Abbiamo letto con grande piacere - sia dal punto di vista dei disegni (a partire dalla copertina, perfettamente cesellata da Di Gennaro), sia per quanto riguarda i testi - I fiori del massacro di Recchioni & Accardi, n. 15 della collana Le Storie, sequel (come ben spiega Contro nell'introduzione) del n. 2 della stessa serie, La redenzione del samurai, uscito nel novembre 2012, opera dello stesso team.
L'anitco Giappone (in basso a destra) in una carta secentesca. |
Due rappresentazioni della onna bugeisha. |
L'ambientazione è sempre quella del Giappone medievale, rappresentato dagli autori in maniera mirabile. Stavolta a vestire i panni del guerriero - con grande sfoggio e versamento di spade e sangue - è un samurai al femminile (onna bugeisha), una nobile che prima di diventare una perfetta assassina per vendetta dovrà passare attraverso un durissimo e violento periodo di addestramento, del tutto simile a quello patito dai ragazzini spagnoli di Orfani (ricordiamo che la prima parte di ognuno di quei fascicoli fantascientifici sfrutta gli stilemi del cosiddetto "romanzo di formazione") - serie per l'appunto siglata dallo stesso sceneggiatore di questo appuntamento con Le Storie. I costumi, i volti dei personaggi, le maschere facciali (ottenute col trucco e con la mimica), le scenografie, gli edifici, il paesaggio, le armi, le attrezzature, gli strumenti musicali, la rappresentazione delle più svariate "ritualità nazionali" nipponiche (riguardanti la cucina, i modi di scrittura, le tecniche di combattimento, l'arte, la composizione poetica, il posizionamento degli arredi, la floricoltura)... e poi la grande attenzione che viene data dai realizzatori dell'albo al nudo e all'atto sessuale (omo ed etero, per amore o a pagamento) e persino alla tortura e all'immobilazione con le corde che la (il) nawashi pratica tramite il kinbaku e lo shibari, le due forme di bondage giapponese: tutto questo (e altro ancora) permette al lettore italiano (e occidentale) una full immersion in un mondo sotto molti punti di vista "alieno".
Tsukioka Yoshitoshi (1839-1892). Inada Kyûzô Shinsuke uccide la sua sguattera appesa e legata. |
Dunque: straordinario episodio, questo del dicembre 2013!
Rimaneva solo da ribaltare l'albo - in modo che si potesse leggere da destra verso sinistra - e si sarebbe dato alle stampe un impeccabile manga italiano. La mimesi è infatti completa. Tutto il linguaggio narrativo... la teatralità dei gesti, i tempi estremamente dilatati
(pensiamo, per esempio, alle quattro tavole che la protagonista Jun
Nagaiama impiega per attraversare una parte del giardino della Casa
delle Ombre o alla lunga sequenza iniziale sul ponte di legno), il "silenzio" della natura e delle persone, la scansione delle vignette, le insistite inquadrature sul
particolare, l'uso ripetuto della vignetta a tavola intera e della "quadrupla vignetta" - i codici fumettistici stessi
(a partire dalle "linee di velocità"): tutto rimanda al Cipango. Sorgono alcuni dubbi da in cauda venenum: ha senso raccontare una storia profondamente giapponese con un fumetto italiano che però "sembra nipponico"? si poteva raccontare la stessa avventura - con pari efficacia visiva e pathos dell'intreccio - usando le forme classiche dell'affabulazione e dell'immagine bonelliane? fu vera gloria? ai posteri...
Le Storie n. 15, dicembre 2013. Disegno di Di Gennaro. |
Le Storie15
I FIORI DEL MASSACRO
dicembre 2013
pagg. 116, € 3,50
Testi: Roberto Recchioni
Disegni: Andrea Accardi
Rubriche: Gianmaria
Contro
Copertina: Aldo Di
Gennaro
Francesco Manetti
N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!
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