giovedì 30 settembre 2021

LUKE NESS, PHD by MANETTI & PIERI - L'ESECRABILE UOMO DELLE NEVI (strisce 33 e 34)

 di Francesco Manetti & Filippo Pieri


Con la striscia n. 34 si comincia a capire qualcosa dell'Esecrabile Uomo delle Nevi... oppure no?! Chi è veramente? Da dove viene? Dove va? E perché? È un amico o un nemico della specie (animal)umana? Per avere una risposta a questi e ad altri interrogativi non vi resta che continuare a seguirci: appuntamento a fine ottobre!  (f.m.)



CLICCATE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA E AVERE UN'OTTIMALE ESPERIENZA DI LETTURA!


N.B. Trovate i link alle altre puntate delle avventure di Luke Ness in Cronologie & Index!

mercoledì 29 settembre 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 48

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.



Prosegue per tutto l'albo l'episodio Eldorado, scritto da Castelli per i disegni di Monti, coadiuvato ufficialmente da questo albo da Merati. Jerry e il suo compagno di disavventure di turno, l'archeologo Cubillas, si trovano coinvolti in una faida decennale tra due tribù andine rimaste isolate dal resto del mondo. L'archeologo addirittura viene identificato dai Chibca, il popolo che ha accolto i due bianchi, come Bochica, la divinità di una profezia. Anche gli avversari, i Cajaba, attraverso la strega che li comanda apprendono dell'avvento del presunto Bochica, e attaccano i Chibca con i terrificanti "mangiatori di morte", ritenuti esseri sovrumani in grado di dilaniare i corpi degli avversari e scomparire nell'oscurità senza lasciare tracce.
La copertina che Ferri realizza, immagina uno scontro diretto tra la fattucchiera del titolo e il protagonista. La figura che si forma improvvisamente nel calderone circondata da pipistrelli svolazzanti, sembra impressionare il nostro eroe. La prima pubblicazione è del maggio 1979.


Ritroviamo, poi l'immagine nel maggio del 1993, con i colori un po' cambiati e con un pipistrello in più, sulla copertina di Tutto Mister No.


I chirotteri invece diminuiscono nella versione successiva, quella delle edizioni If , datata aprile 2009. Di questa edizione troviamo traccia anche all'interno dell'albo edito della Gazzetta dello Sport a pagina 63, quando Jerry racconta dei suoi precedenti incontri col sovrannaturale: ancora una volta nelle note si fa riferimento alla numerazione della If e non a quella degli albi della attuale serie in quadricromia.


La prima apparizione all'estero di questa cover risale all'ottobre del 1980, quando in Francia approda nelle edicole il numero 58 della collana Mister No Pistes sauvages dal titolo L'homme doré, L'uomo dorato, con riferimento alla parte finale della storia che noi scopriremo solo nel prossimo numero.


Sulla copertina di Lunov Magnus Strip, la collana antologica jugoslava che pubblicava Mister No, lo spavento per in nostro eroe è talmente grande che gli si sbiancano tutti i capelli. Evidentemente non si aspettava i pipistrelli dato che il titolo tradotto in italiano è Avvoltoi.


Ancora un ribaltamento per la copertina greca, mentre il titolo è praticamente quello originale.


Anche nell'edizione brasiliana della Mythos, che riprende la versione della cover di tutto Mister No, il titolo è lo stesso originale italiano.


Prima di chiudere una curiosità legata a questa cover. Nel luglio 1988, nel confezionare la copertina di Zagor 276, Il demone della follia, Ferri riprese alcuni elementi di questa illustrazione di Mister No: il malvagio, in quel caso un demone, che sorgeva dal calderone con ali da pipistrello; la grotta; e in entrambi i casi l'eroe, arma in pugno, appare terrorizzato, ma pronto ad affrontare l'avversario. 


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

lunedì 27 settembre 2021

DRAGO(bianco e)NERO 100!

