dodici mesi è il loro Personal Best (PB), oppure se sono all’esordio (E), in casa editrice. I tanti numeri periodici che troverete sono figli di storie scritte a più mani, e di tavole di formato non classico (come quelle dei Bonelli Kids).



Meno scontata di quanto appaia è l’ennesima vittoria annuale di Mauro Boselli, giunto al suo quindicesimo successo, l’ottavo consecutivo, e al ventunesimo podio nella carriera bonelliana.

Il solito Mauro Boselli. Anche quest'anno abbiamo dovuto trovare una nuova foto per celebrarlo.

Mauro infatti fino ai primi di settembre veleggiava ben distante da Pasquale Ruju, intorno alle 600 tavole, ma negli ultimi quattro mesi dell’anno un’incredibile exploit, di oltre 1000 tavole pubblicate, gli ha consentito ancora una volta di scavalcare e staccare qualsiasi collega in questa speciale graduatoria. Nella storia della casa editrice solo G.L. Bonelli tra il 1949 e il 1958 è riuscito a fare meglio, aggiudicandosi ben 10 annate consecutive. L’unico che ha impedito che questo record fosse superato è stato involontariamente lo stesso Pasquale Ruju, visto che nel 2010 fu più prolifico di Boselli, senza quella battuta d’arresto ora staremmo festeggiando l’undicesima vittoria consecutiva del Boss. Per Ruju è il quinto podio in carriera, come per Stefano Vietti, terzo classificato: entrambi tornano per la prima volta sul podio dopo il 2012.
Alle loro spalle si piazza Jacopo Rauch che per la prima volta in carriera entra nella top ten annuale degli sceneggiatori bonelliani più prolifici, grazie anche al suo primato personale di pagine pubblicate nell’arco dei dodici mesi. Lo stesso vale per il collega zagoriano Antonio Zamberletti: record e prima storica presenza in top ten. Sette gli autori che sono riusciti a mantenere il posto tra i primi dieci, rispetto allo scorso anno. Escono Burattini (dopo nove anni consecutivi di presenza in questa ristretta cerchia), Eccher e Faraci. Per la cronaca Boselli è alla 25a presenza consecutiva nella Top Ten.


Claudio Chiaverotti, giunge al trentesimo anno di pubblicazione consecutiva per la Bonelli Editore
Tra gli scrittori pubblicati quest’anno il veterano è sempre Alfredo Castelli, giunto al suo 47°anno bonelliano, lo seguono Giancarlo Berardi che pubblica su albi SBE da quarantuno anni, Maurizio Mantero  che ha esordito nel 1979. Dopo il già citato Castelli, giunto al suo 42° anno consecutivo di pubblicazione, segnaliamo che Mignacco  viene pubblicato ininterrottamente da 32 anni, seguito da Vigna (31 anni), Chiaverotti (30), Boselli (29), Burattini (28), Manfredi e Berardi (25), Ruju (24), Vietti (23), Enoch (22), Barbato e Mantero (21).

I Disegnatori
Nuovo record di disegnatori pubblicati su albi bonelliani in un solo anno: 229; tra questi 47 esordienti (altro primato). Come per gli sceneggiatori li trovate tutti qui sotto in ordine di pagine pubblicate.




Finalmente è l’anno di Gianni Sedioli, che per ben due volte, nel 2008 e 2014, aveva superato le 500 tavole pubblicate in un anno, ma in entrambi i casi si era dovuto accontentare della piazza d’onore alle spalle di Cascioli prima, e di Roi poi, stavolta con sole (si fa per dire) 487 tavole riesce ad aggiudicarsi il suo primo “scudetto” dei disegnatori bonelliani. Buon risultato di Marcello Mangiantini che non solo è l’unico disegnatore della top ten del 2017 ad essere presente anche quest’anno nei primi dieci, ma scala anche il podio di un gradino, dal terzo al secondo posto; tra l’altro per il disegnatore pistoiese si tratta  del terzo podio negli ultimi quattro anni, il quarto in carriera. Sul gradino più basso dello stesso podio si piazza Alessandro Nespolino, che per la prima volta va a medaglia; a parte quest’ultimo tutti gli altri disegnatori piazzatesi tra i primi dieci, avevano già raggiunto in carriera la top ten, chi per una sola volta come Raffaelli, Dotti o Ginosatis, chi per ben diciassette volte come i fratelli Di Vitto.


