di Massimo Capalbo
Max Capalbo (autore degli altri due nostri dizionari bonelliani - l'Atlante di Mister No e Zagor Monsters - della rubrica umoristica Il titolo venuto dall'impossibile e dell'opera antologica The Best of Martin Mystère) prosegue la trattazione a pettine fitto del fondamentale personaggio texiano di El Morisco! Come sempre le illustrazioni di corredo sono state tutte selezionate dallo stesso Massimo, escludendo le prime tre, rintracciate in Rete dalla redazione (se abbiamo commesso qualche inesatteza od omissione nel citarne le fonti, fatecelo sapere). Buona lettura e... brividi assicurati! (s.c. & f.m.)
Max Capalbo (autore degli altri due nostri dizionari bonelliani - l'Atlante di Mister No e Zagor Monsters - della rubrica umoristica Il titolo venuto dall'impossibile e dell'opera antologica The Best of Martin Mystère) prosegue la trattazione a pettine fitto del fondamentale personaggio texiano di El Morisco! Come sempre le illustrazioni di corredo sono state tutte selezionate dallo stesso Massimo, escludendo le prime tre, rintracciate in Rete dalla redazione (se abbiamo commesso qualche inesatteza od omissione nel citarne le fonti, fatecelo sapere). Buona lettura e... brividi assicurati! (s.c. & f.m.)
Un bel Morisco di Letteri (dal Tex Willer Forum) |
LEGENDA
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I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSON, TIGER JACK, KIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). -
Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUAN; SVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY). -
Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICE; EL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo.
Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).
El Morisco di Piccinelli (dal Tex Willer Blog) |
Nota
sui collegamenti ipertestuali
Un altro bel Morisco dal Tex Willer Forum, stavolta di Civitelli! |
M9
EL MORISCO (parte II)
El Morisco ritorna, con l'inseparabile Eusebio, ne Il signore dell’abisso (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 101-103), altra storia che vede i pards alle prese con i discendenti degli Aztechi. Stavolta, si tratta dei fanatici adoratori del dio del fuoco Xiuhtecutli, che vivono nei pressi della Sierra Encantada, precisamente nella Valle dei Giganti, una grande valle desertica cosparsa dei resti di colossali statue. Costoro sono guidati dal giovane principe Tulac, il quale sogna di far rinascere l'impero azteco e, a tale scopo, si è alleato con il bandito messicano El Dorado e con un commerciante di Presidio (Texas), Jim Bedford. Quest'ultimo, fingendo di subire dei furti, procura segretamente a Tulac i fucili di cui ha bisogno, ma il principe azteco dispone anche di un'altra, terribile arma: le pietre verdi o pietre della morte, delle piccole sfere di colore verdastro che contengono un veleno in grado di mummificare i corpi all'istante. A fornire a Tulac le pietre verdi è suo padre, un sinistro individuo incappucciato che estrae le micidiali sfere dalle viscere di un vulcano (vedi SIGNORE DELL'ABISSO). Indagando, per conto dell'esercito americano, sui misteriosi furti di fucili, i Nostri giungono a Presidio e non tardano a intuire che ad organizzare tutto è appunto Bedford, con la complicità del suo socio in affari Sam Tower.
Tex n. 101, marzo 1969. Disegno di Galep |
Xiuhtecutli,
il dio azteco del fuoco
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L'indiano
Pablito uccide Sam Tower per impedirgli di parlare - TEX 101, p. 30
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Pochi
secondi dopo la morte, Tower si trasforma in una mummia - TEX 101, p.
35
|
Messo alle strette da TEX, Tower si convince a parlare, ma, prima che possa farlo, viene ucciso - e trasformato in una mummia rinsecchita - da un altro complice, l'indiano yaqui Pablito, il quale, mediante una piccola cerbottana, colpisce il commerciante con un dardo che è fatto dello stesso materiale che costituisce le pietre verdi. Bedford – che si rifiuta di confessare - viene invece rinchiuso in prigione dallo sceriffo, ma, quella sera stessa, Pablito – che TEX non era riuscito a catturare – gli riserva la stessa, terribile sorte toccata a Tower. Stavolta, però, l'indiano non fa in tempo a dileguarsi e, inseguito e ferito da TEX, muore il giorno dopo in pieno deserto, accennando a un misterioso Signore delle pietre e pronunciando altre parole che, al momento, ai due pards risultano oscure: Quando verrà l'ora… di Tulac… il sole splenderà… sui Figli del Sole… Tulac!... Tulac!...Aspettami….. La Valle… dei Giganti… La Valle… . Fatto rapporto al maggiore Christian di Fort Davis, i Nostri – che, durante l'inseguimento, hanno recuperato l'inquietante idoletto di ossidiana che Pablito teneva al collo (del tutto simile al frammento scoperto in precedenza sul luogo dove sono avvenuti i fantomatici furti di fucili) - si recano dall'amico El Morisco, che una settimana prima ha scritto loro una lettera pregandoli di fargli visita. Com'era successo ne Il tesoro del tempio, anche questa volta, i due rangers vengono messi in guardia dal traghettatore del guado di Pilares (che però non è lo stesso di prima), il quale dice loro: Se cercate El Morisco, rinunciate a farlo, señores!... Quello non è un "hombre" come tutti gli altri… è un brujo!. TEX risponde: Storie! Ci siamo già incontrati tempo fa con quell'uomo e come vedi, siamo ancora qui vivi e vegeti.
