a cura di Elio Marracci
Dopo
l'intervista a Moreno Burattini, scambiamo ora due chiacchiere
con Davide Perconti, disegnatore che, in coppia con lo sceneggiatore
pistoiese, ha realizzato Fra le labbra, graphic novel per
adulti che narra la vera storia di Matteo Realdo Colombo, lo studioso di anatomia che per primo, nel XVI secolo, ha descritto la fisiologia del clitoride rivoluzionando la percezione delle origini del piacere al femminile. Pubblicata da Ingoal Comics e finanziata tramite
crowdfunding, su Kickstarter si possono trovare tutte le informazioni “tecniche” sui metodi di
pagamento e un succoso video promozionale. Le immagini fumettistiche e le foto con i colleghi ci sono state tutte gentilmente fornite dallo stesso Perconti. (e.m.)
Fumetti, crowdfunding e Fra le labbra, seconda parte: Davide Perconti
Nato
a Dolo, provincia di Venezia, il 26 marzo 1968, Davide Perconti si
diploma al liceo artistico statale di Venezia nel 1986. Dopo
il servizio militare, inizia a lavorare come grafico pubblicitario
presso alcune agenzie e partecipa a diverse mostre di pittura
nazionali. Dal
1992 entra al "Messaggero dei Ragazzi" di Padova, dove cura la rubrica
dei giochi. Nel
1995, grazie all’incontro con il disegnatore Andrea Artusi, avvia
la sua collaborazione con la Sergio Bonelli Editore. Esordisce
sulle pagine di "Agenzia Alfa" n.1, ripassando a china le tavole di un
episodio, e, dopo numerose prove, nel 1997,diventa un componente
fisso dello staff di "Legs Weaver". Nello
stesso periodo, sul "Messaggero dei Ragazzi", pubblica, insieme con
Artusi, “Joy - Il rapper mascherato” e, dal 2002 al 2012, in
coppia con Giorgio Pezzin, sedici episodi della miniserie “Il mondo
di Meg”. Con
Artusi e Mirco Zilio crea una serie di fumetti per internet “I
segreti di Lory”, di cui realizza l'episodio pilota. Attualmente
presta matita e pennello alle testate bonelliane "Agenzia Alfa" e "Nathan Never".
Il mondo di Meg |
DIME WEB - Ciao,
ti chiedo di iniziare l'intervista parlandoci un po' di te. In
due parole chi è Davide Perconti?
DAVIDE PERCONTI - È
un disegnatore di fumetti, illustratore e a volte, quando capita una
commissione, anche pittore.
DW - Quando
è nata in te la passione per il disegno?
DP - Fin
dalla tenera età di 7 o 8 anni, quando alle scuole elementari ho
cominciato a divertirmi a disegnare con i pastelli a cera, i
pennarelli, le matite colorate e a copiare le copertine di Topolino &
C.
Perconti con Artusi nel 1996 |
DW - Quali
sono gli artisti che ti influenzano?
DP - L’elenco
potrebbe essere molto lungo, però ne scelgo tre fra tutti, sperando
di non fare un torto a nessuno: Giorgio Cavazzano, Magnus e Leone
Frollo. Tre
grandissimi Maestri che mi hanno fatto scoprire il fumetto in tutte
le sue sfaccettature fin da ragazzino, con le storie della Disney per
quanto riguarda il primo, Alan Ford e Biancaneve per quanto concerne
gli altri due.
DW - Quali
sono le tappe che ti hanno portato a lavorare alla Sergio Bonelli
Editore?
DP - Considero
fondamentale la prima tappa in cui l’amico d’infanzia Andrea
Artusi, disegnatore e sceneggiatore per Sergio Bonelli Editore, un
bel giorno del 1994, mi chiese di aiutarlo a terminare un episodio di
Nathan Never, consentendomi così di approcciarmi con il mondo della
fantascienza a fumetti, ripassando a china alcune sue tavole. Successivamente,
dopo aver inchiostrato un’altra sua storia per un episodio di
Agenzia Alfa e dopo aver fatto numerose prove per alcune testate
bonelliane tra cui Nick Raider, Martin Mystère, Zona X e Legs
Weaver, sono entrato a far parte dello staff di quest’ultima grazie
ad Antonio Serra, che all’epoca mi offrì questa importante
opportunità.
Perconti con Serra nel 2009 |
DW - Come
hai conosciuto invece Giorgio Cavazzano e Giorgio Pezzin?
DP - Ho
conosciuto Giorgio Cavazzano in occasione di una sua mostra personale
nel lontano 1991 a Mira (Ve), se non ricordo male, e da allora,
quando si presenta l’occasione, vado sempre a trovarlo per
mostrargli qualche mio lavoro e scambiare due chiacchiere. Giorgio
Pezzin, invece, mi fu presentato da Cavazzano stesso agli inizi degli
anni duemila, quando stavo cercando uno sceneggiatore per proporre al
Messaggero dei Ragazzi una serie di storie a fumetti per adolescenti,
che in seguito sarebbe diventata “Il mondo di Meg”.
