Diamo i Numeri 51
di Saverio Ceri
Curiosamente col 33° Maxi Dylan
Dog appena giunto nelle edicole, la redazione dell’Indagatore dell’Incubo può
festeggiare in contemporanea due avvenimenti: i 20 anni di permanenza in
edicola della collana e le 100 avventure pubblicate sul balenottero dedicato
all’Old Boy.
Il 33° Maxi Dylan Dog, con il quale si festeggiano le 100 avventure e i 20 anni dall'esordio. Cover di Andrea Accardi |
La collana in questi quattro
lustri ha cambiato periodicità, grafica, copertinisti e “destinazione d’uso”; ripercorriamo
brevemente la sua storia editoriale: a fine giugno 1998 la redazione di Dylan
decise di sfruttare il fatto che l’estate è (o era) il periodo in cui si
vendono più fumetti e il fatto che il prolificissimo duo Montanari &
Grassani è (o era) la coppia di illustratori più amata dai lettori dell’Indagatore
dell’Incubo, per confezionare un albo “maxi”, sulla falsariga di quello già
realizzato solo pochi mesi prima per Tex. L’ appellativo di Maxi per indicare un
albo di lunghezza tripla rispetto al normale, contenente storie inedite, era
stato infatti appena coniato… per il secondo “maxi” del ranger; il
primo balenottero (così li indicano affettuosamente in redazione, fin
dall’esordio) di Aquila della Notte era uscito ben 6 anni prima, ma fino ad
allora era stato indicato solo come “Tex Oklahoma”. In quei mesi aveva esordito
pure un altro “malloppone”, Agenzia Alfa, che però non è mai rientrato nella
categoria dei Maxi, anche se per anni ne ha svolto le funzioni, prima che un
vero e proprio Maxi Nathan Never esordisse in edicola. In generale, vale per
tutti o quasi i personaggi, in questi balenotteri vengono pubblicate le storie che, prodotte in
abbondanza dai team creativi delle varie collane, non trovano spazio, per un
motivo o per un altro, sugli albi mensili.
Il volume di esordio, datato Luglio 1998 - Cover di Angelo Stano |
Torniamo a Dylan Dog: per anni la
formula tripla dose di Montanari e Grassani da leggersi sotto l’ombrellone è
stata la peculiarità del malloppone dedicato all’inquilino di Craven Road 7, e,
tutto sommato, per quanto ne so, è stata un’alchimia vincente, tanto che nel
2011 si decise di raddoppiare le uscite del Maxi realizzandone una versione
invernale, in edicola a febbraio, con una variante ai disegni: non l’abituale
dinamico duo, ma, a rotazione tutti gli altri disegnatori, in albi
mono-illustratore. Nei quattro anni di questo assetto editoriale della collana,
abbiamo letto volumi disegnati completamente da Roi, Freghieri, Piccatto e
Cossu, altre quattro colonne grafiche del personaggio, di cui i primi tre
prolificissimi, tant’è che sono pure gli unici ad aver disegnato oltre 5000
tavole dell’anti-eroe di Sclavi.
Con l’avvento di Recchioni alla
supervisione del personaggio, il maxi si trasforma, col numero 22, in un
qualcosa di diverso; a livello di periodicità diviene quadrimestrale,
inaugurando pure la versione autunnale in edicola sempre nei giorni in
prossimità di Halloween; a livello grafico risente dell’intervento di Paolo
Campana che si occupa in quel periodo del restyling di quasi tutte le collane
dylaniate, differenziandosi da tutti gli altri maxi della casa editrice; cambia
pure il copertinista con l’avvento di Gigi Cavenago al posto di Angelo Stano;
ma soprattutto cambia la logica della testata. Nella serie regolare si era
deciso di dare uno scossone improvviso alla vita del personaggio proiettandolo
nel ventunesimo secolo e concedendo all’ispettore Bloch l’agognata pensione. Il
cambio repentino inevitabilmente rese obsolete decine di storie già pronte di
stampo “classico”; per pubblicarle senza
riscriverle o ridisegnarle profondamente, si è pensato bene di trasformare il
balenottero che pubblica ben 9 avventure l’anno (quasi come un mensile
parallelo), in una sorta di raccoglitore di avventure del Dylan del passato,
quello che abbiamo sempre conosciuto e apprezzato, chiuso nel suo limbo tra gli
anni ottanta e novanta, dove il tempo non scorre, e dove Bloch ancora lo aiuta
benevolmente da dietro la sua scrivania di Scotland Yard; per legare ancora di
più la collana a questa realtà è stato modificato il logo in “Maxi Dylan Dog
Old Boy”, che richiama subito il passato, ma anche la presenza dell’amico
ispettore, l’unico a chiamare “Old boy” l’Indagatore dell’Incubo.