Ucciso anch'egli da Pablito, Jim
Bedford fa la stessa, terribile fine di Tower - TEX 101, p. 45
|
Colpito
da Tex, Pablito perde, senza accorgersene, l'idoletto di ossidiana -
TEX 101, p. 50
|
Prima
di morire, Pablito pronuncia parole che i due pards non riescono al
momento a comprendere - TEX 101, p. 102
|
Il
traghettatore del guado di Pilares è convinto che El Morisco sia uno
stregone e mette in guardia Tex e Carson - TEX 101, p. 106
|
Ma il traghettatore insiste: Non fidatevi lo stesso, señor. Quel che non è successo ieri può capitare adesso. Ovviamente, i due pards non danno ascolto alle sue parole e, giunti da El Morisco, oltre a notare delle minacciose scritte sulla facciata della sua abitazione (Brujo Morisco vete e Muerte al brujo!: rispettivamente, Morisco vattene e Morte allo stregone!) scoprono che – per una curiosa coincidenza - il motivo per cui l'occultista egiziano ha chiesto il loro aiuto riguarda proprio le pietre verdi. Infatti, anche El Morisco, come racconta egli stesso a TEX ed a CARSON, ha posseduto un idoletto identico a quello trovato dai suoi ospiti. A portargli il suddetto feticcio – raffigurante il già citato Xiuhtecutli - era stato un pastore della zona che, spintosi in uno dei canyon della Sierra Encantada, aveva scoperto il cadavere di un indio, vicino al quale c'era una cerbottana, e il corpo mummificato di un uomo che stringeva in una mano una pistola. I due si erano evidentemente uccisi a vicenda. Prima di fuggire terrorizzato, il pastore aveva preso il medaglione che era accanto all'indio e l'aveva appunto consegnato a El Morisco, il quale, esaminando accuratamente il piccolo totem nel suo laboratorio, aveva scoperto che esso conteneva, nel fondo dell'incavo della bocca, le letali pietre verdi. A questo punto, l'occultista fa una pausa e mostra ai due pards che anche il loro idoletto contiene al proprio interno le suddette pietruzze, le quali, al buio, si mutano in sorgenti di vivissima luce verde… una luce che sembra palpitare di misteriosa vita. Incuriosito dallo strano fenomeno, TEX chiede a El Morisco se le pietre siano composte di fosforo, ma l'egiziano, che aveva previsto una domanda del genere, risponde di no e riprende il suo racconto, dicendo ai Nostri che, dopo aver analizzato a lungo e con mille precauzioni una delle misteriose pietruzze, era giunto alla conclusione che essa fosse il prodotto di una eruzione areale, ossia l'affioramento di magma spinto alla superficie da forze endogene.
Giunti
alla casa di El Morisco, i due rangers notano le minacciose scritte
che gli abitanti di Pilares hanno tracciato sui muri - TEX 101, p.
107
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La
visita di Tex e Carson risulta poco gradita ad Eusebio - TEX 101, p.