Perconti con Cavazzano nel 1995 |
DW - Nel
corso della tua carriera hai realizzato opere sia comiche che
realistiche. Quale
tra i due modi di disegnare è più nelle tue corde?
DP - Sicuramente
lo stile realistico è quello che maggiormente mi soddisfa quando mi
cimento con le storie di questo genere. Per quanto invece riguarda il
genere umoristico, nonostante abbia avuto qualche sporadica
collaborazione nel corso degli anni, trovo ancora qualche difficoltà
nell’approccio iniziale.
DW - Sei
un disegnatore metodico che lavora a orari stabiliti, oppure sei uno
di quelli che si alza di notte a disegnare perché ti è venuta
l’ispirazione?
DP - Normalmente
lavoro di giorno. Raramente proseguo anche la notte, tranne in casi
del tutto eccezionali per consegne particolarmente urgenti.
DW - Come
si svolge la tua giornata tipo?
DP - Inizio
a lavorare dalle 8:30/9:00 fino all’ora di pranzo e, dopo la
consueta pausa, riprendo fino alle 19:30/20:00. In
mezzo a questa giornata tipo però ci sono sempre cento altre cose da
fare, la maggior parte extra-lavorative, che inevitabilmente portano
via un po’ di tempo.
DW - Sei
l'autore delle tavole di una storia erotica, intitolata Fra le
labbra, scritta da Moreno Burattini. Come
sei entrato in contatto con lo sceneggiatore e curatore di Zagor,
come ti sei trovato a lavorare con lui e quali sono stati i passi che
hanno portato al prodotto finito?
DP - Ho
conosciuto Moreno Burattini in redazione verso la fine del 2015,
quando ho consegnato le ultime tavole di un episodio di Nathan Never
ad Antonio Serra. Visto
che entrambi lavorano nello stesso ufficio, in quell’occasione,
dopo una breve chiacchierata, lui mi propose di disegnare alcune
tavole di una storia erotica ambientata nel 1500 basata su un
personaggio realmente esistito, Matteo Realdo Colombo, per proporla
in seguito ad alcuni editori francesi del settore. Successivamente,
dovendo anche colorare un paio di tavole per la presentazione del
progetto stesso, ho chiesto a Filippo Rizzu, un bravissimo
professionita che vive in Sardegna e collabora da molti anni per
Glenat e Soleil, di occuparsi della colorazione in digitale che
considero una fase delicatissima per il risultato finale.
Matteo Realdo Colombo, in un antico ritratto |
DW - Come
mai, dopo una carriera prevalentemente all'insegna del fumetto
seriale, hai deciso di confrontarti con un'opera d'autore, nello
specifico di genere erotico? Quali
differenze e quali analogie hai trovato in questi due diversi modi di
fare fumetto?
DP - La
mia decisione di provare almeno a confrontarmi con un’opera
d’autore è sempre stata un sogno nel cassetto, che spero prima o
poi di riuscire a vedere concretizzato. Considero comunque il lavoro
di un disegnatore di fumetti seriale molto simile a quello di un
autore per volumi cosiddetti da libreria, in quanto l’impegno e la
passione per realizzare entrambi sono sempre ai massimi livelli e
quindi trovo del tutto inutile il paragone. Il fumetto erotico mi ha
sempre incuriosito fin dalle letture giovanili, come Biancaneve di
Leone Frollo, così non appena si presenta un’occasione per
disegnare qualche “donnina” sexy, non mi tiro mai indietro! In
questo caso poi, la realizzazione di una storia ambientata nel
cinquecento, mi ha interessato particolarmente e spinto a
documentarmi sugli abbigliamenti dell’epoca, senza tralasciare
anche l’aspetto erotico, ovviamente.
DW - Il
volume che parla della vita e degli studi di Matteo Realdo Colombo,
l'anatomista che, nel Cinquecento, per primo descrisse la fisiologia
del clitoride, è caratterizzato da una ricostruzione storica molto
precisa e accurata. Quali
indicazioni ti ha dato in proposito Burattini e quali fonti hai usato
per la documentazione iconografica del periodo?
DP - Moreno
mi ha inizialmente dato carta bianca per lo studio dei personaggi e
anche qualche dritta in alcuni casi, ma mi ha soprattutto fornito una
ricca cartella con moltissime foto che mi hanno aiutato nella
documentazione per la ricostruzione di ambienti e luoghi, mentre da
parte mia le ricerche si sono indirizzate verso alcune biblioteche e
naturalmente cercando anche nel web.
Fra le labbra: studio per la cortigiana |
DW - La
storia è ambientata in parte a Padova, città nella cui provincia
vivi e lavori. Come
ti sei trovato a disegnare ambienti a te familiari?
