venerdì 28 febbraio 2020

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 78

di Saverio Ceri

Prosegue in questo settantottesimo Classic la prima storia di Tex con co-protagonista Pat Mac Ryan. Questa avventura venne pubblicata originariamente nel 1957 sui quindici albi che compongono la 16a serie a striscia  di Tex, quella battezzata Nevada; in particolare questo Classic raccoglie in numeri da quattro al nove, usciti tra agosto e settembre di quell'anno. La cosa curiosa è che se, nel 1957, delle quindici strisce che compongono la serie, ben cinque presentavano in copertina il pugile irlandese, l'anno successivo in fase di ristampa sugli Albi d'Oro, solo uno dei cinque albi necessari alla riproposta dedicava la cover al muscoloso nuovo amico del ranger bonelliano. Questo probabilmente spiega la scelta di quell'unica cover per lo scorso Classic in cui Pat l'irlandese ha debuttato su questa collana in quadricromia. 
Per questo numero la scelta della cover è ricaduta come succede spesso su uno dei due Albi d'Oro ristampati all'interno; in questo caso i papabili erano i numeri 21 e 22 della quinta serie e si è scelto di utilizzare l'immagine di copertina del primo.
Stranamente si tratta di una copertina che non presenta una scena rintracciabile all'interno dell'albo. Sfogliando le prime trentadue pagine del Classic, a cui quell'immagine dovrebbe far riferimento diretto, ma anche nelle successive trentadue, non troviamo traccia di indiani che inseguono una carovana. Qui sotto vedete in sequenza sia la cover del novembre 1958 che quella odierna.



A parte il taglio dell'immagine a causa della bella, ma ingombrante, grafica della serie più recente, le differenze tra la cover originale e quella del Classic si limitano a qualche cromatismo.
Dato che le 64 pagine in questione non hanno dato origine ad altre copertine che non siano quelle delle sei strisce originali della storia, vi diamo appuntamento alla prossima puntata di Secret Origins.


Saverio Ceri

N.B. Trovate i link alle altre Secret Origins in Cronologie & Index!




mercoledì 26 febbraio 2020

LA COVER PIÙ CITATA - QUATTORDICI

di Filippo Pieri

Torna, dopo un po' di tempo, il nostro tormentone della "Cover più citata", ovvero quella del numero 1 di "Dylan Dog", realizzata da Claudio Villa nel 1986. Stavolta è il turno della pagina Facebook di belzi_bar, che realizza una fan art del primo albo dell'Indagatore dell'Incubo... e anche del numero 2! Per il momento è tutto: appuntamento alla prossima cover!




N.B. Trovate i link alle altre puntate di questa serie su Cronologie & Index!

lunedì 24 febbraio 2020

¡ARRIBA VANITY FAIR ESPAÑA!

a cura della Redazione

Nel 2014 Francesco Manetti pubblicò sulla rivista online "EreticaMente" un articolo su Mussolini & Disney, incentrato sull'incontro fra due grandi nomi degli anni Trenta - della politica italiana da un lato e dello spettacolo americano dall'altro. Quello scritto ebbe un'insperata fortuna. L'articolo, all'avvicinarsi del cinquantesimo anniversario della morte di Walt Disney, fu infatti ripreso in più occasioni, in versioni sempre diverse, ma identico nella sostanza. Nel 2015 apparve per la prima volta su carta, in formato ridotto, su Antarès n. 10 della Bietti; la casa editrice che lo ristampò nel 2016, nel volume che raccoglieva i primi 11 numeri (0/10) della prestigiosa rivista. Nel novembre del 2016 lo accolse Sauro Pennacchioli sul suo eccezionale "Giornale Pop" e anche "Dime Web" lo ripropose, a dicembre, a 50 anni esatti dalla scomparsa del grande Walt. Infine, nel settembre 2017, quell'articolo servì come base di una conferenza tenutasi a Firenze: relatore Francesco Manetti, con l'appoggio di Alfio Krancic, celebre vignettista. Si è parlato del saggio, nelle sue varie incarnazioni, e dell'incontro fiorentino più volte in Rete, ma ci ha riempito di particolare orgoglio essere citati a piene mani addirittura da... "Vanity Fair", rinomata rivista internazionale di moda e costume, nell'edizione spagnola! Ce ne siamo accorti un po' tardi (era il maggio del 2019), ma non potevamo fare a meno di rendervene conto, con tre estratti del servizio.





N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

SBAM! COMICS 48 ONLINE

A cura della redazione

È uscito in rete il numero 48 di Sbam! Comics, la rivista a fumetti sui fumetti scaricabile gratuitamente dal sito dell'editore.





COVER STORY
Da lustri è quasi un mantra: in Francia sì che il Fumetto è trattato come merita e gli artisti sono riconosciuti! In Italia invece è un disastro, non c’è futuro per gli autori… Ma è davvero così? Abbiamo indagato sulla situazione del celebratissimo mercato franco-belga, anche incontrando François Corteggiani, grande autore e profondo conoscitore degli scenari fumettosi su entrambi i lati delle Alpi.

GRANDI MAESTRI: TIBERIO COLANTUONI
Un vero onore per noi: pubblicare tra i nostri Sbam! Libri un’opera di Tiberio Colantuoni, in arte Tib, una delle più importanti matite del Fumetto umoristico e per ragazzi in Italia! Abbiamo parlato di lui con sua figlia Marcella, a sua volta autrice di molti testi per i lettori più giovani, ripercorrendone la carriera.
DC COMICS IN ITALIA
La notizia è ben nota: la casa editrice di Superman & soci ha concesso i diritti per l’Italia dei suoi personaggi a Panini Comics. È questo l’ultimo passaggio di una storia complessa e articolata, che finora non ha permesso agli eroi DC nel nostro Paese una regolarità paragonabile a quella dei loro colleghi Marvel. Che questa sia la volta buona?