Gianni Sedioli, il disegnatore più pubblicato in casa Bonelli in questo 2018
Nella classifica dei disegnatori trova posto per l’ultima volta Renzo Calegari, che conclude la sua parabola bonelliana iniziata nel 1954, con la storia Gli eroi del Messico pubblicata postuma su Le Storie in questo 2018. Il decano tra i disegnatori di quest’anno è Giovanni Ticci, la cui carriera bonelliana è iniziata nel gennaio del 1967, seguito da Roberto Diso, bonelliano dal 1975 e da Giancarlo Alessandrini, esordiente nel 1977.
Come sempre citiamo i disegnatori più costanti, pubblicati ininterrottamente da decenni, come Giovanni Freghieri, che risponde presente per il 34°anno consecutivo, uno in più di Montanari & Grassani; Seguono  Brindisi pubblicato ininterrottamente  da 29 anni, Rodolfo Torti da 26, Michelazzo da 24, Enoch da 23, Piccoli da 21.

I Copertinisti
Nuovo record anche di copertinisti: quest’anno per realizzare quello che molti considerano il disegno più importante dell’albo sono stati chiamati ben 64 illustratori. Altro record sono le 271 copertine commissionate quest’anno: 218 per albi contenenti storie inedite a fumetti,  le altre per ristampe da edicola, ristampe in volume, variant cover, albetti allegati, volumi non a fumetti. Non compaiono in graduatoria le copertine realizzate graficamente in redazione partendo da vignette tratte dalle tavole a fumetti, oppure cover realizzate sfruttando disegni realizzati in passato in occasione di kermesse fumettistiche o per edizioni straniere.



Secondo successo per Gigi Cavenago, copertinista di due collane mensili; completano il podio, come nell’anno passato, Alessandro Piccinelli e Claudio Villa.
Da segnalare la presenza in classifica anche dei due illustratori che si sono occupati dei quattro romanzi in prosa dedicati ai giovani eroi bonelliani: Bonetti e Barbieri; per il primo si tratta dell’esordio assoluto in Bonelli, mentre il secondo già aveva illustrato una cover per il Dylan Dog Color Fest in passato.


Autoritratto di Gigi Cavenago, per il secondo anno il copertinista più impiegato in Via Buonarroti.

I Coloristi
In controtendenza rispetto al recente passato, l’apporto dei coloristi ai fumetti bonelliani. Quest’anno le pagine di cui la SBE ha commissionato la realizzazione della quadricromia sono state 6833,67 (-11,60% in meno rispetto al 2017), di cui 5779,67 inedite (-4,58% sempre in confronto ai precedenti dodici mesi); l’incidenza delle tavole in technicolor sul totale scende al 24,64%; i coloristi (o studi di coloristi) impiegati, sono però saliti a 67 unità (nuovo primato per l'editore). La cosa positiva è che quest’anno l’attribuzione dei colori è stata un po’ più puntuale, pur rimanendo una piccola parte di tavole non accreditate; per questo troverete in calce alla graduatoria un numero di tavole colorate… non si sa da chi. In ogni caso, come per i disegnatori ho cercato di individuare chi ha colorato cosa, ma non è detto che sia riuscito nell’intento, quindi la graduatoria che segue potrebbe contenere delle inesattezze. Una precisazione: non vengono attribuite tavole già colorate in precedenti occasioni e semplicemente ripubblicate; mancano dal conteggio,  ad esempio, le tavole di Tex Classic (i cromatismi  sono i soliti della Collezione Storica di Repubblica), mentre nel caso della collana Dylan Dog di Tiziano Sclavi, a Bertelè vengono attribuite solo metà pagine, perché più che colorarle, arricchisce di effetti vintage, le tavole già in technicolor. Ecco la classifica completa:



Terzo alloro consecutivo per l’Arancia Studio che si occupa praticamente in esclusiva di Morgan Lost. Anche Luca Bertelè, si guadagna il podio, per il secondo anno consecutivo, grazie al suo lavoro in esclusiva per la ristampa dedicata al Dylan Dog di Sclavi; a completare il podio troviamo Oscar Celestini il colorista principale delle collane dedicate a Tex.

