di Francesco Manetti
NOTA: Tutto il materiale illustrativo riprodotto in questo post è di proprietà della WALT DISNEY PRODUCTIONS e degli altri aventi diritto ed è qui riprodotto ai soli fini di studio, documentazione e identificazione.
NOTA: Tutto il materiale illustrativo riprodotto in questo post è di proprietà della WALT DISNEY PRODUCTIONS e degli altri aventi diritto ed è qui riprodotto ai soli fini di studio, documentazione e identificazione.
Due libri a confronto
Entreremo nei dettagli del Barks non-disneyano fra diversi mesi, terminata la cronologia dei Paperi e dei (rari) Topi. Vogliamo però anticipare un po' i tempi, per parlarvi di due particolari e gustose pubblicazioni che "si chiamano" a distanza di oltre trenta anni.
Nella seconda metà del 1979 le Edition Enfin misero in rotativa il Barks Bear Books - 33 stories from the Forties. Il volume è un brossurato, molto corposo, con copertine in cartoncino giallo e pagine interne ad alta grammatura. E' la prima ristampa in volume (ristampa "ufficiosa", imprimé en Italie) delle 33 storie disegnate da Carl Barks con i personaggi dei cartoni animati della MGM (Barney Bear, Benny Burro e Happy Hound o Droopy), di Walter Lantz (Andy Panda) e della Warner Bros. (Porky Pig e Bugs Bunny). Queste rare avventure coprono un periodo abbastanza breve, dal giugno del 1943 al luglio del 1947 (in parallelo, dunque, al Donald pre-Scrooge), e ne abbiamo già in parte parlato durante la nostra analisi della rivista Funnies (che ne pubblicò due, quella con Andy Panda e quella con Porky Pig e Bugs Bunny). In realtà Barks riprese uno di questi personaggi, il segugio Droopy, in altre tre storie (dal 1952 al 1954), delle quali realizzò soltanto soggetto e sceneggiatura e per questo non furono incluse nel libro della Enfin. Il volume, dal gusto grezzo, spartano e piratescamente trasgressivo, è un piccolo grande gioiello dell'editoria "barksian-fanzinara" che tanto seguito ebbe in Europa a cavallo fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta; è completo ed è davvero una manna per collezionisti e articolisti (basti pensare che Franco Fossati ne fece tesoro per la sua Carl Barks Guide del 1992); ma ha due pecche vistosissime, ovvero la non eccellente (e talvolta cattiva) qualità delle riproduzioni e la scelta del bianco-e-nero, sicuramente dettata dall'esigenza del contenimento dei costi (nonostante questo il volume aveva un prezzo di copertina di 40 dollari... nel 1979!).
La prima versione - non utilizzata - della copertina del volume di Craig Yoe. |
Nel giugno 2011, inizialmente annunciato con il titolo di Barks' Bear Book - Carl Barks of Donald Duck Takes on Barney Bear! (con tanto di cover anticipata sul web), è uscito The Carl Barks Big Book of Barney Bear per la IDW Publishing / Gussoni-Yoe Studio. Volume cartonato lussosissimo, con copertina inedita e introduzione di Jeff "Bone" Smith, curato con competenza professionale da Craig Yoe, basandosi sulla collezione di albi originali di Bud Plant. All'interno il tomo è tutto a colori e ci sono rare foto dell'Uomo dei Paperi, insieme a bozzetti e altre chicche d'epoca, tra cui alcuni dei poster con i personaggi dei cartoon della MGM dei quali Barks diede superbe versioni fumettistiche. Il tutto è arricchito da un'approfondita storia sull'esperienza plantigrada di Barks e da una biografia dell'oregoniano. Il prezzo, infine, è davvero contenuto: 39 dollari e 95 centesimi (basti pensare che i 40 dollari dell'edizione Enfin del '79 corrispondevano, in quanto a potere d'acquisto, intorno ai 150 dollari del 2011). L'effetto complessivo è straordinario, ma... ci sono "solo" i 26 episodi tratti dalla collana Our Gang Comics con protagonisti Barney Bear & Benny Burro in team-up (e non c'è - incredibile - un indice delle storie)! Andy Panda, Porky Pig, Droopy e Benny Burro in solitario sono quindi rimasti a cuccia...