Diamo i numeri 68

di Saverio Ceri


In questi giorni in edicola trovate il numero 100 di Dragonero. Un traguardo importante per una testata a fumetti, specialmente in questi tempi di vacche magre per l'editoria. Nella tradizione bonelliana, a partire da Supertex, ovvero Tex 100 del febbraio 1969, questi traguardi venivano festeggiati con un albo eccezionalmente a colori; poi da Dylan Dog 121 dell'ottobre 1996 anche i compleanni decennali dei personaggi più popolari vennero festeggiati con albi in quadricromia. Oggi che esistono testate apposite che presentano avventure in technicolor, evidentemente il colore non è più ritenuto indispensabile per festeggiare i numeri centenari o importanti anniversari, e quindi anche Dragonero 100 va ad aggiungersi alla lista dei mancati albi celebrativi in quadricromia, come già è successo, solo per citare i casi più recenti, a Brendon 100, Le Storie 100, l'albo del ventennale di Julia, quello del trentennale di Nathan Never oppure quello del sessantennale di Zagor.  

Il Centesimo numero di Dragonero,  23° dell'era ribelle. Cover di Gianluca Pagliarani 

A differenza degli altri albi citati, in questo centesimo Dragonero, neppure nell'introduzione si ricorda l'importante traguardo raggiunto, anche se stranamente l'argomento del pezzo di Barbieri a pagina 4, sono i colori. Va anche ricordato che rispetto agli altri esempi, questo albo riporta in costola il numero 23 della recente collana Dragonero Il ribelle, che ha resettato il conteggio della testata poco meno di un paio d'anni or sono. In ogni caso 100 mesi consecutivi in edicola meritavano, secondo noi, almeno un breve accenno nelle colonne introduttive. Peccato!
Ma niente paura: ci pensiamo noi a festeggiare. Ovviamente alla maniera della nostra storica rubrica, ovvero attraverso le cifre, che ci aiuteranno a ripercorrere i 14 anni di vita editoriale del personaggio a partire da quel mitico primo numero della collana Romanzi a Fumetti Bonelli che nel 2007 ci fece conoscere per la prima volta Ian, Gmor e il loro fantastico mondo.

Il primo mitico albo di Dragonero segnò, nel 2007, anche l'esordio dei Romanzi a  Fumetti Bonelli. Copertina di Giuseppe Matteoni 

Le tavole

Partiamo innanzitutto dal numero di tavole di Dragonero pubblicate fino a oggi, ovvero a tutto il mese di settembre 2021: sono 12561! In questo momento, con queste oltre dodicimila cinquecento pagine, la serie si piazza al quindicesimo posto nella classifica assoluta per tavole pubblicate in casa Bonelli; ma almeno altri tre posti sono a portata di mano per Ian e soci, dato che nel giro di un annetto circa (o poco più di mille pagine se preferite), sorpasseranno  Agenzia Alfa, Legs Weaver e Magico Vento.  
Per la cronaca visto che in apertura parlavamo di colori: sono ben 4151 le tavole di Dragonero che sono state impreziosite, fin da subito, o in un secondo tempo, dal lavoro dei coloristi, ovvero quasi un terzo del totale.
Delle 12561 tavole complessive, una piccola parte, il 5,76%, ci raccontano di Ian ragazzino, mentre una parte ancora più esigua, il 3,46%, è dedicata al biennio vissuto pericolosamente dal giovane Ian, tra le file della compagnia mercenaria dei Senzanima.

Il primo numero della serie regolare di Dragonero. Copertina di Giuseppe Matteoni

Le testate

Le collane che hanno ospitato le avventure inedite di Dragonero in tutte le sue incarnazioni sono 8; quella più longeva, ovvero quella di cui stiamo festeggiando ora il centesimo albo, con le sue quasi 9400 tavole ha ospitato quasi il 75% dell'intera produzione; seguono, in ordine di tavole pubblicate,  lo speciale annuale e la collana spillata Dragonero Adventures dedicata alle peripezie del giovanissimo Ian Aranill. Le varie testate le trovate nella tabella qui sotto incolonnate per numero di tavole pubblicate. Nello schema trovate anche quanti albi e quante storie inedite sono state pubblicate su ogni serie


