a cura di Elio Marracci
Oggi
facciamo due chiacchiere con Roberto Gagnor, torinese, classe 1977,
sceneggiatore Disney dal 2003 e insegnante in varie scuole e istituti, tra cui l’ICMA di Busto Arsizio, l'Accademia 09 e la Scuola
Internazionale dei Comics di Milano. Uomo
dai mille interessi, la sua versatilità l'ha portato a confrontarsi,
oltre che col fumetto, con la pubblicità, per cui ha lavorato come
copywriter, con la televisione, per cui è stato autore di alcune
trasmissioni, con il cinema, per cui ha scritto cortometraggi, e con
la carta stampata. Tra
le oltre 160 storie che ha pubblicato su "Topolino" nel corso della sua
carriera, numerose sono quelle a tema cinematografico, come Topolino
e il ritorno alla Dolce Vita e Topolino e il surreale viaggio
nel destino, quelle in costume ambientate in periodi più o meno
remoti nel tempo, e quelle tematiche che compongono saghe come La
storia dell'arte di Topolino. Vista la portata del personaggio quindi, senza indugiare oltre, lascio a
lui la parola! (e.m.)
Roberto Gagnor |
DIME WEB - Per
i lettori che non ti conoscono ti puoi presentare? Chi
è in due parole Roberto Gagnor?
ROBERTO GAGNOR - Ho
quarant’anni, vivo tra Milano e la Valsusa, scrivo! Sono più di
due, eh?
DW - Come
si è sviluppata in te la passione per la sceneggiatura?
RG - In
realtà amo scrivere – e disegnare, ma male – fin da piccolo: i
miei genitori sono insegnanti (italiano e latino mio padre, latino e
greco mia madre) e fin da piccolo sono stato circondato dalle storie,
che fossero romanzi, fumetti o film. Ho iniziato a scrivere e
disegnare le mie storie alle elementari, per poi passare alla
scrittura-e-basta al liceo. In realtà disegno ancora, ma solo per
farmi venire idee, per gli storyboard dei miei corti e altri progetti
più piccoli.
Uno scherzoso disegno di Gagnor sulle sue capacità di disegnatore (da PaperPedia) |
DW - Da
dove prendi spunto per le tue storie?
RG - Da
QUALUNQUE COSA. La mia vita e quella delle persone che mi stanno
intorno. Altre storie, libri, film, fumetti. Cose che mi succedono,
che vorrei mi succedessero o mi fossero successe. Dettagli, oggetti.
Le idee sono ovunque: basta saperle osservare.
DW - Oltre
a essere uno sceneggiatore molto quotato, sei anche docente presso
l’ICMA di Busto Arsizio, l'Accademia 09 e la Scuola Internazionale
dei Comics di Milano. In
che misura l'insegnamento influenza il tuo lavoro e viceversa quanto
le tue attività influenzano l'insegnamento?
RG - Insegnare
è un lavoro e un divertimento, e mi permette di uscire dal mio
guscio, e cioè il mio studio in casa. Insegno sceneggiatura per il
cinema alla 09 e all’ICMA, e per il fumetto alla Scuola di Comics.
In pratica aiuto gli allievi a trovare, strutturare, costruire e
mettere in scena le loro storie: una pratica da editor che mi ha
permesso di lavorare meglio alle mie sceneggiature, aiutare i miei
allievi a trovare la loro strada, arricchirmi delle loro esperienze,
del loro entusiasmo. Il mio lavoro, poi, mi permette di dare ai
ragazzi un punto di vista più ampio, partendo dalle mie esperienze:
se parlo di cinema parlo per forza anche di fumetti, e viceversa.
Ogni media si nutre dell’altro, perché si parla sempre di
narrazione per immagini e di storie.
Gagnor sulla classica collana americana WDC&S! |
DW - Sei
autore, oltre che delle sceneggiature, di alcuni cortometraggi, di
alcune delle storie Disney a tema cinematografico, penso tra le tante
a Topolino e il ritorno alla Dolce Vita e Topolino e il
surreale viaggio nel destino, le più belle degli ultimi anni. Questo
mi dà lo spunto per chiederti: qual'è il tuo rapporto con la
settima arte e quali sono i tuoi generi preferiti?
RG - Scrivo
sceneggiature per il cinema da qualche anno: oltre ad aver scritto e
diretto Il Numero Di Sharon, vincitore di Talenti in Corto del Premio
Solinas, ho scritto due
progetti di lungometraggio per Tempesta Film e un film, Sommer AufDem Land, che è uscito in Germania. In più ho fondato, col mio
amico e collega Radek Wegrzyn, Magical Realist, una società di
produzione mirata a sviluppare storie europee, in Italia e Germania,
e coproduzioni. Abbiamo un’altra sceneggiatura in sviluppo e vari
soggetti. Il cinema, insomma è una grossa parte del mio lavoro… e
della mia vita, perché tra sala, TV e Netflix vedo praticamente un
film al giorno. Amo soprattutto la commedia e il comico, da Billy
Wilder ai Monty Python, da Woody Allen a Cameron Crowe. Ma amo molto
anche Fellini, Terry Gilliam, Miyazaki… una lunga lista!
