LEO PULP, LA TRILOGIA. UN INVITO ALLA RILETTURA E AL COLLEZIONISMO!
di Elio Marracci
Leo Pulp Investigatore Privato, o più semplicemente Leo Pulp, è una serie umoristicaambientata nella Hollywood degli anni '40, nata dalla penna dello
scrittore e sceneggiatore Claudio Nizzi e dalla matita del
disegnatore umoristico Massimo Bonfatti, grande autore della scuderia di Silver.
Cluadio Nizzi nel 2006
Massimo Bonfatti minacciato dal suo Leo Pulp!
Uscito dal 2001 al 2007, in tre albi a cadenza irregolare (che proseguirono idealmente la
collana bonelliana I Grandi Comici del Fumetto, chiusanel 2000 al quarto numero, con Pedrito El Drito di Terenghi), questo serial ha come protagonista uno sdrucinato P. I. che ricorda Philip
Marlowe e i numerosi personaggi interpretati da Humphrey Bogart nei
film noir a cui ha preso parte; Leo - come afferma il suo autore e
come si renderanno conto i lettori che vorranno cimentarsi per la prima volta con la
lettura dei tre volumetti - è "un tabagista perso, duro e cinico
quanto basta per essere involontariamente buffo, ma anche romantico,
nel senso che crede nella giustizia e nella dignità umana".
Accanto a lui ruotano
comprimari e antagonisti che rendono le intricate vicende spassosissime e meritevoli di essere lette e apprezzate, sia
dagli amanti del buon giallo sia da quelli del buon fumetto. Dal settembre 2011Leo Pulp è ristampato in
versione deluxe da Saldapress.
Leo Pulp nella ristampa della Saldapress.
Case File # 1
Il primo numero della collana Leo Pulp, intitolato La scomparsa di Amanda Cross, è uscito in edicola nel giugno 2001.In questo albo d'inizio,
scritto dall’abile penna di Claudio Nizzi (il primo erede di G. L. Bonelli alle sceneggiature di Tex) e reso graficamente dalle
matite di Massimo Bonfatti e dai colori di Cesare Buffagni, i lettori
fanno la conoscenza di Leo, protagonista della serie, duro e
cinico investigatore privato da "venticinque dollari al giorno più le
spese" che lavora nella Los Angeles del 1940, e dei suoi
comprimari.
Tra quest'ultimi spiccano il
capitano di polizia Nick Tracy (che Leo, vista la somiglianza con il
celebre personaggio delle strisce di Chester Gould, continua a chiamare Dick) e Norma la
formosa, che gestisce un bar frequentato abitualmente dal nostro eroe
perché vi può mangiare a sbafo il suo piatto preferito: uova fritte
con pancetta; Norma è la quasi-fidanzata di Leo, ma lui, cui piace credersi più cinico di quanto
non sia in realtà, è convinto di frequentarla per semplice
opportunismo.A questi personaggi principali fanno
da sfondo - oltre a persone comuni che richiedono i servigi
dell’investigatore - celebri dive, attori famosi e gangsters
spietati.
Una sunday page di Dick Tracy
La trama - un complicato intrigo legato alla sceneggiatura di un
film - è votata alla riscrittura ironica, e talvolta
irresistibilmente comica, del thriller, per sua stessa
ammissione una delle grandi passioni di Nizzi. Il tono è sempre leggero
e la storia, che ha per protagonista un eroe tipicamente hard boiled,
si svolge nella Los Angeles degli anni ‘40, ed è zeppa
di riferimenti alla letteratura e al cinema noir.
Per quanto riguarda i
disegni, ironici e dissacranti, dell’autore modenese Massimo
Bonfatti, sono dotati di uno stile grottesco e scanzonato, poetico e
ricco di particolari che ricorda da vicino monumenti del fumetto
comico italiano qualiSilver e Bonvi; non a caso Bonfatti era una delle firme di punta del nuovo Cattivik. Il suo tratto,
iperrealista ma allo stesso tempo caricaturale, è l’ideale per
rappresentare la particolare atmosfera che si respira nelle intricate
vicende del private eye californiano.
Un’ultima curiosità da
segnalare è il fatto che l’albo sia stampato interamente a colori
su una carta più liscia e di maggior grammatura rispetto a quella solitamente usata dalla Bonelli.
Nel marzo 2005 è uscito
in edicola, a quattro anni di distanza dal primo, il secondo numero
della saga di Leo Pulp, con protagonista il trasandato detective della
Los Angeles in binaco-e-nero.
L’albo, intitolatoI delitti di Sunset Boulevard, ha molte fonti d’ispirazione e principalmente iromanzi noir americani d’autore - le opere di Dashiell
Hammett e Raymond Chandler su tutte - e, come si evince dal titolo, il
celebre film di Billy Wilder Viale del tramonto.
