di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin
Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.
Da questo numero del Classic, come è già successo per la serie regolare di Tex, per le ristampe Tutto Tex e Nuova Ristampa, e per la Collezione Storica a Colori di Repubblica (di cui questa testata bonelliana in quadricromia è direttamente discendente), salta l'ordine cronologico nella riproposta delle strisce di Tex. Come i più fedeli lettori del ranger sanno, la conclusione dell'episodio de I cavalieri della morte coincise con la fine di Tex 90. O meglio, fu fatto coincidere con la fine dell'albo Fuga nella Notte; vennero aggiunte, infatti, sulla ristampa in formato bonelliano ben dodici strisce per concludere la storia esattamente a pagina 130 (all'epoca la foliazione dei volumetti di Tex era, ancora per poco, di 16 pagine in più rispetto a quelli odierni). Il numero successivo fu un po' speciale per almeno un paio di motivi: è il primo albo autoconclusivo della serie; e segna l'esordio di un disegnatore che ha poi fatto la storia del personaggio, quel Giovanni Ticci, oggi veterano degli illustratori di Aquila della Notte, a cui la Bonelli doveva già molto prima ancora che entrasse nello staff dei disegnatori di Tex. Decine di copertine e vignette delle strisce infatti furono ispirate a Galeppini, proprio dai disegni realizzati da Ticci e Giolitti per il mercato americano. Dedicare un volumetto completo alla storia di esordio di Ticci, visto che era quasi esattamente di 126 tavole, dev'essere sembrato doveroso all'editore in quel maggio del 1968.
Per farlo, però, bisognava un po' stravolgere l'ordine di ristampa delle strisce: la storia di Ticci, la prima della XXXVI serie, ebbe la precedenza sull'ultima storia della XXXV serie, firmata da Galep e Muzzi, che venne riproposta subito dopo, a partire dalle prime pagine di Tex 92. Nel montaggio qui sotto potete vedere quale fu l'ordine di pubblicazione delle ultime cinque storie di Tex del periodo delle strisce, sull'attuale testata ammiraglia della casa editrice.
Come vedete anche la storia con Mefisto che conclude l'epoca delle strisce texiane venne pubblicata fuori cronologia, probabilmente per non pubblicare sulla collana principale di Tex quattro storie consecutive di Galep, come sarebbe successo, in caso di rigoroso rispetto dell'ordine di uscita delle strisce; in redazione sapevano, infatti, che le prime tre avventure inedite pubblicate direttamente in formato Bonelli, avrebbero portato la firma del creatore del personaggio.
Ma rientriamo in carreggiata e parliamo delle cover legate a questo 191° Classic, dove troviamo ristampate a colori 192 strisce, di cui una parte pubblicate in origine tra i numeri 55 e 56 della Serie Cobra, la 35a di Tex nel formato originale, usciti a dicembre del 1966, con una sostanziosa aggiunta di dodici strisce, come spiegavamo poco fa, realizzate da Galep nell' aprile del 1968 in occasione della ristampa in formato bonelliano dell'avventura.
Da pagina trentasette del Classic ora in edicola, o meglio trentotto, perché nella pagina precedente troviamo solo il titolo, debutta su questa testata la ristampa della Serie Rodeo, la 36a e ultima della storica Collana del Tex, con tutto il primo albetto, e poche strisce del secondo; pagine uscite originariamente tra il gennaio e il febbraio del 1967.
Poco più di un anno dopo, le stesse pagine sono state ristampate per la prima volta nel formato bonelliano, tra i numeri 90 e 91 dell'attuale serie principale di Tex, usciti rispettivamente a aprile e maggio del 1968.
Il titolo del Classic in edicola è quello della prima striscia della Serie Rodeo, ma non lo ritroverete all'interno di questo 191° albo della ristampa a colori, poiché il titolo che, dicevamo, campeggia in fondo a pagina 37, non è Morte all'alba, ma è quello utilizzato su Tex Gigante 2a Serie, per riproporre l'intera storia in un albo autoconclusivo, il conosciutissimo Vendetta Indiana.
L'illustrazione della copertina del Classic è stata pubblicata per la prima volta in appendice a Tex Nuova Ristampa 370 come miniposter. era il marzo del 2015. Qui sopra la vediamo, in tutto il suo splendore, nella versione acquarellata da Villa per dare l'indicazione di colore alla redazione. Ovviamente non fu pensata per questa storia, ma per Tex 540, Puerta del Diablo di Nizzi e Ortiz; in particolare l'ispirazione venne da questa vignetta di pagina 30, di quell'albo, uscito dell'ottobre 2005.
In realtà, volendo pescare tra le illustrazioni di Villa per i miniposter, si poteva scegliere anche un'immagine direttamente ispirata dalla tavole dell'albo a colori ora in edicola. Ispirata ad esempio a questa vignetta che troviamo a pagina 55, che ci racconta la devastazione del campo di Black Elk, perpetrata dall'esercito statunitense.
Probabilmente questa illustrazione non è stata presa in considerazione per il Classic, perché in realtà la Bonelli l'ha già sfruttata come copertina praticamente un anno fa, nel luglio 2023, per la seconda edizione del volume da libreria Vendetta Indiana, che raccoglie ovviamente anche l'omonima, e prima, storia di Ticci.
Scoperta l'origine della cover ufficiale di questo 191° albo della più recente ristampa bonelliana di Tex, dovremmo passare a parlare della cover dei primi albi in formato bonelliano a ristampare le pagine contenute in questo Classic, i numeri 90 e 91, ma lo abbiamo già fatto nella puntata 134, e nella puntata 136, quando rispettivamente le cover dei due storici albi vennero usate come copertine del Classic.
Stavolta recuperiamo quindi una storica copertina di Galep di cui non abbiamo finora parlato, in attesa che fosse scelta per il Classic, ma che a questo punto non verrà più utilizzata, data la virata della redazione sulle copertine disegnate da Villa. Stavolta andiamo molto indietro nel tempo, più o meno nel 1955 e scopriamo le origini segrete della copertina del numero 4 della prima serie gigante di Tex: La freccia della morte
Gli impareggiabili Bosco e Scremin ci raccontano che Galleppini per ottenere questa storica copertina ribaltò una vignetta di Flash Gordon di una ventina d'anni prima. La strana camicia a maniche corte testimonia, senz'ombra di dubbio, che l'ispirazione proviene proprio da lì.
Saverio Ceri
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