Da notare, spulciando i dati nella tabella, che, dopo la collana mensile, troviamo al secondo posto per numero di albi pubblicati, la pattuglia dei volumi da libreria, che a discapito delle 13 uscite, tra cartonati e brossurati, ha presentato solo 4 avventure inedite per un totale di 125 tavole. Il catalogo dei titoli da liberia di Dragonero, si completa coi sette volumi dei Senzanima, per un totale di 20 uscite e 559 pagine inedite, tutte a colori, corrispondente al 4,45% del totale. Il restante 95,55% delle storie dell'ex scout imperiale, oggi a capo dei ribelli, lo abbiamo letto grazie a albi distribuiti nelle italiche edicole.
Nel complesso i volumi dedicati dalla Bonelli alla serie fantasy di Enoch e Vietti, sono stati, a oggi 155, di cui 7 versioni variant di altrettanti albi da edicola. Sono invece 153 le avventure di Ian e soci, che gli autori hanno confezionato dal debutto della serie a oggi.

Luca Enoch e Stefano Vietti, i creatori della serie
Gli sceneggiatori

A proposito di autori, scopriamo ora quanti e quali sceneggiatori si sono occupati di scrivere le 153 storie del personaggio. Come scoprirete nella prossima tabella sono 7 gli scrittori: oltre alla coppia dei creatori del personaggio, solo altri 5 autori sono stati chiamati a sceneggiare almeno un'avventura di Dragonero.


Vietti e Enoch si sono occupati fino ad oggi del 95% della produzione, con un leggero predominio del primo in fatto di tavole sceneggiate e storie realizzate. Oltre a loro, solo Luca Barbieri, curatore redazionale della collana, è riuscito a firmare più di un'avventura del personaggio. Chiudono il lotto degli "eletti": Panini, Perniola, Eccher e Contu, unica sceneggiatrice del team.
Dalla tabella si evince anche che Vietti è il più pubblicato sulla serie regolare (DN nella tabella), sul magazine (MAG) e sulla collana Senzanima (SEN); Enoch invece prevale per numero di tavole pubblicate negli speciali (SP), nella collana Dragonero Adventures (ADV) e nei racconti brevi inediti pubblicati in appendice a i volumi da libreria (LIB). Per un pugno di vignette, infine, Barbieri prevale nella recente iniziativa degli albi Bis. 
L'unico scrittore presente su tutte le collane di Dragonero è, al momento, Luca Enoch.

Illustrazione di Gianluca Pagliarani, copertinista e uno dei 5 più prolifici disegnatori di Dragonero.

I disegnatori

A trasformare in immagini le vicende create dai 7 sceneggiatori sono stati ben 49 disegnatori, che trovate incolonnati con le solite modalità nella tabella qui sotto. I molti numeri decimali che troverete nella colonna delle storie sono figli del fatto che ben 37 storie delle 153 censite, sono state realizzate a  più mani, spesso molte mani. Il record per ora è di 5 disegnatori  impegnati per l'avventura Racconti di viaggio pubblicata su Dragonero 40/41, seguono altre 6 storie frazionate in 4 parti per altrettanti illustratori. Galliccia per esempio ha collaborato, come il "capolista" Rizzato, a ben 13 episodi, ma solo 3 sono completamente suoi, di cui solo uno lungo sulla serie regolare; agli altri 10 ha partecipato parzialmente, tanto che, sommando tutte le varie frazioni di avventura si ottengono solo 3,26 storie, che sommate alle 3 complete portano al dato che vedete in tabella.


Francesco Rizzato, l'illustratore più presente sulla serie regolare è anche il più prolifico disegnatore di Dragonero in assoluto, davanti a Giuseppe Matteoni, il primo storico illustratore e copertinista del personaggio. Nella gara per salire sul gradino più basso del podio, per il momento prevale, per poche decine di tavole, Gianluigi Gregorini, su Antonella Platano, seconda tra gli illustratori della serie regolare. Rizzato, Riccardi, Morrone e Gizzi sono i disegnatori che hanno collaborato a più collane del personaggio: quattro ciascuno. Tredici dei diciotto illustratori della collana Adventures dedicata ai giovani Ian, Gmor e Myrva, hanno lavorato esclusivamente per quella testata, tra questi il "capolista" di testata Luca Claretti. Alberti e Vitti, invece, sono stati impegnati per il  momento solo per i cartonati dei Senzanima. Cristiano Cucina infine è il disegnatore più pubblicato sulle pagine del Magazine.

