di Massimo Capalbo
Eccoci al quarto appuntamento con la serie antologica capalbiana The Best of Martin Mystère, che avete dimostrato di apprezzare particolarmente: pronti a leggere la seconda parte della seconda scheda, quella dedicata al singolare vampiro newyorkese creato da Castelli nei primi anni Ottanta! Vi ricordiamo che tutte le illustrazioni sono state scelte dallo stesso Max Capalbo, eccetto quella iniziale - frutto della "redazione". Buona lettura! (s.c. & f.m.)
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Il terrificante De Masticatione Mortuorum, uno dei testi citati dal vampiro newyorkese |
2.
Un vampiro a New York (II parte)
Soggetto e sceneggiatura
Alfredo Castelli
Disegni
Franco Bignotti
192 tavole
Martin Mystère nn. 13-14
Aprile-Maggio 1983
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Martin Mystère n. 13, aprile 1983. Disegno di Alessandrini |
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Martin Mystère n. 14, maggio 1983. Disegno di Alessandrini |
Il professor Mystère e il
piedipiatti
Pur avendone viste tante nella
sua vita, il BVZM, in un primo tempo, è abbastanza scettico
sull'evenienza che l'Assassino del
pugnale sia un vero non-morto. Da tuttologo qual è,
Martin conosce a fondo l'argomento vampiri, e,
all'inizio della storia, lo vediamo spiegare a Travis,
prendendo ad esempio una tribù di cavernicoli, una delle diverse
ipotesi sull'origine di questo mito, che chiama in causa la malattia
nota come rabbia o idrofobia. Molti sintomi della rabbia –
dice Martin al poliziotto – sono simili a quelli
descritti nelle leggende sul vampirismo… …il desiderio di
mordere… il contagio… il bisogno di isolarsi… . Quando però
Travis, dopo essere stato a lungo reticente, gli rivela
appunto che sta dando la caccia a un vampiro, il Nostro, che
pur sospettava qualcosa (visto lo strano e improvviso interesse
dell'ispettore per l'argomento e la sua bizzarra reazione
all'innocente domanda di Diana: Ditemi, Travis… l'avete
preso il vostro vampiro?), fatica molto a credergli: Siamo a
New York nel ventesimo secolo, non in Transilvania nell'Ottocento!.
Nella scena in cui Travis, Martin e Java entrano
nell'appartamento di Herman/Kaplan, il contrasto tra le
convinzioni del poliziotto e lo scetticismo di Martin dà
luogo a una sorta di divertente scambio di
ruoli. Sembra infatti che, tra i due, il vero Detective
dell'Impossibile sia Travis, dal momento che il Nostro non
trova nulla di insolito nel suddetto appartamento.
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La
rabbia o idrofobia potrebbe essere all'origine della leggenda dei
vampiri – MM 13, p. 4
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L'ispettore
Travis a lezione di vampirologia dall'amico Martin – MM 13, p. 7
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La
strana reazione di Travis alla parola "vampiro" pronunciata
da Diana – MM 13, p. 13
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Esaminando
l'appartamento di Herman/Kapaln, Travis si convince ancora di più
che questi è un vampiro, ma Martin è scettico - MM 13, p. 92
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Ad esempio,
vedendo che il frigorifero è totalmente vuoto, Travis
commenta: E' ovvio. Se Kaplan è veramente quello che penso, non
ha alcun bisogno di cibo… …anzi, da qualche parte ho letto che il
cibo normale ripugna alle persone come lui.
"Loro" si nutrono di ben altro… . Martin,
allora, dice al poliziotto: Non per scoraggiarti, Travis, ma sulla
porta ho visto un mezuzah… è un piccolo
contenitore con dentro una pergamena su cui sono scritti alcuni passi
del "Talmud". Gli ebrei osservanti lo tengono sulla porta
per indicare la loro fede… se Kaplan è ebreo – e del resto ha un
cognome tipico – può darsi che si attenga rigidamente alla cucina
"kosher"… …cucina non facile da
preparare perché pentole, piatti e stoviglie devono essere benedetti
con particolari riti… a New York ci sono almeno cinquanta
ristoranti di stretta osservanza "kosher". Forse gli
conveniva andare là… . In realtà, l'osservazione di Travis
è giusta: il frigorifero è vuoto appunto perché il vampiro si
nutre nel modo che sappiamo, e il mezuzah è solo un astuto
espediente. Herman, infatti, si finge ebreo o – quando
indossa i panni del signor Riad - musulmano di stretta
osservanza perché ciò, come dirà lui stesso a Martin,
costituisce un'ottima scusa per evitare gli inviti a cena.
