Sempre
riguardo alla serie regolare, nei crediti delle storie si fa
riferimento al computo reale degli albi zagoriani e non alla numerazione
della collana Zenith, ossia al numero stampato sulla costa di ciascun
albo mensile. Com’è noto, la suddetta numerazione è sfasata di 51 numeri
rispetto a quella effettiva (ad esempio, il Zenith n. 52 corrisponde al
primo numero di Zagor, il Zenith n. 53 al secondo numero e così via).
Per una guida ai collegamenti ipertestuali andate su Zagor Monsters lettera "A"!
R
(parte III)
RAKOSI, BELA (parte III)
La terza storia rakosiana - Vampyr
(M. Boselli [sog.&scen.] – R. Della Monica [dis.], nn. 397-399)
- esce nel 1998, ben diciotto anni dopo Il
ritorno del vampiro. In
essa, il dottor Metrevelic,
Albert Parkman
e Aline
lasciano il posto a uno stuolo di personaggi, quasi tutti inediti: il
colonnello ungherese Ferenc
Korasi e il suo braccio
destro, il turco Samish
Pasha; la baronessa
austriaca Frida Lang;
il suo promesso sposo, il conte Manfred
Moor, capitano dei Dragoni
dell'Esercito imperiale austriaco; l'attendente di costui, Janos;
il giovane stalliere Imre;
la contessa vampira Ylenia
VARGA, il suo fedele
segretario Boris,
la domestica Elspeth
e i servitori zingari; Cane
Pazzo, sciamano guerriero
Mohawk;
e infine Pantera Grigia,
un fuorilegge Huron
che, assieme ai suoi compagni, è al servizio di
Rakosi.
Il primo personaggio che abbiamo menzionato, Korasi,
è un esperto cacciatore di vampiri, nonché un discendente
dell'infernale barone. Il
vampiro – dice il
colonnello a ZAGOR ed
a CICO,
da lui invitati nella sua casa di Swamp
Crossing, a Darkwood
– porta ancora il nome
della mia famiglia, Korasi, ma anagrammato in Rakosi… sembra che
queste creature non possano davvero rinunciare al nome del loro
sangue e si limitino a storpiarlo!... Rakosi è un mio tris-trisavolo
o qualcosa del genere!... Ho perso il conto… ha più di settecento
anni!. […] L'esistenza
stessa del barone vampiro è una terribile macchia sull'onore della
mia famiglia!... Molti miei avi hanno cercato di distruggere
quell'essere… per i Korasi è una missione, un tragico destino…
ma, come potete immaginare i miei avi non hanno avuto successo!.
|
Zagor n. 397, agosto 1998. Disegno di Ferri |
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Manfred
Moor e Janos giungono alla czarda
di Passo Gurav - ZGR 397, p. 8
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L'orrore
si scatena nella locanda - ZGR 397, p. 32
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Ricevuta
la lettera di Korasi (nome che Zagor associa subito al barone
Rakosi), l'eroe e il messicano s'incamminano verso Swamp
Crossing - ZGR 397, p. 52
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Zagor
e Cico vengono accolti da Samish Pasha - ZGR 397, p. 55
|
ZAGOR
domanda allora a Korasi
se egli ha mai incontrato il suo terribile antenato, e il colonnello
risponde di aver avuto due indimenticabili incontri con esso: il
primo è
avvenuto in una sala da gioco di Budapest (Lui
si limitò a guardarmi e a sorridermi… ma da quel giorno sento
ancora nella mia anima il marchio di fuoco di quello sguardo
irridente…); il secondo
ha
avuto luogo in un campo di battaglia, dove Rakosi
e altri vampiri approfittavano della carneficina in atto per bere il
sangue dei feriti e degli agonizzanti. Vedendo quell'orrore, Korasi
si era scagliato sul barone con la sua sciabola, ma il vampiro
l'aveva disarmato con estrema facilità e, prima di allontanarsi, gli
aveva fatto una sinistra promessa: Attenderò
che tu sia vecchio e stanco… e solo allora ti renderò mio schiavo!
Se ti trasformassi adesso ti darei la giovinezza eterna!... Un regalo
troppo grande per te, nipote mio! Ah!
Ah! Ah!. Convinto a
ragione che il barone sia ancora vivo, o meglio: ancora
non-morto,
il colonnello è deciso a compiere la missione che gli è stata
affidata fin dalla nascita: uccidere definitivamente Rakosi.
Ha pensato quindi di chiedere l'aiuto di ZAGOR
(dei cui scontri con il vampiro è venuto a sapere appena arrivato in
America), il quale, ovviamente, è ben disposto a darglielo. Quella
notte stessa, però, l'astuta Ylenia
VARGA raggiunge
l'abitazione di Korasi
e, con l'aiuto dei suoi mostruosi FARKASKOLDÒI,
rapisce il colonnello e lo porta sul suo battello. La sera
successiva, la vampira conduce il colonnello nel rifugio di Rakosi,
la città fantasma di Blacktown.
