domenica 17 maggio 2015

THE DARK SIDE OF TEX! "M", IV PARTE: "MEFISTO" (2a)!

di Massimo Capalbo

Un'unica voce, stavolta! Proseguiamo qui la trattazione del centralissimo personaggio di Mefisto, dopo una prima parte pubblicata il 10 maggio 2015. Non vi tediamo ulteriormente, ma ci limitiamo a ricordarvi che tutte le immagini sono farina del sacco di Capalbo - salvo il terzetto introduttivo pescato a strascico in Internet dalle reti della redazione (segnalateci eventuali omissioni e/o errori). Buona lettura! (s.c. & f.m.)


Puzzle di Tex della Auguri Mondadori intitolato Nel regno di Mefisto, con disegno di Villa sulla scatola


LEGENDA 
  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo. 
Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).


Mondadori, 2012. Disegno di Villa



Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!



Statuina di Mefisto nella linea "Abilità" (dal fondamentale sito Collezionismo Fumetti)


M4
MEFISTO (parte II)


MEFISTO (parte II)
(per la prima parte clicca qui)
Lo Steve Dickart che compare ne Il Figlio del Fuoco è un personaggio molto diverso da quello apparso ne L’eroe del Messico, a cominciare dall’aspetto fisico. La vita, davvero impietosa con lui, - scrive sempre Frediani in Tex e il figlio di Mefisto - lo ha segnato, invecchiato,incanutito: ora ha la faccia scarnita, gli occhi divorati dalla febbre, i capelli, i baffi e il pizzo bianchi e arruffati, saettanti, quasi elettrici. Insomma, Mefisto ha assunto adesso delle fattezze ancora più luciferine - o meglio: mefistofeliche – e, cosa più importante, ha sviluppato straordinarie facoltà medianiche e ipnotiche. Da ordinario illusionista qual era, egli è diventato un vero e potente mago, capace di soggiogare la volontà altrui con il solo sguardo e di compiere straordinari prodigi, quali, ad esempio, la capacità di vedere ciò che accade a chilometri di distanza e di proiettare la sua immagine nello spazio.


Tex n. 39, gennaio 1964. Disegno di Galep

Su ordine di Mefisto, gli Hualpai catturano Kit Willer – TEX 39, p. 10

Di grande impatto sono anche il tempio sotterraneo di Mefisto - un autentico antro infernale, con le sue statue demoniache e il grande disco d’argento che funziona come uno specchio magico – e il suo abbigliamento. Mefisto indossa un ampio mantello e una lunga tunica ricca di fregi con impressa sul petto una M racchiusa in un cerchio. Il suddetto simbolo è impresso, inoltre, sulla fascia che il negromante tiene stretta intorno alla fronte, nonché sui medaglioni e sulle canoe degli indiani Hualpai, i quali, impressionati dai poteri del Figlio del Fuoco (così Mefisto si fa chiamare da essi), gli obbediscono ciecamente. Armati, oltre che di rozze lance, di cerbottane i cui dardi iniettano un veleno letale, gli Hualpai – che vivono sulle cime del Grand Canyon (vedi IDOLO DI CRISTALLO) e sono maestri nel tendere imboscate - riescono a catturare prima KIT WILLER e poi CARSON, uccidendo anche numerosi guerrieri Navajo. TEX, sfuggito per un soffio alla cattura (parimenti a TIGER), resta sbigottito quando Mefisto, attraverso un rito magico, gli appare all’improvviso e, per farsi riconoscere, indica con la mano proprio la M che porta sul petto: Tex! Ti ricordi di me? Non ti ricorda niente questa lettera? […] Torna indietro nel tempo, Tex. Il tempo in cui i bagliori degli incendi rischiaravano le notti lungo il territorio fra il Texas e il Messico… il tempo in cui tu portavi un costume nero e una maschera nera… come il bandito Montales.

