mercoledì 31 agosto 2022

THE DARK SIDE OF TEX! "K", II PARTE: "KASDAN"

di Massimo Capalbo

Dopo l'aggiornamento della lettera "E" del nostro dizionario The Dark Side of Tex, Max aggiorna adesso la lettera "K", con la voce "Kasdan! Per ritrovare il corretto ordine alfabetico vi basta andare sulle pagine dei link (vedi in fondo a questo post). Vi ricordiamo che le immagini iniziali hanno una funzione puramente estetica; quelle di corredo al testo sono state scelte dallo stesso Max Capalbo, autore anche delle didascalie. Buona lettura e patimenti!  (f.m. & s.c.)


LEGENDA

  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo.


Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!

Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).


K

KASDAN

La famiglia assassina di Raccolto insanguinato (J. Rauch [sog.&scen.] - A. Poli [dis.], Tex Magazine 2019), storia ambientata a Redfield, un immaginario e fatiscente villaggio del Nebraska. I Kasdan comprendono: il capofamiglia Joseph, l'uomo più influente dell'intera comunità; i figli Angus e Cyrus, che Joseph ha avuto dalla defunta moglie Ayrwin; Old Kate, una vecchia ubriacona il cui sangue è per metà Pawnee. All'inizio di ogni primavera, per propiziare il raccolto, Angus e Cyrus catturano uno straniero - a volte un indiano, altre volte un viandante solitario - da immolare al Signore degli Alberi, del Fuoco e della Pioggia. La vittima viene legata ad un palo, posto vicino ad un albero morto, e arso vivo davanti a tutti gli abitanti di Redfield. E' la stessa Old Kate ad appiccare il fuoco ai piedi del malcapitato di turno, un compito che essa ha ereditato da Ayrwin, la quale, per far cessare la terribile siccità che aveva colpito la zona anni prima, aveva proposto ai suoi famigliari e compaesani il sistema usato dai suoi antenati pagani in Irlanda: un sacrificio umano alla Madre Terra. La prima vittima era stato un vagabondo Lakota catturato da Angus nelle Sandhills; l'ultima è il fuorilegge Bill. L'ex compagna di costui, Jane Coleman, giunge a Redfield assieme alla sua guida - l'ex scout Gideon Parker - ed a TEX, che a sua volta si trascina dietro un pericoloso criminale, Seth Lennox, catturato proprio dopo che questi aveva teso un agguato alla donna ed a Gideon. Tanto TEX quanto Lennox e l'ex scout ignorano la vera identità di Jane, che ha detto loro di chiamarsi Miss Gardner e di essere alla ricerca del fratello Sammy, scappato con ventimila dollari appartenenti alla banca per cui lavorava come commesso a Leadville, nel Colorado.


Tex Magazine 5, gennaio 2019. Disegno di Villa


Il rapinatore di banche Bill viene arso vivo da Joseph Kasdan e Old Kate (l'inquietante figura mascherata) davanti a tutti gli abitanti di Redfield – Tex Magazine 2019, p. 37


Tex, Gideon Parker, Jane Coleman (alias Miss Gardner) e Seth Lennox giungono a Redfield - Tex Magazine 2019, p. 54


Le Sandhills, la regione del Nebraska che si estende oltre l'immaginaria Redfield. All'inizio della storia (p. 40 del Magazine), Gideon Parker descrive così le Sandhills a Jane (la quale pensa che il suo ex Bill vi si sia diretto): Un territorio brullo e disabitato che si estende per quasi cento miglia... nessuno vi si avventurerebbe senza fare scorte di viveri!.


Nell'emporio del villaggio, Jane nota che Cyrus Kasdan porta alla cintura il pugnale appartenuto a Bill – Tex Magazine 2019, p. 59


Legato Lennox al pozzo di Redfield, Tex viene avvicinato dalla subdola Old Kate – Tex Magazine 2019, p. 60