DP - Mi
sono trovato bene, conoscendo Padova e il suo centro storico, ma ho
avuto anche una strana sensazione. Mi è sembrato quasi un viaggio a
ritroso nel tempo, dove tutto quello che in quel periodo storico era
considerato praticamente normale, come ad esempio vedere i carri con
gli asini per le strade o certi mestieri artigianali ormai scomparsi,
al giorno d’oggi sembra tutto, o quasi, “preistoria”.
DW - Quanto
del disegnatore Davide Perconti è presente nella figura di Matteo
Realdo Colombo e viceversa quanto dell'anatomista e scienziato
italiano è presente in Davide Perconti?
DP - Una
domanda davvero curiosa questa! Lo
scienziato Matteo Realdo Colombo ha sicuramente vissuto in un periodo
storico ricco di fascino, nonostante mille difficoltà, quindi mi
sarebbe piaciuto essere il suo assistente, magari proprio per
disegnare al suo fianco durante i suoi studi sull’anatomia
femminile. Nel sottoscritto, invece, credo sia presente la curiosità
e la continua ricerca di tutto ciò che c’è ancora da scoprire
nell’essere umano, con quella relativa soddisfazione per una nuova
scoperta che accomuna gli scienziati.
Originale senza scritte della copertina regular di Fra le labbra |
DW - Qual'è
il tuo personaggio preferito dell'opera?
DP - Un
personaggio preferito non c’è in assoluto, visto che tutti quelli
presenti nell’opera sono in parte comparse o semplici “pedine”
utilizzate per coinvolgere il lettore e intrigarlo sempre più nella
storia. Forse
Monna Angelica è la più carismatica di tutti!
DW - Se
tu dovessi elencare i motivi per cui Fra le labbra è una
storia imperdibile cosa diresti ai lettori?
DP - Un
primo motivo potrebbe essere quello di leggere un buon libro a
fumetti che, al pari di un film, racconta la storia vera di un
personaggio realmente esistito. Un secondo motivo è sicuramente
quello di scoprire il “lato erotico” nascosto di due autori
insospettabili come Burattini e Perconti.
Originale senza scritte della copertina variant di Fra le labbra |
DW - Negli
ultimi anni si è diffuso in Italia, con molto ritardo su Stati Uniti
e nazioni europee come Regno Unito, Francia e Olanda, il
crowdfounding. Questo
termine, derivato dalla fusione delle parole inglesi crowd, folla, e
funding, finanziamento, designa un processo in cui, tramite il Web,
più persone donano somme di denaro, anche di modesta entità, per
finanziare attività più diverse, come campagne elettorali e di
beneficenza, progetti creativi e imprenditoriali. Visto
che anche Fra le labbra è stato realizzato grazie ad una
campagna di questo tipo ti chiedo: cosa pensi di questo fenomeno e
quali sono secondo te i suoi pregi e i suoi difetti?
DP - Penso
sia un fenomeno che nel tempo troverà sempre più consensi e farà
riscoprire l’interesse per molti autori ancora sconosciuti e li
aiuterà a trovare un posto al sole. Forse è ancora prematura una
previsione, ma penso sia positivo il modo di vedere l’editoria in
questi termini. Con l’agenzia Ingoal abbiamo trovato competenze e
professionalità che ci hanno permesso di essere visibili in tutto il
mondo, aiutandoci in ogni aspetto e curando nel dettaglio la campagna
di promozione. La consiglio vivamente a tutti coloro i quali cerchino
una soluzione alternativa ai problemi legati allo sviluppo di un
progetto. Al
contrario, credo che il difetto maggiore sia proprio nella scarsa
conoscenza di questa nuova iniziativa, soprattutto in Italia, dove il
web è quasi sempre visto come una cosa gratuita e quando ci si
ritrova a dover finanziare un progetto del tutto sconosciuto, pur
avendo tutte le garanzie del caso, ogni cosa si complica.
DW - A
cosa stai lavorando in questo periodo?
DP - Sto
lavorando a un breve episodio di Zagor che sarà pubblicato nel 2019
nel volume I racconti di Darkwood. Inoltre ho da poco
pubblicato un portfolio in edizione limitata dal titolo Eros &
Glamour che raccoglie 6 illustrazioni di eroine sexy dedicate a 6
grandi autori dei fumetti erotici italiani, con una dettagliata
presentazione di Gianni Brunoro.
Il portfolio Eros & Glamour |
DW - Quale
consiglio daresti a chi inizia ora e vuole intraprendere la carriera
di illustratore e autore di fumetti?
DP - Non
ho nessun consiglio da dare, purtroppo. Attualmente è veramente
difficile per chiunque riuscire a intraprendere una professione così
insolita come la mia.
Ma
forse mi sbaglierò, chissà!
DW - C'è
una domanda che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?
DP - Ti
sarebbe piaciuto diventare un pittore ricco e conosciuto in tutto il
mondo?
a cura di Elio Marracci
N.B. Trovate i link agli altri colloqui con gli autori su Interviste & News!
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