Il cast di Dragonero Adventures. Illustrazione di Riccardo Crosa


I copertinisti 

Delle 155 pubblicazioni bonelliane di Dragonero, 147 hanno una copertina inedita, le 8 rimanenti, edizioni da libreria o variant, hanno utilizzato per la cover disegni già pubblicati.
Qui sotto scopriamo tutti i 17 autori chiamati a illustrare almeno una copertina del personaggio.


Guidano la graduatoria i due copertinisti titolari della serie regolare. Matteoni che si è occupato inizialmente dell'illustrazione di copertina, ha tutt'oggi all'attivo più del 50% delle cover. Medaglia d'argento momentanea per il suo successore Gianluca Pagliarani; bronzoinvece per Riccardo Crosa, copertinista titolare della serie dedicata al giovane Dragonero. Ai piedi del podio il responsabile delle cover dei Senzanima,  Mario Alberti.

Illustrazione originale per la terza cover di Senzanima, firmata da Mario Alberti

I coloristi

Nonostante la quadricromia mancata di questo centesimo numero, come ricordavamo in apertura, circa un terzo delle tavole di Dragonero ha beneficiato negli anni dell'uso del colore. A parte la serie regolare, tutte le altre iniziative legate a  Dragonero sono concepite direttamente a colori. Capitanati da Paolo Francescutto, trovate nella tabella qui sotto tutti i 18 coloristi impegnati  dal 2014 a oggi a colorare 66 delle 153 storie di Dragonero. Come nel caso dei disegnatori, alcune storie colorate a più mani generano alcuni risultati decimali nella colonna delle storie realizzate.


In quasi tutte le testate il colorista più coinvolto è stato Paolo Francescutto, tranne che nella collana degli Speciali, regno di Piky Hamilton, e il Dragonero Magazine affidato più frequentemente a Ketty Formaggio. La collana più "colorata" è quella cartonata da libreria dedicata alle ristampe della serie regolare: oltre che riproporre a colori, espressamente realizzati, 1262 pagine già pubblicate su Dragonero, ci ha regalato anche 125 tavole inedite, ovviamente in quadricromia, per un totale di 1387 pagine.

Doppia tavola tratta da Senzanima: Giungla colorata da Paolo Francescutto.

Prima di chiudere questa sessantottesima puntata di Diamo i numeri ricordiamo anche che la Bonelli ha realizzato nel 2018 un taccuino di viaggio di Dragonero e  nel 2019 un box per lanciare la nuova "serie" Il Ribelle; inoltre ha prodotto una serie di gadget legati al mondo del personaggio: due modelli di T-Shirt; una comic box; un portfolio; una paio di tazze; un portachiavi; e due puzzle da 1000 pezzi. 

Il primo romanzo mondadoriano di Dragonero. Illustrazione di Andrea Tentori Montalto

Fuori dai confini bonelliani inoltre segnaliamo tra le tante produzioni legate a Dragonero i due romanzi del personaggio scritti dai due creatori e editi da Mondadori.
Chiudiamo qui i festeggiamenti per il centesimo Dragonero. Appuntamento alla prossima puntata che sarà un po'... speciale.

Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

venerdì 24 settembre 2021

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 119

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 


Nel 119° Classic, ora in edicola, troviamo ristampati i sei albetti a striscia che vanno dal numero 2 al numero 7 della Serie Leopardo Nero, la 29a collana di Tex in quello storico formato. I sei episodi pubblicati originariamente tra il maggio e il giugno del 1962, vennero ristampati per la prima volta rimontati nel classico formato bonelliano che oggi conosciamo, a cavallo tra il numero 53 e 54 della attuale serie principale del ranger. Il titolo del Classic è preso in prestito dal secondo capitolo pubblicato all'interno, mentre l'immagine utilizzata per la cover è leggermente "sfasata" rispetto alle storie, dato che è quella di Tex 52, Guerriglia.


