Diamo i Numeri 41
di Saverio Ceri
Come tutti, o quasi, i personaggi
a fumetti Dylan Dog non invecchia: nasce nel 1986 direttamente trentenne, di
conseguenza in questi giorni si celebrano i suoi trent’anni da eterno
trentenne. Un traguardo da festeggiare con soddisfazione visto che non a tutte
le serie a fumetti capita di raggiungerlo;
prima dell’Indagatore dell’Incubo in Bonelli l’hanno raggiunto solo Tex, Zagor, Comandante Mark, Mister No, Martin Mystère e due di queste erano collane ormai prossime alla
chiusura; Dylan invece lo raggiunge in buona forma, con vendite, seppur molto
ridotte rispetto ai fasti del mezzo milione di copie, ancora invidiabili per la
quasi totalità delle altre testate sul mercato. Insomma c’è da essere felici
dell’evento, tanto che la redazione ha scelto di celebrarlo, su tutti gli albi
del trentesimo anno, con questo allegrissimo logo ufficiale di Gigi Cavenago,
che trasuda ottimismo e fiducia nel
futuro da tutte le pennellate:
Battute a parte, Dylan Dog, vanta numeri davvero
invidiabili mai raggiunti da nessun altra collana allo scoccare del trentesimo
anno di vita editoriale: 487 albi
inediti, contenenti 638 avventure
del personaggio; di nessun altro eroe dell’editore sono mai state scritte così
tante storie; 5 collane di ristampe,
per un totale di ulteriori 885 albi, che sommati alle serie inedite portano a
complessivi 1372 albi distribuiti in
edicola dalla Sergio Bonelli Editore. Le tavole inedite complessivamente
pubblicate sono 56134 (esulano da
questo numero tutte le storie brevi pubblicate originariamente altrove, non su
albi dell’editore di Via Buonarroti). Dylan Dog, che è ormai da 10 anni il personaggio più pubblicato
dalla casa editrice, è il terzo characters
per tavole realizzate nei 75 anni di storia della Bonelli , superato solo dai
veterani Tex (attivo dal 1948), e Zagor (sulla piazza dal 1961).
|
L'origine del mito: Dylan dog n.1 dell'ottobre del 1986 - copertina di Claudio Villa |
Per completare i numeri del
successo editoriale del personaggio creato da Tiziano Sclavi, ci sarebbero da citare anche, per rimanere in casa
Bonelli, 3 volumi da libreria e 2 albi variant; fuori dagli uffici di Via
Buonarroti ci sarebbero da menzionare i 50 volumi della collezione storica a
Colori di Repubblica; i 79 albetti di storie brevi de La Gazzetta dello Sport
in corso di pubblicazione; 24 volumi cartonati (19 della Mondadori, 5 della Bao);
27 brossurati editi da Mondadori in gran parte nella collana Oscar; 6 volumi,
divisi su varie collane antologiche, di collaterali in abbinamento a quotidiani
o riviste, oltre a decine di altre pubblicazioni più o meno note, più o meno
ufficiali, che fanno capire quanto Dylan Dog sia penetrato in questi trent’anni
nella vita culturale del nostro paese.
|
Una delle più belle cover della Collezione Storica a Colori di Repubblica - disegno di Bruno Brindisi |
Ma torniamo nei confini
bonelliani: nella prima tabella che vi presentiamo, qui sotto, trovate tutte le
collane di Casa Bonelli che hanno ospitato le gesta dell’Old Boy in ordine
cronologico di esordio nelle italiche edicole, con, tra parentesi, il periodo
di pubblicazione, e poi, per ogni singola testata: il numero di tavole
pubblicato, la quantità di albi dedicata al personaggio e il numero di
avventure in essi contenuto.
Evidenziate con un azzurro più
intenso trovate le cinque collane ancora oggi regolarmente pubblicate del
personaggio. Una precisazione merita il doppio crossover Dylan Dog & Martin Mystère: come i fan di Dylan
sanno, gli albi furono due di 160 pagine cadauno, ma essendo intitolati a
entrambi i personaggi, in questa tabella, e nelle successive, appare solo la
metà “spettante” all’Indagatore dell’Incubo.