In realtà, l'astuta Jane vuole recuperare il ricco bottino di Bill, frutto delle rapine che i due hanno compiuto ai danni di diverse banche. La donna è stata mollata da Bill dopo l'ultimo colpo e non immagina nemmeno che il suo ex sia stato bruciato vivo, in un rito pagano, dai folli Kasdan. Tuttavia, Jane, così come TEX e gli altri, non tarda a capire che a Redfield c'è qualcosa di strano: il Ranger viene avvicinato da Old Kate, la quale, con aria spaventata, gli consiglia di andarsene al più presto; la falsa Miss Gardner nota invece, nell'emporio del villaggio, che Cyrus Kasdan porta alla cintura il pugnale di Bill, e quando gli chiede dove l'abbia preso, è catturata assieme a Gideon. Poco dopo, anche TEX viene catturato dai fratelli Kasdan e dal loro principale alleato, il proprietario dell'emporio Stan. Il Ranger riesce però a liberarsi e, dopo aver liberato anche Jane e Gideon, scappa con essi da Redfield, rifugiandosi in un campo di granoturco. In loro compagnia ci sono pure Lennox - che ha ancora le mani legate (TEX, ovviamente, non si fida di lui) - e Old Kate, che si era nascosta nello stesso granaio in cui il Nostro e gli altri erano stati rinchiusi. Fingendosi sempre estranea ai Kasdan ed al resto della comunità, la vecchia mezzosangue rivela al Ranger ed ai suoi compagni l'usanza dei sacrifici umani e l'atroce sorte toccata a Bill. La reazione di Jane - che, invece di essere sconvolta per la morte del presunto fratello, si mostra interessata solo al denaro che questi aveva con sé - insospettisce TEX e Gideon, ma l'arrivo di Joseph Kasdan assieme ai suoi figli e ad una ventina di uomini del villaggio (tutti armati e con cattive intenzioni) costringe i due a rimandare a dopo la questione. Mentre il Ranger affronta da solo i numerosi avversari, riuscendo ad ucciderne diversi, tra cui Stan e i fratelli Kasdan, ma facendosi sfuggire Joseph; l'ex scout, a cui TEX ha affidato il compito di tenere d'occhio Jane e Lennox, è costretto a voltare la spalle alla donna per uccidere uno degli uomini di Redfield, e viene pertanto colpito in pieno petto dalla fuorilegge, che teneva nascosto nello stivale una Deringer.


Guidati da Old Kate, Tex e compagni si rifugiano in un campo di granoturco – Tex Magazine 2019, p. 72


La folle vecchia rivela al Ranger ed agli altri la terrificante usanza che Ayrwin Kasdan ha introdotto a Redfield – Tex Magazine 2019, p. 75


Tex si prepara ad affrontare i Kasdan e gli altri uomini di Redfield che sono al loro seguito – Tex Magazine 2019, p. 81


Gideon uccide uno degli abitanti del villaggio e Jane ne approfitta per sparargli con la sua Deringer – Tex Magazine 2019, p. 84


La diabolica donna rivela a Lennox la sua vera identità – Tex Magazine 2019, p. 85


Una Deringer simile a quella usata da Jane Coleman. Il nome di questa pistola tascabile a due colpi deriva da quello del suo inventore, l'armaiolo americano Henry Deringer (1786-1868).

Rivelata la sua vera identità a Lennox, Jane lo libera affinché costui l'aiuti a recuperare il denaro, quindi costringe Old Kate a condurre lei e il suo nuovo complice alla fattoria dei Kasdan. Quando TEX ritorna dal povero Gideon, questi, prima di morire, fa in tempo a dirgli chi è veramente Miss Gardner e gli raccomanda inoltre di stare attento a Lennox, che si è impadronito della sua pistola. Seguendo le tracce dei due banditi, TEX giunge alla sunnominata fattoria, dove trova il patriarca Joseph morto, con un buco in fronte. Ad ucciderlo è stato Lennox, il quale, convinto di essere più veloce del Ranger, sfida costui a duello. TEX gli fa prima saltare la pistola dalla mano, poi lo tramortisce con il calcio del Winchester. Sistemato Lennox, il Nostro entra nella spettrale casa dei Kasdan e, osservando una vecchia foto di famiglia, nota che nel gruppo c'è pure Old Kate. In quello stesso momento, il silenzio è interotto dall'urlo di Jane, proveniente dalla cantina. Il Ranger va subito sul posto, dove l'attende davanti una raccapricciante visione: la mummia di Ayrwin seduta su una specie di trono, alla cui base sono ammucchiati fucili, cinturoni, selle e una lancia indiana. Si tratta degli oggetti appartenuti agli uomini che i Kasdan hanno sacrificato nel corso degli anni e che il folle Joseph ha offerto come tributo alla moglie, venerata anche dopo morta. All'improvviso, Old Kate, con il volto coperto da un cranio di cervo (la “maschera” indossata da costei durante i sacrifici) ed un lungo coltello in mano, sbuca alle spalle di TEX. La vecchia tenta invano di colpire il Ranger, che, estratta la Colt, gliela punta contro, intimandole di fermarsi (TEX, come ben sappiamo, non uccide mai le donne, nemmeno quelle più cattive). Ad ammazzare Old Kate, colpendola alla schiena con la seconda e ultima pallottola della sua Deringer, ci pensa Jane, che in questo modo si vendica della coltellata a tradimento ricevuta poco prima.