I due libri sono dunque complementari: quello del 1979 è insuperabile per la totalità dei contenuti mentre quello del 2011 brilla per la grafica, il colore e i redazionali.
BARKS BEAR BOOK - 33 STORIES FROM THE FORTIES
II sem. 1979
Editions Enfin (stampato in Italia)
pagg. 278
$ 40,00
Copertina: montaggio con i personaggi principali delle storie interne
2a Copertina: vuota
3a Copertina: credit e copyright
Retrocopertina: minima biografia di Barks (con foto) e introduzione al Barks non-disneyano
Sommario (i titoli sono quasi tutti scelti dai curatori del Bear Book e sono fra parentesi; a parte quella con Porky Pig, queste storie non avevano infatti titolazione, come accadeva per le short disneyane del periodo, ma venivano identificate unicamente con i nomi dei personaggi; in altre cronologie sono state fatte scelte differenti):
1) Andy Panda (The Widow's Doughnuts) - New Funnies n. 76, 1943
2) Porky Pig in Porky of the Mounties - Four Color n. 48, 1944
3) Benny Burro "The Lonesome Burro" (With a Little Help to my Friends) - Our Gang n. 8, 1943
4) Happy Hound Detective (A hard Day's Day Off) - Our Gang n. 9, 1944
5) Benny Burro "The Lonesome Burro" (The Playful Mountain Goat) - Our Gang n. 9, 1944
6) Benny Burro "The Lonesome Burro" (A Bird of Beauty is a Pest Forever) - Our Gang n. 10, 1944
7) Barney Bear & Benny Burro (The Sound of his Horn) - Our Gang n. 11, 1944
8) Happy Hound Detective (Mother is a Wolf Best Friend) - Our Gang n. 12, 1944
9) Barney Bear & Benny Burro (d'ora in poi abbreviati in B&B) (The Merry Moose Hunter) - Our Gang (d'ora in poi abbreviato in OG) n. 12, 1944
10) B&B (Barney Rides Again) - OG n. 13, 1944
11) B&B (The Intrepid Wolf Trappers) - OG n. 14, 1944
12) B&B (How to Be a Matador) - OG n. 15, 1945
13) B&B (Cougar, Cougar Shining Bright) - OG n. 16, 1945
14) B&B (Cool, Clear Water) - OG n. 17, 1945
15) B&B (Serenade for a Senorita) - OG n. 18, 1945
16) B&B (Snap, Goes the Turtle) - OG n. 19, 1945
17) B&B (The Doctor and his Patient) - OG n. 20, 1945
18) B&B (To Ski or not to Ski) - OG n. 21, 1946
19) B&B (Cousin Kodiak) - OG n. 22, 1946
20) B&B (The Sounds of Silence) - OG n. 23, 1946
21) B&B (Mother Nature's Children) - OG n. 24, 1946
22) B&B (The Master of Archery) - OG n. 25, 1946
23) B&B (The Compleat Anglers) - OG n. 26, 1946
24) B&B (The Dauntless Dogcatchers) - OG n. 27, 1946
25) B&B (Modern Art, and all That) - OG n. 28, 1946
26) B&B (Somewhere under the Rainbow) - OG n. 29, 1946
27) B&B (A Hole in None) - OG n. 30, 1947
28) B&B (Ol' McElk He Had a Farm) - OG n. 31, 1947
29) B&B (Klipto Kleppo Strikes Again) - OG n. 32, 1947
30) B&B (Uncle Grizzly) - OG n. 33, 1947
31) B&B (Home, Sweet Home n More) - OG n. 34, 1947
32) B&B (Riches, Riches in the Wall) - OG n. 36, 1947
33) B&B (The Thieving Magpie) - OG n. 37, 1947
Nota: i titoli sono davvero curiosi, autentici calembour a-la-Barks! Vi troviamo infatti gustosi riferimenti a Shakespeare (n. 18), a Simon & Garfunkel (n. 20), al Mago di Oz cinematografico (n. 26), alla canzone Nella vecchia fattoria (n. 28), etc.