Dalla tabella si scopre che solo
il 60,6% delle tavole del personaggio sono state pubblicate sulla serie
regolare. Questo dato è in costante ribasso, visto che ormai stabilmente da sei
anni gli albi fuoriserie contengono più pagine inedite della serie madre. In
questo 2016 si prevede un ulteriore exploit delle testate fuoriserie che
dovrebbero arrivare ad ospitare oltre il 56% delle tavole annuali del
personaggio.
Per la sua natura di “balenottero” il Maxi è la seconda collana di Dylan per tavole pubblicate, nonostante sia una delle più “giovani”, mentre la collana degli albi giganti, che attualmente ospita il gradino più basso del podio virtuale di questa graduatoria, data la cessata pubblicazione, è destinata a cedere la posizione, nel giro di tre anni, alla serie degli Speciali.
Passiamo ora ai creatori delle
storie, gli sceneggiatori. Fino ad oggi si sono cimentati con l’Indagatore
dell’Incubo 63 sceneggiatori a cui
vanno aggiunti altri 9 scrittori che si sono “limitati” a soli soggetti, poi
sceneggiati da altri, tra questi non possiamo non citare Carlo Lucarelli, soggettista di Dylan Dog 153, e soprattutto Mauro Marcheselli, storico curatore della collana, autore di una
decina di soggetti, tra cui quelli per storie memorabili come Johnny Freak o Il lungo addio.
|
Il Dylan Dog scritto da Carlo Lucarelli. cover di Angelo Stano |
|
Pubblico e critica ama quest'albo scritto da Mauro Marcheselli - cover si Angelo Stano |
Qui sotto trovate la graduatoria degli
sceneggiatori incolonnati per numero di tavole complessive pubblicate. Nelle
colonne in grigio trovate invece i dati parziali per serie, con evidenziati gli
autori più pubblicati per ognuna delle testate che hanno ospitato le avventure dell’Old Boy. Nella colonna degli
almanacchi confluiscono anche i Dylan Dog Magazine, ovvero l’attuale
incarnazione della Collana Almanacchi, mentre nella colonna finale degli
One-Shot troverete raggruppati i dati relativi al doppio team-up con Martin Mystère, all’episodio breve pubblicato sul Ken
Parker Magazine e all’albetto di John Ghost edito in occasione di Lucca Comics
& Games 2014.
Tiziano Sclavi con le sue quasi diecimila tavole ufficiali è ancora
oggi, lo sceneggiatore più prolifico della storia di Dylan Dog, e di gran lunga
il più pubblicato sulla collana mensile; alle sue spalle troviamo Pasquale Ruju, che risulta essere anche
lo scrittore più pubblicato su speciali e almanacchi, seguito dal primo storico
collaboratore seriale di Tiziano, Claudio
Chiaverotti, che pur non primeggiando come sceneggiatore in nessuna delle graduatorie
delle singole testate, sale sul gradino più basso del podio grazie alla
quantità complessiva delle tavole distribuite su tutte le serie del
personaggio; come lui altri 5 sceneggiatori sono stati pubblicati su tutte le
collane: il già citato Ruju, Paola
Barbato, Luigi Mignacco, Giovanni Gualdoni e Alessandro Bilotta.
|
Il creatore di un mondo: Tiziano Sclavi |
Lo scrittore più giovane che
appare nella graduatoria è Mariano Rose
che ha firmato la sua prima e, per ora unica, avventura a 21 anni; il più
“navigato” è invece Alfredo Castelli
che nel 2014 firmando la sua storia breve sul Color Fest a 66 anni e 10 mesi,
ha superato Gianluigi Gonano che da lungo tempo deteneva il primato avendo pubblicato
il suo ultimo Dylan a 66 anni e 8 mesi. In attesa dell’imminente ritorno di Tiziano
Sclavi, lo scrittore che può vantare la più lunga carriera al servizio di Dylan
Dog è Luigi Mignacco: tra la sua
prima e ultima storia del personaggio sono trascorsi 27 anni e 7 mesi.