Luca Bertelè, ancora una volta sul podio dei coloristi più attivi, grazie al suo lavoro sul Dylan Dog di Tiziano Sclavi.
Diamo ora un’occhiata ai numeri dei singoli personaggi:

4Hoods
In quella che potrebbe essere l’unica stagione del quartetto avventuroso creato da Recchioni, il principale sceneggiatore è stato Rossi Edrighi, il principale disegnatore Riccardo Torti, il principale colorista Bagnoli.

Commissario Ricciardi
Nella prima annata “completa” della trasposizione a fumetti del personaggio di Maurizio De Giovanni, lo sceneggiatore principe è stato Terracciano, mentre il disegnatore più pubblicato è stato Siniscalchi. Tra i coloristi ex-aequo tra Carotenuto e Matrone.


La versione a fumetti del Commissario Ricciardi. Disegno di Daniele Bigliardo 

Creepy Past
Anche per l’horror adolescenziale di Enna e Di Gregorio si potrebbe trattare dell’unica stagione, e i due sceneggiatori si sono divisi equamente i compiti scrivendo 180 tavole ognuno. Tra i disegnatori invece Rigano si aggiudica la classifica 2018. Il colorista principale dell’annata è stato Dottori.

Dampyr
Dopo l’exploit di Falco dello scorso anno, Boselli torna ad essere lo scrittore più prolifico dell’annata dampyriana con 564 tavole; questo è il suo diciottesimo “scudetto” su 19 anni di presenza in edicola del personaggio. Trai disegnatori vince per la seconda volta Del Campo grazie alle 160 tavole dello Speciale.


Il "quadro" realizzato da No Curves utilizzato come cover dell'edizione da libreria di Dampyr 224.
Dragonero
Col record di testata di 1199 tavole pubblicate, Vietti è per la quinta volta lo sceneggiatore più prolifico dell’anno su Dragonero. Tra i disegnatori prevale per la prima volta Olivares  grazie alle 188 tavole pubblicate quest’anno. Da segnalare che con le tavole pubblicate nel 2018 Rizzato ha superato Matteoni nella classifica generale della serie divenendo, a oggi, il disegnatore più prolifico del personaggio.

Dylan Dog
Gigi Simeoni per la prima volta è lo scrittore più pubblicato dell’anno sulle collane dedicate all’Indagatore dell’Incubo con 470 tavole; tra i disegnatori è il veterano Casertano ad aggiudicarsi con 254 tavole il suo quarto titolo dylandogghiano.

Il Dylan Dog disegnato da Corrado Roi su testi di Dario Argento

Julia
Ovviamente è Berardi con 819 tavole, la metà del totale, visto che firma a quattro mani tutte le sceneggiature lo scrittore più prolifico di Julia. Tra i disegnatori con 252 tavole vince per la quarta volta in carriera, Boraley.

Martin Mystère
Lotti bissa il successo dello scorso anno come scrittore di Martin Mystère più pubblicato; quest’anno con 539 tavole, suo primato personale, scala la classifica degli sceneggiatori del Detective dell’Impossibile fino al quinto posto assoluto. La stessa sorte tocca a Paolo Ongaro tra i disegnatori, che raggiunge il quinto posto assoluto tra gli illustratori grazie alle 372 tavole (personale best anche per lui) che gli consentono di essere quest’anno per la quarta volta in carriera il disegnatore più prolifico dell’annata mysteriosa.

Mercurio Loi
Ponchione con 98 tavole è il disegnatore più pubblicato nel 2018 su Mercurio Loi, che inevitabilmente vede il suo creatore Bilotta come sceneggiatore principe. Il trio Piscitelli, Righi, Meloni con due storie ciascuno sono i coloristi più impegnati negli ultimi dodici mesi sulla collana.