12) B&B (How to Be a Matador) - OG n. 15, 1945
13) B&B (Cougar, Cougar Shining Bright) - OG n. 16, 1945
14) B&B (Cool, Clear Water) - OG n. 17, 1945
15) B&B (Serenade for a Senorita) - OG n. 18, 1945
16) B&B (Snap, Goes the Turtle) - OG n. 19, 1945
17) B&B (The Doctor and his Patient) - OG n. 20, 1945
18) B&B (To Ski or not to Ski) - OG n. 21, 1946
19) B&B (Cousin Kodiak) - OG n. 22, 1946
20) B&B (The Sounds of Silence) - OG n. 23, 1946
21) B&B (Mother Nature's Children) - OG n. 24, 1946
22) B&B (The Master of Archery) - OG n. 25, 1946
23) B&B (The Compleat Anglers) - OG n. 26, 1946
24) B&B (The Dauntless Dogcatchers) - OG n. 27, 1946
25) B&B (Modern Art, and all That) - OG n. 28, 1946
26) B&B (Somewhere under the Rainbow) - OG n. 29, 1946
27) B&B (A Hole in None) - OG n. 30, 1947
28) B&B (Ol' McElk He Had a Farm) - OG n. 31, 1947
29) B&B (Klipto Kleppo Strikes Again) - OG n. 32, 1947
30) B&B (Uncle Grizzly) - OG n. 33, 1947
31) B&B (Home, Sweet Home n More) - OG n. 34, 1947
32) B&B (Riches, Riches in the Wall) - OG n. 36, 1947
33) B&B (The Thieving Magpie) - OG n. 37, 1947
La quarta di copertina del Barks Bear Book con i redazionali e con l'incredibile prezzo: 40 verdoni nel 1979! |
Nota: i titoli sono davvero curiosi, autentici calembour a-la-Barks! Vi troviamo infatti gustosi riferimenti a Shakespeare (n. 18), a Simon & Garfunkel (n. 20), al Mago di Oz cinematografico (n. 26), alla canzone Nella vecchia fattoria (n. 28), etc.
THE CARL BARKS BIG BOOK OF BARNEY BEAR
Giugno 2011
IDW Publishing & Gussoni/Yoe Studio
pagg. 228
$ 39,95
Copertina: Jeff Smith
Introduzione: Jeff Smith
Rubriche e progetto: Craig Yoe
Produzione: Clizia Gussoni
Fonte delle riproduzioni: Bud Plant
Sommario: (vedi sopra - storie n. 7 e dalla n. 9 alla n. 33)
Le storie in ordine cronologico. III parte: luglio - settembre 1943
Ho deciso, per la cronologia ragionata delle storie a fumetti realizzate da Barks (anche per i soli testi o per i soli disegni), di seguire la scelta fossatiana della numerazione progressiva.
Ogni storia è preceduta dai seguenti dati:
a) Titolo originale (quando esiste; molte delle storie brevi hanno solo il nome del protagonista; se non esiste è indicato fra parentesi il titolo - o i titoli - con il quale è ora conosciuto nelle più note cronologie)
b) Titolo italiano (e numero di strisce per tavola - in media due vignette per striscia)
c) Prima edizione americana
d) Prima edizione italiana
e) Numero di tavole
f) Data di consegna (se fra parentesi significa che è incompleta o presunta)
g) Personaggi principali in ordine alfabetico (nome originale e italiano; se sono identici c'è solo quello!)
h) Luoghi principali in ordine alfabetico
i) Mappa di Paperopoli in ordine alfabetico (se la storia - tutta o in parte - è ambientata a Duckburg)
j) Mestieri di Paperino in ordine alfabetico (quando c'è Paperino - e se svolge qualche mestiere!)
k) Ipse Dixit (battuta e/o sketch buffi e/o significativi) con numero della tavola e della vignetta dove appare
Potete notare che le categorie di dati che vanno da a) a f) sono consuete nelle cronologie barksiane; la categoria g) si trova raramente; le ultime quattro categorie non sono invece mai - o quasi mai state usate (intendendo: nei volumi e nei siti più noti).