Sempre nella scena dell'appartamento, vediamo che Travis,
entrato con Martin nella camera da letto, fa un'altra
interessante osservazione: Guarda… le finestre e la porta
di comunicazione sono schermate. Dormiva nel
buio più assoluto, come un vampiro!. Anche stavolta Martin
non vede in questo niente di strano: Travis, negli Stati Uniti
non esistono tapparelle come in Europa, ma solo tende e veneziane che
riducono lievemente la luce… io conosco un sacco di gente a cui
piace dormire al buio. Soprattutto se dorme di giorno… . Insomma, sembra proprio che Martin ci prenda gusto nello
smontare gli indizi trovati dal povero Travis, che invece ci
ha visto giusto eccome.
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Il
mezuzah
che il vampiro tiene sulla porta del suo appartamento – MM 13, p.
91
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Martin
non trova nulla di strano nel fatto che Herman/Kaplan dorma nel buio
più assoluto - MM 13, p. 94
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Dopo
aver annusato gli indumenti del vampiro, Java ha un'inquietante
reazione - MM 13, p. 98
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I
raggi del Murchadna investono sia il vampiro che Diana - MM 14, p. 37
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Martin rimane scettico persino quando
Java, annusando uno degli indumenti del vampiro, fa
un'espressione di terrore ed inizia a ululare. Eppure, l'archeologo è
a conoscenza delle straordinarie doti del neanderthaliano. A fargli
finalmente cambiare idea sarà il drammatico scontro con Herman
all'Harlem Hospital, che coinvolge anche Diana, la
quale viene presa in ostaggio dal vampiro. Quest'ultimo, che era
entrato di nascosto nell'ospedale per rubare del plasma, si dimostra
invulnerabile alle pallottole degli agenti di Travis.
Barcolla, invece, quando Martin lo colpisce con il Murchadna
per liberare Diana (che, investita anch'essa dai lampi
azzurrognoli emessi dalla speciale pistola, si accascia priva di
sensi), ma non tarda comunque a riprendersi dallo stordimento e, alla
fine, riesce a fuggire.
Travis Travis
Un vampiro a New York
è la seconda storia mysteriana in cui
compare l’ispettore Travis (la prima è La casa ai
confini del mondo, nn. 4-5, anch'essa di stampo horror), il
cui nome per intero, come scopriremo nel corso
della saga (precisamente nel n. 114, Il
profeta), è Travis
Travis: chiaro riferimento al poliziotto Meyer Meyer,
uno dei personaggi principali della celebre serie di romanzi dell'87°
Distretto (1956-2005), firmati dal giallista italoamericano
Ed McBain (1926–2005). Le indagini sull'Assassino del
pugnale mettono a dura prova i nervi di Travis, il
quale, oltre a temere che la stampa possa scoprire l'incredibile
verità, arriva persino a fingersi giornalista lui stesso pur di
ottenere un identikit dell'inafferrabile vampiro.
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L'attore
Norman Fell (1924-1998) indossa i panni del poliziotto Meyer Meyer
nella serie tv Ed McBain's
87th Precinct (1961-1962)
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Travis
sa essere, a volte, assai rude con i suoi sottoposti - MM 13, p. 38
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Travis,
Martin e Java sorprendono Herman mentre è in stato di catalessi - MM
14, p. 52
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L'ispettore
ammanetta il vampiro - MM 14, p. 53
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Travis
ha un duro scontro con l'arrogante avvocato di Herman/Kaplan - MM 14,
p. 56
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L'ispettore è senza dubbio un
uomo dalla forte personalità, come possiamo vedere, ad esempio,
nella scena – immediatamente successiva all'arresto del vampiro,
che viene catturato da Travis stesso mentre è in stato di
catalessi – dove si scontra con l'avvocato di Herman/Kaplan,
il quale chiede l'immediata scarcerazione di quest'ultimo. La cosa
grave è che durante l'arresto la polizia ha omesso una formalità
che è l'orgoglio e il vanto
della nostra legislazione… - dice questi a Travis - …al
mio cliente non sono stati letti i suoi diritti civili. Nessuno l'ha
informato che tutto ciò che diceva poteva essere usato contro di
lui, eccetera eccetera… …mi meraviglio che una persona nella
vostra posizione non applichi questo fondamentale principio sancito
dalla nostra costituzione… . Travis allora risponde: Ma…
…sangue del diavolo, come facevamo a leggergli i suoi diritti se
dormiva profondamente?. L'avvocato, però, non vuole sentire
ragioni: Questi sono affari vostri. Di fatto il mio cliente si è
risvegliato in una cella, ad arresto effettuato… …questo
vizio di procedura invalida l'arresto,
ispettore. E voi lo sapete meglio di me!. Ringraziate il cielo se non
avete perso il posto! Fossi nei vostri superiori, io… .