Ignari del suo significato, Tex e Tiger osservano la M incisa su uno dei medaglioni indossati dagli Hualpai – TEX 39, p. 16

Gli Hualpai si prostrano davanti a Mefisto alias il Figlio del Fuoco – TEX 39, p. 59


A questo punto, TEX esclama: Fulmini! Tu… tu sei Mefisto!; e il negromante risponde: Sì! Mefisto… e Mefisto è tornato per vendicarsi. Tuo figlio è nelle mie mani, e anche tu, fra non molto… . Credendo di trovarselo davanti in carne e ossa, il ranger gli spara contro, ma Mefisto svanisce, prorompendo in una sinistra risata: Ah! Ah! Ah! A presto, Tex!. Benché disorientato dai poteri di un nemico che credeva morto, TEX non tarda a passare al contrattacco. Con l’aiuto dell’anziano cacciatore Gentry, il Nostro scopre l’ubicazione del covo di Mefisto e, dopo un viaggio lungo e irto di pericoli, giunge nel territorio Hualpai assieme al succitato amico. I due vengono presto raggiunti da decine di guerrieri – un vero e proprio esercito Navajo – comandati da TIGER. Gli Hualpai tentano in ogni modo di fermare TEX e compagni, ma questi continuano ad avanzare, seppure a prezzo di numerose perdite. Mefisto, allora, ipnotizza CARSON e KIT (una cosa che aveva in mente di fare sin dall’inizio), e - quando il gruppo guidato da TIGER arriva nei pressi del villaggio Hualpai e bersaglia le capanne con frecce incendiarie - ordina ai suddetti pards di sparare contro i Navajo. Alcuni guerrieri finiscono uccisi e TIGER stesso viene ferito a una spalla ed è costretto a ritirarsi assieme agli altri. Ancora peggio va a Gentry, che guida un secondo gruppo di guerrieri: il valoroso cacciatore viene colpito alla schiena da una lancia Hualpai e, prima di morire, chiede ai Navajo di vendicarlo.

Mediante lo spirito del guerriero Natar, Mefisto appare a Tex – TEX 39, p. 61

Un esterrefatto Tex riconosce nell’apparizione il suo antico avversario – TEX 39, p. 62
 
La sua richiesta non rimane certo inascoltata: sia i suoi compagni che TEX e gli altri Navajo investono gli Hualpai con un’incessante pioggia di proiettili, costringendo i superstiti a rifugiarsi nel tempio di Mefisto. Vengono però raggiunti da TEX e i suoi guerrieri, i quali li uccidono senza pietà. A questo punto, il negromante – che, assieme ai due KIT, ha raggiunto i sotterranei del tempio – sbarra, mediante una leva, l’entrata del medesimo con un pesante cancello e fa esplodere delle cariche. Il Tempio del Fuoco inizia a crollare, ma i Navajo – incitati da TEX - riescono a sollevare il cancello e ad uscire, con il ranger, giusto in tempo. Mentre Mefisto, a bordo di una canoa, fugge con CARSON e KIT, il ranger fa perlustrare i dintorni dai suoi uomini, allo scopo di ritrovare i due pards. L’esito negativo delle ricerche fa credere a lui e a TIGER che entrambi giacciano, assieme al negromante, sotto le macerie del tempio; tuttavia, due mesi dopo, quando TEX – affranto, ma non ancora rassegnato - ritorna sul posto con il suo pard Navajo, è Mefisto stesso – per mezzo di un’altra spettacolare apparizione – a rivelargli che i due KIT sono ancora vivi. Ma ti rammaricherai presto che essi non siano morti sotto queste rovine., aggiunge Mefisto, il quale si trova fisicamente nel sud dello Utah. Il giorno dopo, il negromante – che indossa ora abiti civili e finge di essere una sorta di guaritore ambulante: il dottor Anatas - dà il via al suo diabolico piano, ordinando a CARSON e KIT di assaltare la banca della città di Stoneville.