Ylenia,
che è giunta nel Nuovo Mondo assieme a tutto il suo seguito ed a
Manfred
Moor (da
lei vampirizzato poco tempo prima), fa credere a Korasi
di essere un'alleata del barone, quando in realtà essa, al pari del
suo prigioniero, intende distruggere Rakosi,
a cui non ha mai perdonato di averla trasformata – quasi due secoli
prima - in una non-morta e di aver ucciso l'uomo che amava e che
avrebbe dovuto sposare, il pittore Alexander.
La contessa riesce ad ingannare, almeno inizialmente, lo stesso
vampiro, il quale resta molto sorpreso nel rivederla dopo quasi un
secolo, e anche di rivedere il suo "caro nipote".
|
Lo
Spirito con la Scure e il pancione sfogliano incuriositi i libri di
vampirologia del colonnello - ZGR 397, p. 57
|
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Korasi
rivela a Zagor e Cico di essere un discendente del vampiro - ZGR 397,
p. 62
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Korasi racconta ai Nostri il suo primo incontro con il terribile avo- ZGR 397, p. 64
|
|
Il
secondo, drammatico incontro fra Korasi e il barone - ZGR 397, p. 65
|
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Zagor n. 398, settembre 1998. Disegno di Ferri |
Il barone
invita a cena gli inattesi visitatori in quella che è diventata la
sua dimora, un'imponente casa, che, come spiega egli medesimo al
colonnello, è stata costruita dall'ormai defunto padrone delle
miniere di Blacktown.
Quando Ylenia lo
informa che si è scontrata con ZAGOR
e che questi è sulle sue tracce, Rakosi
esclama: E'
un avversario tenace e ostinato!... Ma stavolta non la spunterà!...
. Korasi,
ovviamente, non è dello stesso avviso: Zagor
ti ha già battuto due volte, caro trisavolo!... Non c'è due senza
tre! […] Dimmi,
è vero che una volta Zagor ti ridusse in polvere e un'altra volta
ancora ti piantò un paletto nel cuore?...
. Il barone risponde: La
storia dei miei scontri con quel dannato Zagor è lunga, noiosa e per
me irritante… preferisco risparmiarvela!... E poi l'ultima volta
non fu lui a scagliarmi quel paletto, ma un suo alleato, un
miserabile umano di nome Parkman…
. La VARGA
chiede pertanto a Rakosi
com'è
riuscito a sopravvivere con un paletto piantato nel cuore. Il
paletto – risponde il
vampiro – mi colpì mentre
ero in forma di pipistrello, mia cara Ylenia… fu scagliato da
lontano e non mi spaccò del tutto il cuore!... Ma precipitai nel
Black River e fui lungamente trascinato a valle, in una sorta di
animazione sospesa, o paralisi… ero cosciente ma non potevo
muovermi… la corrente mi sbatacchiava contro le rocce…
Galleggiavo impotente, ben
sapendo che di lì a poco il sole, sarebbe sorto e mi avrebbe
incenerito… le mie ceneri si sarebbero disperse nel fiume… la mia
fine era imminente… Ma
poco prima dell'alba, un vortice mi risucchiò… appesantito dal
mantello intriso d'acqua fui trascinato sotto… Non
so quanto tempo trascorse… forse giorni, forse settimane… ripresi
conoscenza sulla spiaggia di un fiume sotterraneo…
. Rakosi
prosegue il suo racconto, dicendo di essere rimasto per giorni e
giorni nel sottosuolo, incapace di muoversi e con il paletto ancora
piantato nel cuore. I topi avevano già iniziato a divorarlo, finché
la folle signora Fairchild
- scambiatolo per suo marito John,
il padrone delle miniere – non lo aveva salvato e poi portato nella
sua casa, dove gli aveva tolto il paletto.
|
Ylenia
Varga conduce Korasi, da essa rapito poco prima, sul suo battello -
ZGR 398, p. 35
|
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La
città fantasma di Blacktown,
il nuovo regno di Rakosi - ZGR 398, p. 73
|
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Trasformatosi
in pipistrello, Rakosi vola verso il battello di Ylenia - ZGR 398, p.
76
|
|
Il
barone, feroce come sempre, è sorpreso di incontrare il suo
discendente Korasi… - ZGR 398, p. 77
|
|
…e
la bella Ylenia - ZGR 398, p. 78
|
Poco
alla volta riuscii a farle capire quello di cui avevo bisogno per
rigenerare il mio corpo e recuperare le mie forze…
- racconta ancora il barone ai suoi ospiti, dopo aver presentato loro
la sua salvatrice – Il primo fu un vagabondo a cui aveva offerto ospitalità… E
grazie a lei tornai a essere quello che ero un tempo!... .
La signora Fairchild
si rende utile a Rakosi
anche in un altro modo, ovvero ascoltando di nascosto – poco più
tardi - la conversazione tra Ylenia
e Manfred,
nella quale la prima rivela al secondo di voler appunto distruggere
il vampiro. Sempre quella notte, Rakosi
infligge un duro colpo ai suoi nemici: mentre Pantera
Grigia e i suoi Huron
attaccano, sul Black
River, ZAGOR,
CICO,
Janos e
Samish Pasha
(di ritorno da Blacktown,
dove hanno spiato da lontano la casa dei Fairchild);
il vampiro, trasformatosi in pipistrello, raggiunge il bivacco dove i
Nostri hanno lasciato Frida
(arrivata a Darkwood
alla ricerca di Manfred),
Imre
e Cane Pazzo.