FUMETTI NERI DEL 2020
Nel mondo delle Nuvolette italiane, Menhir Edizioni è riuscita a ritagliarsi un suo spazio molto ben caratterizzato, tra riviste di critica fumettistica e una serie tascabile noir da anni in edicola. Abbiamo incontrato Paolo Telloli, fondatore della casa editrice e creatore di Il Morto.

REVIEWS E ALTRO
Sbam-carrellata di novità in libreria, edicola e fumetteria, con le nostre recensioni. La mostra di Wow Spazio Fumetto che propone decine di incredibili scenari Lego. Il parere di Moreno Burattini sul mondo delle fiere fumettose. Alcune pagine-assaggio dai nostri Sbam! Libri. Ricordiamo i mitici Flinstones nella loro versione a fumetti. Le News-Flash dai vari editori. I consigli di lettura extra-fumetto.

FUMETTI
Il nostro consueto, sontuoso mucchio di strip, tra SPQR, I Chinson, Gatto Pepè, Federica, PV, Pagine AfFOLLAte, Tarlo e Penguin Bros. Ancora una puntata dello Zio Dragoou di Ugo D’Orazio. Storie brevi di Federico Sanzari, Pio Siliberti, Denis Amadio&Massimiliano Bandini. Le vignette acquarellate di Graziano Delorda e Mahy Mahy.




Tutto questo e molto altro su Sbam! Comics 48.


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sabato 22 febbraio 2020

LA SINFONIA DI "A CASA PRIMA DEL BUIO"... CON DUE VARIAZIONI SUL TEMA FIRMATE DIME WEB!

a cura della Redazione

Ebbene sì! C'è un pezzettino di "Dime Web" nello straordinario progetto fumettistico che lo sceneggiatore Francesco Moriconi e il disegnatore Emiliano Albano portano avanti con rara maestria dal 2017 per l'Editoriale Aurea. Ma andiamo con ordine... A casa prima del buio viene pubblicato a puntate su "Lanciostory". Il materiale già prodotto è stato per il momento raccolto in due volumi: Primo movimento: andante - sarabanda, episodi 1/17, uscito nell'ottobre 2017, e Secondo movimento: scherzo, episodi 18/28, edito nel dicembre 2019. Quando il lavoro sarà ultimato la Aurea darà alle stampe il terzo e ultimo tomo.



Il primo volume (Aurea, 2017)

Come avrete intuito dal "gergo" dei titoli si tratta di un'opera legata al mondo della musica classica, ma non solo. Il protagonista della saga è un direttore d'orchestra, stella nel firmamento del Terzo Reich, Kristof Von Hoffman. Nazista? Traditore? Assassino? Chi è Hoffman? Grazie a una perfetta indagine storica da parte degli autori e a un succulento apparato redazionale la figura di Hoffman emerge dal fumetto come un personaggio reale, come se il racconto fosse la biografia disegnata di quella famosa "bacchetta", che tanto si avvicina alla vicenda umana e professionale di Herbert von Karajan. A casa prima del buio è in realtà un mockumentary, ovvero un geniale "falso storico", talmente elaborato e costruito, e abile nel rendere perfettamente plausibile ciò che non è verità, da sembrare vera storia! Siamo davanti a uno dei più innovativi "romanzi grafici" pubblicati nel XXI secolo: lo scrittore dimostra di padroneggiare alla perfezione, nella costruzione della tavola (mai "meccanica", spesso ardita, nel gioco delle vignette nella gabbia e nelle inquadrature), nel dipanarsi dell'intreccio narrativo e nei dialoghi, il linguaggio del Fumetto, inteso come mezzo di comunicazione autonomo rispetto agli altri, con i suoi propri codici; Moriconi, inoltre, affronta argomenti "sensibili" e "delicati" in maniera non banale, non retorica, con un'ottica diversa da quella solita. Dal canto suo l'artista Albano ricrea, con uno stile che solo all'apparenza è classico, prettamente realista, un mondo oscuro, con squarci inaspettati di luce, un universo sull'orlo del baratro. 





Giuseppe Pollicelli, a noi vicino fin dai tempi eroici di "Dime Press" (1992 - 2000), supervisiona i testi redazionali dei volumi. Nel primo tomo è lui in prima persona a occuparsi della "Presentazione", con I fumetti della memoria, ovvero le biografie fumettistiche dei protagonisti dell'era hitleriana. Ed eccoci a "Dime Web", perché la "Presentazione" al secondo volume è firmata da Francesco Manetti, con un pezzo sulla musica nei campi di concentramento. Del Manetti è anche uno degli articoli della parte finale, quella riservata agli "extra": una lunga carrellata sul cartooning e sul collezionismo di figurine durante il Nazismo.



Il secondo volume (Aurea, 2019)

La prima pagina dell'articolo di Francesco Manetti sul cartooning e il collezionismo durante il Nazismo

"Dime Web" consiglia a tutti di procurarsi entrambi i volumi, reperibili o ordinabili nelle fumetterie, e ovviamente in Rete, un po' dappertutto: non si tratta di una spesa, ma di un investimento, per qualche ora di sana lettura e per arricchire la biblioteca (non solo fumettistica).


Francesco Moriconi & Emiliano Albano
A CASA PRIMA DEL BUIO
Voll. 1 e 2 - pagg. 192/176
Editoriale Aurea / Aurea Books, 2017/2019
€ 16,90 cad.


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L'AMICO DI TRAVIS E CHRIS TOWER?

di Filippo Pieri

Nella puntata del 17 Gennaio 2020 del gioco preserale di Raiuno "L'Eredità", durante il round dei cosiddetti "Calci di rigore", è stata posta la seguente domanda: Travis e Chris Tower sono amici di quale personaggio eroe dei fumetti? La risposta esatta è: Martin Jacques Mystère.