Davanti a Carson e Kit, Mefisto compie un impressionante numero di illusionismo – TEX 39, p. 71

Mefisto appare per la seconda a volta Tex - che è in compagnia del cacciatore Gentry - e gli mostra le gabbie sospese dove tiene prigionieri i due Kit – TEX 39, p. 115


I due compiono la suddetta rapina, non esitando a uccidere chi tenta di fermarli, e sfuggono alla posse dello sceriffo grazie all’astuzia di Mefisto, che li fa nascondere nel doppiofondo del suo carro. Poco dopo, il mago si reca dal succitato sceriffo, raccontandogli di essere stato a sua volta rapinato dai due e aggiungendo che il volto di uno di essi – il vecchio – non gli è nuovo: La fotografia di quell’uomo l’ho vista in un giornale, e l’articolo ne parlava come di un eroe… […] mi sembra che il nome di quell’uomo fosse Parson… o Darson… . L’ignaro sceriffo si fa portare dal suo vice diverse collezioni di quotidiani, e Mefisto, vedendo su uno di essi la foto di CARSON, afferma senza incertezze che è proprio lui il rapinatore in questione. Lo sceriffo si mostra piuttosto scettico, ma alla fine è costretto ad arrendersi all’evidenza: infatti, anche gli impiegati della banca riconoscono nella suddetta foto uno dei due rapinatori. Nelle settimane successive, CARSON e KIT compiono altre due rapine, facendo ulteriori vittime. Intanto, TEX e TIGER, seguendo le tracce di Mefisto, giungono nella cittadina di Lees Ferry, al confine tra Arizona e Utah. Recatisi dallo sceriffo, i Nostri vengono messi al corrente dei crimini commessi dai loro pards. TEX spiega allo sceriffo che i due agiscono sotto il malefico influsso di Mefisto e gli chiede di inviare un dispaccio a tutti gli sceriffi della regione, avvertendoli di sospendere la caccia. L’uomo di legge è un po’ titubante, ma TEX riesce a convincerlo, assicurandogli che sarà lui stesso a fermare CARSON e KIT

Tex n. 40, febbraio 1964. Disegno di Galep

Il negromante ipnotizza i due pards – TEX 40, p. 18
 
Due giorni dopo, TEX giunge con TIGER a Stoneville e parla con lo sceriffo, il quale gli racconta del suo incontro con il dottor Anatas, il cui aspetto corrisponde alla descrizione che il Nostro gli ha fatto di Mefisto. TEX fa capire allo sceriffo che in realtà si tratta dello stessa persona - Leggete la parola Anatas al contrario, e troverete Satana! E “Satana” non è forse equivalente a Mefistofele? Mefisto? -, quindi spedisce un messaggio urgente al Comando dei Rangers, in cui chiede di inviare istruzioni a tutti gli sceriffi dello Utah, affinché segnalino l’eventuale presenza del dottor Anatas. Il piano di TEX dà presto i suoi frutti: il giorno successivo, infatti, la presenza di Mefisto viene segnalata nei pressi di Cactus Spring, ai margini del Grande Deserto. Avendo intuito che i due KIT si accingono a colpire la banca locale, TEX avvisa con un telegramma lo sceriffo, il quale sbarra l’ingresso della città con una barricata, dietro alla quale si sistema lui stesso assieme ad altri uomini armati. Le difese approntate dallo sceriffo raggiungono il loro scopo: CARSON e KIT vengono respinti senza sparare un colpo. TEX stesso, infatti, aveva avvertito lo sceriffo di non usare le armi a nessun costo. Fallita la loro missione, i due KIT ritornano da Mefisto, il quale, messo al corrente di quanto accaduto, capisce subito che è tutta opera di quel dannato Tex e dice ai pards che bisogna lasciare al più presto la regione. Siete sempre dell’idea di andare a Puma?, gli domanda CARSON
Mefisto ordina ai due Kit di sparare sui Navajo guidati da Tex e Tiger – TEX 40, p. 31

I Navajo e lo stesso Tiger vittime del fuoco amico di Carson e Kit – TEX 40, p. 42