Quando ZAGOR e
compagni, respinti gli Huron,
arrivano sul posto (dopo aver incontrato lo sconvolto Imre,
sfuggito al barone), scoprono che Frida
è stata rapita da Rakosi,
il quale ha inoltre vampirizzato Cane
Pazzo. Quest'ultimo,
avventatosi all'improvviso su Janos,
viene ucciso da Samish
Pasha, che gli conficca un
paletto di frassino nella spalla. In quel preciso momento, nella
dimora del barone, Manfred
tenta di mordere Frida,
ma Rakosi
glielo impedisce: So che
stai soffrendo, Manfred!...
– dice il vampiro al capitano, dopo averlo spinto via - Dentro
di te la tua natura umana ha lottato con quella vampirica… e
la tua nuova natura di vampiro ha vinto!
Sta' tranquillo!
…Ti concederò di bere il
sangue della tua bella baronessa… …ma lo farai alla presenza del
mio nemico!... Zagor vedrà la sua amata Frida tramutarsi sotto i
suoi occhi in una figlia della notte!... E
questa sarà la mia vendetta!.
Nell'udire queste parole, Manfred
resta basito: Zagor?...
L'uomo che ci insegue…?. Rakosi gli risponde: Sì, Manfred!...
L'uomo che ci dà la caccia ha amato la tua fidanzata prima di te!...
Non ti ho forse dato un buon motivo per odiarlo?.
|
Dopo
aver dato istruzioni a Pantera Grigia, Rakosi conduce Korasi e gli
altri nella sua sinistra abitazione - ZGR 398, p. 81
|
|
Rakosi
inizia a raccontare ai suoi ospiti come ha fatto a salvarsi dopo
essere precipitato nel Black
River - ZGR 398, p. 83
|
|
A
salvare Rakosi da una lenta e terribile morte è stata la folle
signora Fairchild - ZGR 398, p. 84
|
|
Il
barone presenta agli ospiti la sua salvatrice - ZGR 398, p. 85
|
Frida
allora interviene - Zagor
non è niente, per me!... Che cosa vi salta in testa?...
-, ma Rakosi
le dice che mentire è inutile, visto che lui è al corrente di
tutto. Come è possibile?...
– chiede Frida
al barone – Io non vi
avevo mai visto, prima di questa notte!.
Il vampiro risponde: Ma io,
sapevo di voi, bella Frida!... Ho raccolto informazioni sul mio
nemico, nei lunghi anni in cui ho coltivato il mio odio!... Studiavo
il modo di colpirlo nei suoi affetti più cari!... Zagor ha avuto
poche donne… e forse non ne ha amata nessuna quanto ha amato
voi!... Ma voi eravate tornata in Europa, baronessa!... …Non vi
nascondo di aver provato un grande stupore quando, spiando il vostro
campo, vi ho udito parlare con i vostri compagni del tenente
[sic]
Manfred… e loro hanno
pronunciato il vostro nome! E' stato un colpo di fortuna a offrirmi
la vendetta!.
Giunta l'alba, ZAGOR
e i suoi amici arrivano a Blacktown,
dove ad attenderli vi sono soltanto due Huron,
tra cui Pantera Grigia
(gli altri Huron,
infatti, sono stati uccisi dall'eroe durante l'attacco avvenuto nella
notte). Costui ferisce con una freccia Janos; ciononostante, i Nostri riescono ad entrare
nella casa dei Fairchild,
trovandola però completamente vuota. Lasciati nell'abitazione CICO,
Janos
e Imre,
lo Spirito con la Scure
entra nelle miniere assieme a Samish
Pasha, il quale, sebbene a
sua volta ferito da un Huron
(nel già citato attacco sul fiume), ha ancora energia da vendere.
ZAGOR
e il valoroso turco, sbarazzatisi – grazie ad un astuto trucco –
di due dei tre servi zingari di Ylenia
(il quarto è stato ucciso e
vampirizzato il giorno
prima dal barone), raggiungono la galleria dove Rakosi
tiene prigionieri – dietro delle pesanti sbarre - Korasi
e Frida,
che è immersa in un sonno ipnotico. In fondo alla suddetta galleria
si trova la cripta del vampiro, che in quel momento dorme nella sua
bara. ZAGOR
cerca subito di liberare il colonnello (incatenato al muro), scavando
sotto le sbarre con il suo pugnale, ma deve prima occuparsi dei due
Huron
e di Mircea,
l'ultimo zingaro della contessa VARGA.
L'eroe ha la meglio su tutt'e tre; il temibile Pantera
Grigia però, prima di
venire ucciso, lo ferisce alla spalla sinistra con una freccia,
inchiodandolo a una trave di sostegno.
|
Da
degno vampiro, Rakosi non brinda con il vino, ma con il sangue delle
sue vittime - ZGR 398, p. 87
|
|
Il
barone ancora non sa che Ylenia è lì non per condividere
l'eternità con lui, ma per distruggerlo - ZGR 398, p. 89
|
|
Zagor n. 399, ottobre 1998. Disegno di Ferri |
|
Rakosi
raggiunge il bivacco dove Zagor e compagni hanno lasciato Frida, Imre
e Cane Pazzo - ZGR 399, p. 16
|
|
L'agilissimo
vampiro schiva la freccia di Cane Pazzo - ZGR 399, p. 17
|
A causa di ciò, ZAGOR
perde i sensi, ma, fortunatamente, Frida
si risveglia e Korasi
le dice subito di prendere la chiave che apre le sbarre, chiave che
si trova sul corpo di Rakosi.