108
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Tex
mostra a El Morisco l'inquietante idoletto - TEX 101, p. 112
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Tex n. 102, aprile 1969. Disegno di Galep |
Inoltre, si era accorto che la pietra emanava un acuto odore di mandorle amare, odore che rivelava la presenza di cianuro in notevole quantità. CARSON interviene: Un veleno, se ben ricordo., e l'occultista risponde: Uno dei più micidiali!... Per farla breve, decisi di raddoppiare le cautele. E di spezzare le pietre in più parti per procedere poi a diversi esperimenti. Ridottala in diversi frammenti, ne lasciai poi cadere il più piccolo nel mangime destinato alle galline che tenevo in un recinto nel cortile e fu Eusebio stesso che lo gettò agli ignari animali! Non dovemmo aspettare molto!... A distanza di pochi minuti una delle galline si rizzò di colpo fra le altre… e, senza emettere il minimo suono, ricadde quasi subito sul fianco, rigida e nera come se qualcosa l'avesse tramutata in lava pietrificata. […] Quella notte stessa, Eusebio e io fummo destati da strani rumori… scendemmo con ogni precauzione, ma prima ancora di arrivare nel vestibolo, udimmo un fracasso di vetri infranti… …seguito dall'eco di passi in corsa e infine dallo sbattere della porta principale. Ci precipitammo in quella direzione e, usciti all'aperto, ebbimo appena il tempo di scorgere una figura avvolta in un grande mantello che si allontanava correndo. L'idea di inseguire l'intruso era da scartare in tutto, e la nostra attenzione fu subito rivolta alla forma scura stesa bocconi a pochi passi dalla porta. Era il corpo pietrificato del pastore che mi aveva portato, il giorno prima, il misterioso idoletto di ossidiana! Restammo per un po' senza parola tutti e due. Era uno spettacolo orribile vedere un essere umano ridotto in quelle condizioni, anche se Eusebio e io comprendevamo facilmente le cause di una simile fine. […] Passato il comprensibile sbigottimento iniziale, rientrai con Eusebio per accertare cosa avesse combinato l'intruso, e scoprii così che il totem era scomparso insieme ai frammenti che vi avevo rimesso dentro.
Dopo
aver scoperto, in un canyon, un cadavere mummificato, il pastore
messicano informa subito El Morisco - TEX 102, p. 8
|
El
Morisco esamina il totem di ossidiana consegnatogli dal pastore - TEX
102, p. 10
|
El
Morisco mostra ai pards le micidiali pietre
verdi
contenute nell'idoletto - TEX 102, p. 11
|
Le
pietre
della morte
brillano al buio - TEX 102, p. 13
|
[…] Ma il danno maggiore […] me lo arrecò lasciandomi davanti a casa il corpo pietrificato del povero pastore. Per me era evidente come fossero andate le cose. Il pastore doveva essere stato seguito da un compagno dell'indio morto in quel canyon… …e dopo essere stato costretto a rivelare a chi l'aveva consegnato l'idoletto, era stato spietatamente eliminato… ma la gente del villaggio mi avrebbe creduto se avessi raccontato loro una tale storia? TEX commenta: Ora capisco il motivo delle scritte sul muro di casa vostra!, ed El Morisco racconta loro che gli abitanti di Pilares avevano cercato persino di linciare Eusebio, tutti convinti che fossi io il responsabile di quella orribile morte… … e sono certo che li trattenne dal dar fuoco alla mia casa per bruciarmi dentro vivo fu il terrore che io potessi, con qualche mio terribile sortilegio, procurare a tutti loro la stessa fine del pastore. Lo studioso egiziano dice però a TEX di avergli scritto la lettera non perché vuole che egli protegga la sua vita e la sua casa, ma per risolvere l'enigma delle letali pietruzze: Io voglio la stessa cosa che in fondo volete anche voi e il vostro pard… voglio scoprire da dove provengono le pietre verdi… chi le controlla… e perché si trovano in quei totem di ossidiana raffiguranti Xiuhtecutli, il dio del fuoco… …così come voi intendete scoprire il perché del traffico d'armi diretto all'interno di questa regione, e chi è il misterioso Tulac che sembra essere a capo di questa allucinante vicenda. Non è così, Willer?. Il ranger risponde affermativamente, sebbene CARSON non sia molto d'accordo, poiché ritiene che sull'intera faccenda essi sappiano ancora troppo poco. TEX, tuttavia, ha intuito che tra i presenti c'è in realtà qualcuno che su Tulac ne sa molto di più, e questo qualcuno è Eusebio.