Ai dati seguono:
1) Cover dell'albo originale
2) Riassunto e commento (con eventuali curiosità e trivia)
3) Vignetta significativa
1943
6. Donald Duck (Good Deeds and Fire Sticks)
Paperino si comporta bene (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories n. 34 - luglio 1943
Albi Tascabili di Topolino n. 60 (agosto 1949)
10 tavole
(febbraio 1943)
Personaggi principali:
Donald Duck (Paperino), garzone della ACME Baking, Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), Mr. Jones (Signor Jones), pilota, Sua Maestà della tribù dei Paperi Neri
Luoghi principali:
Duckburg (Paperopoli), Africa nera
Mappa di Paperopoli:
Sommario: (vedi sopra - storie n. 7 e dalla n. 9 alla n. 33)
Le storie in ordine cronologico. III parte: luglio - settembre 1943
Ho deciso, per la cronologia ragionata delle storie a fumetti realizzate da Barks (anche per i soli testi o per i soli disegni), di seguire la scelta fossatiana della numerazione progressiva.
Ogni storia è preceduta dai seguenti dati:
a) Titolo originale (quando esiste; molte delle storie brevi hanno solo il nome del protagonista; se non esiste è indicato fra parentesi il titolo - o i titoli - con il quale è ora conosciuto nelle più note cronologie)
b) Titolo italiano (e numero di strisce per tavola - in media due vignette per striscia)
c) Prima edizione americana
d) Prima edizione italiana
e) Numero di tavole
f) Data di consegna (se fra parentesi significa che è incompleta o presunta)
g) Personaggi principali in ordine alfabetico (nome originale e italiano; se sono identici c'è solo quello!)
h) Luoghi principali in ordine alfabetico
i) Mappa di Paperopoli in ordine alfabetico (se la storia - tutta o in parte - è ambientata a Duckburg)
j) Mestieri di Paperino in ordine alfabetico (quando c'è Paperino - e se svolge qualche mestiere!)
k) Ipse Dixit (battuta e/o sketch buffi e/o significativi) con numero della tavola e della vignetta dove appare
Potete notare che le categorie di dati che vanno da a) a f) sono consuete nelle cronologie barksiane; la categoria g) si trova raramente; le ultime quattro categorie non sono invece mai - o quasi mai state usate (intendendo: nei volumi e nei siti più noti).
Ai dati seguono:
1) Cover dell'albo originale
2) Riassunto e commento (con eventuali curiosità e trivia)
3) Vignetta significativa
1943
6. Donald Duck (Good Deeds and Fire Sticks)
Paperino si comporta bene (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories n. 34 - luglio 1943
Albi Tascabili di Topolino n. 60 (agosto 1949)
10 tavole
(febbraio 1943)
Personaggi principali:
Donald Duck (Paperino), garzone della ACME Baking, Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), Mr. Jones (Signor Jones), pilota, Sua Maestà della tribù dei Paperi Neri
Luoghi principali:
Duckburg (Paperopoli), Africa nera
Mappa di Paperopoli:
campagna in periferia; casa di Paperino; parco pubblico cittadino
Mestieri di Paperino:
Buon Samaritano
Ipse Dixit: Sig. Jones (dopo che Paperino gli ha riempito a spregio il giardino di rifiuti): Miserabile anatroccolo coi piedi a ragnatela e il naso a paletta, rettile velenoso! Peste! Serpente! S-scorpione! Perché non sparisci per sempre? (tav. 1; vign. 4).
Carl Barks, dopo il periodo di rodaggio, introduce in questa short del 1943 il suo primo personaggio, la prima di una lunga lista di creature originali, quel litigioso e irascibile Neighbor Jones che verrà successivamente riutilizzato, seppur con caratteristiche somatiche diverse. Il signor Jones è l'archetipo del vicino rissoso, di quello che ti crea sempre problemi, che fa fracasso di notte, che non rispetta i confini delle proprietà, che parcheggia sempre male l'auto, che getta le cicche nel tuo giardino e così via peggiorando. Nella storia in questione è un cattivissimo e spregiosissimo Donald a iniziare le "ostilità" e per questo viene giustamente punito dalla sorte con un non richiesto viaggio nell'Africa Nera dove di nero incontrerà anche una tribù di paperi dediti all'allevamento di suini. Il re della pacifica comunità - disturbata dall'inatteso arrivo dei paperopolesi - nella versione originale parla come un rapper, con la voce nasale; la positività negativa di Paperino porta il monarca a ripiombare nelle sue origini primitive e a invocare la più crudele delle pene capitali, quella che toccò a Savonarola. Qui Quo Qua cominciano qui a delinearsi come l'alter ego saggio dello scombinato zio e suggeriscono la fiammeggiante via di fuga verso la salvezza (i fiammiferi sono il corrispettivo barksiano dei phaser dell'Enterprise sfoderati da Kirk e dai suoi - contro la Prima Direttiva - su certi pianeti arretrati). Ogni tentativo di mettere in atto buone azioni da parte di Paperino (il culmine è rappresentato dal precipitare del re africano nei liquami maialeschi) ha qui un risultato fallimentare, disastroso... tanto che la morale sembrerebbe questa: meglio farsi i fatti propri! Senza mai inoltre dimenticare l'antica massima, per cui le vie dell'inferno sono lastricate di buone intezioni.