Vedendosi strappato l'importante oggetto, il vampiro – pur
rimanendo in catalessi – ordina mentalmente a Frida
di rimettere la chiave sul suo petto. La baronessa sta per cedere,
quando ZAGOR,
finalmente ripresosi ed estrattosi la freccia dalla spalla, inizia a
parlarle: Frida! Mia
Frida!... Mi senti?... Sono Zagor! Io…
…Ci sei sempre stata solo tu nel mio cuore… e nessun'altra!... Mi
ascolti?... Mi
ascolti, Frida, amore mio?...
. Le dolci parole dell'eroe scuotono la baronessa, la quale, usando
la chiave, aziona il meccanismo che solleva le sbarre, permettendo a
ZAGOR
di liberare Korasi.
Frida
recupera poi un martello e uno dei paletti che Samish
aveva portato con sé (il turco è creduto morto perché, in
precedenza, Pantera Grigia
l'ha colpito in testa con il suo tomahawk,
ma in realtà è solo svenuto), e il colonnello, essendo ancora
troppo debole, li dà a ZAGOR
affinché trafigga il cuore di Rakosi.
Il Nostro si accinge a compiere la macabra operazione, ma succede
l'imprevisto: il sangue che sgorga dalla sua ferita cade addosso al
vampiro, che si desta dalla catalessi prima del tempo. Rakosi
aggredisce immediatamente ZAGOR,
che però lo respinge gettandogli addosso una torcia, per poi
scappare con Korasi
e Frida
lungo la galleria. Il barone, con il mantello bruciacchiato, non
tarda a inseguirli e, vedendo che ZAGOR
rimane lì ad aspettarlo, gli si avventa contro. Adesso,
colonnello!, grida
ZAGOR,
facendo scattare la trappola ideata poco prima con Korasi,
il quale, servendosi di una trave, fa crollare una parte del soffitto
della galleria, facendo penetrare all'interno di essa la luce del
sole. Quest'ultima colpisce la schiena del barone, che, con il
mantello in fiamme, è costretto a mollare ZAGOR
ed a scappare via. Poiché qualcuno tra gli alleati del vampiro ha
fatto crollare l'entrata della miniera, i tre sono costretti a
cercare un altro passaggio per raggiungere l'esterno; quando lo
trovano, però, il sole è ormai calato e Ylenia
e i suoi aiutanti hanno già catturato CICO,
Janos e
Imre.
|
Rakosi
dissangua Cane Pazzo - ZGR 399, p. 19
|
|
Servendosi
dei suoi poteri ipnotici, Rakosi ordina a Frida di togliersi la croce
dal collo - ZGR 399, p. 21
|
|
L'incubo
di Frida: i sinistri personaggi dei quadri chiamano la baronessa… -
ZGR 399, p. 27
|
|
…
che viene poi aggredita da essi - ZGR
399, p. 28
|
|
Svegliatasi
dall'incubo, l'ignara Frida abbraccia Manfred, che scopre i canini -
ZGR 399, p. 30
|
Mentre ZAGOR
affronta gli ultimi due FARKASKOLDÒI,
Korasi
e Frida
raggiungono la casa dei Fairchild,
finendo anch'essi nelle mani della contessa. Una volta arrivato pure
lui nell'abitazione (dopo aver ucciso un farkaskoldus
e dopo che l'altro licantropo è stranamente fuggito in direzione
della suddetta casa), ZAGOR
non solo scopre che i suoi compagni e l'amata Frida
sono prigionieri di Ylenia
– al piano superiore dell'edificio –, ma viene raggiunto di lì
a poco da Rakosi,
sfuggito ancora una volta al fuoco. Prima
di tutto, Zagor, – dice
il vampiro al Nostro, tenuto a bada da Boris,
che gli preme una pistola sulla schiena – vedrai
i tuoi amici diventare dei non-morti! …Dopo saranno loro stessi a
divorarsi lentamente! E cominceremo dalla bella baronessa!.
A questo punto, Ylenia
ordina a Manfred
di mordere Frida,
che è tenuta ferma da Elspeth.
Il capitano sta per azzannare il collo della sua fidanzata, ma,
all'improvviso, la sua natura umana si ribella e riprende il
sopravvento su quella vampirica. Manfred,
pertanto, colpisce Elspeth
con un pugno, liberando Frida;
contemporaneamente, l'eroe si libera a sua volta di Boris.
Maledetto Zagor!...
Dovrò occuparmi di te personalmente!,
esclama, rabbioso, il barone, assalendo il Nostro e incassando senza
danni un colpo di scure. Indebolito dalla ferita, ZAGOR
non può competere con la terribile forza di Rakosi,
il quale, dopo averlo disarmato, avvicina gli affilati canini al suo
collo: Addio Zagor!...
Finalmente berrò dalle tue vene!.