L'arrogante avvocato non fa in tempo a concludere la frase che Travis
lo manda via: Andatevene! Andatevene o vi sbatto fuori a
calci!... Quell'uomo è un assassino! E voi
lo lasciate libero di uccidere per delle stupide pastoie
burocratiche… . L'avvocato se ne va, ma minaccia: Avrete mie
notizie, ispettore…, e infatti, informa subito i giornali,
riuscendo a ottenere il rilascio di Herman.
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Travis
prende in giro l'amico Martin - MM 13, p. 47
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Esprimendosi
con grugniti e gesti, Java dice a Martin di aver notato qualcosa di
strano in Herman - MM 13, p. 16
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Persino
Java è impotente di fronte al vampiro, che è anche invulnerabile ai
proiettili - MM 14, p. 40
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Herman
risparmia la vita al neanderthaliano - MM 14, p. 41
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…E così
l'hanno liberato. Facevamo meglio a piantargli un paletto nel cuore,
maledizione! - si lamenta Travis davanti a Martin
– Non è rimasto in cella neppure cinque giorni. Sono pronto
scommettere che se si trattava di un povero diavolo,
senza un principe del foro come difensore,
sarebbe stato ancora là dentro… . Davvero difficile dargli
torto.
Diana, un'assistente sociale
"speciale"
In realtà, come lo stesso
Travis ben sa, la prudenza di Martin non è certo
esagerata, anzi: quella di far accompagnare Diana da Java
è un'idea molto saggia, visti i numerosi pericoli che si annidano in
una grande metropoli come New York, soprattutto la New York
degli anni Ottanta (all'epoca una delle più violente città
del mondo). Dotato com'è di una forza bestiale e di una sorta di
sesto senso, Java costituisce un'ottima guardia del corpo.
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Grazie
alle indicazioni di Diana, il disegnatore della polizia realizza
l'identikit del vampiro – MM 13, p. 49
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Diana
viene molestata dai tre ispanici… - MM 13, p. 40
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… ma
dimostra loro di essere tutt'altro che inerme - MM 13, p. 41
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Skip
costringe gli ispanici a lasciare in pace Diana - MM 13, p. 43
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Tuttavia, se è vero che, grazie proprio al suo istinto ancestrale,
il neanderthaliano è il primo, in casa Mystère, a intuire
che Herman - da lui visto in un supermercato - ha qualcosa di
strano, qualcosa che non gli piace; è altrettanto vero che nemmeno i
suoi muscoli d'acciaio riescono a competere con la terribile forza
del vampiro. Lo vediamo nella già menzionata scena dell'Harlem
Hospital, dove Herman, scagliatosi contro Java (che
lo ha disarmato con un calcio) riesce a costringerlo a terra e per
poco non lo strangola. Bisogna dire che, rispetto a Il Teschio
del Destino, il neanderthaliano ha nella presente storia un
ruolo più marginale; lo stesso dicasi di Diana, che però,
pur essendo sempre nella "fase Minni", è meno antipatica
del solito. Tra le sequenze che la vedono protagonista, va senz'altro
menzionata quella dove s'imbatte, nelle strade di Harlem, in
tre balordi ispanici che hanno cattive intenzioni. Dimostrando di
sapersi difendere, Diana manda al tappeto due di essi: il
primo, con un calcio nelle parti basse; il secondo, afferrandolo dal
collo e scaraventandolo al suolo. La fidanzata del BVZM avrebbe
comunque la peggio se non intervenisse il nero Skip, il quale,
pur non avendo in simpatia i WASP (gli americani di razza
bianca e di discendenza anglosassone), nutre per lei una grande stima
(secondo Skip, Diana non è un'assistente sociale come
le altre) e pertanto costringe i tre – che, a ben vedere, sono gli
unici, veri villains della storia - a lasciarla stare. Il
povero Skip pagherà poi a caro prezzo tutto questo: i
suddetti tre, più un quarto elemento, gli tenderanno un'imboscata e
lo feriranno gravemente a pugnalate.