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mercoledì 19 febbraio 2020

I FUORILEGGE DEL MISSOURI! - LA TERRIBILE BANDA JAMES/YOUNGER – TRENI ASSALTATI E RAPINE IN BANCA! LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (LXXIII PARTE)

di Wilson Vieira


Con la 73a parte della sua "Storia del West" il nostro collaboratore, e prezioso amico, Wilson Vieira ci porta in Missouri, teatro delle gesta di Jesse James e dei suoi complici: fu vero banditismo o piuttosto azione rivoluzionaria, un prosieguo della Guerra Civile combattuto con altri mezzi? Leggete e fateve un'idea! (s.c. & f.m) 





Dopo aver derubato le banche per più di sette anni, Jesse (1847 – 1882) e Frank James (1843 – 1915) rapinarono il loro primo treno nel luglio 1873. Piacque loro così tanto che continuarono, assalendone almeno altri sei.
Liberty, in Missouri, ha un bel suono e sarà sicuramente ricordata finché la gente ricorderà i ribelli anti-sistema più famosi del Wild West: la "James-Younger Gang".
Fu il 13 febbraio 1866 che almeno una dozzina di ex guerriglieri del Sud, tra cui Frank James e Cole Younger (1844 – 1916), sostenne la “Clay County Savings Association” a Liberty. Jesse James si stava riprendendo dalle ferite subite come guerrigliero confederata e probabilmente non era in grado di aiutare il fratello Frank e Cole, ma il "lavoretto" compiuto alla banca di Liberty è comunque considerato la prima rapina della banda James-Younger.



Ad Adair, nello Iowa, il 21 luglio 1873, più di sette anni dopo il colpo di Liberty, si è verificato un altro evento principale per la James-Younger: la prima rapina in treno della banda. Usando le loro abilità di guerriglia maturate in tempo di guerra, cavalcando e sparando e seminando il nemico, i ragazzi derubarono nove banche prima di attingere, nel 1873, a questa nuova e redditizia fonte di tesori: l’industria ferroviaria.
In realtà, i fratelli James e gli Younger non furono i primi rapinatori di treni del dopoguerra nel Paese. Un altro gruppo di fratelli, Frank (1837 – 1868) e John (1839 – 1895) Reno, aveva bloccato un treno passeggeri Ohio-Mississippi vicino a Seymour, in Indiana, nell’ottobre 1866; la gang dei Reno colpì di nuovo nel maggio 1868 a Marshfield, sempre in Indiana; ma il loro terzo tentativo di rapina ai treni andò a monte, un bel luglio, non distante da Brownstown, ancora in Indiana.




Entro due anni dalla prima rapina in treno dei Reno, l’agenzia investigativa Pinkerton di Allan Pinkerton (1819 – 1884), con l’aiuto dei vigilantes locali, aveva distrutto la banda. Nei successivi cinque anni, apparentemente, nessuna banda di fuorilegge crebbe abbastanza forte o abbastanza audace da affrontare l’industria ferroviaria. Ma le ferrovie trasportavano regolarmente milioni di dollari in oro, in argento e in verdoni, e anche se i James e gli Younger avevano realizzato discrete somme nel derubare le banche delle piccole città, dovevano aver immaginato maggiori profitti puntando sui treni. In ogni caso, entro l’estate del 1873 erano pronti a tentare il primo assalto al treno a ovest del Mississippi. Una simile rapina presentava alcuni vantaggi rispetto ai "lavoretti" in banca. Potevano bloccare un treno quando più gli aggradava e, distruggendo l’ufficio telegrafico più vicino per ritardare la notizia della rapina, non avrebbero dovuto scontrarsi immediatamente con una posse. Inoltre, almeno la prima volta, potevano contare sull'effetto sorpresa.



Il problema con le rapine in treno, specialmente dopo che la James-Younger Gang cominciò a compierle all’ingrosso, fu che le ferrovie misero guardie armate sui loro treni e tennero segreti gli orari delle loro grandi spedizioni di lingotti e valuta. Per questo motivo la banda ritenne necessario spiare le ferrovie per avere informazioni sui carichi più preziosi e sulle guardie di scorta. Quando i famosi fuorilegge del Missouri colpirono Adair, iniziarono una vera e propria guerra contro le potenti ferrovie e i loro detective.
La prima rapina in treno della James-Younger Gang non fruttò loro quanto la prima rapina in banca. In effetti, i 60.000 dollari agguantati a Liberty erano probabilmente più soldi di quanti ne avrebbero raccolti in una delle loro successive rapine. L’anno precedente i soldati confederati avevano rapinato una banca a St. Albans, in Vermont, ma la rapina di Liberty è considerata la prima rapina in banca di successo nella storia degli Stati Uniti. Liberty stuzzicò l’appetito della gang per bottini sempre più grossi. Nei 15 mesi seguenti altre tre banche del Missouri furono assalite, anche se Jesse e Frank James potrebbero non aver partecipato a nessuna di queste rapine. I James, così come Cole Younger, molto probabilmente rapinarono una banca a Russellville, Kentucky, nel marzo 1868. Dopo una rapina in banca a Gallatin, nel Missouri, nel dicembre 1869, i James divennero i principali sospettati, di quello e di altri crimini. Mentre la banda fuggiva da Gallatin, Jesse James fu costretto per la fretta a salire in sella insieme a Frank. Più tardi, il purosangue che si erano lasciato alle spalle fu riconosciuto come appartenente a Jesse James. La banda James-Younger rapinò banche a Corydon, Iowa, a Columbia, Kentucky e a Ste. Genevieve, Missouri, prima di iniziare a lavorare sulle ferrovie.