Tex uccide Angus e Cyrus Kasdan – Tex Magazine 2019, p. 90 


Il Ranger arriva alla fattoria dei Kasdan, dove trova il patriarca Joseph morto stecchito – Tex Magazine 2019, p. 97


Entrato nella casa dei Kasdan, Tex nota, osservando una vecchia foto, che anche Old Kate fa parte della folle famiglia – Tex Magazine 2019, p. 102


Tex davanti alla mummia di Ayrwin Kasdan, ai cui piedi suo marito ha ammucchiato gli oggetti appartenuti alle vittime sacrificali. Intanto, una sinistra figura spunta alle spalle del Ranger... – Tex Magazine 2019, p. 105


Old Kate cerca di uccidere il Ranger, ma questi è troppo rapido per lei – Tex Magazine 2019, p. 106


Jane uccide la vecchia pazza – Tex Magazine 2019, p. 106


Mi ha preso alla sprovvista... con un coltello tirato fuori dal nulla... e mi ha trascinata nel sottoscala, pensando di avermi spacciata... ma si sbagliava!, dice la fuorilegge a TEX. Prima di spirare, Jane indica al Nostro, tra gli oggetti accumulati ai piedi della mummia, la sella di Bill: Ti dirò un segreto, Ranger!... Cucita nella fodera del sottosella c'è una tasca in cui nascondevamo i soldi delle rapine... forse quei bifolchi non se ne sono accorti e il denaro è ancora lì!... Sarebbe una vera... una vera... ironia... Ahh... . Raggiunto l'esterno, TEX dà fuoco sia alla casa dei Kasdan che all'intera Redfield, quindi seppellisce Gideon e Jane, ed infine si avvia - assieme al suo prigioniero - sulla strada per Denver, dove Lennox deve essere processato.


Curiosità: La storia è apertamente ispirata al racconto di Stephen King I figli del grano, pubblicato per la prima volta nel 1977 sulla rivista Penthouse e poi incluso nella raccolta A volte ritornano (1978). Da questo racconto è stato tratto il film Grano rosso sangue (Fritz Kiersch, 1984), che viene infatti citato in Qualcosa si muove tra i filari., il breve pezzo che introduce Raccolto insanguinato (p. 34 del Magazine). Nel suddetto pezzo si fa menzione anche del romanzo La festa del raccolto, scritto da Thomas Tryon nel 1973. Questo romanzo - leggiamo su Wikipedia - sembra aver ispirato Stephen King per […] I figli del grano […], ma tale affermazione non è mai stata né provata né confermata dallo scrittore.


Tex soccorre Jane, ma per lei ormai c'è poco da fare: la coltellata a tradimento di Old Kate le ha fatto perdere troppo sangue – Tex Magazine 2019, p. 107


Prima di morire, Jane mostra al Ranger la sella di Bill, dove è nascosto il denaro della loro ultima rapina – Tex Magazine 2019, p. 108


Tex ed il suo prigioniero Lennox guardano il rogo purificatore appiccato dal primo a Redfield – Tex Magazine 2019, p. 111


Un'edizione economica, datata 1997, della raccolta di Stephen King A volte ritornano (1978), che comprende, tra gli altri racconti, I figli del grano.


