I Numeri di Tex da "Il totem misterioso" a "Tex 700"
Diamo i Numeri 54
di Saverio Ceri & Francesco Manetti
Puntata firmata eccezionalmente a quattro mani questa cinquantaquattresima di Diamo i Numeri. In occasione di Tex 700 infatti rispolveriamo, per i lettori del nostro blog, l'articolo che Francesco Manetti e io avevamo confezionato per Lo Spazio Bianco in occasione del settantennale del ranger - facendo qualche piccola correzione e aggiornando le tabelle e, dove necessario, il commento, alla data del 7 febbraio 2019. (s.c.)
Settanta
anni a cavallo, per i deserti, in montagna, nelle praterie, nel Grande Nord, a
raddrizzar torti nelle città corrotte, in villaggi indiani e mondi perduti. Da
solo o Asso di Cuori nel poker di Pards. Con il revolver sempre acceso. Una
storia editoriale, quella di Tex, che copre tre, quattro generazioni di
lettori, di editori, di sceneggiatori, di disegnatori. Tanti anni, tante
collane, tanti albi, tante tavole hanno generato nei decenni un fiume di dati
più adatto a un server della NASA che alla mente umana. Ma dietro ai numeri ci
sono gli uomini, e quella che ora vi andiamo a racCONTARE non è una semplice
sequenza di tabelline, ma una storia vera, in carne, ossa e piombo!
LE SERIE BONELLIANE
Nel settembre 2018 (come era accaduto già nel 2008 e nel 1998) Tex ha compiuto in realtà non uno,
ma quattro anniversari diversi: 70 anni dalla prima pubblicazione in assoluto
in formato striscia; 60 anni della collana regolare tuttora in corso, con 50
anni di inediti; e 30 anni dal varo del “Texone”, il formato gigante che ha
aperto al Ranger un invidiabile panorama internazionale di grandi artisti.
La Mano Rossa, l'albo di esordio della collana di Tex più fortunata - oggi festeggiamo la sua 700a uscita. Cover di Galep |
a) I 4000 albi bonelliani
Dal
settembre 1948 al febbraio 2019, sono stati pubblicati ben 4108 albi con il
marchio “Tex”! Un numero enorme, che si spiega col fatto che il Ranger è
apparso non solo sul mensile regolare, che va avanti da sei decenni,
ma in una grande varietà di collane, serie e formati diversi. Il periodo delle
strisce (quando “Tex” era un agile albetto spillato con una superficie di
copertina e di tavola grande all'incirca un terzo di quella attuale), con la
“Collana del Tex” che andò avanti dal settembre del 1948 al giugno del 1967,
vanta da solo 973 fascicoli spalmati su 36 serie consecutive. Ci sono poi le
700 uscite del “Tex Gigante 2a serie”, ovvero la collana mensile
inedita di cui oggi festeggiamo il ragguardevole traguardo (partita nel 1958), i 636 “Tex Tre Stelle” (gloriosa
collezione di ristampe che si è fermata solo nel febbraio 2017 dopo oltre mezzo
secolo di attività), i 574 “TuttoTex” (ultima serie superstite dei "Tutto" che va avanti dal 1985 con grande
successo), e i 441 “Tex Nuova Ristampa” (partita nel 1996). E queste citate
sono solo le prime sei collane più ricche di albi di un elenco che, come potete
vedere dalla tabella, copre 23 voci diverse, la metà della quali riferite a
produzioni ancora in corso. Astronomico quattromilacentootto: mistero
svelato!
b) I formati
Come
abbiamo accennato sopra, nel corso dei decenni “Tex” ha cambiato più volte corpo,
sia come passaggio storico da un formato a un altro, sia come cambio di formato
per esigenze editoriali diverse in uno stesso periodo. L'epoca delle strisce
inizia nel settembre del 1948 e termina nel marzo del 1972, con quattro collane
distinte, la prima delle quali, la “Collana del Tex”, presentò ai lettori 36
serie diverse in quasi venti anni di vita. Il montaggio successivo per le
ristampe, dalle originali tavole a striscia unica in tavole a tre strisce per
pagina, lanciò il formato moderno bonelliano standard “alla Tex”: questo è
anche il formato dei “bonellidi”, ovvero di quelle pubblicazioni che si
ispirano (talvolta anche nei contenuti) allo standard tipografico della SBE.