Magico Vento n. 119, novembre 2008. Disegno di Mastantuono


A bordo del treno il macchinista John Rafferty scrutava vigile i binari attraverso il crepuscolo, mentre il convoglio affrontava una stretta curva sulla linea ferroviaria. Iniziò la sparatoria e un proiettile lacerò la coscia destra del macchinista. Rafferty azionò al contrario la motrice, ma era troppo tardi: sobbalzò fuori dai binari, si schiantò contro un fossato e si rovesciò su un fianco, spezzandogli il collo. Il fochista Dennis Foley fu gravemente ustionato, ma sopravvisse. Un’imponente nuvola di vapore e fumo si sprigionò dalla locomotiva distrutta. Indossando maschere i fuorilegge si avvicinarono rapidamente ai vagoni in stallo; fecero irruzione nel vagone blindato della “US Express Company” ma trovarono solo 2.000 dollari circa.



Secondo il Daily Times, sul treno c’erano anche tre tonnellate e mezzo di lingotti d’oro e d’argento, ma apparentemente erano troppo pesanti per essere portati via dai fuorilegge. Delusi i banditi si spostarono tra i passeggeri, alleggerendoli di portafogli, gioielli e oggetti di valore, prima di decollare, diretti a Sud. La pista dei fuorilegge conduceva direttamente nel Missouri. Diverse persone presenti alla rapina affermarono che due dei fuorilegge sembravano Frank e Jesse James. In risposta, il 20 dicembre 1873, Jesse James scrisse al "St. Louis Dispatch" da Deer Lodge, nel Territorio del Montana, negando la complicità dei fratelli in quello e in altri crimini.




Se il Governatore del Missouri, Silas Woodson (1819 – 1896), avesse promesso loro la sua "protezione", scrisse Jesse, possiamo provare davanti a qualsiasi giusta giuria nello stato che siamo stati accusati in modo falso e ingiustoLa "protezione" avrebbe dovuto garantirli dalla rabbia della folla, o da una richiesta del governatore dello Iowa, che è la stessa cosaPoco più di un mese dopo che quella lettera fu scritta, la James-Younger Gang prese di mira un treno a Gad’s Hill, ancora nel Missouri, una stazione a 120 miglia a sud di St. Louis sulla linea “Iron Mountain Railroad.”





Alle 16:45 circa del 31 gennaio 1874, cinque banditi armati di revolver Colt Navy e di doppiette catturarono il capostazione e rapinarono il “Little Rock Express”. Il capotreno C.A. Alford in seguito descrisse i fuorilegge a un reporter del "St. Louis Republican" come uomini alti vestiti con soprabiti dell’esercito Federale, che indossavano maschere di stoffa bianca con buchi per gli occhi e il naso. Uno dei banditi aveva afferrato Alford per il bavero e gli aveva detto: Stai fermo o ti faccio saltare la testa! I passeggeri, che stavano spalancando i finestrini, furono avvisati che se qualcuno avesse sparato con una pistola, il conducente sarebbe stato ucciso. Saliti sul treno, i banditi ripulirono i 25 passeggeri dei loro soldi e gioielli, predando soprattutto ciò che chiamavano con disprezzo "i signori col cappello a cilindro". A ogni passeggero maschio veniva chiesto con fare provocatorio se fosse “Mr. Pinkerton”, che i fuorilegge affermavano di “volere”. Dopo aver stracciato le buste postali e aver derubato la “Adams Express”, uno dei banditi, che si pensava fosse Jesse James, consegnò al macchinista William Wetton (o a qualcun altro, i racconti differiscono) uno stravagante comunicato stampa intitolato Un vero resoconto di questa vicenda attuale.


Tex n. 583, maggio 2009. Disegno di Villa


Nel comunicato si dichiarava: La rapina più audace mai compiuta. Il treno diretto a sud sulla “Iron Mountain Railroad” è stato bloccato qui stasera da cinque uomini pesantemente armati e derubato di tutti i dollari. I ladri erano tutti uomini possenti, nessuno dei quali alto meno di sei piedi, erano tutti mascherati e sono partiti in direzione sud dopo che avevano derubato il treno, tutti montando cavalli purosangue. C’è un sacco da divertirsi in questa parte del Paese!
Jesse aveva permesso alla ferrovia di rifarsi della somma perduta, ma a quanto pare ciò non fu mai fatto. Un gruppo di 25 uomini si formò il giorno successivo ma non fu in grado di seguire la pista dei fuorilegge. La prima rapina in treno nel Missouri si era svolta apparentemente senza intoppi: nessuno era stato ucciso a Gad’s Hill e i fuorilegge si erano divertiti. Tuttavia, poiché era stata sottratta la posta raccomandata, i Pinkerton furono immediatamente chiamati per rintracciare i ladri.




L’agente Pinkerton John W. Whicher arrivò a Liberty il 10 marzo 1874 e si consultò con D. J. Adkins, presidente della banca commerciale locale, e O.P. Moss, ex sceriffo, riguardo ai suoi piani. Disse loro che intendeva farsi assumere come contadino nella fattoria dei Samuel, di proprietà del patrigno dei James e abituale ritrovo dei ragazzi. Sfruttando l’occasione, disse, avrebbe catturato i fuorilegge. Entrambi gli uomini misero in guardia Whicher contro un piano così audace. Moss gli disse: Se non ti uccidono i ragazzi, ti uccide la vecchia Zerelda, la furibonda madre dei James!
Ma l’arrogante detective ventiseienne non volle dar loro ascolto. Dopo aver ottenuto le indicazioni per raggiungere la fattoria dei Samuel, Whicher si travestì da bracciante agricolo, sebbene fosse descritto dalla carnagione rosea e dalle mani curate come un cittadino e, alle 17:15, salì a bordo di una carrozza che lo portò a quattro miglia dalla fattoria. Sfortunatamente per Whicher i James erano già stati allertati, molto probabilmente dal banchiere Adkins stesso. Il corpo di Whicher fu trovato la mattina dopo, a Sud del fiume Missouri, vicino a Independence. Gli avevano sparato alla testa e al cuore, e una corda gli pendeva dal collo. Nel frattempo, altri due Pinkerton erano stati sguinzagliati sulle tracce degli Younger nella Contea di St. Clair.