La locandina originale del film Grano rosso sangue (Fritz Kiersch, 1984)


Il romanzo di Thomas Tryon del 1973 che forse ispirò King per I figli del grano



Massimo Capalbo

N.B. Trovate i link alle altre voci di The Dark Side of Tex nella pagina dedicata ai dizionari bonelliani e nella vecchia pagina del Navigatore!

sabato 27 agosto 2022

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 143

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 


Sul Classic in edicola troviamo ristampate a colori 192 strisce tratte dagli albetti dal 14 al 16 della Serie Nebraska, la 33a serie di Tex nel formato originale, usciti  nell'ottobre del 1964. Le stesse pagine erano state pubblicate per  la prima volta nel formato bonelliano sul numero 66 della serie principale di Tex, datato aprile 1966. Il titolo, L'ultima rapina è quello del numero 15 della Serie NebraskaLa cover che la redazione ha ritenuto più idonea per questo albo è quella di Tex 120, Sulle rive del Pecos, dell'ottobre 1970, dove il cavallo di Tex appare chiaramente con le zampe a mollo; peccato che nelle 364 vignette dell'albo l'acqua di un fiume si intraveda a malapena soltanto in una. Se poi, dopo la fantomatica rapina del titolo, ci fosse un inseguimento dei banditi in fuga quelli che si dovrebbero sentire braccati e guardarsi le spalle dovrebbero essere loro e non Tex, come parrebbe dall'immagine di Galep. La logica delle scelte redazionali, per quanto riguarda le copertine, si fa sempre più criptica.


Il taglio dell'immagine, imposto dalla grafica delle cover, fa perdere il riflesso del cavallo sull'acqua del fiume, che dava un certo fascino alla storica illustrazione di Galleppini.
L'ipotesi più probabile, secondo i nostri ricercatori di fonti texiane Francecso Bosco e Mauro Scremin, è che Galep per questa copertina si sia ispirato alla cover del volume tedesco Sein Gegner, un romanzo di Hal G. Evarts edito nel 1965 dalla Heyne di Monaco di Baviera. Non è escluso che lo stesso volume tedesco abbia preso in prestito la cover da un edizione statunitense. Anche nel dipinto originale buona parte del fascino è dovuta al riflesso del cavallo nelle acque del fiume.


Lo spostamento al centro della cover del protagonista, con al conseguente perdita del riflesso sul fiume, in realtà è una scelta che risale alla ristampa Tutto Tex del marzo 1992, e riproposta anche nella versione Tex Nuova Ristampa un decennio dopo.


In Europa ritroviamo l'immagine di Tex a mollo nel Pecos in Francia, in Spagna  e in Jugoslavia. La versione transalpina è la più fedele all'immagine di Galleppini, quella iberica ci regala come sempre colori particolari per l'abbigliamento del protagonista, mentre quella balcanica è forse la prima a riportare al centro della scena il protagonista e non lo spazio all'orizzonte che fa presagire un imminente apparizione di uno o più inseguitori, con Tex a  fare da preda, intento a far perdere le proprie tracce attraversando il fiume.



In Brasile, la copertina di Tex 120 è stata usata un paio di volte, e in entrambi i casi ribaltata rispetto al disegno originale di Galep. La prima stesura, con Tex vestito di azzurro, è della Editora Vecchi e si intitola esattamente come l'albo italiano; La seconda apparizione è quella della ristampa Tex Coleção, edita dalla Mythos che, oltre ad essere stata ricolorata, dà, più di qualsiasi altra versione, il corretto spazio al riflesso sul fiume. Quest'ultimo albo, poi, presenta un titolo non molto dissimile da quello del Classic di cui stiamo parlando: A Ultima Trapaça, L'ultimo imbroglio.


Prima di chiudere segnaliamo che tra le pagine ristampate in questo Classic troviamo una vignetta, la seconda di pagina 29 che ha ispirato ben  due cover texiane.

La prima è a "kilometro zero" nel senso che per scoprirla basterebbe chiudere la striscia originale che la contiene. L'illustrazione di Galleppini per la cover del numero 15 della Serie Nebraska, che poi è quello che da il titolo anche a questo Clsssic, è ispirata proprio da quella vignetta.