Fanno parte di questo ampio settore i mensili di oggi, ristampe o inediti che
siano. La prima collana texiana ad adottare la tripla striscia fu il “Tex Albo
d'Oro” che, con 8 serie consecutive, andò avanti dal giugno del 1952 al
novembre del 1960, pubblicando 205 albi. Nel formato gigante (possiamo dire
“alla francese”, senza tema di bestemmiare?) impossibile non sottolineare
l'importanza di vero ponte tra il fumetto “popolare” e quello “d'autore” dello
“Speciale Tex”, ovvero del “Texone”, che ha compiuto 30 anni nel 2018 (essendo stato
varato per festeggiare nel 1988 in quarantennale di Tex); dal 2005 al 2016 la
collana è stata ristampata in “Tex Stella d'Oro”.
Grande formato hanno anche i volumi cartonati di Tex, le cui origini risalgono alle straordinarie riproposte a colori della CEPIM del periodo 1977/1980 pensate per le librerie, idea proseguita per i tipi della Mondadori, e poi rientrata nell’ovile bonelliano nel 2015. Cartonati inediti, inaugurati da Eleuteri Serpieri nel 2015, sono infine i “Tex d'Autore”. Ci sono poi alcune curiosità, come i volumi non a fumetti (quali Il massacro di Goldena) e il formato a due strisce, anche questi immortalati in tabella.
Il primo mitico Texone di Guido Buzzelli. Sono passati trent'anni dall'esordio della collana |
Grande formato hanno anche i volumi cartonati di Tex, le cui origini risalgono alle straordinarie riproposte a colori della CEPIM del periodo 1977/1980 pensate per le librerie, idea proseguita per i tipi della Mondadori, e poi rientrata nell’ovile bonelliano nel 2015. Cartonati inediti, inaugurati da Eleuteri Serpieri nel 2015, sono infine i “Tex d'Autore”. Ci sono poi alcune curiosità, come i volumi non a fumetti (quali Il massacro di Goldena) e il formato a due strisce, anche questi immortalati in tabella.
Il primo Tex non a fumetti è datato 1951 : Il massacro di Goldena, un romanzo di G.L. Bonelli - cover di Galep. |
Un Tex... rotondo - Senza dubbio il formato più originale con cui la Bonelli ha proposto una storia di Tex |
c) Gli inediti
Di
tutte queste collane solo una parte sono composte da inediti. Lo storie nuove
sul mensile attuale compiono mezzo secolo di vita nel settembre 2017.
Inedite erano le strisce iniziate nel 1948 e inedite sono tutte le serie
collaterali a quella regolare: il “Texone” (dal 1988, primo gigante a partire e unico
gigante rimasto in Bonelli, dopo i tentativi con Dylan Dog, Nathan Never,
Martin Mystère e Zagor), il “Maxi Tex” (dal 1991), l' “Almanacco del West” (dal
1994, trasformatosi in “Tex Magazine” nel 2016, forse perché la denominazione
di “Almanacco” sembrava desueta alla nuova gestione, molto attenta al
marketing), il “Color Tex” dal 2011, il “Tex d'Autore” dal 2015 e il recentissimo "Tex Willer", varato per il settantennale e ideato raccontarci le avventure mai narrate del giovane Tex. Una
curiosità: dal luglio del 1967 al settembre del 1968 c'è un “buco nero” coperto
solo da ristampe: in quei 15 mesi non uscirono storie inedite di Tex!
Consuetudine
bonelliana era quella di “regalare” il colore ai lettori per i numeri
“centenari” e in poche altre occasioni speciali: nelle collane di “Tex” il
primo esperimento in questo senso fu il n. 100 del mensile uscito nel febbraio
del 1969. Poi il cromatismo è dilagato con piglio alluvionale, in edicola e in
libreria, e molte serie, fra ristampe e inediti, hanno il colore congenito:
“Color Tex” (lo dice anche il nome!) parte nel 2011, i cartonati del “Tex
d'Autore” vengono pubblicati dal 2015, mentre del 2017 è il primo numero della
ristampe del “Tex Classic”.