Il 15 marzo 1874, gli agenti Louis Lull (che usava il nome di W. J. Allen) e James Wright (noto anche come John Boyle), accompagnati da un vice sceriffo part-time di Osceola, Missouri, Edwin B. Daniels, partirono da Osceola per Roscoe. Dopo aver alloggiato all’hotel Roscoe House quella sera, i tre partirono il pomeriggio successivo per la fattoria di Theodorick Snuffer, un amico di famiglia degli Younger, a circa tre miglia fuori città. Wright si nascose mentre Lull e Daniels si avvicinavano alla fattoria. Snuffer uscì per parlare con i due uomini, che si presentavano come acquirenti di bestiame. John e James Younger osservavano la conversazione dalla soffitta di Snuffer. I due sconosciuti nel cortile erano ben armati e sospettosi. Quando partirono per raggiungere nuovamente Wright, i due fratelli Younger li seguirono. Quando i fratelli furono a breve distanza da Lull, Wright e Daniels, John Younger ordinò al trio di fermarsi. Wright fu preso dal panico e affondò gli speroni nel suo cavallo. Jim Younger gli sparò, colpendolo al cappello, ma Wright continuò nella corsa. Lull e Daniels si girarono lentamente sulla strada. I giovani dissero ai due presunti compratori di bestiame di buttare giù le pistole e poi li interrogarono su ciò che stavano facendo in quella parte del Paese. Andavano in giro, gli rispose Lull. Ne seguì una discussione e John Younger spianò il fucile contro Daniels. Lull vide una possibilità. Estrasse una Smith & Wesson Model 2 dall’interno della giacca e sparò a John Younger al collo. Indietreggiando, il giovane ferito sparò a Lull con entrambe le canne, colpendolo al braccio sinistro. Balzato in sella, Lull sfrecciò verso est, con John Younger all’inseguimento. Mentre Lull tentava di guadagnare terreno, John gli cavalcava accanto e sparò due volte; uno dei proiettili lacerò il fianco sinistro di Lull. Il cavallo del detective si infilò quindi in un boschetto, dove un ramo basso strappò Lull dalla sella. Nel frattempo, John si voltò di nuovo verso suo fratello, cavalcò per qualche metro e si precipitò lungo la strada senza sfondo. Intanto Jim Younger aveva ucciso Daniels e aveva ricevuto una ferita nel fianco. Lull, gravemente ferito, fu portato a Roscoe più tardi quella sera stessa, ma morì dopo sei settimane.


Tex n. 327, gennaio 1988. Disegno di Galep


La morte di Whicher e Lull fece infuriare William Pinkerton, capo dell’agenzia investigativa, e i Pinkerton iniziarono ad accusare gli amici della banda del Missouri di ospitare e aiutare i fuorilegge. I giornali discussero a lungo della questione. Il Governatore del Missouri Daniel Woodson (1824 – 1894) assunse gli agenti segreti J. W. Ragsdale e George W. Warren per la cattura dei fuorilegge. Nessuno di questi sviluppi impedì a Jesse James di sposare sua cugina Zee Mimms a Kearney, alla fine di aprile del 1874, dopo un corteggiamento di nove anni; Frank James scappò con Anna Reynolds Ralston a giugno.



Nel dicembre del 1874, i James e due degli Younger sopravvissuti, Cole e Bob, erano pronti a rapinare il loro terzo treno. Dopo aver appreso di un’enorme spedizione d’oro dall’Ovest, i cinque membri della banda costrinsero dei lavoranti a impilare legnami sui binari della Kansas Pacific Railroad vicino a Muncie, in Kansas, l’8 dicembre.



Poi, usando una sciarpa rossa, i fuorilegge segnalarono al treno espresso di fermarsi e rubarono almeno 30.000, forse 55.000 dollari. Durante la rapina alcuni proiettili furono sparati al conducente mentre si allontadi corsa dal treno, apparentemente per avvisare un treno merci che stava seguendo l’espresso. Non fu colpito. In risposta a questo ultimo oltraggio, la “Kansas Pacific Railroad Co.”, il Governatore del Kansas e la "Express Company" misero una taglia comune di almeno 10.000 dollari per la cattura di ladri, vivi o morti. Tra i sospettati c’erano Jesse e Frank James, ovviamente, ma solo un uomo, Bud McDaniel, fu catturato e accusato del crimine. McDaniel non confessò e mai tradì nessuno; fuggì di prigione prima che potesse essere processato e subito dopo fu colpito e ucciso mentre veniva inseguito.


Tex Willer n. 10, agosto 2019. Disegno di Dotti


Il 26 gennaio 1875 i Pinkerton adottarono un disperato stratagemma per catturare i fratelli James. Quella notte un treno speciale lasciò Kansas City portando una squadra di detective pesantemente armati, con i loro cavalli e tutta l'attrezzatura. Il conducente William Westfall (1843 – 1881) li lasciò vicino a Kearney e poi tornò con il treno a Kansas City. Gli investigatori andarono alla fattoria dei Samuel, dove lanciarono una palla di ghisa piena di liquido infiammabile che schiantò attraverso la finestra del salotto dei Samuel in una pioggia di fuoco e vetro. Reuben Samuel, il patrigno di Frank e Jesse, si precipitò nella stanza e, temendo che la casa sarebbe andata in fiamme, lanciò la palla infuocata nel camino. Un’enorme esplosione scosse la casa, ferendo mortalmente Archie Peyton Samuel (1866 – 1875) di 9 anni (fratellastro di Jesse e Frank), maciullando il braccio destro di Zelda Samuel, che in seguito dovette essere amputato al gomito, e ferendo il suo servo nero. Gli investigatori se ne andarono bruscamente come erano venuti, senza nemmeno chiamare un medico. Un vicino della famiglia Samuel, James A. Hill, si precipitò a Kearney e portò con sé il dottor James V. Scruggs, ma non c’era nulla che il dottore potesse fare per il giovane Archie.
Non è chiaro cosa successe durante il raid, e si è discusso se l’oggetto lanciato fosse una bomba vera e propria o una granata stordente. Probabilmente almeno uno dei James era in casa, perché in seguito qualcuno prese in prestito il cavallo del dottor Scruggs per fuggire dalla zona Si disse anche che alcuni investigatori rimasero uccisi, ma ciò non fu mai verificato. Ciò che è chiaro è che un revolver lasciato dai detective portava la scritta “P. G. G.” ("Guardia Governativa Pinkerton").