7. Donald Duck (Limber W Guest Ranch)
Paperino nel Far West (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories n. 35 - agosto 1943
Albi Tascabili di Topolino n. 16 (agosto 1948)
10 tavole
(marzo 1943)
Personaggi principali:
Donald Duck (Paperino), Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), Matusalemme (cavallo), Piedidolci (cavallo), Stalliere del Limber W
Luoghi principali:
Far West (Deserto; Hoss Barn Limber W Guest Ranch; miniera d'oro abbandonata; Slinky K Guest Ranch; Picco Solitario; sorgente di acqua gassata; valico)
Tse'Bii'Ndzisgaii è il termine navajo per la Monument Valley, nella zona desertica al confine fra lo Utah e l'Arizona. Paperino e i Nipotini vengono sradicati da Paperopoli (per la prima volta fin dalla prima vignetta) e gettati nella polvere rossa del Far West, fra le mirabili cattedrali rocciose che hanno fatto da sfondo a mille e mille film western. L'avventura è quasi "fantozziana": i Paperi di città alloggiano in finti agriturismi, antesignani di quei tristissimi non-lieux (per dirla alla Marc Augé) che avrebbero caratterizzato nei decenni a venire il panorama americano: boom town ricostruite oppure false, parchi tematici, finte riserve indiane, etc. in un'esigenza maniacale di forzata e totale antropizzazione del panorama e nella fallace aspirazione a ricostruirsi un inesistente background storico; l'abbigliamento è quello stereotipato delle prime pellicole sulla Frontiera, a sua volta mutuato dai costumi sgargianti usati negli spettacoli itineranti che decretarono la fine del West, come quello messo su da Barnum e Buffalo Bill (il vezzo della ricostruzione barocca, che muore con il cinema di Leone e Peckinpah, viene per esempio ridicolizzato con efficacia da Zemeckis in Back to the Future Part III). I cavalli, Piedidolci e Matusalemme, hanno più di 28 anni di età, perché quelli giovani sono stati requisiti dall'esercito per esigenze belliche (la mafia italoamericana premeva perché gli USA entrassero in guerra, liberassero l'Italia e venissero così ristabiliti i contatti con il quartier generale nella madrepatria). Il geniale western farsesco di Barks anticipa di decenni le parodie su celluloide - Mel Brooks in testa a tutti; e precorre persino l'ultimo Tarantino, con il suo fenomenale Django Unchained (con la "D" muta) dove tutti i topoi del genere vengono esageratamente enfatizzati.
Mestieri di Paperino:
Buon Samaritano
Ipse Dixit: Sig. Jones (dopo che Paperino gli ha riempito a spregio il giardino di rifiuti): Miserabile anatroccolo coi piedi a ragnatela e il naso a paletta, rettile velenoso! Peste! Serpente! S-scorpione! Perché non sparisci per sempre? (tav. 1; vign. 4).