Il corto di Gagnor, un gioiello!
DW - Oltre
che numerose storie a fumetti con personaggi Disney hai scritto
narrativa, programmi radiofonici e trasmissioni televisive. Quali
differenze hai trovato nell'approcciarti a questi media così diversi
tra loro? E
quali analogie?
RG - Ogni
media è un gioco diverso, con tecniche e peculiarità proprie: ma
tutti ti insegnano qualcosa e ti arricchiscono come autore. In più,
quello che impari in un media lo porti in un altro: la disciplina di
scrittura e l’attenzione ai personaggi del fumetto Disney servono
moltissimo al cinema, i trucchi che impari nel cinema o in TV nutrono
i fumetti. Sono tutte esperienze... e fonti di guadagno, diciamolo!
DW - Oltre
a numerose avventure “in costume” ambientate in periodi più o
meno remoti nel tempo, una delle tue saghe più famose è quella de La storia dell'arte di Topolino. Hai
trattato questi temi perché consideri l'arte e la storia cornici
insolite o c’è dell'altro?
RG - No,
perché amo l’arte! Anche prima di iniziare il ciclo avevo già una
passione per parecchi artisti, da Turner a Magritte, da Dalì ai
Dadaisti. Sì, le vite degli artisti e i loro periodi storici sono in
effetti cornici inconsuete per delle storie Disney (e le biografie
degli artisti sono piene di cose interessantissime e molto
narrabili); ma soprattutto, voglio condividere col mio pubblico la
mia passione per l’arte, far scoprire artisti più o meno famosi a
chi non li conosce, imparare insieme ai lettori qualcosa in più
sugli artisti che già amo.
Sceneggiatura di Gagnor |
DW - La
domanda precedente mi dà modo di chiederti: perché pensi, sempre
che per te sia così, che la storia sia una materia che di per sé
non riscuote molto interesse da parte del grande pubblico?
RG - In
generale è così, ma vale anche per la musica classica, la
letteratura, la filosofia. Forse perché per il grande pubblico sono
ricordi di scuola, con le costrizioni e le ansie dei compiti e dei
voti. Forse perché non ci ricordiamo che la storia, come le
discipline che ho appena citato, non parla di persone lontane e
slegate da noi: ma di NOI, sempre, comunque. Tolstoj sembrerà
lontano dalla nostra vita, ma parla di quello che viviamo noi: amori,
tradimenti, la ricerca di Dio, l’ansia esistenziale, le paure. Se
riuscissimo a far capire che l’arte, la musica, la poesia parlano
sempre e solo DI NOI, forse riusciremmo ad andare oltre le barriere
(il tempo, la lingua) e ad appassionarci.
DW - A
quale dei personaggi su cui hai lavorato sei più legato e perché? E
quali di quelli che hai inventato prediligi?
RG - Sicuramente
Brigitta (patetica ma titanica, nel suo amore non corrisposto) e
Paperoga (la commedia demenziale nel fumetto Disney), ma anche i
Bassotti e Paperone. Topolino, anche se è più difficile da scrivere
bene. Insomma… un po’ tutti. Tra quelli che ho inventato,
Brigittik: amo i supereroi e le parodie!
Sceneggiatura di Gagnor |
DW - A
livello grafico hanno illustrato le tue storie sia disegnatori
esperti e affermati, sia giovani esordienti. Senza
far torto a nessuno ti chiedo di citare nelle due categorie gli
artisti con cui hai lavorato più volentieri.
RG - Non
ho mai avuto esperienze negative: il livello degli artisti Disney è
tale che si finisce sempre per lavorare bene e avere belle sorprese.
È come lavorare con dei grandissimi registi, ogni volta: Per citare
solo due nomi, Sciarrone è Zack Snyder, moderno e ipercinetico;
Cavazzano è Spielberg, grandioso e appassionante. Tra i giovani c’è
Zanchi che è bravissimo e non si rende conto di quanto sia bravo,
per cui diventa ancora più bravo: è il Joe Wright del fumetto
Disney.
DW - Sei
un autore metodico che lavora a orari stabiliti, oppure sei uno di
quelli che si alza di notte a scrivere perché ti è venuta
l’ispirazione? Come
si svolge la tua giornata tipo?