Il primo albo a colori per Tex, ma anche il primo celebrativo a colori per l'intera casa editrice. Cover di Galep |
SERIE E ALBI NON BONELLIANI
L'entusiasmo per Tex e il fascino dell'eroe di Bonelli Padre non poteva rimanere nei confini di Via Buonarroti. Nel 1973 il primo marchio a farsi avanti per la riproposizione dell'avventure del Ranger è quello della Arnoldo Mondadori Editore. Nata a Milano nel 1907, la nobile casa di stampatori – ormai da tempo nella mani della Fininvest berlusconiana – era da sempre stata molto attenta al cosmo fumettistico: basti pensare che a metà degli anni '30 riuscì a strappare a Disney i diritti per le avventure di Topolino & Co., soffiandoli alla fiorentina Nerbini, diritti che mantenne per oltre mezzo secolo! Grande il suo impegno nella narrativa di genere, con le collane (e loro filiazioni) dei “Gialli”, di “Segretissimo” e di “Urania”, e nelle pubblicazioni popolari (con gli “Oscar”), la Mondadori è da sempre stata apprezzata dagli appassionati della lettura “d'evasione”. Negli ultimi anni, uscita dall'orbita disneyana anche per i libri, la ditta di Segrate si è dedicata alla ristampa di pregio degli eroi dello humor e del nero bunkeriano (“Alan Ford”, “Kriminal” e “Satanik”). Ecco dunque Tex presente, fra “Oscar”, “SuperMiti” e cartonati di grande formato, nel catalogo mondadoriano per oltre… 40 anni! Grande impegno anche per la casa editrice concorrente (economicamente e politicamente!) facente capo all'Ingegner De Benedetti: allegate al quotidiano “la Repubblica” sono uscite, dal 2007 al 2016, circa 450 ristampe texiane. Ultimo arrivato il gruppo Rizzoli – “Corriere della Sera”, con la serie ancora in corso di “Tex – 70 anni di un mito” iniziata nel dicembre 2017. Non sono contemplate nella tabella le ristampe anastatiche, né le decine e decine di volumi di saggistica dedicati al personaggio.
La banda del Campesino - Anafi (1975) |
il Texone di Magnus di Alessandro Editore (1997) |
Primo albo della Collezione Storica di Repubblica (2007) |
Tex a colori già con "Il Sabato" (1992) |
TAVOLE & STORIE INEDITE
Una
classifica delle collane che hanno pubblicato più tavole e più storie di Tex ci
fa ben comprendere… la legge dei grandi numeri! Il podio ci mostra cifre non
troppo lontane dal 100.000! In prima posizione c'è ovviamente la serie mensile,
con circa 300 storie per oltre 66.000 tavole; ecco poi l'universo degli albi “a
striscia”, con quasi 13.000 tavole (ovvero quasi 39.000 strisce) e 106 storie;
terzo si posiziona il “Texone” nato nel 1988, con circa 7.400 tavole spalmate
su 33 albi di grande formato. Il “Maxi Tex” è più o meno “terzo alla pari”, con
quasi 7.300 tavole per 26 storie. Per quanto riguarda le 23 “storie brevi
extrabonelliane”, con le loro 118 tavole (praticamente un albo mensile),
vediamo la tabella successiva…
Il primo albo della serie attuale ad ospitare avventure inedite. Disegno di Aurelio Galleppini |
STORIE BREVI EXTRABONELLIANE
Esiste
tutto un florilegio di brevissime storie aventi Tex come protagonista non
pubblicate dalla SBE, seppur da essa autorizzate. Iniziate con l'episodio L'accampamento apparso nel 1985 su un
supplemento del giornale napoletano “Il Mattino”, il numero di tavole di queste
“micro-avventure” varia da 1 a 32; in realtà la media è molto bassa, circa 5
tavole a storia, perché la maggior parte sono composte da un'unica tavola
autoconclusiva e quella “lunga” di 32 tavole è una “mosca bianca”. Notiamo che
la maggior parte di queste storie brevi sono apparse nel 2004 in un volume
della Hazard, Il riposo del guerriero,
uniche del genere nel primo decennio del 2000. Nel conteggio di 118 tavole non
sono state considerate le 29 che risultano dalla somma di 4 storie più o meno
“apocrife” uscite nel corso dei decenni.
L'accampamento del ... Mattino (1985) - 1 tavola by Galep |
Comic Art 96, ha ospiatato una storia breve di Tex, disegnata da Ticci, nel 1992 |
CURIOSITÀ SULLE STORIE
a) Le storie più lunghe
Una
collana come “Tex”, nata per continuare a lungo le sue avventure, non poteva
non presentare alcuni episodi davvero “da primato”. La storia più lunga la leggiamo
addirittura su sei albi (586 pagine), con un record che regge da ben 25 anni!
