di Saverio Ceri
Il settantennale di Tex che è
caduto ieri 30 settembre, festeggiato con una mostra a Milano, albi a colori,
volumi fuoriserie, una nuova collana, album di figurine, statuine e quant’altro
rischia di far passare inosservato un altro grande traguardo di una serie di
casa Bonelli che si festeggia invece oggi, 1°ottobre:
esattamente venti anni or sono giungeva
in edicola il primo numero di JULIA,
il secondo personaggio creato da Giancarlo Berardi per la casa editrice di Via Buonarroti. La criminologa con le fattezze di Audrey Hepburn
infatti giunge nelle edicole ventun’anni dopo Ken Parker, il cowboy con le fattezze di Robert Redford.
Audrey Hepburn la star hollywoodiana che ha ispirato l'aspetto fisico della criminologa bonelliana. |
Julia n.1 - Ottobre 1998 - Copertina di Marco Soldi |
Particolare del primo frontespizio della serie. Illustrazione di Marco Soldi |
Venti anni fa, il numero venti di Dime Press, presentava la nuova collana bonelliana. Cover di Marco Soldi |
Giancarlo Berardi, il creatore di Julia. |
Ottenere uniformità anche tra le
matite e le chine dei 39 disegnatori impegnati in questi venti anni di
pubblicazioni, non è stato facile, ma è risultato vincente per la longevità del
personaggio. La scelta molto cinematografica, o televisiva se preferite, di
avere una gabbia molto rigida – quasi sempre la striscia è unica o equamente
suddivisa tra due vignette, rarissime le splash page, unità al fatto che ogni
disegnatore chiamato a illustrare Julia deve uniformare il proprio stile a quello di tutti gli altri, sono una
peculiarità della collana che evidentemente aiuta a fidelizzare i lettori. Non succede mai di aprire un albo di
Julia e trovarti disorientato perché non
riconosci il personaggio disegnato in maniera “strana” dall’autore di turno.
Julia è sempre lei, chiunque la disegni; se nei credits dell’albo non ci
fossero scritti i nomi dei disegnatori spesso non li riconosceresti. A questa
regola ci sono state pochissime e comprensibili eccezioni, concesse ad autori
del calibro di Toppi, Trevisan o Roi, solo per citarne tre a caso. Ma vediamo
la lista completa dei disegnatori e la quantità di tavole illustrate da ognuno
di loro.
la Julia di Roberto Zaghi |
Dei trentanove illustratori
citati poc’anzi cinque non compaiono in classifica; sono Bovo, Ignazzi, La
Bella, Mantero, Tolu che hanno collaborato in maniera marginale e non quantificabile
ad alcuni albi della serie.
Una cosa curiosa è che per quanto
possibile Berardi cerca sempre di mantenere le copie che funzionano così
spulciando tra le cronologie personali dei vari disegnatori scopriamo che le
storie di Zaghi, per esempio sono sempre
scritte da Calza, così come lo sono dal 2002, quelle di Piccoli, o quelle di
Michelazzo (a parte una del 2003); Mantero è invece il “responsabile” delle storie
per Boraley, Antinori e Marinetti, solo per citare alcune delle accoppiate più
prolifiche.
Claudio Piccoli è colui che ha disegnato più tavole di Julia in questi venti anni. |
Da Ken Parker a Julia, la stessa regia dietro le copertine. Disegni di Milazzo e Soldi |
Altro punto di forza della serie
sono le sue copertine “dipinte” e la raffinata veste grafica, firmata Nico
Zardo, responsabile ufficiale dell’aspetto estetico esterno e interno della
collana; quasi certamente però, anche in questo caso, non manca lo zampino di
Berardi, visto che la grafica di Julia ricorda per certi versi quella di Ken
Parker. Se per Lungo Fucile lo sfondo bianco facilitava il risalto l’immagine
in primo piano, per Julia è una specie di “occhio di bue” che evidenzia
l’illustrazione di copertina, così come l’immagine stessa non si ferma alla
cover, ma prosegue per entrambe le collane nella costola, senza parlare
dell’eleganza dei logo sia del vecchio Parker, che della giovane Kendall.