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Sebbene
non ami i WASP, Skip stima molto Diana - MM 13, p. 44
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Gli
ispanici tendono un'imboscata a Skip - MM 14, p. 11
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Skip
è soccorso dalla polizia, ma è conciato troppo male - MM 14, p. 14
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Diana
raccoglie le ultime volontà di Skip - MM 14, p. 21
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La
signora Robinson viene liquidata bruscamente da Herman/Kaplan, in
preda a una delle sue crisi - MM 13, p. 54
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Ricoverato d'urgenza all'Harlem
Hospital, Skip, consapevole ormai di non avere alcuna
speranza di sopravvivere, si metterà in contatto con Diana
per dettarle le sue ultime volontà. L'incontro avverrà proprio in
concomitanza con l'irruzione del vampiro, che, come già sappiamo,
prenderà Diana in ostaggio per coprirsi la fuga.
In fuga da moglie e suocera
Lo sfortunato Skip e i
suoi nemici sono comprimari azzeccati, così come la già citata
signora Robinson e la signora Morrison, le quali
forniscono, a modo loro, un importante aiuto a Travis. La
prima, vedendo sul giornale l'identikit di Herman/Kaplan
(sotto cui l'astuto ispettore ha fatto scrivere: Quest'uomo ha
perso la memoria. Chiunque fosse in grado di identificarlo è pregato
di telefonare alla polizia.) chiama subito la centrale. Non
meriterebbe un favore, quello stupido! – pensa, ignara di
tutto, la Robinson, che prova una forte attrazione verso il
suo condomino – Ma forse se saprà che l'ho aiutato, comincerà
a guardarmi con occhi diversi… .
La signora Morrison,
loquace caporeparto del supermercato frequentato dal vampiro, è
invece la persona grazie alla quale Travis riesce ad ottenere
il suddetto identikit. Essa, infatti, oltre a informare l'ispettore
che Herman/Kaplan è uno scrittore, gli parla della
somiglianza di quest'ultimo con suo genero David, che fa
l'operaio edile.
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Convinta
di aiutare il suo condomino, miss Robinson telefona alla polizia- MM
13, p. 56
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Travis
e la loquace signora Morrison – MM 13, p. 26
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David,
genero della signora Morrison, viene intervistato dal "giornalista"
Travis – MM 13, p. 35
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Autoritratto
di Franco Bignotti (1930-1991)
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Saputo ciò, Travis si reca nel cantiere dove
lavora costui e, con la scusa di un'intervista sui mestieri
pericolosi (l'ispettore si finge appunto giornalista), lo convince a
farsi fotografare. David – poco amato dalla suocera: E'
uno scansafatiche e un lazzarone… e ha sposato mia figlia solo per
i nostri soldi e perché, in confidenza, è un gran pezzo di
figliola…, dice infatti la Morrison all'ispettore - è
anch'esso una figura simpatica. Alla domanda di Travis Come
mai avete scelto questo lavoro?, egli risponde: Ecco… …mi
credete se vi dico che lo faccio perché ho bisogno di
tranquillità? Voi mi direte: "tranquillità su
quei tralicci"? …io vi rispondo: certo, perché voi non
conoscete mia moglie e mia suocera… lassù non ci saliranno di
sicuro. E almeno durante la giornata me ne sto in pace… quando l'ho
sposata sembrava una gran bella figliola. Alla fine del viaggio di
nozze ha smesso di truccarsi, di vestirsi decentemente e di fingersi
una persona civile… sua madre, naturalmente, le dà manforte.
Secondo lei sono un fallito solo perché non faccio il medico o lo
scrittore. E parla, parla, parla… …quindi, signor Travis,
capirete perché ho scelto questo lavoro… .
È probabile che, pur di
liberarsi dell'insopportabile suocera, il povero David la
farebbe volentieri dissanguare dal suo quasi sosia Herman.
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Il
volto inferocito del vampiro - MM 14, p. 39
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Un
malcapitato poliziotto sperimenta sulla propria pelle la terrificante
forza di Herman - MM 13, p. 66
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Herman
si arrampica agilmente sui muri dell'Harlem Hospital - MM 14, p. 20
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Per
sfuggire alla luce del sole, che gli provoca atroci dolori, Herman si
rifugia in una caverna – MM 14, p. 80
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Herman
uccide la sua prima vittima – MM 14, p. 81
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Vampirico Bignot
La storia vede alle chine il
compianto Franco Bignotti (1930-1991) in arte Bignot,
vero e proprio jolly della casa editrice milanese. Oltre ad aver
disegnato in totale otto episodi di Martin Mystère, Bignotti
– che è stato anche maestro di bottega di Claudio Villa –
ha collaborato a diverse serie bonelliane di successo: da Hondo
a Zagor, da Un ragazzo nel Far West a Mister No,
da Furio Almirante a Il Piccolo Ranger.