Impegnò i lettori dal gennaio al giugno del 1993, con uno dei capolavori
misteriosi del Ranger, un classico di Nolitta & Letteri, con protagonista
uno dei comprimari più amati della saga, El Morisco! Sul podio troviamo subito
dopo un altro superclassico, ma stavolta dobbiamo precipitare indietro nel
tempo addirittura nel 1972, con Bonelli Padre ai testi e Nicolò ai disegni.
Terza un'altra storia degli anni Novanta, scritta da Nizzi per i disegni di
Fusco e Civitelli. Mauro Boselli, ovvero lo sceneggiatore capo attuale del
Ranger, si piazza quinto nella classifica delle storie più lunghe, con la recente avventura newyorckese pubblicata tra l'albo del settantennale e Tex 700, lunga 440 pagine.
b) Le avventure con lo stesso titolo
Può
capitare nelle migliori famiglie di dare lo stesso nome a più figli: lo diceva
anche Geppetto, quando, pensando al nome da dare al più famoso ciocco di legno
dell'Universo, decise di ispirarsi a una famiglia dove tutti si chiamavo
Pinocchio o Pinocchia! Ci sono ben sette casi di nominativi uguali affibbiati a due
avventure diverse (con uno di questi “intoppi” avvenuto in anni
ravvicinatissimi, 1988 e 1990) e addirittura una tripletta, ovvero tre
avventure iniziate con uno stesso titolo (in anni piuttosto distanti fra loro).
GLI SCENEGGIATORI
Molti
i nomi di quelli che si sono cimentati con la parte scritta delle avventure del
Capo Bianco dei Navajo, ma sono solo quattro quelli che emergono dal mare magnum. Stiamo parlando del
creatore G.L., del figlio Sergio “Guido Nolitta” Bonelli, del successore
designato Claudio Nizzi e dell'ultimo grande erede, Mauro “The Boss” Boselli.
Al primo e al secondo posto troviamo Bonelli Sr. e Nizzi: il grande G.L. batte
il Grande Claudio per un numero tutto sommato piccolo di tavole, 500 su oltre
30.000 scritte da ciascuno, cinque albi mensili, due avventure nemmeno tanto
lunghe… Ma Nizzi batte il Capostipite sulle pagine del mensile tuttora in
edicola di quasi 5.000 pagine! Nizzi batte anche Boselli, su quasi tutte le
testate più longeve: il mensile, il “Texone”, il “Maxi” e quello che un tempo
era l'“Almanacco”. Mauro Boselli ha comunque già scritto una percentuale vicina
a 1/5 di tutta la saga di Tex, toccando un livello davvero ragguardevole. Da
notare che i primi tre sceneggiatori del Ranger hanno scritto da soli
praticamente l'80% di tutte le avventure uscite. Quarto arriva Nolitta, ben
staccato, con poco più di 5.000, gloriose pagine. Subito sotto da notare i
buoni piazzamenti di Ruju e Faraci, con oltre 4.000 tavole a testa. Se
consideriamo anche Ruju e Faraci, rispettivamente quinto e sesto in classifica,
arriviamo a coprire quasi al 95% di tutti i testi scritti per il Ranger: ciò
significa che i restanti 21 sceneggiatori texiani hanno prodotto soltanto il 5%
delle storie! Una curiosità finale: anche Galep, creatore grafico di Tex, entra
in questa classifica, con solo due tavole all'attivo (due storie brevi a tavola
autoconclusiva degli anni '80).
Il mitico G.L. Bonelli immerso negli altrettanto mitici paesaggi del lontano Ovest |
a) Storie sceneggiate
Riguardo
agli scrittori possiamo entrare nel dettaglio delle storie da loro sceneggiate.
La classifica è diversa già osservando le prime cinque posizioni: Ruju e Faraci superano Nolitta in quanto a numero di storie prodotte (anche se, ovvio,
Sergio Bonelli, vanta una media più alta per storia rispetto alla coppia di scrittori odierni). Ai primi
tre posti il risultato non cambia se si guarda alla quantità di storie
pubblicate. Cambia invece la classifica se guardiamo la media di pagine per
storia: al primo posto si piazza infatti Segura, seguito da Nolitta, Canzio,
Nizzi, Boselli e Bonelli Sr. . Se si punta invece al numero di disegnatori che
hanno lavorato per gli sceneggiatori notiamo che al primo posto sale Nizzi (che
ha scritto storie per ben 44 artisti, quasi la metà del totale di tutti i
disegnatori di Tex), seguito da Boselli, Faraci, Ruju e Bonelli Padre. Per Nolitta, sugli
albi di “Tex” hanno invece disegnato “solo” sette artisti diversi.