La Pinkerton, tuttavia, rifiutò di assumersi la responsabilità dell’attacco. A marzo, un Grand Jury della Contea di Clay mosse accuse di omicidio contro Robert J. King, Allan K. Pinkerton, figlio di William Pinkerton, Jack Ladd, una spia di Pinkerton che lavorava nella fattoria di Daniel Askew, vicino alla casa dei Samuel e contro altri cinque uomini. Nessuno è però mai stato arrestato. Sembrava che gli alti papaveri del Missouri volessero proteggere la Pinkerton e le ferrovie, impedendo ai James di difendersi. Tanta fu la simpatia che i fuorilegge suscitarono che fu persino proposta un'amnistia nei loro confronti. Il parlamento del Missouri la votò, ma il risultato, 58 a 38 a favore dell’amnistia, non fu sufficiente perché era necessaria una maggioranza dei due terzi.
John Askew, il vicino dei Samuel che aveva assunto la spia Pinkerton, venne ucciso a colpi di arma da fuoco di fronte a casa sua nella notte del 12 aprile 1875. Quel settembre, una banca fu derubata a Huntington, nel West Virginia; forse era coinvolta la James-Younger Gang. La banda James-Younger rinnovò i suoi attacchi contro le ferrovie il 7 luglio 1876, quando assalì un treno del “Missouri Pacific” in un sito noto come Rocky Cut, vicino a Otterville, Missouri. Sbucando a cavallo dal bosco, la banda sequestrò Henry Chateau, il guardiano di un ponte ferroviario in costruzione, e la sua lanterna rossa fu usata per segnalare l’arresto del treno in arrivo. Mentre il treno si fermava, risuonarono colpi di pistola e urla formidabili, secondo quanto raccontò il giornale "Evening Star" di Kansas City. John B. Bushnell, il principale responsabile della sicurezza, fuggì in coda al treno con la chiave di sicurezza della “United States Express”. Una volta all’interno del vagone bagagli, i fuorilegge puntarono una pistola alla testa del responsabile Louis Pete Conklin (o Conkling) e lo costrinsero a guidarli alla ricerca di Bushnell. Mentre i banditi mascherati procedevano lungo il treno, le donne urlavano e gli uomini si nascondevano sotto i sedili. Dopo aver trovato Bushnell e averlo minacciato di morte, i fuorilegge recuperarono la chiave e aprirono la cassaforte. Ottennero poi un'altra chiave dal macchinista e violarono la cassaforte della “Adams Express.”





Dalle due casseforti i banditi raccolsero più di 15.000 dollari, che infilarono nel sacco di farina a due aperture tipico della banda. Ben presto si formò una piccola posse, ma non ebbe fortuna: la banda era sparita da tempo a cavallo. La ferrovia e le Express Company reagirono convincendo il capo della polizia James McDonough (1816 – 1892) di St. Louis a inviare i suoi agenti nel Sud-Ovest del Missouri per inseguire i criminali. A sua volta, McDonough chiese l’aiuto di Larry Hazen, un noto detective di Cincinnati. Questo impegno portò all’arresto del membro più inesperto della banda, Hobbs Kerry, che aveva fatto sfoggio di denaro a Granby, in Missouri. Gli dissero che c’erano testimoni che lo avevano riconosciuto dalla rapina di Otterville; Kerry cedette e confessò, nominando i suoi complici Jesse e Frank James, Cole e Bob Younger, Charlie Pitts (1844 – 1876), Bill Chadwell 1853 – 1876) e Clell Miller (1850 – 1876).





Ci si chiedeva ora se la banda potesse essere catturata o no. Jesse James continuò a scrivere dichiarazioni di non responsabilità ai giornali, definendo la confessione di Kerry un pacchetto ben confezionato di bugie dall’inizio alla fine, in una lettera pubblicata sul “Kansas City Times” ad agosto. Il “Kansas City Journal” descrisse le lettere come sospettose, quasi nauseanti, monotoneCole Younger in seguito scrisse che le accuse di Kerry contro i James e gli Younger avevano convinto i membri della banda a fare un colpo grosso e a ricominciare da capo a Cuba, in Sud America o in Australia con il ricavato.




Il mese successivo, la banda subì un cambiamento quando i James e gli Younger non solo tornarono a derubare una banca, ma scelsero anche una banca lontana dal loro solito raggio d'azione. La rapina finita male alla “First National Bank of Northfield”, in Minnesota, il 7 settembre 1876, portò gli Younger fuori dalla banda. Cole, Jim e Bob Younger furono tutti catturati e mandati in prigione in seguito a quel fiasco, che era costato anche la vita di Pitts, Chadwell e Miller. Jesse e Frank James fuggirono, ma dovettero reclutare nuovi uomini. Dopo Northfield, l’idea che i James fossero accusati di rapine che non avevano commesso cominciò a suonare male nel Missouri. La banda di ex guerriglieri della Guerra Civile che avevano problemi con di adattamento postbellico era diventata una banda di criminali comuni agli occhi disincantati di molti in Missouri. Gli stranieri ora chiamavano il Missouri lo “Stato dei ladri” e “il paradiso dei fuorilegge”, e gli uomini di legge prendevano sempre più di mira la banda. Per mesi non si ebbero più notizie dei fratelli James dopo che erano fuggiti dal Minnesota, ma non erano andati in Sud America o in Australia, e neppure a Cuba.