La storica copertina di Galep venne quindi pubblicata nel febbraio del 1965 e venne riportata in edicola, prima di oggi, anche grazie alla collana Tre stelle (giugno 1968), alla ristampa Tutto Tex (maggio 1989) e alla più recente Tex Nuova Ristampa (maggio 2000). Se la Tre Stelle è praticamente una versione anastatica dell'originale, data la vicinanza temporale, le due versioni di fine secolo si distinguono per alcuni piccoli cambi di colore, ma soprattutto per lo sfondo, praticamente rosso al confronto del magenta originale. Da questo punto di vista l'edizione odierna  è in controtendenza virando lo sfondo più sul viola.  


Grazie a nostro Francesco Bosco e Mauro Scremin, scopriamo che per questa storica copertina Aurelio Galleppini si ispirò alla cover del Men Magazine Climax dell'ottobre 1963. 


A sua volta, l'illustratore della copertina del Magazine del 1963, aveva attualizzato al ventesimo secolo lo scontro all'arma bianca per la sopravvivenza, ambientato nel selvaggio west, e raccontato esattamente 10 anni prima dall'illustratore James Dwyer, sulla copertina della prima edizione del romanzo Hondo di Louise l'Amour, edito dalla Fawcett Publications, nella storica collana Gold Medal Book


Con l'utilizzo della copertina per Tex in un certo senso si chiude un cerchio: lo scontro ritorna nel selvaggio ovest americano, e approda alla casa editrice che tra i suoi eroi già annoverava, dal 1956, un altro Hondo, personaggio di G.L.Bonelli, molto probabilmente ispirato sia al romanzo di l'Amour, sia al film con John Wayne che ne trassero in quel di Hollywood.  
Dopo l'approdo in terra italiana e grazie al successo internazionale di Tex, l'immagine si diffuse poi in tutto il mondo in un tripudio di variant dalle minime variazioni. In Europa, come si vede nell'immagine sotto, approdò in Francia sul mensile Rodeo, con una versione leggermente tendente all'arancio; raggiunse in contemporanea come numero 3 della edizione Williams, Norvegia, Svezia, Germania e Olanda, in una versione che si distingue da un paese all'altro solo per il logo e la grafica; sbarco in Jugoslavia sulla testata antologica Lunov Magnus Strip con un inedito sfondo bianco.


Questa cover giunse anche in Grecia in una paio di edizioni dedicate alle avventure del ranger. Su internet si può trovare la pubblicità in bianco e nero che annuncia l'uscita della prima versione dell'albo, la versione poi giunta in edicola il mese successivo, con alcune piccole variazione nella dimensione dei titoli, e una edizione più recente, con un fastidioso castello a coprire buona parte dell'immagine.
 

In Brasile l'immagine è apparsa in edicola tre volte: le prime due grazie alla casa editrice Vecchi che la utilizzo per il numero 34 della collana dedicata a Tex, e per la sua seconda edizione con colori completamente rivisti; la terza volta grazie alla casa editrice Globo che la utilizzo per il numero 82 della sua collana di ristampe Tex Colleçao.



Prima di chiudere diamo anche un'occhiata a un paio di copertine delle strisce, ristampate in questo albo, che grazie al lavoro degli instancabili ricercatori Bosco e Scremin, sappiamo essere ispirate a altrettante vignette statunitensi. La prima cover è quella del numero 5 della Serie Leopardo, la stessa che, vista la similitudine, probabilmente ha suggerito alla redazione  l'utilizzo della cover di Guerriglia per questo Classic. Se nella versione originale, disegnata a inizio 1962 dal nostro Alberto Giolitti per il numero 1287 della collana Four Color dedicata alla serie Man from Wells Fargo, è il bianco che sembra prevalere sul pellerossa, nella versione di Galep, per ovvie ragioni, è il nostro eroe a trovarsi in pericolo.


Il numero successivo ha la copertina ispirata a una vignetta di Gunsmoke 23 dell'autunno 1960, sempre firmata da Alberto Giolitti  per le edizioni Dell.


Ringraziando, oltre che l'accoppiata Bosco/Scremin per le loro ricerche, anche il sito www.collezionismofumetti.com, che ci consente di reperire le immagini delle storiche cover di Tex, chiudiamo anche questa puntata di Secret Origins: Tex Classic, appuntamento alla prossima.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index. 

domenica 19 settembre 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 47

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.
   