Se
gli sceneggiatori del Tex che si sono avvicendati in 70 anni sono 27, i
disegnatori sono 100! Anzi 101 visto che i Cestaro Bros. contano doppio. I primi due sono Galep, il creatore dell'aspetto
del personaggio, e Letteri: insieme coprono oltre ¼ della parte grafica
dell'intera cavalcata del Ranger. Galep, soprattutto, sembra irraggiungibile
(almeno per qualche secolo!), visto che il terzo in classifica, il senese
Giovanni Ticci, è arrivato soltanto a metà dell'immensa produzione
galleppiniana. Degli altri solo il quarto, Fusco, si innalza sopra al 5% della
produzione: significa che i primi quattro in classifica hanno disegnato quasi
1/3 di tutta l'epopea del Ranger. Da notare il caso di Villa, copertinista che
sostituì Galep dopo il n. 400 del mensile, e disegnatore d'eccezione, con al
suo attivo alcune fra le più memorabili avventure “moderne” di Tex: il Reuccio
del fumetto italiano è solo tredicesimo, e anche se per pochissime tavole,
viene battuto persino da Diso, ricordato soprattutto per Mister No in ambito
bonelliano. Un occhio infine all'affollatissimo 48° posto. Cos'ha di
particolare questa posizione a metà classifica? Beh, grazie a un “Texone” a
testa troviamo proprio al 48° gradino alcuni fra i più grandi nomi del fumetto
“d'autore” italiano e internazionale: provate a scorrerli e ne viene fuori un
elenco impressionante!
Aurelio Galleppini, il creatore grafico di Tex, nonché il suo più prolifico illustratore e copertinista |
a) Storie disegnate
Entrando
nei particolari delle storie troviamo, come abbiamo visto per gli
sceneggiatori, varie stuzzicanti curiosità anche per i disegnatori. I primi
quattro in classifica sono gli stessi quattro che abbiamo già visto come
maggiori “produttori” di tavole. Guardando la media delle tavole disegnate per
storia troviamo invece Diso al primo posto, seguito da… Ortiz e da Marcello. Il disegnatore che ha lavorato per
più sceneggiatori è Letteri, seguito da Ticci e da Civitelli a pari merito con Ortiz e Repetto: da notare che nessun disegnatore ha mai lavorato per più di otto
sceneggiatori diversi. Per gettare uno sguardo sull'incredibile numero di
superstar che hanno disegnato Tex occhio alla 54esima posizione!
I COPERTINISTI
Incredibile
come alla corte di Tex ci siano stati ben 46 copertinisti, e su appena dodici posizioni! Si spiega soprattutto grazie al “Texone”, la serie in grande formato nata per il quarantennale e pensata come ribalta per autori non canonicamente
texiani. E infatti molti di questi illustratori hanno all'attivo una sola cover a
testa, su un totale di quasi 2.000 nell'intera saga. La classifica è infatti
interessante solo per i primi due: Galep, il creatore grafico, e Villa, l'erede
legittimo. Il primo, soprattutto grazie all'epoca pionieristica delle strisce,
batte il secondo di ben cinque volte! Non c'è storia… Infine, occhio anche qui
a un gradino speciale, con il Gotha del fumetto internazionale: il dodicesimo e "ultimo" posto!
COLLABORAZIONE SCENEGGIATORE/DISEGNATORE
Accanto
un grande numero di relazioni effimere (oltre 170), negli anni si sono formate,
grazie a Tex, coppie artistiche inossidabili!
Al primo posto ecco il tandem G.L. Bonelli e Galep, i due creatori
dell'universo texiano: insieme hanno sfornato quasi 100 storie, per un totale
di oltre 13.000 tavole! Lo scrittore Bonelli Padre lo troviamo anche al secondo
posto, stavolta con l'affezionatissimo Letteri, e poi al quarto posto (con
Nicolò), al sesto (con Ticci) e così via. L'ultima posizione nella quale appare
G.L. è la 21esima, con Francesco Gamba. Se guardiamo a Galep, l'artefice
grafico, lo vediamo affiancato anche con Nolitta (17° posto) e con Nizzi (al
28° posto). In quanto agli altri sceneggiatori più importanti Nizzi lo troviamo
soprattutto insieme a Fusco (3° posto), Boselli pare avere una predilezione per
Font (8° posto), mentre il preferito di Nolitta è stato Galep (17° posto). Il
copertinista Villa appare al 13° posto, insieme a Nizzi (la coppia che su “Dime
Press”, per la qualità delle loro storie, avevamo definito Gens Claudia). La folla di artisti del
fumetto, sempre grazie al “Texone”, la individuiamo qui al 70° posto, anche se per brevità qui vi presentiamo solo le prime 30 coppie.