A salvare l'eroe da una fine che pare ormai inevitabile è Ylenia,
o meglio: il suo farkaskoldus,
quello che, richiamato mentalmente da lei, aveva cessato di lottare
con ZAGOR
ed era corso verso la casa. Aaahh!
Ylenia! Ahh!... Mandalo via! Digli di lasciarmi!,
urla Rakosi, aggredito alle
spalle dal licantropo. Ah!
Ah! Ah! Per
attaccarti ho atteso che tu fossi distratto. Rakosi!... Questo è il
momento della mia
vendetta!... Non ti ho mai perdonato di avermi ucciso l'uomo che
amavo e avermi trasformato in un mostro!... Ma ora me la pagherai,
arcivampiro!. Sono
qui per ucciderti!,
risponde Ylenia,
impugnando un paletto. Lo
sapevo., dice il barone
alla sbigottita vampira, ignara del fatto che, il giorno prima, la
signora Fairchild
ha origliato la sua conversazione con Manfred
ed ha ovviamente riferito tutto a Rakosi.
|
Rakosi
impedisce a Manfred di mordere Frida e rivela a questa la terribile
verità - ZGR 399, p. 31
|
|
Rakosi
dimostra di conoscere molte cose sul conto di Frida - ZGR 399, p. 32
|
|
Zagor
raggiunge la cripta del vampiro, il quale vi tiene prigionieri Korasi
e Frida - ZGR 399, p. 56
|
|
Korasi
dice a Frida di prendere la chiave che Rakosi – al momento in
catalessi - tiene sul petto - ZGR 399, p. 64
|
|
Rakosi
ordina mentalmente a Frida, ricaduta sotto il suo controllo, di
rimettere la chiave sul suo petto… - ZGR 399, p. 65
|
Quest'ultimo, liberatosi del farkaskoldus
(che finisce infilzato su uno degli alari del camino), si avventa
inferocito sulla contessa: Tu
sei la mia schiava!... Io che ti ho dato l'immortalità… posso
darti la morte. Boris
interviene in difesa della sua padrona, ma il vampiro lo uccide spezzandogli il collo, per poi stringere nuovamente le sue dita
d'acciaio sulla gola di Ylenia.
Mentre Manfred
e Ylenia
- slegati Korasi
e gli altri prigionieri - scendono giù assieme a loro, ZAGOR
afferra un alare e trafigge il petto di Rakosi,
mancando però il cuore. Atterrato l'eroe con un pugno, il barone si
estrae l'acuminato oggetto dal corpo e si accinge, a propria volta, a
trafiggere con esso l'odiato avversario. Ylenia
però, nel frattempo ripresasi, si lancia contro di lui; proprio in
quel momento, Korasi
e compagni scoprono che tutte le porte e le finestre della casa sono
sbarrate. A farlo è stata la sempre più folle signora Fairchild,
la quale inizia a dar fuoco alla sua casa, esclamando: Quell'uomo
non è il mio John!... E'
un mostro!... Vuole
prendersi la mia miniera!... Ma io non lo permetterò! Brucerete
tutti! Tutti!.
Fortunatamente per gli amici di ZAGOR,
il redivivo Samish
prende a picconate la porta dall'esterno, consentendo a costoro di
uscire sani e salvi. Intanto, nella casa – diventata ormai un
inferno – Rakosi
si conferma un osso troppo duro per Ylenia.
Misere creature!...
Non dovevate sfidare il barone Rakosi, il Signore della Notte!...
– dice il barone ai suoi nemici – Vi
farò a brandelli, ma un po' alla volta, per prolungare la vostra
agonia!. ZAGOR,
però non si arrende e, afferrato un tizzone, colpisce il vampiro
sul volto, quindi gli sferra un calcio, facendolo precipitare a piano
terra tra le fiamme. Sconfitto Rakosi,
l'eroe si accorge che la finestra è rimasta l'unica via d'uscita, ma
si trova, tuttavia, a una considerevole altezza. Zagor!
Afferrati a me!, gli
dice allora Ylenia,
la quale, grazie alla sua agilità di vampira, salta dalla suddetta
finestra e atterra senza problemi, salvando in questo modo se stessa
e l'eroe. Costui può così ricongiungersi ai suoi amici (Ylenia
invece si dilegua), mentre la casa dei Fairchild
viene divorata dal fuoco. A un certo punto, ZAGOR
e compagni vedono qualcosa d'inquietante: una sagoma scura, a forma
di pipistrello, si allontana in volo dalla villa.
|
…ma
la baronessa, grazie alle parole di Zagor, si riprende e aziona il
meccanismo che solleva le sbarre - ZGR 399, p. 68
|
|
Korasi
si accorge troppo tardi che il sangue di Zagor è caduto addosso al
vampiro - ZGR 399, p. 70
|
|
Il
sangue dell'eroe fa risvegliare Rakosi prima del tempo - ZGR 399, p.
71
|
|
Zagor
respinge temporaneamente il barone con il fuoco - ZGR 399, p. 72
|
Ancora una volta,
il diabolico Rakosi
è riuscito a sopravvivere, ma al momento non rappresenta un pericolo
per i Nostri. Qualche tempo dopo, Frida,
tornata in Austria, scrive una lettera a ZAGOR,
in cui - oltre a dichiarargli il suo amore e a dirgli che un giorno
ritornerà a Darkwood
- lo informa sullo stato di salute di Manfred.