Nuova grafica, nuovo copertinista, nuova periodicità, nuova filosofia a partire dal 22° Maxi - Cover di Gigi Cavenago |
In questo nuovo format
quadrimestrale, l’unico punto fermo rimane l’appuntamento estivo con un
volume tutto disegnato da Montanari e Grassani, o quasi; in questi ultimi
due anni, infatti, a dare una mano a Grassani per inchiostrare le matite di
Montanari sono arrivati Valeri, Lopresti e Santoro.
L’ultimo cambio si registra col numero 29, quando Accardi sostituisce alle copertine Cavanago, nel frattempo promosso titolare sulla serie mensile.
L’ultimo cambio si registra col numero 29, quando Accardi sostituisce alle copertine Cavanago, nel frattempo promosso titolare sulla serie mensile.
Ultimo cambio: arriva Andrea Accardi alle copertine e partire del numero 29. |
Se la matematica non è un
opinione, in trentatré albi da tre storie si dovrebbero contare novantanove
avventure pubblicate, invece, come dicevamo in apertura siamo esattamente a
quota cento. Questo grazie a due volumi che in quest’ultimo periodo, un po’ più
anarchico per la collana, hanno presentato un menù diverso dal solito: il
numero 28 con ben sei storie, di cui quattro brevi probabilmente destinate originariamente alla
collana gigante, soppressa dalla programmazione annuale; e il numero 30 con una
sola lunga avventura in tre atti. Praticamente sette storie in due albi, anziché
sei: grazie a questa storia in più, si arriva esattamente a 100 storie in 33
albi.
Volete saper chi in questi 20
anni ha realizzato più storie sui Maxi Dylan Dog? Scopriamolo, a partire dagli
sceneggiatori, nelle tabelle che seguono.
Sceneggiatori
|
tavole
|
storie
|
|
1°
|
Di Gregorio
|
1504
|
16
|
2°
|
Marzano
|
1222
|
13
|
2°
|
Mignacco
|
1222
|
11
|
4°
|
Ruju
|
1034
|
11
|
5°
|
Gualdoni
|
846
|
12
|
6°
|
Cavaletto
|
470
|
5
|
7°
|
Barbato
|
376
|
4
|
7°
|
Enna
|
376
|
4
|
9°
|
Chiaverotti
|
282
|
3
|
9°
|
De Nardo
|
282
|
3
|
9°
|
Faraci
|
282
|
3
|
12°
|
Accatino
|
188
|
2
|
12°
|
Manfredi
|
188
|
2
|
12°
|
Porretto/Mericone
|
188
|
2
|
15°
|
Artusi/Lombardo
|
94
|
1
|
15°
|
Bilotta
|
94
|
1
|
15°
|
Contu
|
94
|
1
|
15°
|
Gualtieri/Marsiglia/Monteleone
|
94
|
1
|
15°
|
Recchioni
|
94
|
1
|
15°
|
Santarelli
|
94
|
1
|
15°
|
Sclavi
|
94
|
1
|
15°
|
Simeoni
|
94
|
1
|
15°
|
Wood
|
94
|
1
|
Totali
|
9306
|
100
|
Giovanni Di Gregorio ha firmato
16 dei 100 episodi apparsi sul maxi, circa un sesto del totale, seguono Marzano
e Mignacco, entrambi al secondo posto come numero di pagine, ma, mentre Marzano
lo è anche per numero di storie, altrettanto non si può dire per Mignacco,
scavalcato anche da Gualdoni; questo perché Mignacco è l’autore di “Oltre ai
confini della realtà”, quella storia unica che ha occupato tutto un maxi, che è
quindi anche la storia più lunga pubblicata sui balenotteri di Dylan, mentre
Gualdoni, al contrario è l’autore di quelle quattro storie brevi apparse sull’altro
maxi atipico che citavamo poco sopra, e con la storia “Cuore di mamma” di sole
22 tavole è dunque l’autore dell’avventura più corta pubblicata sulla collana.