Termina, nelle prime pagine dell'albo la vicenda dell'ammutinamento della "Escualo", con Mister No e i due compagni d'avventura che riescono a affondare la nave carica di armi di contrabbando, e a catturare tutti i criminali sopravvissuti all'esplosione dell'imbarcazione. In questa seconda avventura scritta da Missaglia, sarà per l'ambientazione marinara, sarà per la ricerca continua di buon rhum, il comportamento del nostro pilota ci ricorda molto quello del Capitano Haddock, lo spassoso compagno d'avventure di Tintin.
Da pagina 24 inizia l'avventura che dà il titolo all'albo, scritta da Castelli per i pennelli di Monti. Jerry viene coinvolto da un'archeologo colombiano in una missione alla ricerca del mitico Eldorado. Seguendo le tracce lasciate da un conquistador in un manoscritto, i due si spingono sulle vette andine al confine tra Colombia e Brasile tagliandosi, letteralmente e involontariamente, i ponti alle spalle. Ormai in fin di vita, vengono soccorsi da un'antica e misteriosa tribù, sopravvissuta in quei luoghi impervi e rimasta isolata dal mondo, parrebbe, da molti secoli.    


La fonte di ispirazione per la copertina di Ferri, con ogni probabilità, è la sequenza pubblicata tra la pagina 62 e 63, in cui Mister No e il suo compagno d'avventura si ritrovano faccia a faccia col corpo mummificato di un conquistador. La copertina originale realizzata dal Maestro ligure nell'aprile 1979, è impreziosita, come tutte le altre del resto, dal bel titolo disegnato dallo storico grafico Luigi Corteggi.


La stessa illustrazione ovviamente è stata utilizzata pure per le ristampa Tutto Mister No, dell'aprile 1993, o meglio, quasi la stessa illustrazione, dato che, per esigenze legate alla grafica della ristampa, la redazione scelse di abbassare l'ombra dello scheletro del conquistador.


In Francia, come abbiamo più volte ricordato, la testata di Mister No ospitava meno tavole a uscita della versione originale italiana, la numerazione era quindi un po' più avanti, e ogni tanto, pressappoco un numero su cinque, la collana necessitava di una cover addizionale realizzata per l'occasione. In questo caso però si optò per una curiosa soluzione: due numeri consecutivi, il 56 e il 57 uscirono nelle edicole transalpine con la stessa copertina! Solo la grafica del logo proposto in due diverse versioni, identificava le due diverse uscite. Da segnalare inoltre le diverse rifiniture a china sui pantaloni del protagonista: due diverse interpretazioni della parte coperta dal logo nell'edizione italiana, quasi sicuramente di due mani diverse; il numero 56, uscito in agosto, venne con ogni probabilità ritoccato del grafico "di riserva", mentre il 57, settembrino, risulta più curato probabilmente grazie al ritorno del "titolare". Le chemin des conquistadores, "il cammino dei conquistadores", era il titolo del primo dei due albi, mentre il successivo ci racconta de Les dévoreurs de cadavres, i divoratori di cadaveri.


La versione jugoslava di questo albo, si intitola esattamente come l'originale italico e utilizza la medesima copertina, anche se con colori più brillanti, a discapito dell'illustrazione di Ferri che risulta un po' "bruciata". 


In occasione di questo 47° albo, ancora una volta in Grecia, optarono per ribaltare l'immagine al fine di consentire il posizionamento del logo in alto a sinistra. Il titolo è quasi identico all'originale: Nell'Eldorado.



Spostandoci verso il confine est della Grecia approdiamo in Turchia, la patria dell'illustratore Aslan Şükür, che ha realizzato la sua versione, pittorica come sempre, di questa immagine, sicuramente destinata alla cover di una delle tante edizioni turche del personaggio. La copertina non l'abbiamo rintracciata online, ma l'illustrazione del Maestro turco sì. Eccola qui.


Le due ultime cover che vi presentiamo qui sotto in sequenza sono versioni più recenti tanto che utilizzano l'illustrazioni modificata per Tutto Mister No. La prima è l'edizione brasiliana targata Mythos, che ha come sottotitolo La maledizione dell'oro; la seconda è la versione croata della libellus, ombra a parte, la più fedele all'originale ferriano del 1975.



Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.

domenica 12 settembre 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 46

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.  