Questi, grazie alle cure di Korasi,
sta migliorando poco a poco, ed è quindi probabile che in futuro
riuscirà a guarire dal morbo instillatogli dalla contessa VARGA.
Attesa come poche altre storie dello
Spirito con la Scure,
Vampyr
- titolo che molto probabilmente è un omaggio all'omonimo film
(1932) di Carl Theodor Dreyer – ha un incipit davvero stupendo.
L'arrivo di Manfred
e Janos,
in una sera di tempesta, nella locanda di Passo
Gurav, l'entrata in scena
della bellissima e misteriosa Ylenia
e tutto ciò che avviene fino alla (parziale) vampirizzazione del
capitano a opera della contessa, figurano a nostro avviso tra le cose
più belle viste sullo Zagor
post-Nolitta e sono degne della migliore tradizione horror. Notevoli
anche la sequenza (narrata in flashback) del massacro compiuto dai
FARKASKOLDÒI sulla
Lady Godiva
– evidente citazione di una celebre scena del Dracula
(1897) di Stoker: quella dove il conte vampiro fa strage
dell'equipaggio del Demeter
– e la lunga parte ambientata nella casa del colonnello Korasi,
il quale è indubbiamente un personaggio riuscito (lo stesso dicasi del
suo fedele segretario Samish
Pasha).
Il discendente di Rakosi
è sia un uomo d'azione che un valente studioso, come testimoniano i
numerosi libri sui vampiri che compongono la sua imponente
biblioteca. Credo
di possedere tutto
ciò che è stato finora pubblicato sull'argomento, miei cari
signori! Sono
piuttosto fiero della mia collezione!,
dice il colonnello ai suoi ospiti ZAGOR
e CICO,
giunti da poco nella sua abitazione. I due sfogliano, incuriositi e
affascinati, alcuni tra i più famosi testi di vampirologia: Trattato
sui vampiri e le apparizioni di Ungheria e Moravia
di Dom Augustin Calmet (studioso già menzionato da Castelli ne Il
ritorno del vampiro);
De incorruptione
cadaverum (1645) del
gesuita francese Théophile Raynaud; Histoire
des vampires (1820)
dell'occultista e demonologo, anch'esso francese, Jacques Collin de
Plancy; Dissertazione
sopra i vampiri (1774)
dell'arcivescovo italiano Giuseppe Antonio Davanzati; Trattato
sugli spettri e gli spiriti notturni
(1581) dello svizzero Ludovico Lavater (libro che però, secondo
Korasi,
contiene un cumulo di
sciocchezze).
|
Colpito
dai raggi del sole, il vampiro è costretto alla fuga - ZGR 399, p.
74
|
|
Nella
casa dei Fairchild, Rakosi costringe Zagor a terra e si appresta a
morderlo. A salvare l'eroe sarà, inaspettatamente, la sua "nemica"
Ylenia - ZGR 399, p. 86
|
|
Ylenia
salva nuovamente Zagor, attaccando l'odiato barone - ZGR 399, p. 90
|
|
Zagor
fa precipitare Rakosi tra le fiamme che stanno divorando la casa dei
Fairchild - ZGR 399, p. 94
|
|
Sempre
grazie a Ylenia, Zagor esce vivo dall'immane rogo, ma anche il suo
infernale avversario riesce a salvarsi - ZGR 399, p. 96
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In questa
fase iniziale dell'avventura, Boselli – che, come i due
sceneggiatori che l'hanno preceduto, nutre una grande passione per i
vampiri: non a caso ha ideato, in coppia con Maurizio Colombo, il
personaggio di Harlan Draka
alias Dampyr,
figlio di una donna umana e di un arcivampiro (cioè un vampiro di
primo livello, qual è appunto il nostro Rakosi)
– non sbaglia praticamente un colpo e regala al lettore brividi ed
emozioni a non finire. Purtroppo, nel prosieguo della storia,
l'autore non riesce a mantenersi sugli stessi livelli, anzi: rovina
quella che poteva essere un capolavoro, inserendo, tra gli alleati di
ZAGOR,
l'odioso "ragazzino eroico" Imre
(che sarebbe stato meglio far morire nell'incipit, non essendo costui
nemmeno funzionale alla narrazione) e - cosa ancora più grave -
gestendo male due "pezzi da novanta" come Frida
e Rakosi.
Per quanto concerne la bella baronessa - apparsa per la prima volta
in uno dei più amati episodi della saga, La
marcia della disperazione
(G. Nolitta [sog.&scen.] – G. Ferri [dis.], nn. 112-116) –,
siamo sostanzialmente d'accordo con Giampiero Belardinelli, che ha
analizzato Vampyr
nello Zagor Index
Illustrato 301-400
(Paolo Ferriani Editore, Inverno 2004). Secondo Belardinelli, Boselli
ha avuto l'indubbio coraggio di recuperare l'affascinante e mai
dimenticata Frida
Lang, la prima
donna, almeno ufficialmente,
con cui l'eroe ha vissuto
un'intensa storia d'amore. […]
Tuttavia, a causa dei troppi
personaggi che affollano il racconto, la funzione della nobildonna si
stempera e risulta alquanto annacquata.