In Un vampiro a New York,
che è la sua terza storia mysteriana, il disegnatore di Cellatica
(Brescia) ha fornito nel complesso una buona prova. Grazie
al suo tratto "sporco", Bignotti ha reso in modo
efficace il degrado del Bronx e di Harlem e, nel
flashback ottocentesco, l'asprezza del paesaggio balcanico.
Indubbiamente riuscita, poi, la caratterizzazione di Herman
Strauss, il quale risulta credibile
sia quando si comporta normalmente, sia quando scatena la sua parte
"cattiva". E' d'obbligo citare il primissimo piano di p. 39
del n. 14 (terza vignetta) e la scena dell'aggressione alla
prostituta nel n. 13 (pp. 60-62), come pure la sequenza
immediatamente successiva, in cui il vampiro uccide uno dei due
poliziotti che gli hanno sparato. Degni di menzione, inoltre,
l'arrampicata notturna di Herman sui muri dell'Harlem
Hospital (n. 14, p. 20), la scena della sua vampirizzazione
(ibid., pp. 76-77), quella in cui cerca rifugio dalla luce del sole
(ibid., pp. 79-80) e quella in cui fa la sua prima vittima (ibid., p.
81). Sempre nel n. 14, sono notevoli la vignetta in cui Herman
scopre che i suoi commilitoni sono stati impalati e la sequenza
dell'uccisione del vrklak.
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L'orribile
sorte toccata ai commilitoni di Herman – MM 14, p. 78
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Gli
abitanti di un villaggio serbo uccidono un vrklak,
forse lo stesso che ha vampirizzato Herman – MM 14, p. 83
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Un
brutto primo piano di Diana - MM 13, p. 22
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Il
ghignante capo dei teppisti ispanici, il più odioso personaggio
della storia – MM 13, p. 44
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Passando agli altri personaggi
principali della storia, siamo del parere che il meglio
caratterizzato è l'ispettore Travis, subito seguito da
Martin. Poco indovinato, invece, l'aspetto di Java e
soprattutto quello di Diana, il che è piuttosto strano, vista la
bravura dimostrata dal disegnatore bresciano nel tratteggiare le
numerose figure femminili apparse nella saga di Mister No. A
differenza di queste ultime, la sua Diana non possiede il
minimo sex appeal e in alcune vignette - ad esempio: il primo piano
di p. 13 del n. 13 e quello di p. 22 dello stesso albo (ultima
vignetta) - è persino brutta. Per quanto riguarda, infine, la
caratterizzazione dei personaggi secondari, si fanno ricordare le
posture goffamente provocanti della signora Robinson (nella
scena dove tenta di sedurre Herman) e il malvagio ghigno del
capo dei teppisti ispanici (n. 13, p. 44, v. 1).
Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link alle altre schede e parti di The Best of Martin Mystère su Cronologie & Index!
Una delle mie storie preferite, del BVZM!
RispondiEliminaSi, in effetti qui Travis è piuttosto coinvolto mentre Martin è più scettico del solito. XD
RispondiElimina"è meno antipatica del solito"
Qui Castelli già comincia a caratterizzarla ancor di più, visto anche che scopriamo che lavoro fa, piuttosto interessante ed impegnato.
Come avete detto, l' autore ci presenta una varia umanità in questa descrizione newyorkese. Strambo per una storia sui vampiri, ma sorprendentemente il tutto si ben amalgama. Geniale il tocco sull' avvocato! XD
IBVZA si conferma grande vampirista visto che ne IRDV di Zagor, citata nella prima parte, sforna una bellissima vicenda ricca di pathos, angoscia e azione. Con nochalance passa dal tetro villaggio mittleeuropeo alla caotica grande mela con tutt' altro, ma efficace, ritmo narrativo. Secondo me è la prima grande storia di MM che inizia un trittico di mitici episodi che proseguirà con "La spada di re Artù" e "La città delle ombre diafane".
Sempre interessanti gli aneddoti e le opere citate a corollario della storia! ^^
Lacrimuccia per la mitica arma dalla foggia inusitata! Quando ho cominciato a leggere le storie degli anni 90 mi chiedevo perché kaiser Martin non la utilizzasse più! XD Farla sparire di punto in bianco nell' allora nuovo decennio non è stato il top secondo me. Immagino le lettere dei lettori per chiedere che fine avesse fatto. Ed ecco "Xanadu"! XD