di Francesco Manetti
Il ritorno di Ade Capone alle sceneggiature di Zagor, tempo fa dopo anni di assenza durante i quali aveva lavorato a suoi progetti non bonelliani (come il celeberrimo Lazarus Ledd), è stato per me motivo di gioia. Ade è sempre stato un grande amico del nostro piccolo gruppo di appassionati, redattori di Collezionare e poi di Dime Press; Moreno Burattini, in particolare, ha avuto inizialmente Ade come collega ai testi dello Spirito con la Scure, per poi ritrovarlo oggi come suo validissimo collaboratore. E alla metà degli anni Novanta, dietro l'apertura della libreria fumettistica pratese Mondi Paralleli (di Ceri, Burattini & Manetti), vi è stato anche lo "zampino" del bravo scrittore zagoriano...
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Ade Capone |
Lo stile di Ade è nolittiano nel senso più positivo del termine: nelle sue storie i classici canoni del personaggio in costume partorito dal genio di Sergio Bonelli buonanima, si rinnovano e prosperano, pur nell'originalità e nella freschezza dello script e dei dialoghi. Quanto detto vale anche per I sabotatori, diciannovesimo Maxi Zagor, datato gennaio 2013. Sostenuto dai disegni dei veterani Gaetano e Gaspare Cassaro, il nostro Capone imbastisce un canovaccio emozionante e denso, sfruttando ogni spunto zagoriano possibile. L'antefatto storico, la caccia al criminale, i cattivi che si ravvedono, il falso buono che getta la maschera, i pavidi che alzano la testa, gli scontri con gli indiani, le ingiustizie sociali, i torti raddrizzati, l'inesorabile modificarsi del paesaggio naturale, lo sprezzo per il pericolo, l'altruismo, l'amicizia, la nobiltà d'animo, l'avventura, la mano omicida, la pistola, il western, la magia, il mistero, il giallo, i rapporti familiari, l'umorismo: nel Maxi Zagor n. 19 sono veramente chiamati a raccolta tutti i topoi di Zagor, con l'emblema dell'Aquila che fa da catalizzatore! Faccio fatica a ricordare, condensata in un'unica storia a medio-grande respiro come questa, una tale efficace sintesi di ognuno dei motivi del personaggio.
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I barconi trainati dai cavalli sullo Erie Canal. |
L'acqua e il sangue (inteso come liquido corporeo e come legame di parentela) sono i protagonisti assoluti dell'episodio, ambientato nella polvere dei duri cantieri dello Erie Canal. Storia nella storia è la narrazione delle disavventure della famiglia Clayton, padre trapper e due figli criminali riluttanti, travolti e divisi dall'abbaglio dei facili guadagni. Il background è attestato. Nel 1817 iniziarono i lavori di un'opera ambiziosa, progettata agli inizi del XIX secolo: avrebbe unito - sfruttando nel tratto finale il fiume Hudson - il lago Erie all'Oceano Atlantico, creando vaste e nuove opportunità di collegamenti terrestri nel continente americano. La costruzione della via idrica terminò con l'inaugurazione ufficiale del 26 ottobre 1825; il corso d'acqua artificiale esiste ancora oggi, seppur modificato e allargato, parte integrante del sistema di canali navigabili dello stato di New York. Nella fantasia del fumetto le vicende umane che ruotano intorno ai lavori (per i quali furono utilizzate anche squadre di galeotti), si fondono con il destino storico dell'eploratore Henry Hudson, nato nel 1570 e scomparso misteriosamente nel 1611, dopo un ammutinamento avvenuto durante le ricerche del Passaggio a Nord-Ovest. Il mito zagoriano, distillato dalla penna di Ade Capone, offre una spiegazione plausibile alla misteriosa sparizione dell'avventuriero, con un finale degno del miglior Clive Cussler, lo scrittore statunitense specializzato in romanzi dedicati ai segreti secolari della marina.
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Il tracciato originale dello Erie Canal. |
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La copertina di Ferri per il Maxi Zagor 19. Gennaio 2013. |
Maxi
Zagor 19
I SABOTATORI
Gennaio 2013
pag.
292, € 6,50
Testi: Ade Capone
Disegni:
Gaetano e Gaspare Cassaro
Copertina: Gallieno Ferri
Introduzione:
Moreno Burattini
Francesco Manetti
Concordo con la tua analisi: nell'albo ci sono tantissimi ingredienti nolittiani che hanno reso Zagor unico. Aggiungo un dettaglio, una piccola chicca da Spinsteeniano: per la canzone che suona e canta l'irlandese sul barcone, Ade si è ispirato alla tradizionale folk song Erie Canal, rivista qualche anno fa da Bruce Springsteen!
RispondiEliminaGrazie, Alessandro, per la nota! Mi era sfuggita, eppure non posso pensare ai miei 20 anni senza The Boss!
EliminaFrancesco Manetti