[…] L'aspetto che rende
oltretutto debole questo ritorno di Frida
è costituito dai dialoghi, sdolcinati e affettati. Scorgere Zagor
che grida è Frida,
la mia Frida!
dà una sgradevole
sensazione di artificiosità che non appartiene al personaggio.
Riguardo
poi a Rakosi,
Belardinelli osserva a ragione che costui non
ha una centralità nell'economia del racconto.
Il vampiro ha concentrato le
sue malefiche attenzioni nei confronti del suo discendente Korasi
e solo in un secondo momento si ricorda di Zagor,
il quale entra in gioco unicamente perché chiamato in causa dal
colonnello. Senza dimenticare che, come scrive Gisello Puddu
[in Zagor, 40 anni a
Darkwood (Editoriale
Mercury, 2001, vol. 2), nda],
il Rakosi
di Boselli non
recupera il gelido fascino conferitogli da Nolitta in Zagor contro il
vampiro […].
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Locandina
francese del film Vampyr
(Carl Theodor Dreyer, 1932)
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Il
Demeter
nel film Dracula di Bram
Stoker (Francis Ford
Coppola, 1992)
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Jacques
Collin de Plancy (1794-1881)
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Frontespizio
della prima edizione di Dissertazione
sopra i vampiri (1794)
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Harlan
Draka alias Dampyr e suo padre, l'arcivampiro Draka, in un disegno di
Alessandro Bocci
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E nemmeno,
aggiungiamo noi, quello conferitogli da Castelli nel primo ritorno.
Peraltro, il pur eccellente Della Monica si è allontanato troppo dal
modello ferriano: il suo Rakosi
ha poco o niente del Dracula
di Christopher Lee, ma s'ispira invece a un altro Dracula,
quello disegnato da Gene Colan per la Marvel (ci riferiamo
precisamente alla serie La
Tomba di Dracula,
pubblicata dalla casa editrice americana tra il 1972 e il 1979).
Sulla deludente gestione boselliana di Rakosi
bisogna dire ancora due cose: la prima a proposito del rapporto tra
il barone e Ylenia;
la seconda a proposito del rapporto con Frida.
Il buon vecchio Bela,
a nostro avviso, viene messo in ombra dalla contessa, che appare
meglio caratterizzata e quindi più incisiva, anche in virtù del
maggior spazio concessole dallo sceneggiatore: Ylenia,
come sappiamo, compare sin dall'inizio, mentre il barone entra in
scena a storia ampiamente inoltrata. In quanto a Frida,
è poco credibile che il vampiro sia venuto a conoscenza del suo
legame con ZAGOR.
Rakosi
dice alla nobildonna di aver raccolto informazioni sull'eroe nei
lunghi anni in cui ha coltivato il suo odio, ma ciò non spiega come
egli sia riuscito a scoprire che il Nostro e Frida
si sono amati. Chi ha potuto riferirglielo, dal momento che gli unici
abitanti di Darkwood
a conoscenza della suddetta storia d'amore sono CICO
e, forse, i Kiowa
di Winter Snake?
Inoltre, come ha fatto, sempre Rakosi,
a scoprire che ZAGOR
ha avuto poche donne? Possibile che a Darkwood
o altrove vi sia qualche "gola profonda" che conosce a
menadito la vita sentimentale del Nostro? Insomma, il fatto che il
vampiro conosca già Frida
e la sua importante liaison con ZAGOR
(liaison che la nobildonna ha tenuto nascosta al suo promesso sposo
Manfred,
da qui
il titolo del secondo albo: Il
segreto di Frida Lang)
sa tanto di espediente posticcio per giustificare la presenza della
baronessa nella storia.
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La
copertina dell'ultimo numero – il 70 – della serie Marvel La
Tomba di Dracula (The
Tomb of Dracula, agosto
1979)
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Dracula
ipnotizza Rachel Van Helsing, la graziosa figlia del suo peggior
nemico (The Tomb of Dracula,
gennaio 1976)
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Autoritratto
con la moglie Isabella Brant
(1609-1610) di Pieter Paul Rubens (1577-1640)
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Ritratto
della famiglia di Dirck Bas Jacobsz (1634-1635)
di Dirck van Santvoort (1610-1680)
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La
famigerata Contessa Dracula,
Erzsébet Báthory (1560-1614),
nel ritratto che compare nella scena dell'incubo di Frida. Della
Monica ha modificato questo quadro, e quelli di Rubens e van
Santvoort, in versione vampiresca
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Va detto, però, che la scena del rapimento
di Frida
è degna di menzione, così come quella dell'incubo - con la
nobildonna che viene aggredita dai personaggi di alcuni quadri,
animatisi all'improvviso - e quella, immediatamente successiva, dove
il barone impedisce con la forza a Manfred
di mordere la sua fidanzata (appena svegliatasi dall'incubo di cui
sopra). Queste tre sequenze si fanno ricordare anche per un altro
motivo, ovvero le interessanti citazioni in esse contenute. Il
rapimento di Frida
– più precisamente, la parte in cui Rakosi,
ipnotizzata la baronessa, le ordina di togliersi la croce che porta
al collo – ricorda un'analoga scena del film Dracula,
principe delle tenebre
(Terence Fisher, 1966) e
del
n. 40 de La
Tomba di Dracula
(gennaio
1976). Nell'incubo della
nobildonna, invece, si riconoscono, sebbene appaiano in versione
vampiresca, due celebri dipinti fiamminghi del '600 - Autoritratto
con la moglie Isabella Brant
(1609-1610) di Pieter Paul Rubens e Ritratto
della famiglia di Dirck Bas Jacobsz
(1634-1635) di Dirck van Santvoort – e il ritratto della
sanguinaria contessa ungherese Erzsébet Báthory (1560-1614), una
delle più efferate assassine seriali di tutti i tempi. La sequenza
con Manfred
è un'altra citazione stokeriana: richiama, infatti, la famosa scena
– contenuta nel terzo capitolo di Dracula
- in cui il conte spinge via, con un violento strattone, una delle
tre seducenti vampire (le sue "spose") che stavano per
mordere Jonathan Harker.