Per trovare la seconda dobbiamo attraversare le alpi e aspettare un anno abbondante. La stessa vignetta, infatti, ispira il copertinista della Lug, Rémy Bordelet, che compone la cover di Rodeo 172 del dicembre 1965, avvicinando tra loro i due protagonisti, e disegnando lo sfondo ispirandosi a altre vignette limitrofe.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

giovedì 25 agosto 2022

SECRET ORIGINS: MISTER NO 96

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Prosegue e termina esattamente nell'ultima pagina dell'albo, l'avventura peruviana scritta da Alfredo Castelli per l'esordio sulle pagine di Mister No di Bruno Marraffa. Nella parte finale dell'episodio, che sembra più un'avventura di Martin Mystère che del pilota amazzonico, si riuniscono le varie sotto trame, così Jerry per salvare Alison, la figlia dell'archeologo, dalle mani del losco Trump, si ritrova nel convento francescano di padre Rafael. Mister No, insieme alla ragazza e al frate, ripartono col Piper alla volta di Machu Picchu, per chiudere in qualche modo il "vaso di pandora" liberato dagli scavi di Perkins. Sotto le rovine scopriamo che si trova una base atlantidea, e una voce nella testa dei tre, registrata in un lontano passato, ammonisce gli uomini del XX secolo affinché non ripetano gli errori fatti dagli abitanti di Atlantide. Tutto risulta molto datato, il messaggio sembra inviato agli uomini degli Anni Ottanta, ancora nel periodo della guerra fredda, con l'occidente in pieno consumismo. 


La copertina della edizione della Gazzetta dello Sport rispecchia quella originale del maggio 1983, e presenta un tipico errore cromatico delle cover ferriane, ovvero lo scambio di colori tra camicia e fazzoletto. 
La copertina in questione è fra le meno viste in assoluto tra quelle dedicate al pilota amazzonico. In Italia infatti non era mai riapparsa dai tempi della pubblicazione originale, mentre nel resto del mondo solo la collana francese e quella  brasiliana targata Mythos utilizzarono questa cover ferriana. Partiamo, per una volta, da quest'ultima datata agosto 2003. Il titolo è la traduzione di quello italiano.


Veniamo ora alla serie transalpina, che utilizzò la cover di Mister No 96 nell'agosto del 1985 per La danse des spectres, La danza degli spettri, 116° numero della collana targata Mon Journal.



La collana francese, pubblicando meno pagine rispetto alla versione originale italiana, ha dedicato a questa avventura un albo in più, il numero 117, datato settembre 1985 e intitolato Le terrible secret d'At'lan, Il terribile segreto di At'lan, con riferimento alle visioni apocalittiche indotte a Mister No e compagni nella base atlantidea. La copertina è realizzata da mano ignota (potrebbe essere di Francesco Gamba che in quel periodo curava le cover inedite della serie francese),  nasce da una vignetta di Marraffa pubblicata a pagina 46. 


La giovane Alison, grazie alla sua misteriosa affinità con la base segreta sotto Machu Picchu, riesce a scoprirne la chiave di accesso. L'anonimo illustratore allarga l'immagine fino ad ottenere la cover di Mister No 117. La pipetta del baloon quadrato che forma il nuovo logo della collana, che di solito punta su un personaggio della copertina (vedi qui sopra la cover del numero 116), in questo caso sembra provenire dal muro.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

lunedì 22 agosto 2022

SECRET ORIGINS: MISTER NO 95

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.

Prosegue per tutto l'albo l'avventura a Machu Picchu di Castelli e Marraffa. Tutto ruota intorno al professor Perkins e ai suoi scavi, con i quali scoperchia, inconsapevolmente, una sorta di vaso di Pandora, come suggerisce l'autore fin dalle prime tavole dell'avventura. In effetti quando l'archeologo con l'aiuto di Mister No riesce ad entrare in una piccola torre, apparentemente sprovvista di porte, quasi tutti i manovali locali iniziano a vedere mostruose creature che fuoriescono dagli scavi. Anche nel distante monastero di Huadquiña, il francescano Padre Rafael avverte che qualcosa è stato sprigionato e profetizza che solo con la propria morte  tutto potrà tornare alla normalità. Il personaggio chiave della storia sembra essere la figlia di Perkins, che nei pressi degli scavi si sente di casa, anche se non era mai stata a Machu Picchu, e cade più volte in trance. La vicenda prende una svolta più "terrena" quando uno dei manovali, Trump, ruba un preziose reperto e riesce a fuggire con l'elicottero portandosi dietro come ostaggio proprio la figlia dell'archeologo. Jerry parte all'inseguimento col suo piper.