RG - Metodico:
mi alzo presto e scrivo. A volte mi alzo di notte perché ho avuto
un’idea, ma scrivo mattino e pomeriggio. Non sono un nottambulo, ma
tra film e TV è capitato anche quello!
Brigittik, creatura di Roberto Gagnor |
DW - Quali
sono gli artisti che ti ispirano?
RG - Hai
qualche giorno di tempo? Nel fumetto Disney Barks, Gottfredson,
Pezzin, Marconi, Scarpa, Sarda, Figus, Artibani; nel cinema Woody
Allen, Cameron Crowe, Billy Wilder, Richard Curtis… tantissimi.
DW - Quanto
di te è presente nel tuo lavoro? Quanto
di quello che ti circonda? E
quanto di inventato?
RG - Nel
mio lavoro c’è sempre qualcosa di mio, più di quanto sembri: se
non ci metti un po’ di cuore e di sangue, si sente e la storia è
più debole. C’è di sicuro il gusto per la commedia, l’ironia, i
giochi di parole, l’arte, la letteratura, la parodia. Ma anche un
po’ di pietà, di comprensione, di passione per gli altri… e
qualche punta di odio. Quanto
a quello che mi circonda, TUTTO quello che vivo, leggo, sento, vedo
nutre il mio lavoro. Non solo nel semplice autobiografismo, ma nel
mio modo di vedere le cose. Poi
parto da queste cose e invento: è il mio lavoro, e mi diverto molto.
La Storia dell'Arte di Topolino, capolavoro di Gagnor |
DW - Quali
fonti usi per documentarti?
RG - Le
mie letture: sono curioso di tutto, e se vuoi fare questo lavoro dei
esserlo. Poi Wikipedia, i media, i social… fa tutto brodo!
DW - Oltre
ai libri e ai fumetti che sicuramente leggerai per documentarti quali
altre letture fai?
RG - Mi
piacciono le biografie di attori e registi (ma non solo: Open, di
Agassi, è bellissimo), i saggi sulla creatività e la scrittura (due
per tutti: Into The Woods di John Yorke e Verso la Creatività e
oltre di Ed Catmull), gli articoloni alla "Vanity Fair USA". Sono
onnivoro: quando ancora avevo bisogno di farmi tagliare i capelli,
cosa ahimé non più necessaria, dal barbiere leggevo il gossip come "Men’s Health". Non sai mai dove troverai la prossima idea.
Gagnor con Gerry Scotti |
DW - Da
professionista ormai affermato che consigli daresti a chi si volesse
affacciare al mondo della scrittura per immagini?
RG - Leggere
tanto, guardare tanto. Scrivere tantissimo. Riscrivere ancora di più.
Non arrendersi nonostante una quantità notevole di mazzate,
delusioni, disastri e battute d’arresto. Cercare di divertirsi
sempre. Ricordarsi che questo lavoro è un privilegio che si
conquista tutti i giorni. Pensare che scrivi per un pubblico e non
(solo) per te stesso. Ricordarsi che non vince chi ha più talento,
ma chi non molla mai. Divertirsi l’ho già detto?
DW - A
cosa stai lavorando attualmente?
RG - Ho
parecchie cose pronte o quasi pronte: una Topodissea in due puntatone
con l’ottimo Donald Soffritti, un nuovo ciclo con Filo e Brigitta,
una Brigittik. Sto scrivendo il terzo ciclo dell’Arte, altre otto
storie sulle tecniche artistiche. In più sto lavorando a "Food
Wizards", una serie a cartoni animati prodotta da Zocotoco e RAI, come
co-creatore. Continua anche il crowdfunding della mia graphic novel,
Paola e i Tre Duelli, che spero di far
diventare anche un film.
Paola e i tre duelli, graphic novel di Roberto Gagnor |
DW - C'è
una domanda che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?
RG - Cosa
c’è nella lista, che fai ogni anno, con tutti i progetti e le cose
che vorresti fare nella tua vita? Un sacco di cose. Spero di
potervi dire, prima o poi, che le avrò fatte tutte!
a cura di Elio Marracci
P.S. di Francesco Manetti. Volevo complimentarmi personalmente con Roberto Gagnor, in chiusura della splendida intervista condotta dal nostro impeccabile Elio. Quando iniziai a scrivere sulle fanzine Gagnor aveva 11 anni e dunque ci separa una mezza generazione. Leggere di quel suo gusto classico per la storia, per l'arte, per la letteratura, per il grande cinema e il grande fumetto e di come riesca a trasmetterlo con grande entusiasmo a tutti grazie alla scrittura è davvero una cosa esaltante!
N.B. Trovate i link agli altri dialoghi con gli autori su Interviste & News!
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