Come osate toccarlo?
– dice Dracula
alle suddette tre - Come
osate mettergli gli occhi addosso, quand'io ve l'ho proibito?
Indietro! Quest'uomo mi appartiene
[…]. Rimanendo in tema di citazioni, non passa certo inosservato il
nome che lo sceneggiatore
ha
dato al territorio in
cui sorge Blacktown:
i Monti Superstizione.
Come ben sanno i lettori di Tex,
le vere Superstition Mountains sono una catena montuosa dell'Arizona
dove - secondo una delle più note e inquietanti leggende del West:
la Miniera della Morte
o Miniera dell'Olandese
Perduto - si troverebbe un
favoloso tesoro, costituito da diciotto ricchissimi filoni auriferi.
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Florina
Kendrick, Monica Bellucci e Michaela Bercu: le tre sexy vampire del
Dracula
coppoliano
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Un
rabbioso Dracula (Christopher Lee) ha appena scagliato a terra la sua
"sposa" (Valerie Gaunt), rea di aver morso Jonathan Harker
(John Van Eyssen). Il film è Dracula
il vampiro (Terence Fisher,
1958)
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I
veri Monti Superstizione (Arizona)
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Tex n. 478, agosto 2000. Disegno di Villa |
Tale leggenda ha appunto ispirato, tra le altre cose, due storie
texiane: Il segreto della
miniera (nn. 30-31),
scritta da G. L. Bonelli e disegnata da Galep
e Francesco Gamba; La
miniera del fantasma (nn.
478-479), scritta proprio da Boselli e disegnata da José Ortiz.
Tornando a Vampyr,
bisogna dire che l'idea di collocare il rifugio del barone in una
ghost town
è azzeccata: come dice a Korasi
il sinistro Boris,
quale covo migliore per un
non-morto?. Azzeccato solo
in parte è invece il finale della storia: se, da un lato, la lotta
tra Rakosi e
ZAGOR
è più emozionante di quella vista nello sbrigativo epilogo de Il
ritorno del vampiro,
anche perché il barone boselliano, pur se meno
riuscito di quello castelliano, è assai più agile e coriaceo
rispetto a esso (inoltre, Boselli, a differenza di Castelli, fa
sconfiggere – com'è giusto che sia - il vampiro dall'eroe, non da
un comprimario); dall'altro lato, il "rinsavimento" di
Manfred
(figura peraltro scialba) e la "resurrezione" di Samish
Pasha sono quanto di più
scontato vi potesse essere. In conclusione, possiamo affermare che,
al netto dei diversi pregi da noi segnalati (primo fra tutti, la
presenza di Ylenia,
magnifico personaggio) e degli ottimi disegni di Della Monica, Vampyr
non è purtroppo all'altezza delle due precedenti storie rakosiane.
Massimo Capalbo
N.B. Trovate tutti i link alle altre voci e lettere degli Zagor Monsters sulla Mappa!
Al di là di qualche ridondanza l' unico per me difetto è l' aver fatto tornare Frida. Una qualsiasi fidanzata di Manfred non avrebbe cambiato molto le cose. Mi chiedo come venne in mente una simile commistione.
RispondiEliminaBasare parte del giudizio della storia su Imre...😳 giusto la frase sul worlack o come scrive. Boselli recupera il lato più aristocratico del barone dopo che, per forza di cose, Castelli ci aveva mostrato solo quello mostruoso. Le 2 precedenti avventure sono dei calibri da 90, ma questa riesce, come scritto, a differenziarsi grazie a nuovi elementi e personaggi e, dopo la chiesa sconsacrata ed il villaggio, a donarci una nuova bella location come la miniera. Belli i disegni di Della Monica, ma si sente la mancanza di un tocco più tenebroso.
"(inoltre, Boselli, a differenza di Castelli, fa sconfiggere – com'è giusto che sia - il vampiro dall'eroe, non da un comprimario)"
Parkman mica era un comprimario.😳 E poi Zagor gli aveva già dato pugno e testate mettendolo in fuga.
Certo che Parkman era un comprimario, visto che questa parola indica un personaggio che è sì importante, ma non è quello principale, non è il protagonista. Ed era appunto il protagonista, ossia Zagor, che doveva sconfiggere Rakosi, non il comprimario Parkman.
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