Per una serie originale ci vogliono cover originali: come quelle di  Manuel Fior per Mercurio Loi

Morgan Lost
Chiaverotti ovviamente è lo scrittore più pubblicato per Morgan Lost (ma anche per Brendon), essendone l’unico autore fin dall’esordio, tra i disegnatori invece vince per la seconda volta Romeo con 192 tavole.

Nathan Never
La redazione di Nathan Never, anche quest’anno, con 3178 tavole, rimane la più prolifica della casa editrice. Zamberletti all’esordio, con 377 tavole è lo scrittore più pubblicato dell’anno, batte Vigna, vincitore per i tre anni precedenti, per una sola pagina; quest’ultimo si “accontenta” in questo 2018 di ritornare lo scrittore più pubblicato in assoluto su Nathan Never scavalcando Vietti, che aveva preso il comando nel 2006, proprio ai danni di Vigna. Secondo titolo neveriano tra i disegnatori per Gradin grazie alle 284 tavole del maxi primaverile.

Orfani
Recchioni per la sesta volta è lo scrittore più pubblicato sulle collane di Orfani, ma anche quest’anno condivide il gradino più alto del podio con Monteleone, a quota 282 tavole. Genovese con 126 tavole, è per la seconda volta il più pubblicato tra gli illustratori. In attesa di ulteriori speciali della saga con le pagine dell’extra di quest’anno Genovese diviene anche il più prolifico disegnatore dell’intera serie.


Uno dei protagonisti di Terra, la saga di Orfani a cui è stato dedicato il primo speciale della serie. Disegno di Gipi


le Storie
Morales, a cinque anni dalla scomparsa continua a regalarci avventure a fumetti, tanto che quest’anno risulta essere lo scrittore più pubblicato su le Storie con 220 tavole. Tra i disegnatori, Lucchi, grazie alle 126 tavole dello speciale a colori è il disegnatore più pubblicato nel 2018.

Tex
Ruju grazie al record personale di 1216 tavole, è quest’anno, per la prima volta in carriera, lo scrittore più pubblicato su Tex. Primo “scudetto” texiano (dopo averne accumulati 6 per Dampyr) anche per Dotti, che con le 380 pagine pubblicate supera gli altri venti colleghi impegnati su Tex nell’anno che sta finendo. Sì perché in quest’anno di festeggiamenti dobbiamo registrare altri due record interni alla serie: 9 sceneggiatori e 21 disegnatori impegnati nel raccontarci le avventure del ranger; in entrambi i casi si tratta del numero più alto di sempre per la selettiva collana ammiraglia.

Zagor
In quest’annata record per la redazione di Zagor, Rauch interrompe dopo 20 anni il dominio di Burattini, per lui 886 tavole pubblicate in questo 2018. Sedioli, con le sue 487 tavole è invece per la quarta volta in carriera il disegnatore di Zagor più pubblicato dell’anno.


Anteprima lucchese per una nuova miniserie di Zagor che troveremo in edicola nel 2019. I numeri di questo volume , che uscirà ufficialmente in libreria solo a gennaio, saranno attribuiti nel prossimo anno solare.

Gli speciali
Numero delle tavole “fuori serie” in calo rispetto allo scorso anno; nel 2018 sono state 7664,33 (-8,05% rispetto al 2017). Con i 49 albi speciali di quest’anno (15 in meno dello scorso anno), gli extra bonelliani raggiungono la cifra di 850 volumi in quasi quarant’anni dal quel mitico Cico Story dell’estate 1979. 
Gli autori  più “speciali” dell’anno sono zagoriani: tra gli sceneggiatori Rauch con 604 pagine; tra i disegnatori i Di Vitto con 318 tavole pubblicate su albi fuori collana. Completa il trittico Piccinelli con 6 cover destinate ai fuoriserie del 2018.
Il personaggio a cui sono stati dedicati più speciali negli ultimi dodici mesi è Nathan Never con 10 albi (quasi uno al mese), anche se come numero di pagine vince, per il dodicesimo anno consecutivo, Dylan Dog, con 1508 tavole.


I due più longevi protagonisti del fumetto italiano visti da  Piccinelli, principale copertinista per albi fuori serie del 2018.