A
riprova del fatto delle enormi potenzialità della collana, a partire dal 1986,
con una storia disegnata da Jesus Blasco sul mensile, Tex guada il Rio Grande
ed esce dai confini texani... pardon, italiani!
a) Gli sceneggiatori
La
tabella parla da sola! Due soli scrittori stranieri (su un
totale di 27) si sono cimentati con le sceneggiature del Ranger, raggiungendo
però nel complesso quasi 2.000 tavole (un po' meno del volume di venti albi
mensili), ma in realtà questo risultato è dovuto quasi esclusivamente all'opera
di Segura.
b) I disegnatori
Molto
più folto il gruppo dei disegnatori allogeni: ben 16 su un totale di 101, con
più di 17.000 tavole all'attivo (oltre il 27% del totale dall''86, anno dell'esordio di Blasco, a oggi). Nella classifica
primeggia il mondo di lingua spagnola, sia europeo, sia americano, con la
Spagna in testa: per trovare un artista che parla un diverso idioma occorre
scendere infatti fino al 7° posto, dove spunta il greco Ginosatis. Grazie ai
“Texoni” si infiltrano nella banda di madrelingua castigliana un croato, uno
neozelandese e uno statunitense (Kubert, l'unico connazionale di Willer): è la
sola collana texiana più variegata in quanto a bandiere. I primi tre (Ortiz,
Font e Repetto) coprono oltre 10.000 tavole sul totale.
c) I copertinisti
I
disegnatori stranieri delle copertine di Tex sono solo 13 e il numero
corrisponde anche a quello delle copertine. In questa classifica, rispetto a
quella dei disegnatori, esce il greco ed entra un inglese, Frank. La parte del
leone la fa ancora il cosmo ispanico, con in testa la nazione madre iberica.
d) Le nazioni
Unendo
le nazionalità degli sceneggiatori e dei disegnatori stranieri, con un totale
di quasi 20.000 tavole, un dato già emerso non cambia: la Spagna vince queste
olimpiadi di otto bandiere della Frontiera a fumetti, seguita dall'Argentina e
dalla Grecia (stato non ispanico che solo in questa classifica sale sul podio).
I primi due posti coprono una grande fetta del totale, con circa 17.500 tavole.
Quarta arriva la terra (ispanica) dei Castro. La metà inferiore della
classifica è dominata invece dalla lingua inglese (tre posti su quattro).
Il
disegno texiano comincia a tingersi con colori esotici a partire dal 1986, ma
prima di avere un dato percentuale importante, sulla totalità delle tavole
sfornate in una anno, occorre attendere il 1993, quando ben ¼ della produzione
grafica del Ranger è straniero. Il 1997 è l'anno della svolta, allorquando la
percentuale arriva quasi a 40 punti; l'anno dopo ci avviciniamo addirittura al
50%! Nel 2000 i disegnatori stranieri battono per la prima volta quelli
italiani, toccando quasi il 56% della produzione, ed è un record anche in
numeri assoluti, con 1.115 tavole. La soglia del 50% straniero ai disegni verrà
varcata anche nel 2010 e nel 2012. Discorso più ridotto per quanto riguarda gli
sceneggiatori d'oltreconfine, che hanno scritto dal giorno dell'esordio di Segura nel 1997, all'incirca il 5% delle storie di Tex pubblicate: anche qui l'anno chiave è proprio quello di esordio, il 1997, quando i testi allogeni
arrivano a superare il 17% del totale. Cifre interessanti, in quanto a
percentuali, anche nel 2000 e nel 2004. Facendo un discorso più generale, il
periodo più “straniero” sembra essere stato il quindicennio fra il 1997 e il
2012.