Dopo i 27 sceneggiatori che si
sono cimentati con l’Old Boy, passiamo ai 31 disegnatori: ovviamente Montanari
e Grassani la fanno da padroni.
Disegnatori
|
tavole
|
storie
|
|
1°
|
Montanari
|
2937,5
|
30,42
|
2°
|
Grassani
|
2843,5
|
29,8
|
3°
|
Piccatto L.
|
415,17
|
4,42
|
4°
|
Cossu
|
376
|
4
|
4°
|
Roi
|
376
|
4
|
6°
|
Freghieri
|
282
|
3
|
7°
|
Dell'Uomo
|
188
|
2
|
7°
|
Pontrelli
|
188
|
2
|
7°
|
Torti Ric.
|
188
|
2
|
10°
|
Di Vincenzo
|
141
|
1,5
|
11°
|
Baggi
|
94
|
1
|
11°
|
Bigliardo
|
94
|
1
|
11°
|
Caretta
|
94
|
1
|
11°
|
Casertano
|
94
|
1
|
11°
|
Chella
|
94
|
1
|
11°
|
Coppola
|
94
|
1
|
11°
|
Pennacchioli G.
|
94
|
1
|
11°
|
Zamborlini
|
94
|
1
|
19°
|
Santaniello
|
86,17
|
0,92
|
20°
|
Massaglia
|
70,5
|
0,75
|
21°
|
Riccio R.
|
62,67
|
0,67
|
22°
|
Piccioni
|
47
|
0,5
|
22°
|
Corbetta
|
47
|
0,5
|
22°
|
Dall'Agnol
|
47
|
0,5
|
22°
|
Lopresti
|
47
|
0,17
|
22°
|
Santoro
|
47
|
0,5
|
22°
|
Valeri
|
47
|
0,17
|
28°
|
Martusciello
|
46
|
2
|
29°
|
Romeo
|
24
|
1
|
29°
|
Russo F.
|
24
|
1
|
29°
|
Piccatto F.
|
23,5
|
0,25
|
Totali
|
9306
|
100
|
Vedete molti numeri decimali, sia
tra le tavole che tra le storie; ovviamente sono dovuti alle storie firmate a
quattro, o più, mani. Passiamo ora ai tre copertinisti che si sono succeduti
alle cover della collana, fino ad oggi.
Copertinisti
|
cover
|
|
1°
|
Stano
|
21
|
2°
|
Cavenago
|
7
|
3°
|
Accardi
|
5
|
Totale
|
33
|
C’è qualcuno che ha messo le mani su più tavole di tutti gli altri per quanto riguarda i Maxi Dylan Dog, è Diana Rocchi, autrice del lettering di ben 42 episodi sui 100 presi in esame, qui sotto la vediamo precedere, nell’apposita graduatoria, nove suoi colleghi. Notate come curiosamente in calce alla classifica troviamo un episodio letterato da “nessuno” ; si tratta infatti di un episodio particolare, senza parole, pubblicato nell’epoca recchioniana.
Letteristi
|
Tavole
|
Storie
|
|
1°
|
Rocchi
|
3948
|
42
|
2°
|
Colombo
|
1598
|
17
|
3°
|
Tuis O.
|
940
|
10
|
4°
|
Belletti
|
706
|
8,33
|
5°
|
Pejrano V.
|
658
|
6,33
|
6°
|
Corda
|
564
|
6
|
7°
|
Bozzi
|
470
|
5
|
8°
|
Riboldi R.
|
188
|
1,33
|
9°
|
Tuis R.
|
94
|
1
|
10°
|
Sanfelice
|
46
|
2
|
(nessuno)
|
94
|
1
|
|
9306
|
100
|
Chiudiamo con "Forse non tutti sanno che..." alcuni episodi realizzati per
il Maxi hanno trovato spazio anche nelle ristampa Dylan Dog Superbook e nella collana I maestri della paura abbinata alla Gazzetta dello Sport nei primi mesi del 2017. Si tratta di solo dodici
episodi sui cento in questione, tra questi uno in particolare è stato ristampato
su entrambe le pubblicazioni citate, si tratta di Ho ucciso Jack lo Squartatore, l’unica
avventura scritta da Tiziano Sclavi per questa testata, curiosamente.
Saverio Ceri
P.S. Curiosamente questo pezzo inizia e finisce con "curiosamente".
P.S. Curiosamente questo pezzo inizia e finisce con "curiosamente".
N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.
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