Per trasformare in immagini le
vicende narrate dai 63 sceneggiatori sono stati necessari 105 disegnatori. Nella classifica che trovate qui sotto, chiusa
curiosamente dal creatore grafico del personaggio, trovate centotré posizioni,
ma ovviamente la premiata ditta Montanari & Grassani e i fratelli Cestaro
valgono doppio. Anche qui trovate prima il dato complessivo, poi scorporato
sulle singole collane.
Forti della massiccia presenza
sul maxi Dylan Dog, da anni ormai la loro “casa”, Giuseppe
Montanari & Ernesto Grassani sono i disegnatori più pubblicati sulle
pagine di Dylan Dog, seguiti da Giovanni
Freghieri, che guadagna la seconda piazza anche in virtù del fatto di
essere l’illustratore più presente sulla serie regolare, nonché sugli speciali,
sul gigante e sugli one-shot. La terza posizione se la accaparra Luigi Piccatto, che nel corso degli
anni è stato anche il più pubblicato sugli almanacchi. Solo quattro i
disegnatori apparsi su tutte le collane: ai già citati Freghieri e Piccatto si
aggiungono Corrado Roi e Ugolino Cossu.
|
L'inossidabile duo Montanari & Grassani, insieme hanno illustrato quasi ottomila tavole di Dylan Dog |
La mano più giovane ad aver
disegnato Dylan è quella di Luigi
Siniscalchi, che ha visto pubblicata la sua prima avventura a 22 anni e un
mese. L’attuale decano dei disegnatori è invece Giuseppe Montanari che disegna ancora Dylan Dog alla soglia degli
80 anni. Montanari in coppia con Grassani sono attualmente i collaboratori con la
più lunga carriera: 29 anni e 7 mesi.
|
Dylan Dog nell'imterpretazione di Carlo Ambrosini |
Tra i 158 autori sopra citati ben
dieci appaiono in entrambe le graduatorie, perché in alcuni casi sono stati
anche autori completi, curando sia i
testi che i disegni della medesima avventura. Qui sotto trovate la classifica
dei più prolifici autori completi pubblicati su Dylan Dog, in ordine di storie
e tavole realizzate:
Come si intuisce dai numeri, nel
mondo bonelliano gli autori completi sono comunque l’eccezione, non la regola, visto
che il 98% delle storie reca almeno due firme. Nell’incrocio tra sceneggiatori
e disegnatori si sono venuti a creare, a
volte anche solo per una storia, ben 297
team creativi differenti; qui sotto, per brevità vi segnaliamo solo le
prime dieci coppie di autori per numero di tavole e storie realizzate.
Gli autori che più volte hanno
incrociato le proprie strade sulle pagine di Dylan Dog sono Tiziano Sclavi e
Giampiero Casertano che hanno trovato il modo di collaborare in 14 occasioni,
realizzando complessivamente 1352 tavole. Sclavi e Ruju essendo gli autori più
prolifici del personaggio occupano non a caso otto dei dieci posti della top
ten, ma curiosamente non sono loro gli autori che hanno collaborato col maggior
numero di disegnatori. Colui che ha sceneggiato per più disegnatori è di gran
lunga Giovanni Gualdoni che ha scritto avventure per 31 diversi illustratori,
mentre Sclavi si è fermato a 24 e Ruju a 21, solo per citare i
“medagliati”. Tra i disegnatori invece
viene esattamente rispettata la graduatoria generale. Montanari & Grassani
infatti hanno illustrato le avventure scritte da 24 diversi sceneggiatori,
mentre Freghieri vanta 18 collaborazioni e Piccatto 16.