I RECORD DI CARRIERA
a) Gli sceneggiatori
I
primi tre sceneggiatori più precoci come esordio texiano sono Testi (che ha
iniziato a 26 anni), Medda e G.L. Bonelli: la media d'età dell'arrivo sulle
pagine di Tex in quanto a scrittura si aggira intorno ai 30 anni. G.L. è lo
scrittore del Ranger che ha firmato sceneggiature nell'età più avanzata,
scrivendo fino al 1991 a 82 anni! Seguono, sempre intorno agli ottanta,
D'Antonio e Nizzi. Bonelli Padre batte tutti anche nella classifica della
carriera più lunga, avendo lavorato alla sua creatura per 42 anni (dal 1948 al 1991). Nizzi, il secondo,
ci lavora da 36 anni (dal 1983 al 2017). Boselli è terzo, con già 32 anni di
onorata attività (dal 1986 al 2018). Sergio Bonelli arriva quarto, con oltre 23
anni dedicati a Willer (dal 1976 al 1999). Curioso leggere la classifica dei
più prolifici, ovvero di quelli che hanno scritto in media più tavole al giorno
nella loro carriera: Nizzi è primo, con quasi due tavole e mezzo giornaliere,
tallonato da Canzio e Bonelli padre.
Francesco Testi, il più giovane scrittore di Tex, l'unico a cimentarsi col ranger prima dei trent'anni. |
Claudio Nizzi non è secondo a nessuno nello sfornare tavole di Tex: sua la produttività più elevata in ambito texiano. |
b) I disegnatori
Come
età di esordio quella dei disegnatori è più bassa rispetto a quella degli
sceneggiatori, e risulterebbe antipatico approfondire il discorso sulla
necessaria maggiore maturità di uno scrittore rispetto a un maestro della
matita e della china… Copello entra in “Tex” addirittura 21enne nel 1994; nello
stesso anno ecco Biglia, con 24 anni in carta d'identità. Ticci, Villa e Uggeri
hanno iniziato con Tex alla stessa età, all'incirca 27enni, il primo nel 1967,
il secondo nel 1986 e il terzo nel 1951. Se guardiamo la classifica dei decani,
i primi cinque si sono cimentati con Tex fino agli ottanta e oltre, con Diso in
testa, grazie al “Maxi Tex” del 2018. Due di questi hanno avuto postuma
l'ultima pubblicazione: Ortiz nel 2015 e Letteri nel 2006. La carriera più
lunga la può vantare Ticci, con oltre 51 anni al servizio del Ranger, dal 1967
al 2018! Lo segue il creatore grafico, l'indimenticato Galep, che ha lavorato
con Willer per più di 45 anni. Terzo arriva Letteri, con quasi 42 anni di
disegni texiani. Aurelio Galleppini è primo nell'ultima classifica, quella dei
disegnatori più prolifici: nella sua storia artistica riuscì a sfornare in
media quasi una tavola al giorno del suo personaggio. Dal suo record sono
lontani tutti gli altri.
Luigi Copello è a tutt'oggi la matita più giovane di Tex. Nel 1994, appena ventunenne ha firmato al sua unica storia di Tex! |
Roberto Diso è invece il decano dei disegnatori del ranger: ottantacinquenne, ha firmato il suo ultimo Tex (per ora) |
Giovanni Ticci: ha appena festeggiato 52 anni al servizio dell'eroe creato da Bonelli Padre e Galleppini. |
a) Vittorie annuali
In
questa tabella vediamo chi vince, anno per anno, per numero di tavole firmate.
Il periodo che va dal 1948 al 1969 è dominato dalla coppia G.L. Bonelli /
Galep, i due creatori di Tex (che vinceranno anche nel 1971 e nel 1983).
Nel 1965 Galep batte il record quantitativo di sempre, con quasi 800 tavole da lui firmate! Il decennio successivo è quello della svolta. Il primo “estraneo” vittorioso su Aurelio Galeppini, il disegnatore Guglielmo Letteri, arriva infatti nel 1970; poi Erio Nicolò nel 1972 e Fernando Fusco nel 1977.
Il 1976 è il primo anno nel quale G.L. Bonelli non scrive tutte le tavole pubblicate. Cose dunque tranquille anche negli anni Settanta: anche se comincia a demandare parte dei testi al figlio, vince sempre Bonelli Padre, con quattro disegnatori in classifica. Le cose cominciano a farsi movimentate con gli anni Ottanta: nel 1981 Nolitta batte il padre e il grande G.L. esce dall'albo d'oro nel 1984, lasciando il posto a Nizzi. In quello stesso 1984 esce anche Galep, e può dirsi quindi concluso definitivamente il periodo “classico” di Tex, quello dei fondatori vincenti. In quanto alle sceneggiature l'era di Nizzi copre il lasso di tempo che va dal 1984 al 2007 (con Boselli vittorioso nel 1997 e nel 1999) e segna il record di sempre di tavole scritte (1.768) in un solo anno, il 2003 (anche se Boselli si è avvicinato molto nel 2013); il dominio boselliano inizia nel 2008.