Classifiche storiche
Tra gli sceneggiatori bonelliani segnaliamo che Boselli supera la boa delle 40.000 tavole il secondo nella storia della casa editrice a riuscirci dopo G.L.Bonelli, mentre Vietti supera quota 20.000, entrando così in un ristretto club che fino ad oggi contava solo dieci autori. L’unico movimento nella Top Twenty all-time è il sorpasso di Faraci ai danni di Lavezzolo al diciottesimo posto. Nell’analoga classifica dei disegnatori: i fratelli Di Vitto  si riprendono il nono posto ai danni di Freghieri, mentre esce dalla Top Twenty Ortiz che non solo cede il 20° posto a Civitelli, ma viene scavalcato pure dagli Esposito Bros e da Casertano.
Per i disegnatori ovviamente è impossibile raggiungere i numeri degli sceneggiatori, tant’è che solo due autori nella storia della casa editrice sono riusciti a doppiare la boa delle 20.000 tavole; in quattro possono vantare di aver raggiunto quota 15.000; in sette quota 10.000; un po’ di più quota 5.000: da quest’anno si aggiunge al loro numero Siniscalchi, 28° illustratore ad aver disegnato oltre 5000 pagine per l’editore di Via Buonarroti. Il versatile autore salernitano - ha infatti disegnato per almeno 11 diverse collane bonelliane -, è il primo nato negli Anni Settanta a entrare tra gli Over 5000.  

Anni dieci
Rimanendo su classifiche storiche, guardiamo al decennio in corso, aggiornando la situazione a fine 2018, ovvero con l’90% della strada percorsa: qui sotto vedete i dieci sceneggiatori e i dieci disegnatori più prolifici della Bonelli in questi ultimi nove anni.



Tra gli sceneggiatori ormai appurato che Boselli si riconfermerà per il secondo decennio consecutivo lo scrittore principale della Bonelli, e dopo l’annata appena trascorsa anche il podio sembra delineato, a meno che Ruju non riesca a vedersi pubblicate oltre trecento tavole più di Vietti nel 2019. Burattini ormai è fuori dai giochi per il podio, supponiamo, ma anche irraggiungibile da altri sceneggiatori alle sue spalle: per lui si profila la medaglia di legno in questo decennio che sta per concludersi. Dalla quinta all’ottava posizione la situazione è piuttosto fluida e tutto può ancora accadere vista la caratura degli sceneggiatori coinvolti. Segnaliamo il rientro di Enoch al decimo posto, il che lo rende l’unico autore presente in entrambe le classifiche.
Tra i disegnatori le prime tre posizioni parrebbero cristallizzate e, a parte clamorosi score che potrebbero realizzarsi nel 2019, anche in questo caso il podio del decennio sembrerebbe già delineato. La lotta per il quarto posto è ancora aperta: Enoch, essendo impegnato anche come sceneggiatore, probabilmente non lo manterrà vista la schiera di autori che giunge dalle retrovie, ma con le 2000 tavole accumulate fin qui, non dovrebbe rischiare di uscire dalla top ten.
Possiamo già anticipare che Villa e Dylan Dog saranno, dato il vantaggio odierno, il copertinista e il personaggio più pubblicati del decennio.


Fabio Civitelli ci mostra una sua tavola per l'imminente Tex 700
E con questo archiviamo anche il 2018, l’anno di Tex...  e il 2019 rischia di esserlo ancora di più vista la collana parallela appena varata: quota 3000 tavole è a un passo! Inoltre nei primi mesi dell’anno, a parte il numero 700 della serie regolare, il ranger taglierà anche il traguardo della 100.000a tavola pubblicata (su circa 700.000 dell’intera storia della casa editrice).

Un ultimo numero prima di chiudere: 324. E’ il numero degli autori, tra sceneggiatori e illustratori, impegnati quest’anno su albi bonelliani; solo tre compaiono in tutte e tre  graduatorie principali (sceneggiatori, disegnatori e copertinisti), a voi scoprire chi sono.
E con questa “caccia al tesoro” auguriamo ai nostri lettori un buon 2019.

Saverio Ceri

P.S. Ringraziamo il mitico Zeca per aver tradotto anche quest'anno, questo post in Portoghese per i lettori bonelliani del suo fondamentale Tex Willer Blog 

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.