Le
spiegazioni scientifiche di El Morisco sono arabo
per Tex e Carson - TEX 102, p. 15
|
L'impressionante
esito dell'esperimento condotto da El Morisco - TEX 102, p. 16
|
La
raccapricciante fine del pastore messicano - TEX 102, p. 18
|
Tex
intuisce che Eusebio conosce molte cose sugli Aztechi della Sierra
Encantada - TEX 102, p. 23
|
Il motivo che ha indotto il Nostro a pensare ciò è, come dice egli stesso, il seguente: Perché il misterioso individuo venuto qui seguendo le tracce del pastore per riprendere l'idoletto di ossidiana si è limitato a uccidere solo il pastore lasciando in vita voi e il vostro aiutante?. A questo punto, El Morisco, ben consapevole dell'attaccamento che Eusebio prova verso la sua razza, chiede al suo maggiordomo: Perché hai taciuto anche con me, pur sapendo che io non avrei mai causato del male alla tua gente?. Eusebio risponde: Le mie labbra erano sigillate dal vincolo del sangue, padrone! […] Prima dell'arrivo del pastore che portò qui l'idolo di ossidiana, io sapevo poco o niente dell'esistenza di Tulac e della sua gente. […] Dell'esistenza di altri Aztechi in una regione desertica a sud della Sierra Encantada avevo saputo da uno dei sacerdoti del tempio di Esmeralda, ma la cosa mi aveva scarsamente interessato. Mi era stato detto che questi Aztechi, a differenza di quelli della valle che onoravano in modo particolare il dio Quetzalcoatl, veneravano Xiuhtecutli, il dio del fuoco… …e fu appunto la vista dell'idolo simboleggiante quel dio che mi fece ricordare che la mia razza non si era del tutto spenta con il massacro della gente della valle. Dopo che quel pastore se ne fu andato, ebbi per un attimo la tentazione di raccontare quel che sapevo, ma decisi poi di tacere… …e quando vidi il terribile risultato dell'esperimento fatto con quel frammento di pietra verde, mi rafforzai nel mio proposito, pur senza prevedere ciò che sarebbe successo la stessa notte. Eusebio racconta quindi che il sicario di Tulac, subito dopo aver ucciso il pastore messicano, aveva forzato la serratura ed era entrato in silenzio nella casa di El Morisco, con l'intenzione di uccidere anche quest'ultimo.
El
Morisco chiede al suo maggiordomo perché non gli ha detto ciò che
sapeva su Tulac - TEX 102, p. 26
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Eusebio minaccia con un coltello
l'azteco che ha ucciso il pastore - TEX 102, p. 29
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Eusebio
fa un patto con il sicario di Tulac - TEX 102, p. 30
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Eusebio
rimpiange i tempi in cui la sua gente dominava il Messico - TEX 102,
p. 32
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Egli, però, era riuscito a sorprenderlo e, puntandogli un coltello alla schiena, lo aveva costretto a fare un patto con lui, promettendogli che avrebbe tenuto la bocca chiusa su Tulac. E fu in tal modo che, restituendo anche l'idolo di ossidiana, ottenni che la tua vita fosse risparmiata., dice Eusebio all'occultista, il quale, malgrado i numerosi pericoli che TEX e CARSON si apprestano ad affrontare nella Sierra Encantada, vorrebbe addirittura unirsi a loro. No, padrone! Se il señor Willer e il suo amico hanno una probabilità su cento di tornare vivi, tu non ne avresti nessuna!, lo avverte Eusebio, e anche TEX è dello stesso avviso. Potreste invece esserci utile in un altro modo. - dice il ranger a El Morisco – Spedendo un mio messaggio alla riserva Navajo, dove si trovano in questo momento mio figlio e un altro dei miei pards. L'egiziano risponde E' cosa che farò con piacere, Willer. Potete contarci., e poi chiede a TEX di lasciargli l'idoletto per ulteriori analisi. Il Nostro acconsente e, un'ora dopo, si congeda dall'occultista e si dirige con CARSON verso la Sierra Encantada. Né i due pards né lo stesso El Morisco immaginano però che Eusebio non ha alcuna intenzione di spedire il messaggio destinato a KIT WILLER ed a TIGER. Forse il mio gesto non cambierà il destino della gente di Tulac, ma in ogni caso non si potrà mai dire che io abbia aiutato due gringos a spargere sangue azteco! Del resto, è stato il mio padrone a promettere che questa lettera sarebbe stata spedita… non io! – pensa Eusebio, bruciando il messaggio – Che questo fuoco ti sia gradito, Xiuhtecutli! In esso brucia una grave minaccia per i tuoi fedeli!. Come previsto dal maggiordomo stesso, tale gesto cambia il destino di Tulac: sarà infatti un dispaccio del maggiore Christian a far accorrere KIT e TIGER (assieme a una decina di guerrieri Navajos) in aiuto di TEX e CARSON.
Dopo
aver lasciato il totem a El Morisco, i due pards ripartono in
direzione della Sierra Encantada - TEX 102, p. 35
|
Fedele
al vincolo del sangue, Eusebio brucia il messaggio destinato a Kit
Willer ed a Tiger - TEX 102, p. 38
|
Il
principe Tulac con i suoi alleati El Dorado e Marcos - TEX 102, p. 52
|
Tex n. 103, maggio 1969. Disegno di Galep |
Affiancati anche da un'intera colonna di rurales (la speciale forza di polizia messicana incaricata di vigilare su indiani e banditi), i quattro pards e i suddetti Navajos riusciranno, alla fine, a sconfiggere Tulac e i suoi alleati desperados. Il primo, pur di non cadere vivo nelle mani dei suoi nemici, si darà la morte - assieme a nobili della sua corte – proprio con le pietre verdi; mentre i secondi moriranno negli scontri a fuoco con TEX e compagni.