Più probabilmente avevano trascorso del tempo con la famiglia in Texas o Kentucky. Nell’estate del 1877 si erano trasferiti nel Tennessee, dove Frank si era adattato alla vita tranquilla meglio di suo fratello minore. In cerca di soldi e forse anche di eccitazione, Jesse reclutò nuovi membri della banda e puntò di nuovo alle ferrovie, questa volta senza Frank. La nuova James Gang colpì l’8 ottobre 1879, a Glendale, in Missouri, una piccola stazione sulla linea “Chicago & Alton”, 15 miglia a est di Kansas City. I fuorilegge rapinarono una manciata di cittadini di Glendale, il capostazione e l’operatore del telegrafo. Dopo aver distrutto tutte le apparecchiature telegrafiche della stazione per impedire la diffusione della notizia della rapina, ordinarono all’operatore del telegrafo di abbassare la luce verde: era il segnale rivolto al conduttore per fermare il treno e attendere ulteriori istruzioni. Quando l’operatore si rifiutò, la canna di una pistola gli fu infilata in bocca e cedette, secondo un giornalista del “Kansas City Times”. Per assicurarsi che il treno si fermasse i ladri coprirono i binari di pietre. Alle 20:00 Jesse & Co. fermarono il treno in direzione est e spararono abbastanza colpi da tenere dentro i passeggeri. Il corriere espresso, William Grimes, riempì una cartella con i soldi della cassaforte della “US Express Company” e cercò di scappare dal retro del vagone. Anticipando questa mossa, un membro della banda intercettò Grimes e lo colpì sulla nuca con il calcio di una pistola, facendolo cadere privo di sensi. Circa 30 minuti dopo, i fuorilegge si allontanarono “gridando divertiti”, secondo un resoconto. Le stime della rapina variano da 6.000 a un massimo di 50.000 dollari.





Jesse James tornò a Nashville dopo la rapina a Glendale, ma agì due volte nel settembre del 1880 nel Kentucky, a Mammoth Cave e poi derubando le paghe della miniera di Dovey Cove a Mercer. Jesse fece un bel gruzzolo a Muscle Shoals, in Alabama, l’11 marzo 1881, quando derubò Alex Smith di 5.000 dollari. Ma due settimane dopo le cose andarono in crisi, quando uno dei membri della sua banda, Bill Ryan, fu arrestato nel Tennessee. Ryan fu infine condannato per il suo ruolo nella rapina in treno di Glendale dopo che un’altra recluta di Jesse, Tucker Basham, aveva testimoniato contro Ryan nel Missouri. Basham menzionò anche Jesse James come complice, il che fece infuriare Confederati nella contea di Jackson. Basham fuggì dalla zona. La James Gang non aveva ancora finito con i treni: Frank James tornò per contribuire con la sua esperienza. La sera del 15 luglio 1881 un treno di Chicago, il “Rock Island & Pacific”, si fermò a Cameron, nel Missouri, e salirono a bordo due membri della banda che indossavano abiti scuri e cappelli alti, secondo il "Kansas City Evening Star". A poche miglia a Nord-Est, a Winston, Jesse e Frank James e il loro cugino Wood Hite salirono sul treno e indossarono delle maschere. Mentre il treno procedeva, William Westfall, lo stesso conducente che aveva portato i Pinkerton alla fattoria dei Samuel nel gennaio del 1875, operava alla macchina fumante. All’improvviso un uomo alto con baffi neri e uno spolverino di lino, probabilmente Jesse James, urlò “Stop!” e ordinò al conducente di alzare le mani.





Invece Westfall si accovacciò e poi corse verso la parte posteriore della macchina. Uno dei banditi gli sparò alla schiena. Westfall rotolò sulla piattaforma posteriore e poi cadde a terra dal treno in movimento. I banditi hanno quindi tagliarono la corda del campanello d'allarme, segnalando al macchinista di fermare il treno. Nel frattempo, i membri della banda Dick Liddil e Clarence Hite, un altro cugino di James, spararono contro la locomotiva, fracassando i finestrini e assicurandosi che il macchinista si fermasse su un binario a Little Dog Creek Bridge. Mentre i fuorilegge derubavano l'espresso, un passeggero curioso, Frank McMillan, li guardava a bocca aperta dalla piattaforma. Un bandito gli sparò in testa e McMillan rotolò giù dal treno. Nel vagone blindato, i banditi avevano colpito con la pistola i due incaricati e rubato il contenuto della cassaforte. La quantità esatta di denaro che fu presa è incerta. Il giornale "Evening Star” di Kansas City il 16 luglio definì quel crimine l’omicidio e la rapina più audaci, spericolati e a sangue freddo mai compiuti nel Paese.
Liddil in seguito confessò di aver partecipato alla rapina in treno e disse che Jesse sparò a Westfall e Frank sparò a McMillan. Il Governatore del Missouri Thomas Crittenden (1832 – 1909) era determinato a fermare una volta per tutte la banda di James. Il Governatore era sottoposto a forti pressioni, dal momento che il Missouri stava cercando di scacciare la sua reputazione di “Stato rapinatore.” Con l’aiuto del colonnello Wells H. Blodgett, avvocato della “Wabash Railroad”, convocò una riunione della ferrovia e dei dirigenti della compagnia a St. Louis il 26 luglio 1881. I funzionari promisero di pagare 5.000 dollari ciascuno per la consegna di Frank e Jesse James.