Carl Barks, dopo il periodo di rodaggio, introduce in questa short del 1943 il suo primo personaggio, la prima di una lunga lista di creature originali, quel litigioso e irascibile Neighbor Jones che verrà successivamente riutilizzato, seppur con caratteristiche somatiche diverse. Il signor Jones è l'archetipo del vicino rissoso, di quello che ti crea sempre problemi, che fa fracasso di notte, che non rispetta i confini delle proprietà, che parcheggia sempre male l'auto, che getta le cicche nel tuo giardino e così via peggiorando. Nella storia in questione è un cattivissimo e spregiosissimo Donald a iniziare le "ostilità" e per questo viene giustamente punito dalla sorte con un non richiesto viaggio nell'Africa Nera dove di nero incontrerà anche una tribù di paperi dediti all'allevamento di suini. Il re della pacifica comunità - disturbata dall'inatteso arrivo dei paperopolesi - nella versione originale parla come un rapper, con la voce nasale; la positività negativa di Paperino porta il monarca a ripiombare nelle sue origini primitive e a invocare la più crudele delle pene capitali, quella che toccò a Savonarola. Qui Quo Qua cominciano qui a delinearsi come l'alter ego saggio dello scombinato zio e suggeriscono la fiammeggiante via di fuga verso la salvezza (i fiammiferi sono il corrispettivo barksiano dei phaser dell'Enterprise sfoderati da Kirk e dai suoi - contro la Prima Direttiva - su certi pianeti arretrati). Ogni tentativo di mettere in atto buone azioni da parte di Paperino (il culmine è rappresentato dal precipitare del re africano nei liquami maialeschi) ha qui un risultato fallimentare, disastroso... tanto che la morale sembrerebbe questa: meglio farsi i fatti propri! Senza mai inoltre dimenticare l'antica massima, per cui le vie dell'inferno sono lastricate di buone intezioni.
Note: le tavole dalla seconda alla decima sono impreziosiste, nella parte alta, con una strip of art recante la scritta Donald Duck e le immagini di Paperino e dei Nipotini ripetute due volte.
La prima apparizione di Mr. Jones (tav. 2, vign. 5) |
7. Donald Duck (Limber W Guest Ranch)
Paperino nel Far West (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories n. 35 - agosto 1943
Albi Tascabili di Topolino n. 16 (agosto 1948)
10 tavole
(marzo 1943)
Personaggi principali:
Donald Duck (Paperino), Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), Matusalemme (cavallo), Piedidolci (cavallo), Stalliere del Limber W
Luoghi principali:
Far West (Deserto; Hoss Barn Limber W Guest Ranch; miniera d'oro abbandonata; Slinky K Guest Ranch; Picco Solitario; sorgente di acqua gassata; valico)
Mestieri di Paperino:
Cow-boy dilettante
Ipse Dixit: Paperino (distrutto dalla sete nel deserto): Ma quale miraggio! Sento già odore di birra! (tav. 6; vign. 3).
Cow-boy dilettante
Ipse Dixit: Paperino (distrutto dalla sete nel deserto): Ma quale miraggio! Sento già odore di birra! (tav. 6; vign. 3).
Tse'Bii'Ndzisgaii è il termine navajo per la Monument Valley, nella zona desertica al confine fra lo Utah e l'Arizona. Paperino e i Nipotini vengono sradicati da Paperopoli (per la prima volta fin dalla prima vignetta) e gettati nella polvere rossa del Far West, fra le mirabili cattedrali rocciose che hanno fatto da sfondo a mille e mille film western. L'avventura è quasi "fantozziana": i Paperi di città alloggiano in finti agriturismi, antesignani di quei tristissimi non-lieux (per dirla alla Marc Augé) che avrebbero caratterizzato nei decenni a venire il panorama americano: boom town ricostruite oppure false, parchi tematici, finte riserve indiane, etc. in un'esigenza maniacale di forzata e totale antropizzazione del panorama e nella fallace aspirazione a ricostruirsi un inesistente background storico; l'abbigliamento è quello stereotipato delle prime pellicole sulla Frontiera, a sua volta mutuato dai costumi sgargianti usati negli spettacoli itineranti che decretarono la fine del West, come quello messo su da Barnum e Buffalo Bill (il vezzo della ricostruzione barocca, che muore con il cinema di Leone e Peckinpah, viene per esempio ridicolizzato con efficacia da Zemeckis in Back to the Future Part III). I cavalli, Piedidolci e Matusalemme, hanno più di 28 anni di età, perché quelli giovani sono stati requisiti dall'esercito per esigenze belliche (la mafia italoamericana premeva perché gli USA entrassero in guerra, liberassero l'Italia e venissero così ristabiliti i contatti con il quartier generale nella madrepatria). Il geniale western farsesco di Barks anticipa di decenni le parodie su celluloide - Mel Brooks in testa a tutti; e precorre persino l'ultimo Tarantino, con il suo fenomenale Django Unchained (con la "D" muta) dove tutti i topoi del genere vengono esageratamente enfatizzati.