Non c’è altra via davanti a noi, – risponde il mago – Ma non viaggeremo insieme. Invece di due cavalli di scorta, voi ne prenderete uno solo, lasciando l’altro a me. Io non credo di correre alcun rischio. Nessuno sospetta che fra me e voi ci sia mai stata un’intesa, e di conseguenza nessuno penserà a molestarmi. Mefisto dà appuntamento ai due a Calumet City e fornisce loro le ultime istruzioni: Riempite le vostre borracce. Io metterò gli otri sul cavallo di scorta. E ricordate! Usate prima l’acqua delle vostre borracce, tenendo quella degli otri come riserva. E non risparmiate i vostri cavalli!... Non vorrei che quell’idiota di sceriffo decidesse di darvi la caccia. In realtà, Mefisto intende sbarazzarsi dei pards: ha infatti riempito di sabbia i loro otri, al preciso scopo di farli morire di sete nel deserto. Questa è la vostra ultima corsa, poveri stolti! – dice il negromante quando i due, all’oscuro di tutto, si allontanano – Una corsa che avrà fine solo con la vostra morte! Ah! Ah! Ah!. Qualche ora dopo, Mefisto si mette a sua volta in viaggio, con l’intento di raggiungere l’altopiano di Mammouth, dove vivono alcuni pastori indiani che gli daranno ospitalità. I due KIT, intanto, si sono addentrati nel Grande Deserto e, al tramonto, decidono di accamparsi. Essi sono convinti di avere un’abbondante provvista d’acqua, ma scoprono ben presto il brutto scherzo giocatogli da Mefisto, di cui non riescono a comprendere il motivo. Nello stesso momento, TEX e TIGER arrivano – dopo aver sostenuto una massacrante corsa contro il tempo – a Cactus Spring, dove lo sceriffo dà loro dei cavalli freschi.

Incalzati da Tex e i suoi guerrieri, gli Hualpai superstiti cercano rifugio nel tempio di Mefisto, il quale invece si prepara alla fuga – TEX 40, p. 47

Mefisto sbarra l’ingresso del tempio, intrappolando Tex e i Navajo – TEX 40, p. 48

Con essi, i Nostri raggiungono il luogo in cui il mago ha abbandonato il suo carro. Esaminando il terreno, TEX si accorge subito che Mefisto e i due KIT si sono separati; pertanto, TIGER gli domanda quale traccia devono seguire. Tutte e due! – risponde TEXFaremo anche noi come loro, ci divideremo: tu sulle tracce di Mefisto, e io su quelle di mio figlio e di Carson. […] Ora torneremo a Cactus Spring per prenderci un paio di cavalli di scorta ciascuno su cui caricare una buona riserva d’acqua… . Il mattino seguente, Mefisto – rimasto appiedato perché il suo cavallo si è azzoppato – giunge sull’altopiano di Mammouth, ma qui ha una brutta sorpresa: il villaggio indiano è stato da tempo abbandonato poiché l’unica sorgente si è ormai prosciugata. Alcune ore dopo, TIGER – che si è appunto diviso da TEX - raggiunge l’altopiano e nota subito la sagoma del negromante, il quale, tormentato dall’arsura, vaga tra le rocce all’affannosa ricerca di acqua. Temendo di essere ipnotizzato da Mefisto – che invece, in preda al delirio, non lo ha nemmeno riconosciuto - il Navajo gli spara contro: i proiettili colpiscono una roccia, le cui schegge colpiscono a loro volta gli occhi del mago, il quale, arretrando istintivamente, precipita in uno strapiombo. Contemporaneamente, a qualche miglio di distanza, CARSON e KIT crollano a terra svenuti: per loro fortuna, TEX non tarda a ritrovarli e si dà subito da fare per rianimarli. Cessato l’influsso di Mefisto, i due ritornano finalmente in sé e imboccano la via del ritorno assieme al ranger e al sopraggiunto TIGER. Dato che nella loro memoria non è rimasta alcuna traccia di quanto accaduto, TEX li mette al corrente di ogni cosa. Sangue di Giuda! Mi sto chiedendo in quale penitenziario dovremo finire i nostri giorni, Kit e io., dice un attonito CARSON. State tranquilli! – lo rassicura TEXIl Comando dei Rangers è al corrente della situazione e nessuno si sognerà di incriminarvi

Per coprirsi la fuga, Mefisto fa crollare il suo tempio con dell’esplosivo – TEX 40, p. 49

