di Wilson Vieira
Arriviamo così alla 54a puntata della "Storia del West" scritta dal nostro amico e collaboratore carioca Wilson: ne leggerete delle belle (cioè delle brutte)! Vi anticipiamo fin d'ora che uno dei prossimi interventi di Vieira su Dime Web sarà dedicato a Gringo, suo personaggio western, pubblicato a fumetti in Brasile nel 2006 e adesso protagonista di libri di narrativa! Prima di lasciarvi alla lettura vi ricordiamo che tutte le immagini non bonelliane sono state scelte e posizionate nel testo dallo stesso Vieira. (s.c. & f.m.)
Dopo che l’esercito USA ebbe sconfitta a assoggettata la Nazione Sioux e trasferiti i sopravvissuti nelle riserve, l’allevamento dei bovini nello Stato dello Wyoming conobbe il suo periodo aureo, ma allo stesso tempo il Paese dovette subire un’immigrazione di coloni e di piccoli rancher che s’impadronirono di vaste aree adibite al pascolo che fino ad allora i grandi proprietari terrieri avevano sfruttato in proprio. I nuovi arrivati cingevano di steccati gli appezzamenti di terra loro assegnati dal Governo, suscitando il malanimo dei baroni dell’allevamento. I grandi rancher, che per lungo tempo avevano considerato i pascoli aperti come loro proprietà, dovettero adattarsi all'inevitabile, ma da allora guardarono ai piccoli coloni e ai piccoli rancher come a nemici mortali e tentarono di scacciarli dai loro lotti di terra ricorrendo a trucchi e minacce.
Tex n. 486, aprile 2001. Disegno di Villa |
Molti coloni si vendicavano appropriandosi, tra un conteggio annuale del bestiame e l’altro, di capi privi di marchio, imprimendovi loro il proprio.
Del clima ormai guasto tra le diverse parti, approfittarono bande organizzate di ladri di bestiame per furti su vasta scala ai danni dei grandi rancher, i quali poi incolpavano pubblicamente i piccoli coloni. Tutte queste contese si concentrarono nella Contea di Johnson e nel suo capoluogo Buffalo, finché, in una notte dell’estate 1889, le cose precipitarono; 10 uomini mascherati assalirono la residenza di James Averell (1851 – 1889) e di Ellen Liddy Watson (1860 – 1889), detta “Cattle Kate”, e come ammonizione per tutti i ladri di bestiame, impiccarono entrambi al più vicino albero presso Spring Creek Gulch, tra le città di Casper e Rowlins.
Come mossa successiva, i “Vigilants” trascinarono in tribunale Anna Richey, una ex maestra, accusandola di aver rubato otto capi di bestiame e di aver falsificato il loro marchio. Mentre si recavano in tribunale la donna venne uccisa a colpi d’arma da fuoco da un cavaliere mascherato.
I “Vigilants” erano membri di un Comitato di Vigilanza, cioè di un gruppo di uomini che, quando l’autorità statale si dimostrava carente, si valeva del diritto del più forte per proteggersi dai criminali, per procedere contro i delinquenti, per dare la caccia a questi e arrestarli, giudicarli ed eseguire le sentenze sul momento. Di regola, questi “Comitati di Vigilanza” si attenevano alla legge, o quasi. Un arrestato veniva condotto davanti a un “Tribunale di Vigilanza”, composto dai giurati, dall'accusatore, dal difensore e dal giudice. L’accusato aveva la possibilità di difendersi, o di lasciarsi difendere, di tenere dei discorsi in pubblico e di addurre delle prove della sua innocenza. Si ascoltavano testimoni di accusa e di difesa. L’esatta procedura che è stata redatta e conservata di quasi tutti questi casi di giustizia a opera dei “Vigilants”, ci permette di arguire come questo tipo di giustizia costituisse una misura perfettamente legale e quanto mai necessaria da un punto de vista sociale. Questo voleva specialmente per i delitti criminosi. Se si trattava di cause politiche o di argomenti di politica comunale, non era raro che i Vigilanti si discostassero dal retto sentiero della legge e della virtù, per servire i loro scopi semplicemente egoistici. Molte volte le azioni di tali Vigilanti fanatici erano addirittura criminali e perciò la popolazione intimorita non tardò a creare dei “Contro-Vigilanti”, che spesso si scontrarono coi Vigilanti in lotte veramente sanguinose. Anche il fanatismo razziale o religioso poteva portare alla giustizia dei Vigilanti.