Prosegue per tutto l'albo la seconda storia scritta da Vladimiro Missaglia per Mister No; i disegni sono affidati al collaudato Roberto Diso. Il nostro pilota, rimane coinvolto nell'ammutinamento dei marinai della Escualo, che segretamente trasportano armi di contrabbando sulla nave. Dalla parte di Mister No solo il capitano e un marinaio, Jussaro, che si rivelerà essere una agente sotto copertura imbarcatosi per smantellare l'organizzazione criminosa dedita al contrabbando. I tre dopo essere stati catturati dai rivoltosi, riescono con un abile stratagemma a fuggire con una scialuppa di soccorso, e ad anticipare la Escualo nel luogo stabilito per la vendita delle armi. Da segnalare ancora una volta una scarsa supervisione dei testi: a pagina 18, quando Mister No ricorda la sbronza coi fiocchi del giorno del rodeo aereo di Acapulco, la nota ci ricorda erroneamente che gli eventi sono stati narrati nel numero 19. In realtà chiunque segua questa serie sa che l'evento risale a Mister No 38. La nota è rimasta dunque quella modificata per l'edizione della If, senza che nessuno si sia preso la briga di attualizzarla a questa nuova edizione.


La cover originale di Ferri risale al marzo 1979, e ci racconta dei concitati momenti notturni in cui si è consumato l'ammutinamento. L'occasione successiva per ammirare l'illustrazione di Ferri, è stata quella della ristampa Tutto Mister No del marzo 1993, cambiano un po' i colori, viene disegnato meglio il piede del marinaio soccorso da Jerry, ma soprattutto scompare... la luna. 


La prima volta che la luna si è eclissata da questa copertina, in realtà è stata nel luglio 1980, in occasione dell'uscita di Mister No Pistes Sauvages 55, la versione transalpina delle disavventure del nostro anti-eroe, intitolato Les mutins de l'Escualo, Gli ammutinati dell'Escualo. Anche in questo caso molti colori differenti a partire dal cielo, decisamente più diurno, rispetto all'originale italiano. 


Le 155 tavole della storia vennero divise nella edizione jugoslava in due albi, ma avendo a disposizione una sola cover, l'editore locale ricorse nuovamente al pennello di Bogdan Ljubicic, in arte Pink, per confezionare l'altra, in questo caso la prima, quella di Lunov Magnus Strip 654, intitolato čudovište, ovvero semplicemente Mostro. Crediamo che il titolo si riferisca al drammatico scontro con una piovra gigante che nelle ultime tavole dello scorso numero stava per fare la festa al nostro pilota preferito. La cover, decisamente simile alla precedente firmata da Pink, non ha nessuna attinenza con l'avventura. Sorvoliamo sul colore della camicia di Jerry e sul suo caschetto biondo.


Il numero successivo, si intitola Ribellione e presenta la cover quasi identica all'originale italiana, a parte l'interpretazione del piede del marinaio, coperta nell'originale ferriano.


In Grecia, in un albo rinnovato, anche se non sappiamo in cosa, Mister No affronta, come recita il titolo, I ribelli dell'oceano.


Finiamo il giro del mondo con una delle edizioni più recenti, quella croata, che al contrario dell'edizione jugoslava pubblicata qualche anno prima nello stesso paese, non solo riporta sulla spalla del protagonista, quando Ferri lo disegna, il quadrifoglio portafortuna del pilota, ma ne fa parte integrante del logo di questa edizione per indicare il numero del volume. Da segnalare che la gamba del marinaio soccorso da Jerry parrebbe essere rotta, vista l'interpretazione del disegno in quel punto. Non si capisce perché in questi casi recenti (come quello della gazzetta del resto), non venga utilizzata l'altra cover ufficiale bonelliana, quella rivista e corretta di Tutto Mister No, che presenta abitualmente l'illustrazione "pulita" dal logo.


Chiudiamo, come a volte accade, con la consueta segnalazione della storia zagoriana firmata da Luigi Mignacco che rende omaggio alle cover di Mister No realizzate da Ferri, Spedizione all'inferno. La quarantaseiesima cover venne ricordata con questa drammatica vignetta,  disegnata dallo stesso Gallieno Ferri.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.