Tex lascia il covo di Mefisto con la morte nel cuore – TEX 40, p. 56
 
A nostro avviso, quello de Il Figlio del Fuoco è il più memorabile Mefisto di sempre, il Mefisto più astuto, sfuggente e irriducibile che TEX ha dovuto affrontare. La sfida tra il negromante e il ranger – un autentico scontro tra titani - è divisa in due parti ben distinte e ugualmente appassionanti. La prima, che corrisponde quasi ai tre quarti dell’intera storia, ha tra i suoi punti di forza la notevole suspense che GL riesce a costruire attorno a Mefisto, il quale entra in scena solo dopo una sessantina di pagine (precisamente a p. 56 del n. 39). Fino a quel momento, l’unico indizio a disposizione di TEX e TIGER riguardo al loro misterioso avversario è la M incisa sui medaglioni degli Hualpai, il cui significato è del tutto oscuro al ranger. Mai avuto a che fare nel passato con un nemico la cui iniziale fosse appunto una “M”?, chiede TIGER a TEX, e questi risponde: Che io ricordi, no. In effetti, essendo trascorsi così tanti anni (all’incirca una ventina) dai fatti narrati ne L’eroe del Messico, è comprensibile che TEX si sia dimenticato di Steve Dickart alias Mefisto, a maggior ragione se pensiamo che il ranger ignora che costui sia scampato alla forca. L’alone di mistero che circonda a lungo l’identità del Figlio del Fuoco contribuisce, pertanto, a rendere ancora più efficace la scena in cui il mago decide finalmente di rivelarsi a TEX, a cui dà subito un saggio dei suoi impressionanti poteri.

Mefisto esegue uno dei suoi suggestivi riti magici – TEX 40, p. 59


Mefisto appare a Tex tra le macerie del suo tempio - TEX 40, p. 60

La suddetta sequenza si fa ricordare anche perché mette a confronto due realtà antitetiche: da un lato, la razionalità e la concretezza di TEX, ben rappresentate dal winchester che il Nostro scarica addosso a Mefisto; dall’altro, le magie e i subdoli trucchi di quest’ultimo, il quale – trovandosi, come sappiamo, fisicamente altrove - si fa beffe del ranger e dei suoi proiettili. Quello di Mefisto è un mondo totalmente alieno a TEX, un mondo del male - per citare Luca Raffaelli – contro cui ragione e buonsenso, scazzottate e colpi di pistola non possono nulla (cfr. Tex contro Mefisto, I Classici del Fumetto di Repubblica Serie Oro 2, p. 6). La vendetta architettata dal negromante – che non ha certo dimenticato la terribile umiliazione subita per mano di TEX in Messico – è molto raffinata: infatti, lo scopo principale del mago consiste nel distruggere il ranger sul piano psicologico e morale prima ancora che fisico, costringendolo a combattere contro le persone a lui più care: CARSON e KIT appunto. Egli avrà l’illusione di essere sulle vostre tracce… - dice infatti Mefisto ai due KIT, incatenati al muro del tempio – mentre invece seguirà qualcosa che gli spezzerà il cuore! Egli camminerà sul sentiero del disonore e un giorno egli invocherà la morte come una liberazione! […] Se le cose andranno come prevedo, le mani di Tex si macchieranno del sangue di suo figlio e del suo migliore amico.

Sottoposto all’influsso malefico di Mefisto, Carson rapina la banca di Stoneville - TEX 40, p. 66

Per sottrarli alla cattura, Mefisto nasconde i due Kit nel doppiofondo del suo carro - TEX 40, p. 73