Il Morisco di
quest'avvincente storia – che ha ispirato il purtroppo mediocre
film Tex e il signore degli
abissi (Duccio Tessari, 1985), in cui l'occultista egiziano è
interpretato dall'attore tedesco Peter Berling - è diventato
ormai un fidato amico di TEX e CARSON, ai quali, però,
si rivolge ancora con il voi (e i due pards fanno altrettanto
con lui). L'importanza assunta
dall'occultista egiziano nella saga texiana
è ben testimoniata dal titolo del primo dei tre albi che compongono
la storia: il n. 101, intitolato proprio El Morisco. La
sua suggestiva copertina – notare l'espressione sbigottita e al
contempo affascinata di TEX mentre assiste all'esperimento del
brujo - è ispirata, come si legge a pp. 44-45 del volume I
cinquant'anni di Tex. Omaggio ad Aurelio Galleppini. L'evoluzione di
un mito (catalogo delle tre omonime mostre tenutesi a Trento ed a
Torino nel 1998), a una vignetta del Principe Valiant, precisamente
la tavola domenicale del 16 aprile 1938, disegnata dal grande Hal
Foster. Al posto di Merlino e del falco, Galep ha inserito El
Morisco e un gufo, ma, come possiamo vedere, l'impianto
compositivo è identico; così come identici sono pure l'atmosfera di
mistero e il sense of wonder. Insomma, il compianto Aurelio
non è stato certo da meno di Foster.
I
quattro pards affrontano, assieme ai guerrieri Navajos, i desperados
di El Dorado e gli Aztechi - TEX 103, p. 82
|
I
rurales cannoneggiano il castello di Tulac - TEX 103, p. 100
|
I
pards e il tenente Benavides scoprono i cadaveri mummificati di Tulac
e dei nobili aztechi - TEX 103, p. 103
|
La
distruzione della Valle
dei Giganti
-
TEX 103, p. 104
|
Tornando a El Morisco,
si fa senz'altro ricordare l'esperimento da egli compiuto con la
collaborazione di Eusebio, di cui fa le spese una povera
gallina, che si tramuta in lava pietrificata dopo aver
ingerito un frammento delle micidiali sfere verdastre. A proposito di
queste ultime, non sappiamo se l'egiziano abbia poi scoperto il
misterioso elemento che a contatto con il sangue di un essere vivente
ne provoca l'immediata pietrificazione. Pietrificazione che lui
stesso ha rischiato di subire, se non fosse stato per il suo
maggiordomo, che stringe – come abbiamo visto - un patto con il
sicario di Tulac. Come era accaduto ne Il tesoro del
tempio, anche stavolta Eusebio si divide tra la
fedeltà all'amato padrone e quella alla propria razza. Pur essendo
consapevole che i tempi della gloria non potranno mai tornare
e che sperare di poter cacciare dal Messico i discendenti degli
antichi conquistadores è pura follia, Eusebio non solo
tiene la bocca chiusa riguardo a Tulac, ma arriva addirittura
a disobbedire a El Morisco, bruciando la lettera che questi
gli ha ordinato di spedire. Tale gesto dimostra quanto sia forte il
vincolo del sangue che lo lega al popolo azteco, e anche
quanto poco simpatici gli siano i gringos, nel caso specifico
TEX e CARSON, la cui stessa venuta è accolta
negativamente dal tetro maggiordomo. Questa volta El Morisco ha
commesso un errore facendo venire qui quei! – pensa Eusebio
al momento del loro arrivo – Un errore che forse farà scorrere
molto sangue fra la mia gente! Quei due gringos hanno un sinistro
potere. Quello di richiamare intorno a loro le fredde ombre della
morte. Il messicano, che imputa ingiustamente ai Nostri la
tragica fine di Esmeralda e della sua gente, si riconferma il
solito menagramo, giacché è convinto che i due pards difficilmente
torneranno vivi dalla Valle dei Giganti. Previsione
fortunatamente sbagliata: d'altra parte, con un tizzone d'inferno
come TEX non c'è dio azteco che tenga.
Locandina
del film Tex
e il signore degli abissi (Duccio
Tessari, 1985)
|
Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link alle altre parti di The Dark Side of Tex sul Navigatore!
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