Anche questa avventura,
come la precedente, è sceneggiata da Claudio Nizzi e disegnata da
Massimo Bonfatti. I due autori, rendendo un
omaggio affettuoso e ironico al periodo d’oro di Hollywood e
sfruttando i cliché del romanzo hard boiled e dei film di gangster
propri degli anni Quaranta, ci regalano una vicenda dagli ampi
risvolti comici.
Humphrey Bogart, foto pubblicitaria per The Maltese Falcon, film del 1941 basato sul romanzo di Dashiell Hammett
Mentre la prima avventura
di Leo, raccontava di un complicato intrigo legato alla sceneggiatura
di un film, qui la storia porta dritti al cuore nero di Hollywood. Un cliente si
rivolge al detective per far luce sulla scomparsa della fidanzata,
una giovane attrice. Indagando Leo
scopre che le attrici svanite nel nulla sono almeno cinque.Le ricerche lo conducono
a una vecchia villa hollywoodiana, dove vive una diva del muto ormai
dimenticata, che diventerà nel corso della narrazione teatro di
eventi sanguinosi…
Leo Pulp - sempre più duro, cinico, romantico,
bastian contrario e politicamente scorretto - combatte da solo la sua
battaglia contro il crimine; l’unico essere umano che si degna di aiutarlo è
il capitano di polizia Nick "Dick" Tracy, ma
lo fa di malavoglia e unicamente perché vi è costretto, in
nome di un non meglio precisato debito che ha conil P. I. E c'è ancora Norma, la sua "fiamma".
Leo Pulp n. 2, marzo 2005. Copertina di Bonfatti.
Leo Pulp 2
I DELITTI DI SUNSET BOULEVARD Marzo 2005
pagg.100, € 4,00
Testi: Claudio Nizzi
Disegni e lettering: Massimo Bonfatti Chine: Cesare Buffagni
Nel maggio 2007 è uscito Il caso della magnolia rossa, terzo e
per ora ultimo numero delle avventure di Leo Pulp.
L'indagine del
detective più scalcinato dei fumetti prende ironicamente spunto da un fatto realmente
accaduto, il caso della Dalia Nera. La mattina del 15 gennaio
del 1947 il corpo di una giovane donna, Elizabeth Short, venne
trovato tagliato in due alla periferia di Los Angeles: il caso scatenò la più
grande caccia all’assassino del ventesimo secolo.
Foto segnaletica del 1943 di Elizabeth Short, detta The Black Dahlia. Il suo corpo, tagliato a metà, fu ritrovato il 15 gennaio 1947 a Leimert Park, Los Angeles: la ragazza aveva solo 23 anni.
Qualche mese prima, però,
la Città degli Angeli aveva vissuto un incubo simile, sul quale aveva investigato Leo
Pulp, la migliore lince della contea che, pur di scoprire la verità,
non aveva esitato a menar ceffoni, a far abbaiare piombo caldo alla sua “berta” - una fedele Beretta - e a scendere in campo per scoprire chi avesse
fatto a pezzi una bella ragazza in cerca di un posto al sole.
Ed era restato come al solito coinvolto in un travolgente, irresistibile intrigo...
Oltre che al famoso
episodio di cronaca neraIl caso della magnolia rossa è
vagamente ispirato anche al film Citizen Kane, titolo originale
del lungometraggio Quarto potere di Orson Wells, di cui Nizzi reinventa la trama, intrecciandola con spunti esterni presi
dalla letteratura di genere.
Tutto questo dà origine
a una storia perfino più complessa delle precedenti, più adulta e
ricca di personaggi e situazioni imprevedibili anche se sempre
perfettamente coerente con la Los Angeles degli anni ‘40; inoltre Leo
Pulp sembra essersi evoluto maggiormente e arricchito di ulteriori, piccole
caratteristiche psicologiche, senza però cambiare la sua personalità
ormai ben definita. Con iconsueti
personaggi di contorno - come il capitano di polizia Nick Tracy, che
Leo
continua a chiamare Dick, e la "fidanzata" Norma - fa da sfondo alla vicenda lo scontro tra Chester
Keine e Richard Zaduck per la carica di governatore della California. Il
tutto, come la trama hardboiled suggerisce, all’insegna di pupe
fatali, gangster e pistole roventi.
Leo Pulp n. 3, giugno 2007. Copertina di Bonfatti.
Leo Pulp 3
IL CASO DELLA MAGNOLIA ROSSA Giugno 2007
pagg.100, € 4,50
Testi: Claudio Nizzi
Disegni e lettering: Massimo Bonfatti Chine: Cesare Buffagni
Copertina: Massimo Bonfatti Colori: Gian Luca Raimondi
Un grandissimo ringraziamento a Saverio Ceri e Francesco Manetti. E' bastato che aggiungessero qualche insignifacante parola e correzione che questo pezzo sembra non l'abbia scritto nemmeno io...
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RispondiEliminaE' bastato che aggiungessero qualche insignifacante parola e correzione che questo pezzo sembra non l'abbia scritto nemmeno io...