|
Angelo Stano, l'autore di oltre 400 copertine di Dylan Dog |
Ma usciamo dagli albi e
guardiamoli dall’esterno, noteremo le firme di 27 diversi disegnatori, sulle
cover dei fumetti di Dylan Dog pubblicati dalla Bonelli: In questa graduatoria
ai 487 albi finora presi in esame aggiungiamo anche le ristampe SuperBoook e Granderistampa
che vantano cover inedite, le variant
cover lucchesi e i volumi da libreria che sfoggiano copertine realizzate
appositamente, il tutto sempre con marchio rigidamente SBE. Non troverete in
graduatoria quindi le cover di Brindisi per la collezione storica a colori di
Repubblica o quelle realizzate per il mercato estero, né le inedite copertine
realizzate per la recente riedizione delle storie brevi a colori de la Gazzetta
dello Sport. Ecco quindi la classifica dei copertinisti di Dylan Dog:
Ovviamente Angelo Stano, storico copertinista del personaggio è il più prolifico
della categoria, seguito comunque da Claudio
Villa, primo illustratore delle cover di Dylan Dog, che se pur in sordina,
continua a trent’anni di distanza la sua collaborazione alla testata,
regalandoci tre copertine l’anno per i SuperBook. Alle spalle di Corrado Roi, terzo grazie alle cover della Granderistampa, troviamo
i tre nuovi copertinisti ufficiali dei fuori serie: Gigi Cavenago, Bruno Brindisi
e Massimo Carnevale.
|
Trent'anni festeggiati coi disegni e soprattutto coi colori di Gigi Cavenago. In questa tavola ispirata almeno a un paio di opere di Gustav Klimt (Danae e Le tre età della donna), tutta la potenza pittorica del giovane autore. Da Dylan Dog 361 |
Da qualche anno in casa Bonelli,
tradizionalmente legata al bianco e nero, sta prendendo sempre più campo l’uso
del colore. Dylan Dog tra i personaggi storici della casa editrice è quello che
maggiormente cavalca questa tendenza: è il personaggio a cui sono stati
dedicati più albi a colori “celebrativi” nella serie regolare: ben 11, contro i
9 di Zagor, e i 7 di Tex, inoltre è il pioniere tra gli speciali a colori
grazie al Dylan Dog Color Fest che dopo l’esordio come annuale nel 2007, adesso
ha cadenza trimestrale. In totale, ad oggi, sono state 3226 le tavole a colori del personaggio. Le trovate tutte nella
tabella qui sotto divise per autore (o studio di autori), 43 in tutto, e per collana.
Chiudiamo con una graduatoria
inedita per queste colonne, quella dei letteristi, una categoria di
professionisti dei comics che spesso viene dimenticata; non in Bonelli dove
proprio col primo Dylan Dog, i loro nomi iniziarono a venire citati nei credits insieme a sceneggiatori,
disegnatori e copertinisti. Anche qui come per i colleghi precedenti troverete
le pagine complessive letterate e i risultati parziali per collana. Rimangono
da attribuire una manciata di tavole degli almanacchi dove purtroppo il nome
del letterista non veniva riportato (scopriremo i loro nomi solo quando le
storie in questione verranno ristampaste sul superbook).
A differenza delle graduatorie
precedenti, qui la maggioranza dei nomi
è femminile (11 su 15). E’ di Diana
Rocchi la calligrafia più letta nelle nuvolette di Dylan Dog sia in assoluto
che sulla serie regolare, sugli almanacchi e sui maxi. Ileana Colombo che è la più presente sui giganti, conquista il
secondo posto assoluto, mentre Marina Sanfelice,
che detiene l’esclusiva per i color fest sale sul gradino più basso del podio.
|
Uno degli ultimi letteristi di casa Bonelli che ancora realizza il lettering manualmente su una tavola di Dylan Dog. |
Chiudiamo qui questa quarantunesima
puntata tutta dedicata ai numeri dei trent’anni di Dylan Dog; nella prossima
torneremo ancora a parlare dell’Indagatore dell’Incubo, andando a scoprire l’albo
d’oro, anno per anno degli autori più prolifici della serie.
Saverio Ceri
N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.
Un articolo stupendo !
RispondiEliminaGrazie!
RispondiEliminaTroppo buono.
Saverio Ceri
Grazie.
RispondiEliminap.s.
tre variant, non due.
Grazie a te, per segnalare i nostri post.
Eliminap.s.
nel momento in cui pubblicammo questo pezzo (16 ottobre 2016), ancora la terza variant, quella di Zerocalcare, non era uscita.