Note: anche le tavole di questa storia (dalla seconda in poi) hanno una striscia decorativa, identica a quella dell'avventura precedente.
Nella versione originale in inglese, durante le sequenze dominate dalla sete (tavv. 6 e 7), Paperino nomina tutta una serie di classiche (imbevibili!) bevande dolci e frizzanti angloamericane: root beer, lemonade, limeade, ginger beer, root
ale, malted soda, coca pop. La root beer nasce con un processo simile a quello della birra a freddo e può essere alcoolica o analcoolica: fra i suoi ingredienti principali ci sono la radice di sassofrasso, di liquirizia e di betulla, oltre a tutta una serie di aromi. La lemonade è la limonata. La limeade è simile alla limonata, fatta però con il lime. La ginger beer è una birra di zenzero con l'aggiunta di zucchero. La root ale è come la root beer, ma con una fermentazione a caldo. La malted soda è una birra non fermentata e dunque non alcoolica al quale vengono aggiunti aromi e zucchero; era servita col gelato nelle soda fountains. Con coca pop si indicava colloquialmente una normale cola.
Qui Quo Qua cominciano a ragionare da Giovani Marmotte, quando nell'ultima vignetta della quarta tavola espongono le loro dotte considerazioni sul transito solare in cielo e su come orientarsi.
La storia non era presente le Collezionare Speciale Carl Barks.
La storia non era presente le Collezionare Speciale Carl Barks.
Splash panel di Paperino nel Far West |
8. Donald Duck in "The Mighty Trapper"
Paperino e le trappole; Paperino il grande trappolatore (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories n. 36 - settembre 1943
Albi Tascabili di Topolino n. 97 (maggio 1950)
10 tavole
(aprile 1943)
Personaggi principali:
Commesso viaggiatore della Ratty Trap Co., Daisy Duck (Paperina), Donald Duck (Paperino), Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), S. Mc Pooch (direttore del canile municipale di Paperopoli), Schnapps (cane poliziotto mascherato da lupo).
Luoghi principali:
Duckburg (Paperopoli)
Trapper
Ipse Dixit: Paperina (frugando nell'armadio): Gli presterò la pelliccia che Paperino mi ha regalato a Natale. Sta perdendo tutto il pelo! (tav. 2; vign. 4).
Seconda storia di fila dedicata al mito del West. Se nella precedente (la n. 7 della cronologia) avevamo visto i Paperi andare fisicamente in trasferta nell'Ovest americano, qui troviamo a Duckburg lo spirito della Frontiera che Barks mediava dalla lettura dell'amata National Geographic. Nella splash panel Paperino si vanta delle sue capacità venatorie mentre i Nipotini leggono ponderosi volumi sull'argomento: Santa Fe, The Fur Hunters, Kit Carson e The Old West. Il trapper (tradotto in certe edizioni italiane - con sprezzo del ridicolo - con il termine "trappolatore") ricordato nel titolo (è la prima short dell'oregoniano a vederselo attribuire) fa riferimento al mestiere del cacciatore di animali da pelliccia; fulgido esempio di american trapper fu il Jed Smith che abbiamo incontrato su Dime Web nella nostra analisi della collana I Protagonisti di Albertarelli. Nell'avventura barksiana gli improvvisati trappolieri non si allontanano che poche centinaia di metri da casa e più che altro il montaggio di trabocchetti è motivato dalla voglia di giocare brutti tiri intergenerazionali. La punizione, richiesta dalla morale disneyana, non tarderà ad arrivare per ognuno di loro e per salvare i quattro malcapitati da reti e funi occorrerà mobilitare polizia, pompieri e giornalisti. Se vogliamo, è questa una storia animalista ante-litteram (e sappiamo già come le bestie siano potenti nel cosmo barksiano): sono i trapper a finire nelle trappole, e non le loro prede!