In questa prima parte della sfida, Mefisto si dimostra così abile da riuscire a volgere in suo favore persino la sconfitta che il ranger e i suoi guerrieri gli infliggono. Anche stavolta hai vinto, Tex, - pensa il mago mentre fugge con i due KIT - ma è una vittoria pagata ad assai caro prezzo! Sono quasi certo che riuscirai a uscire dalle rovine del mio tempio, ma ciò non mi dispiace. Morto, cesseresti di soffrire… …ma vivo, non avrai una sola ora di pace. In effetti, la vittoria che TEX ottiene nel Grand Canyon è molto amara, oltre che parziale. Già scosso per aver visto CARSON e KIT sparare contro TIGER e gli altri Navajo, il ranger viene assalito dall’angosciante timore che i due siano rimasti sepolti sotto le macerie del tempio, un timore che si trasforma poi in terribile certezza. Nelle pagine in questione la bravura dello sceneggiatore è tale che il lettore stesso, pur consapevole che i suddetti pards sono vivi e vegeti, finisce comunque per essere catturato dal clima di tristezza e di dolore che pervade il ritorno di TEX e TIGER alla riserva. Impossibili da dimenticare le parole pronunciate dal ranger mentre si allontana dal covo del negromante: Ovunque tu sia, Mefisto, che tu sia dannato in eterno! Che le tue ossa possano essere trastullo per i cuccioli di coyote e che la tua anima possa bruciare nel più profondo degli inferni! Memorabile anche la didascalia della vignetta successiva: Quindi, senza più voltarsi indietro, Tex sprona il cavallo a un galoppo selvaggio, quasi volesse soffocare il proprio dolore nella furia di una pazza corsa. Dietro di lui solo il rombo dei mustangs Navajos lanciati al galoppo rompe il silenzio di un triste tramonto…

Mefisto alias dottor Anatas giunge a Stoneville - TEX 40, p. 76

Mefisto recita abilmente la sua commedia davanti all’ignaro sceriffo - TEX 40, p. 79
 
Paradossalmente, a risollevare il morale di TEX - dopo due mesi in cui il Nostro e tutti i Navajo hanno vissuto con la morte nel cuore – è proprio Mefisto. La sua apparizione – compiuta mediante a un suggestivo rito magico – dà inizio alla seconda parte della sfida, nella quale l’astuzia diabolica del mago si rivela alla fine impotente contro l’intelligenza e la forza di TEX. La strategia messa in atto da quest’ultimo per fermare le azioni criminose di CARSON e KIT e al contempo impedire che i due vengano uccisi è davvero impeccabile, ma ciò che più impressiona del ranger è senza dubbio la sua sovrumana resistenza fisica. TEX macina miglia su miglia a cavallo senza accusare la minima stanchezza e lasciando sbalordito lo stesso TIGER, incapace di sostenere gli stessi ritmi. Per gli dei! Mi sto chiedendo di che cosa sia fatto quell’uomo!, pensa infatti il Navajo, nella sequenza in cui – rimasto appiedato perché il suo destriero, ormai scoppiato, è crollato al suolo – osserva il ranger continuare imperterrito la corsa per arrivare in tempo a Bridgeville. Significativa pure la scena immediatamente successiva, dove il cavallo di TEX, anch’esso sfinito, crolla sulla main street di Bridgeville. Spiacente, amigo, ma c’è in gioco la vita di mio figlio., dice il ranger alla povera bestia, per poi chiedere a un barbuto cowboy dov’è l’ufficio dello sceriffo. L’uomo sta per dirgli che non gliene importa niente dello sceriffo, ma TEX, che non ha certo tempo da perdere, non gli fa nemmeno finire la frase ed estrae subito la pistola: Rispondi alla svelta, Barbanera! Dov’è lo sceriffo?.

Carson e Kit scoprono il brutto tiro giocatogli da Mefisto - TEX 40, p. 109

Tiger spara contro Mefisto, il quale, in preda al delirio, non lo ha riconosciuto - TEX 40, p. 117

Il negromante precipita dall’altopiano di Mammouth e ciò fa finalmente cessare il suo influsso sui due Kit - TEX 40, p. 118

Spaventato, il cowboy pensa Signore onnipotente! Deve essere pazzo, e dà al Nostro l’informazione che gli serve. Davanti a un TEX così determinato, Mefisto può fare ben poco, anche perché si vede costretto ad affrontare un altro temibile avversario: il deserto, vera e propria bestia nera dei cattivi texiani. Il finale della storia ci mostra Mefisto che vaga assetato e disperato sotto il sole cocente: una sorta di beffardo contrappasso per chi, come il mago, voleva condannare a un’identica sorte i due KIT. Tuttavia, Mefisto ha la pelle dura e, come vedremo, TEX e i suoi pards si pentiranno di non essersi assicurati della sua morte.
 

di Massimo Capalbo


N.B. Trovate i link a tutte le altre lettere e voci di The Dark Side of Tex andando sul Navigatore!

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