Parlando dei disegni, il primo ingresso nuovo fra i collaboratori più antichi dei creatori si ha nel 1986, con Civitelli. Nei Novanta due soli volti nuovi fra i vittoriosi. Poi, nel XXI secolo, una vera esplosione di nomi. Da notare che il 2018 è stato l'anno in cui sono state pubblicate più tavole di Tex: ben 2.906!
Un record per la Bonelli, per il fumetto italiano, per il fumetto europeo e forse per quello mondiale: bisognerebbe essere esperti conoscitori della vita editoriale di Mickey Mouse in tutto il globo per affermarlo con sicurezza. Solo il Topo disneyano infatti secondo noi potrebbe superare le 3000 tavole inedite annuali.
Nel 1965 Galep batte il record quantitativo di sempre, con quasi 800 tavole da lui firmate! Il decennio successivo è quello della svolta. Il primo “estraneo” vittorioso su Aurelio Galeppini, il disegnatore Guglielmo Letteri, arriva infatti nel 1970; poi Erio Nicolò nel 1972 e Fernando Fusco nel 1977.
Il 1976 è il primo anno nel quale G.L. Bonelli non scrive tutte le tavole pubblicate. Cose dunque tranquille anche negli anni Settanta: anche se comincia a demandare parte dei testi al figlio, vince sempre Bonelli Padre, con quattro disegnatori in classifica. Le cose cominciano a farsi movimentate con gli anni Ottanta: nel 1981 Nolitta batte il padre e il grande G.L. esce dall'albo d'oro nel 1984, lasciando il posto a Nizzi. In quello stesso 1984 esce anche Galep, e può dirsi quindi concluso definitivamente il periodo “classico” di Tex, quello dei fondatori vincenti. In quanto alle sceneggiature l'era di Nizzi copre il lasso di tempo che va dal 1984 al 2007 (con Boselli vittorioso nel 1997 e nel 1999) e segna il record di sempre di tavole scritte (1.768) in un solo anno, il 2003 (anche se Boselli si è avvicinato molto nel 2013); il dominio boselliano inizia nel 2008.
Parlando dei disegni, il primo ingresso nuovo fra i collaboratori più antichi dei creatori si ha nel 1986, con Civitelli. Nei Novanta due soli volti nuovi fra i vittoriosi. Poi, nel XXI secolo, una vera esplosione di nomi. Da notare che il 2018 è stato l'anno in cui sono state pubblicate più tavole di Tex: ben 2.906!
Un record per la Bonelli, per il fumetto italiano, per il fumetto europeo e forse per quello mondiale: bisognerebbe essere esperti conoscitori della vita editoriale di Mickey Mouse in tutto il globo per affermarlo con sicurezza. Solo il Topo disneyano infatti secondo noi potrebbe superare le 3000 tavole inedite annuali.
b) Sceneggiatori con più vittorie annuali
Un'altra
tabella che parla da sola! Bonelli Padre, che ha vinto per 35 anni su 70, è
lontanissimo dall'essere battuto, e chissà se lo sarà mai, visto che Nizzi è a
22 "scudetti" (e vi rimarrà) e Boselli è a 10...
c) Disegnatori con più vittorie annuali
Mutatis mutandis il discorso sugli
sceneggiatori può essere fatto per i disegnatori con Galep: 24 vittorie.
Secondo arrivò Letteri, staccatissimo, con 9 vittorie. Poi Fusco con 7. Una
sfida impossibile, quella di superare il creatore grafico.
Settanta
anni dopo il debutto, Tex - il Ranger, il capo bianco dei Navajos, il pard, il
padre, l'infallibile tiratore, il raddrizzatore di torti - cavalca ancora sulle
piste dell'immaginario, nel panorama di una Monument Valley immensa, fatta di
decine di migliaia di tavole e di decine e decine di artisti internazionali.
Molti i motivi del suo successo, ma uno sovrasta tutti: se è vero che in nomen
omen, in "Tex" ci sei anche "te".
Francesco Manetti (testo) & Saverio Ceri (numeri)
N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.
Francesco Manetti (testo) & Saverio Ceri (numeri)
N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.
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