La cover originale è dell'aprile 1983 e viene quasi fedelmente rispettata dall'edizione della Gazzetta dello Sport, compreso l'errore del quadrifoglio sulla manica sbagliata. Il quasi deriva dalla porzione di pavimento nascosta in origine dal logo. Il grafico dell'edizione di Gazzetta ha si ridisegnato un pezzo di pavimento, di sfondo e di gamba del protagonista, ma si è scordato di ridisegnare la sua ombra, che improvvisamente scompare.
La copertina di Misetr No 95 ha molte analogie con un'altra cover ferriana del dicembre 1980, quella di Zagor 185 (Zenith 236), in cui il protagonista rimane pressoché con la stessa espressione di Mister No allo scoprire, tra vetuste rovine, uno scheletro (non una mummia) appartenuta a un antico sacerdote. Sullo sfondo, in entrambi i casi, le montagne.


Prima di oggi la copertina era riapparsa nelle edicole italiane in un paio di occasioni. La prima volta racchiusa nel cerchio della grafica della Raccolta Mister No.


Successivamente, nell'aprile del 2011, sono state le Edizioni If a scegliere l'immagine, a ricolorarla completamente dandogli più profondità, per la cover del numero 48 della loro ristampa di Mister No. Unico neo: non hanno eliminato l'errore del quadrifoglio.


Prima di spostarci all'estero vi segnalo un paio di vignette dell'albo in edicola: la prima è proprio nella prima striscia, quella che di solito è di raccordo tra due albi, realizzata in redazione per collegare la seconda striscia dell'ultima pagina del numero precedente alla terza della prima pagina dell'albo in questione. Ebbene in questo caso sembra che la mano che ha realizzato la vignetta di raccordo sia quella di un giovane Claudio Villa, che proprio in quei mesi esordiva sulle pagine di Martin Mystère, proprio con una storia incentrata su una civiltà precolombiana. 

La seconda vignetta è invece di Marraffa, e si trova in una delle prime didascaliche tavole dell'albo. Castelli ci racconta di Cuzco e dell'Inti Raimi, la festa del Sole che vi si tiene il 24 giugno di ogni anno. La cerimonia dalle antiche origini, abolita dai conquistadores nel '500, è stata ripristinata, dopo secoli di clandestinità, nell'immediato dopoguerra sotto forma di spettacolo, soprattutto a scopi turistici. L'episodio di Mister No si svolge, probabilmente nella seconda metà degli Anni Cinquanta, da quel che si è potuto intuire dalle tracce sparse fino a oggi tra le pagine degli albi. Risulta quindi anacronistica la presenza di gruppi Hippy alla cerimonia, dato che tale movimento si sviluppò negli States solo nel lustro successivo.
 

L'edizione francese targata Mon Journal, pubblica la storia nel luglio del 1985, sul numero 115 della collana dedicata al pilota amazzonico, intitolo Machu Picchu. La cover risulta molto penalizzata a causa della nuova ingombrante grafica di copertina scelta dall'editore transalpino e che ci trascineremo fino alla chiusura della testata col numero 171.


Anche questa avventura, come la precedente, non trovò spazio sulla collana antologica jugoslava Lunov Magnus Strip, e venne recuperata per i lettori croati solo molti anni più tardi dalla Libellus sul numero 44 della ristampa cronologica delle avventure del personaggio, intitolato esattamente come l'albo italiano che stiamo analizzando. Un plauso al grafico che si è occupato della cover, per essersi accorto dell'errore del quadrifoglio sul braccio sbagliato ed averlo eliminato.


Anche questo episodio dalle tinte misteriose ha trovato spazio nella breve collana dedicata al pilota amazzonico dalla brasiliana Mythos. La prima parte è apparsa sul numero 13 intitolato Terrore a Machu Picchu!


Chiudiamo, come a volte accade, con la consueta segnalazione della storia zagoriana firmata da Luigi Mignacco che rende omaggio alle cover di Mister No realizzate da Ferri, Spedizione all'inferno. La novantacinquesima cover venne ricordata con questa vignetta, in cui Zagor incontra una sacerdotessa ancora viva e non mummificata,  disegnata dallo stesso Gallieno Ferri.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.