di Filippo Pieri
Uno
spunto narrativo usato in molti romanzi è quello di fare in modo che
il protagonista venga duramente colpito dall’avversario e sembri
sconfitto. In realtà è la sconfitta che precede la rinascita fino
alla vittoria finale. Anche i fumetti non sono immuni da questo modus
operandi. Pensiamo per esempio alla saga della Crisi sulle Terre Infinite della DC Comics, dove si cercò, fra il 1985 e il 1986, di mettere ordine nella
complicata continuity supereroistica. Alla fine della miniserie gli eroi in costume della casa editrice furono ridefiniti - a partire da
Batman, per il quale Frank Miller ideò la graphic novel Il ritorno
del Cavaliere Oscuro che influenzerà negli anni a venire registi
come Tim Burton e Christopher Nolan, e che ci mostrerà un eroe molto
più cupo, emarginato e abbandonato. Solo allora, quando
avrà toccato il fondo, l’eroe potrà risorgere e riposizionare le
pedine sulla scacchiera in modo da ottenere la vittoria.
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La cover della raccolta in volume di Crisis. © DC Comics |
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Il Dark Knight di Frank Miller. © DC Comics |
Anche in Italia, quando alla fine
degli anni Ottanta Zagor stava perdendo lettori (fenomeno che investì tutto il fumetto popolare del Belpaese), si parlò di
un progetto simile, per ristrutturare lo Spirito con la Scure e farne
una versione molto più dark - con il costume nero, la morte di Cico,
etc. Fortunatamente Sergio Bonelli, papà ed editore del personaggio,
non accettò l’idea; anzi, sembra che si alterò molto, anche con una
fanzine che all’epoca pubblicò uno schizzo del nuovo, ipotetico carachter.
Boselli prima e Burattini poi hanno dimostrato che si può rinnovare
un personaggio senza snaturarlo.
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Il Dark Zagor. |
Anche Saguaro è in
evoluzione. Adesso è un fuggitivo, ormai ex agente del FBI, e
all’inizio dell’albo di luglio entra clandestinamente in Messico
aiutato da Julio, il padre del piccolo Miguel (vedi, per un collegamento logico, la nostra precedente recensione).
Qui Thorn fa una cosa che
personaggi storici della casa editrice milanese, come Tex,
probabilmente non farebbero mai. Ammette di essersi sbagliato a
giudicare Julio in maniera negativa, gli stringe la mano e gli
propone di ripartire da lì con la loro amicizia.
Quest’atto, secondo noi,
dà spessore al personaggio, che dimostra così di non essere
infallibile e lo avvicina agli eroi più "moderni" della Bonelli - come Dylan
Dog o Nathan Never. Julio accompagna Saguaro in un posto sicuro dove
nascondersi, da Ignacio, il padre della sua ex compagna morta
tragicamente anni prima. Qui Thorn gli chiede di tornare negli Stati
Uniti e di indagare sull’unica traccia che ha per rintracciare
Cobra Ray e dimostrare la sua innocenza, ovvero l’ex capitano Tony
Sheffel. Thorn però non è il tipo da restare nascosto quando scopre
che c’è qualcosa che non va. E quel qualcosa è la strada che
stanno costruendo attraverso la sierra. Per farla, Campbell il
capocantiere non esita a usare le maniere forti con chi non accetta
di andarsene in cambio di pochi soldi. Finché un giorno non ci
scappa il morto e per nascondere questo fatto alla compagnia,
Campbell organizza una vera e propria caccia ai due testimoni.
Saguaro riuscirà a far luce su questa torbida vicenda prima di
essere costretto a fuggire di nuovo.
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La copertina di Furnò per Saguaro 14, luglio 2013 |
Saguaro 14
FUGA SULLA SIERRA
Luglio 2013
Pagg. 100, Euro 2.90
Testi: Bruno Enna
Disegni: Italo Mattone
Rubriche: Gianmaria
Contro
Copertina: Davide Furnò
Filippo Pieri
Questo "spunto narrativo" ultimamente è fin troppo abusato. Basta pensare all'ultimo 007 Skyfall, oppure Iron Man 3, oppure Star Trek - Into the Darkness...
RispondiEliminaE' un tòpos...
Eliminaf.m.