Molta attenzione da parte della redazione anche nella scelta di copertinisti; pochi, ma buoni. Se si esclude la guest star Vittorio Giardino, sono stati solo tre i disegnatori chiamati in questi venti anni a realizzare quello che da molti è ritenuto il disegno più importante dell’albo. Qui sotto li trovate incolonnati per numero di cover realizzate:
Le immagini a colori ormai da
qualche anno sono sempre meno un’esclusiva delle copertine in Casa Bonelli, così
non si perde occasione per lanciare nuove collane in technicolor. Nel caso di
Julia quello che rende speciale la collana degli speciali, inaugurata nel 2015,
è proprio il colore. Il fuoriserie annuale non è l’unico caso di quadricromia
per la collana “gialla” di Via
Buonarroti: a colori sono stati, come da tradizione, il numero 100 e il
200 e pure i numeri 1,2,3 e 39, ovvero le
prime quattro avventure con Myrna, in
occasione della loro riproposta in volume. Delle 1008 pagine complessivamente
dipinte si sono occupati per ora solo tre coloristi, più un quarto “misterioso”
che si occupò di colorare il centesimo albo; qui sotto la graduatoria.
I colori di Arianna Florean sulle chine di Marinetti per un intenso primo piano sullo sguardo di Julia. |
Per finire un po’ di curiosità:
Lo sceneggiatore che ha
collaborato più a lungo con la collana è ovviamente Berardi, attivo fin dal
primo numero.
Il disegnatore attualmente con la
carriera più lunga sulle pagine di Julia è Federico Antinori, che disegna Julia
da 18 anni e 11 mesi, ovvero quelli che sono passati tra la sua prima storia
pubblicata, nel settembre 1999, e l’ultima, dell’agosto 2018.
La storia più lunga, di 378
tavole, si può considerare quella dei primi tre albi, tutti legati fra loro,
seguita poi delle 252 tavole delle storie doppie pubblicata sui numeri 34/35,
69/70 e 97/98.
Lo sceneggiatore più prolifico in
un solo anno solare è stato Giancarlo Berardi con 1197 tavole pubblicate nel
2001, il disegnatore invece che si è visto pubblicato più tavole in soli dodici
mesi è stato Steve Boraley con le 307 pagine del 2012
schizzo preparatorio per una cover di Julia di Cristiano Spadoni |
I disegnatori che per più anni
sono risultati i più pubblicati sono ben tre: Claudio Piccoli, Ernestino Michelazzo
e Laura Zuccheri, tutti a quota 5 vittorie annuali.
Il record di albi consecutivi
letterati lo sta stabilendo in questi anni Valentina Pejrano, arrivata a quota
40 albi (ininterrottamente da Julia 201 a 240)
Alcuni termini sono più ricorrenti di altri nei titoli delle storie di Julia, titoli che, altra caratteristica della serie, non appaiono mai nelle tavole, ma solo in copertina, frontespizio e colonna dei credits. Il nome di “Myrna” per esempio è stato usato in undici titoli e per le sue avventure il creatore del personaggio si affida sempre alla collaborazione di Mantero e sempre agli stessi illustratori, originariamente Laura Zuccheri e, dal 2012, Steve Boraley. La parola “morte” per ora batte la parola “vita” 5 a 4, nei titoli delle avventure di Julia, mentre, ad oggi, il termine Uomo (o uomini) batte 7 a 4 il termine donna (o donne). Il termine più usato in assoluto nei titoli è comunque la parola “Caso”, apparso ben in 14… casi. Ovvero in tutti gli episodi della giovane Julia pubblicati prima sugli almanacchi, e oggi sugli speciali. Probabilmente non è un “caso” che ad affiancare Berardi in queste 14 avventure si siano alternati in maniera regolare Mantero (in tutti gli anni dispari) e Calza (in tutti quelli pari).
Julia vista da Giuseppe Candita |
Alcuni termini sono più ricorrenti di altri nei titoli delle storie di Julia, titoli che, altra caratteristica della serie, non appaiono mai nelle tavole, ma solo in copertina, frontespizio e colonna dei credits. Il nome di “Myrna” per esempio è stato usato in undici titoli e per le sue avventure il creatore del personaggio si affida sempre alla collaborazione di Mantero e sempre agli stessi illustratori, originariamente Laura Zuccheri e, dal 2012, Steve Boraley. La parola “morte” per ora batte la parola “vita” 5 a 4, nei titoli delle avventure di Julia, mentre, ad oggi, il termine Uomo (o uomini) batte 7 a 4 il termine donna (o donne). Il termine più usato in assoluto nei titoli è comunque la parola “Caso”, apparso ben in 14… casi. Ovvero in tutti gli episodi della giovane Julia pubblicati prima sugli almanacchi, e oggi sugli speciali. Probabilmente non è un “caso” che ad affiancare Berardi in queste 14 avventure si siano alternati in maniera regolare Mantero (in tutti gli anni dispari) e Calza (in tutti quelli pari).
Non so se si è intuito, ma in Julia
niente è lasciato al caso.
Saverio Ceri
N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.
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