Tex n. 63, gennaio 1966. Disegno di Galep |
L’esempio peggiore è dato dall’associazione texana del Ku-Klux-Klan che, dal 1881, per vendetta, non esitava a mettere in croce schiavi negri liberati dopo la Guerra Civile che si erano resi colpevoli di misfatti.
Tex n. 351, gennaio 1990. Disegno di Galep |
Alla notizia di questi atti di violenza, l’indignazione si diffuse tra i coloni dello Wyoming della cosiddetta “Wyoming Stock Growers Association”; si pensò di fondare un’associazione militante in difesa degli interessi dei coloni, ma i baroni dell’allevamento si organizzarono sotto la qualifica di “Regolatori dello Wyoming” e assoldarono alcuni pistoleros del Texas, tra i quali l’esperto ricercatore di pascoli Tom Horn, e il 5 aprile 1892, in gran numero, si misero in marcia alla volta di Buffalo, la “Capitale dei ladri di bovini”, nell’intento di far saltare in aria la loro organizzazione e costringere i coloni ad abbandonare la regione.
Durante la marcia da Casper a Buffalo tagliarono tutte le linee del telegrafo nel Ranch KC, 50 miglia a sud di Buffalo, e uccisero i principali organizzatori dei coloni, Nick Ray e Nate Champion. Il colono Jack Flagg, nella sua fuga dagli allevatori, cavalcando senza soste, riuscì a raggiungere Buffalo e a divulgare la notizia dell’invasione della Contea di Johnson da parte di 52 rancher armati fino ai denti.
Allorché lo sceriffo di Buffalo, William “Red” Angus (1849 – 1921), cavalcò incontro ai “Regolatori” con un gruppo di 200 uomini, questi si trincerarono in tutta fretta nel Ranch TA, a 12 miglia di Buffalo, sul Crazy Woman Creek, e si prepararono a sostenere l’assedio. L’11 aprile 400 coloni armati circondarono il Ranch TA, trasformarono due carri in un vallo mobile e una parte di essi scavò trincee a 300 metri di distanza; 2000 kg di dinamite erano pronti per fare saltare in aria l’edificio del ranch assieme a tutti i suoi occupanti.
Nel frattempo il Governatore Amos Walker Barber (1861 – 1915) aveva pregato il Presidente degli USA Benjamin Harrison (1833 – 1901) di mandare truppe sul posto. Queste arrivarono il 13 aprile, proprio nel momento in cui i coloni stavano per iniziare l’assalto così ben preparato. All’ultimo istante l’Esercito riuscì ad arrestare gli assedianti salvandoli così da morte certa. I “Regolatori” vennero portati a Cheyenne, ma l’atteso processo contro di loro non ebbe mai luogo. È anche vero, d’altra parte, che non si verificarono altre lotte sanguinose; i rancher però cominciarono a ingaggiare killer che tendevano agguati ai ladri di bestiame e li uccidevano sul posto.
Magico Vento n. 49, luglio 2001. Disegno di Frisenda |
Figurava tra loro un certo Tom Horn (1860 – 1903), un killer capace di rimanere appostato per ore, rosicchiando soltanto un pezzo di prosciutto secco “pemmican”, fino al momento di esplodere il suo colpo mortale.
Egli non lasciava dietro di sé né tracce, né prove, eccetto la sua cosiddetta "firma": un pezzo di pietra collocato sotto la testa dell’ucciso. Un anno e mezzo più tardi, dopo che i baroni dell’allevamento ebbero imparato che l’allevamento praticato in pascoli cintati rendeva di più che quello nei pascoli aperti, le tensioni tra rancher e coloni si allentarono e Tom Horn divenne un persona sgradita per molta gente, trasformandosi nel capro espiatorio di tutti questi strani fatti.
Allorché, senza una prova consistente, egli venne condannato a morte per un assassinio molto discutibile, considerato tale anche da noi storici, nessuno mosse un dito in favore di colui che era al corrente di moltissime cose che tutti desideravano dimenticare. Venne giustiziato: fu impiccato pubblicamente per l’omicidio di Willie Nickell il 20 novembre 1903.
Wilson Vieira
N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West su Cronologie & Index!
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