Paperino e le trappole; Paperino il grande trappolatore (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories n. 36 - settembre 1943
Albi Tascabili di Topolino n. 97 (maggio 1950)
10 tavole
(aprile 1943)
Personaggi principali:
Commesso viaggiatore della Ratty Trap Co., Daisy Duck (Paperina), Donald Duck (Paperino), Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), S. Mc Pooch (direttore del canile municipale di Paperopoli), Schnapps (cane poliziotto mascherato da lupo).
Luoghi principali:
Duckburg (Paperopoli)
Mappa di Paperopoli:
Boschetto nei pressi della casa di Paperino; City Dog Pound (Canile Municipale); casa di Paperina; casa di Paperino
Mestieri di Paperino: Trapper
Ipse Dixit: Paperina (frugando nell'armadio): Gli presterò la pelliccia che Paperino mi ha regalato a Natale. Sta perdendo tutto il pelo! (tav. 2; vign. 4).
Seconda storia di fila dedicata al mito del West. Se nella precedente (la n. 7 della cronologia) avevamo visto i Paperi andare fisicamente in trasferta nell'Ovest americano, qui troviamo a Duckburg lo spirito della Frontiera che Barks mediava dalla lettura dell'amata National Geographic. Nella splash panel Paperino si vanta delle sue capacità venatorie mentre i Nipotini leggono ponderosi volumi sull'argomento: Santa Fe, The Fur Hunters, Kit Carson e The Old West. Il trapper (tradotto in certe edizioni italiane - con sprezzo del ridicolo - con il termine "trappolatore") ricordato nel titolo (è la prima short dell'oregoniano a vederselo attribuire) fa riferimento al mestiere del cacciatore di animali da pelliccia; fulgido esempio di american trapper fu il Jed Smith che abbiamo incontrato su Dime Web nella nostra analisi della collana I Protagonisti di Albertarelli. Nell'avventura barksiana gli improvvisati trappolieri non si allontanano che poche centinaia di metri da casa e più che altro il montaggio di trabocchetti è motivato dalla voglia di giocare brutti tiri intergenerazionali. La punizione, richiesta dalla morale disneyana, non tarderà ad arrivare per ognuno di loro e per salvare i quattro malcapitati da reti e funi occorrerà mobilitare polizia, pompieri e giornalisti. Se vogliamo, è questa una storia animalista ante-litteram (e sappiamo già come le bestie siano potenti nel cosmo barksiano): sono i trapper a finire nelle trappole, e non le loro prede!
Note: come nelle due avventure precedenti, anche questa presenta nella parte alta delle tavole dalla seconda alla decima una strip of art; stavolta vediamo un Paperino arrabbiato contro una volpe beffarda far da fregio al titolo dell'episodio.
Segnaliamo la prima apparizione di Paperina nelle storie di Barks (e dalle sue parole scopriamo che Paperino - e come vedremo, buon sangue non mente - è anche parecchio tirchio, visto che le ha regalato a Natale una pelliccia dopo pochi mesi già spelacchiata). Appare anche un maggiorente paperopolese, Mr. Pooch, direttore canino del canile municipale. Da notare poi che il venditore di trappole per topi che vediamo a tav. 10 è lui stesso un topo, seppur antropomorfo!
Segnaliamo la prima apparizione di Paperina nelle storie di Barks (e dalle sue parole scopriamo che Paperino - e come vedremo, buon sangue non mente - è anche parecchio tirchio, visto che le ha regalato a Natale una pelliccia dopo pochi mesi già spelacchiata). Appare anche un maggiorente paperopolese, Mr. Pooch, direttore canino del canile municipale. Da notare poi che il venditore di trappole per topi che vediamo a tav. 10 è lui stesso un topo, seppur antropomorfo!
Nella vign. 5 di tav. 7 i Nipotini si vantano di poter catturare un lupo grande come una balena. Nell'originale in inglese il termine è bohimaton; si tratta di un neologismo barksiano (verrà usato ancora, variandolo leggermente in bohimation); in rete le congetture sul presunto significato reale si sprecano; secondo noi è semplicemente una versione buffa di abomination, ovvero "abominio", "mostruosità", etc. oppure - e meglio - è la distorsione di Behemot, la creatura biblica del Libro di Giobbe, una fiera demoniaca, gigantesca e tremenda, pari solo al Leviatano.
Francesco Manetti
N.B. trovate le precedenti puntate della Cronologia barksiana sulla nostra pagina dedicata!
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