Saverio Ceri
Peccato non diate i numeri relativi ai dati di vendita, che consentirebbero di visualizzare la situazione nella sua dimensione reale. Relativamente a Dylan Dog, abbiamo parlato qui dei dati di vendita (http://comixarchive.blogspot.it/2016/10/dylan-dog-crollo-delle-vendite-90000.html). Dylan Dog ha perso negli ultimi due anni qualcosa come 24.000 lettori (passando da 114.000 a 90.000 copie). Se questo non è un tracollo...
RispondiEliminaRisponde Francesco Manetti:
EliminaSe prendiamo per vere queste cifre, i lettori sarebbero non 24.000 bensì quasi 100.000 in meno, visto che di solito si calcolano 4 lettori a copia, e sarebbe davvero un tracollo epocale...
Comunque sia qui su Dime Web questo fatto non ci interessa: ci interessa di più la dimensione qualitativa rispetto a quella economica. Nella storia, da Yellow Kid in poi, grandi capolavori sono stati letti da pochi - rivelandosi insuccessi commerciali - mentre grandi cagate sono state lette da milioni di persone, decretando la ricchezza degli ideatori delle cagate stesse.
Infine, la rubrica di Saverio Ceri non si occupa di dati di vendita ma di dati numerici più crudi - com'è sotto gli occhi di tutti.
(f.m.)
Una piccola correzione. Il dato delle vendite di Dylan Dog del 2014 è di 112.000 copie (non di 114.000 copie). La fonte è Roberto Recchioni in questa intervista (http://www.repubblica.it/cultura/2014/09/26/news/roberto_recchioni_dylan_dog-96630491/). La fonte dei dati del 2016 è invece Alessandro Bottero. Quindi, in due anni la media dei lettori di Dylan è scesa da 112.000 a 90.000 copie. Fanno. 22.000 lettori in meno. Se volete, potete calcolarli come volete per ogni copia. Noi parliamo solo delle vendite del mensile inedito. Per il resto, rispettiamo il vostro punto di vista. Voi siete alimentati dalla passione e questa è la cosa fondamentale. Ciò che rende più ricco il nostro movimento.
EliminaAll'interessato: abbiamo eliminato un commento molto critico nei confronti di Comix Archive perché conteneva offese.
RispondiEliminaAnche noi siamo critici nei riguardi di quei dati di vendita.
Le critiche - contro chiunque - sono sempre ben accette, anche perché stimolano discussioni. Le offese no - come ben evidenziato qua sotto fin dalla fondazione di Dime Web
Grazie,
Francesco Manetti
Buon Natale a Francesco & C.
EliminaVero, voi siete cordialmente critici ma la vostra è una critica costruttiva, interessante e competente. Nel caso in oggetto ormai è diventata una guerra tra le parti a suon di presunti dati di vendita in calo, di cui onestamente un appassionato poco gli può interessare, e le solite frasi ad effetto ripetute a pappagallo da gente con poche idee personali, se non quelle del folto gruppo di fans del curatore, sottolineo del curatore, non di Dylan Dog.
Dimenticavo: i cartonati Mondadori sono si 19, inteso come format a cover rigida ma in realtà vanno aggiunti altri 4 a copertina semirigida(Tre passi nell'incubo, Un freak di nome Johnny, Gioconda e dintorni e in ultimo Tre per zero uguale tre).
EliminaCiao dylandogdiary.it,
EliminaI quattro volumi di cui parli li ho considerati nei "27 brossurati" riportati subito dopo nell'articolo. Ai 23 oscar infatti vanno sommati i quattro brossurati a colori che tu hai citato.
Saverio Ceri
Sig. Manetti, la ringraziamo. Purtroppo, talvolta il livello di civiltà di certe persone è molto basso. Avete fatto bene a cancellare il commento. Proprio per evitare simili problemi, siamo costretti ad attivare una moderazione preventiva dei commenti sul nostro sito. Il basso livello di intelligenza di molte persone non ci lascia altra scelta. Ancora, grazie.
EliminaRisponde Manetti:
EliminaFin dall'inizio abbiamo deciso di pubblicare in automatico TUTTI i commenti, riservandoci il diritto di cassare quelli volgari e offensivi. Che magari sono fatti anche da gente più intelligente di noi...
Crediamo che il diritto di critica sia sacro - nei limiti della decenza.