Altri $5.000 ciascuno sarebbero offerti per i loro complici. Ma la banda non era ancora finita. Il 7 settembre 1881, esattamente cinque anni dopo la fallita rapina in banca a Northfield, i fuorilegge fermarono un treno della Chicago-Alton laddove i binari attraversavano Blue Cut, a circa due miglia a ovest di Glendale. Insieme a Jesse e Frank, i partecipanti probabilmente includevano Clarence Hite, Dick Liddil e una nuova recluta, Charlie Ford. Usarono una lanterna rossa per fermare il treno, aprirono il vagone espresso e colpirono l'incaricato H. A. Fox con il calcio di una pistola. Il capo banda non solo non indossava la maschera, ma annunciò anche di essere Jesse James. Il macchinista Choppey Foote in seguito disse che i banditi avevano preso tutti i soldi che potevano, ma che il capo gli aveva dato due dollari, per bere alla salute di Jesse James l'indomani mattina. I fuorilegge raccolsero al massimo 1.000 dollari, oltre a gioielli. Fuggirono indisturbati, ma non ci sarebbero state mai più rapine per la banda di James.
Nel febbraio 1882, Clarence Hite fu arrestato nel Kentucky ed estradato nel Missouri, dove si dichiarò colpevole di coinvolgimento nella rapina a Winston e fu condannato a 25 anni di prigione. Un altro cugino dei James, Wood Hite (1850 – 1881), morì all’inizio dello stesso anno per mano di Dick Liddil (1852 – 1901) e Robert “Bob” Ford (1862 – 1892), il fratello minore di Charlie Ford (1857 – 1884). Apparentemente, sia Liddil che Wood Hite si scontrarono per le attenzioni dell’attraente vedova Martha Bolton, sorella dei fratelli Ford. Liddil si consegnò e raccontò tutto ciò che sapeva delle rapine della James Gang.








Lunedì 3 aprile 1882 Bob e Charles Ford erano in visita a Jesse James nella sua casa di St. Joseph, Missouri, quando Bob sparò al famoso fuorilegge nella parte posteriore della testa. Dopo che Bob Ford ebbe sparato a James, lui e suo fratello si arresero alle autorità. Due settimane dopo i Ford furono accusati di omicidio, giudicati colpevoli e condannati all’impiccagione. Furono accusati di omicidio ma furono rapidamente graziati dal Governatore Crittenden e ricevettero una parte della ricompensa. Il dubbio che il Governatore avesse cospirato per uccidere un privato cittadino sconvolse molte persone e alimentò l'immagine di James nei panni di una "vittima eroica".
I fratelli Ford presto lasciarono il Missouri. Nel maggio del 1884 Charles Ford si suicidò. Bob Ford posato per numerose foto, cercando di guadagnarsi da vivere con la reputazione di “uomo che ha ucciso Jesse James”. Nel 1892 fu ucciso in un saloon di Creede, in Colorado. Ecco come andò. Tre giorni dopo un incendio, l’8 giugno 1892, Edward O’Kelley (1857 – 1904) entrò nel saloon dov'era Ford con un fucile da caccia. Secondo i testimoni, Ford era girato di schiena. O’Kelley disse Ciao, Bob”. Mentre Ford si girava per vedere chi fosse, O’Kelley svuotò entrambe le canne, uccidendo Ford all’istante. O’Kelley divenne quindi “l’uomo che uccise l’uomo che uccise Jesse James", come fu inciso sulla sua lapide.






Ford fu sepolto a Creede. I suoi resti furono successivamente trasferiti e inumati nel cimitero di Richmond, nella sua città natale, nella Contea di Ray, nel Missouri.
La sentenza di condanna per omicidio di O’Kelley fu commutata a causa di una petizione di 7.000 firme a favore della sua liberazione e di un certificato medico, e fu rilasciato il 3 ottobre 1902. O’Kelley fu successivamente ucciso il 13 gennaio 1904 mentre cercava di sparare a un poliziotto.
In una lettera al "Missouri Republican", che presumibilmente aveva scritto nel febbraio 1884, Bob Ford aveva dichiarato di non essere stato assunto da Crittenden e da nessun altro.
Il 5 ottobre 1882, Frank James, senza alcun desiderio di tornare alla vita di fuorilegge e temendo lo stesso trattamento di Jesse, si arrese personalmente a Crittenden nella città di Jefferson. La moglie di Frank in seguito disse che suo marito non poteva nemmeno tagliare un pezzo di legno senza guardarsi intorno per vedere se qualcuno gli stava scivolando dietro per ucciderlo. Nell’agosto 1883 Frank James fu processato per l’omicidio del passeggero del treno Frank McMillan durante la rapina a Winston del 1881. Fu liberato grazie al lavoro dei suoi avvocati, che vanificarono la testimonianza di un membro della banda diventato informatore, Dick Liddil. Diede loro una mano lo stesso Governatore, che testimoniò che inizialmente Liddil gli aveva detto che era stato Jesse James a sparare a McMillan. Inoltre, nel febbraio 1884, Crittenden respinse tutte le altre accuse contro Frank James nel Missouri. Quell’aprile Frank dovette subire un processo in Alabama per la rapina di Muscle Shoals del 1881, ma fu dichiarato non colpevole. Verso la metà del 1884, il 41enne Frank James poteva iniziare un lavoro onesto sotto il suo vero nome. Se Frank avesse subito lo stesso destino di Jesse, senza dubbio anche lui avrebbe raggiunto il martirio e sarebbe stato oggetto di canzoni popolari come Just Like Jesse JamesLa canzone è stata scritta da Desmond Child (1953) e Diane Warren (1956) e prodotta da Child. Fu una hit da “Top Ten” nel dicembre 1989, con la cantante Cher. Tuttavia, Frank saggiamente preferì la lunga vita al martirio, e si trasformò in pochi mesi, dopo che suo fratello fu assassinato.






Per i successivi 30 anni visse un’esistenza onesta e pacifica, lavorando alle fiere della contea, come portiere di teatro e nelle compagnie teatrali itineranti. Nel 1903, unì le forze con il suo vecchio partner criminale Cole Younger per formare il “James-Younger Wild West Show”.
Frank si ritirò nella vecchia fattoria della sua famiglia nel Missouri, dove morì all’età di 72 anni nel 1915...


Wilson Vieira

P.S. Come sempre, le immagini non bonelliane sono state scelte e posizionate nel testo dallo stesso Vieira.

N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West su Cronologie & Index!