venerdì 2 agosto 2024

BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 3

di Giampiero Belardinelli




Introduzione
Per questo caldo agosto, mese per eccellenza dedicato alla scoperta di nuovi luoghi, ho scelto una storia del Piccolo Ranger che narra di un viaggio esplorativo in una regione remota e sconosciuta alla comunità scientifica. Il racconto articolato nei tre albi La barriera invisibile, Viaggio nella preistoria, I rettili sapienti (PR 152-154, luglio-settembre 1976) è scritto da Decio Canzio e disegnato dalla bravissima Lina Buffolente. Le copertine sono state realizzate da Luigi Corteggi, che aveva sostituto Frank Donatelli in quel periodo impegnatissimo con Zagor. Canzio ha dato una nuova giovinezza alla serie (ha preso in mano la testata dal 1973) e soprattutto è riuscito a cambiare molti aspetti di una collana che con Lavezzolo era ormai fuori tempo. Per questo ho voluto inaugurare questa incursione nella testata con una storia scritta da Canzio, un grande narratore con cui sento una naturale affinità. Lo sceneggiatore milanese, aggiungo e chiudo, è stato per trent’anni il Direttore generale della Sergio Bonelli Editore.




Jurassik Park ante litteram
Kit Teller e Frankie Bellevan affrontano insieme al bizzarro professore Tim Holt (già apparso nel n. 60) un viaggio in una valle remota dove c'è una roccia magnetica, di cui non si conosce la provenienza, che mette in difficoltà le calamite dei territori del sudovest. I Nostri scoprono una valle sospesa nel tempo, dove la fauna giurassica regna ancora sovrana: un tema affascinante che evoca immagini di un mondo perduto e misterioso. Però, come intuisce Kit, la valle non è del tutto sigillata ed è possibile accedervi dal cielo, come spiega la presenza in quel luogo di un'aquila reale. La presenza dell'aquila potrebbe anche indicare un equilibrio ecologico delicato, dove specie di epoche diverse coesistono e si influenzano a vicenda. La valle, quindi, diventa un luogo di incredibile interesse scientifico e avventuroso, un ponte tra il passato e il presente dove ogni scoperta potrebbe riscrivere, come afferma il professor Tim Holt, la storia naturale come era allora conosciuta.




I rettili sapienti
Durante l’esplorazione della valle, i Nostri si imbattono anche in alcuni strani rettili (stanno in piedi e utilizzano delle primitive imbarcazioni) che sembrano guidati da un’intelligenza organizzativa. Ma le sorprese sono soltanto all’inizio: dopo essere stati catturati, Kit e company vengono condotti al cospetto del Saggio Orchszky, a guida di una comunità di rettili sapienti. Nel vasto e complesso universo della narrativa fantascientifica, i rettili sapienti emergono come una metafora potente per esplorare le sfaccettature dell’evoluzione umana e della nostra moralità. Questi personaggi rettiliani, con la loro saggezza antica e a volte inquietante, sollevano questioni etiche profonde che risuonano con le teorie di Darwin sull’evoluzione naturale: infatti, attraverso i millenni, questi rettili hanno acquisito capacità intelligenti tipiche dell’umanità. La loro prospettiva unica ci sfida a riflettere sulla nostra posizione nell’ecosistema terrestre e sulle implicazioni delle nostre azioni. La loro critica sulla natura violenta dell’umanità ci costringe a guardare in uno specchio che non riflette solo la nostra immagine, ma anche le conseguenze delle nostre scelte. La loro esistenza nel tessuto narrativo funge da catalizzatore per un esame di coscienza collettivo, spingendoci a considerare se le nostre azioni sono giustificate dalla sopravvivenza o se sono guidate da motivazioni meno nobili.

Riflessioni lombrosiane
Il confronto tra Kit e Tiger Riff (il cattivo dell’avventura), e la domanda provocatoria del Saggio rettile Orchszky, sottolineano ulteriormente la complessità delle interazioni sociali e la difficoltà di discernere la verità in un mondo pieno di maschere e apparenze. La bellezza esteriore, come suggerisce il Saggio, spesso inganna, e la verità può essere nascosta dietro un volto che la società considera meno attraente. Questa narrazione ci invita a esplorare non solo la natura della verità, ma anche come percepiamo e giudichiamo gli altri, sfidando i nostri preconcetti e pregiudizi. In definitiva, i rettili sapienti ci offrono una lente attraverso cui possiamo esaminare la nostra esistenza, le nostre credenze e il nostro impatto sul mondo che ci circonda, lasciandoci con domande più grandi di quelle a cui possiamo facilmente rispondere. Qui Canzio compie un lavoro che, partendo da un godibile spunto avventuroso, tocca temi desueti per una serie in teoria indirizzata a un target molto giovane. In conclusione di questo paragrafo riporto le sottili parole del Saggio Orchszky rivolte a Kit Teller: Quale metro di misura dovrei usare, secondo te, per capire chi fra voi due mente? (tra Kit e Tiger Riff), Forse il fatto che tu sei bello e lui è brutto?




La responsabilità delle scelte
L’albo I rettili sapienti è incentrato sui dubbi di Orchszky sul come proteggere il segreto della valle sospesa e dei rettili sapienti, dubbi dettati da una comprensibile sfiducia nei confronti dell'umanità. Durante la lotta tra Kit e Tiger Riff il Saggio scopre chi è davvero dotato di nobili sentimenti: forse la sua considerazione su gli uomini sta cambiando, almeno nei riguardi di Kit e dei suoi amici. La decisione del Saggio Orchszky di lasciarli andare segna un punto di svolta nella narrazione, rivelando una profonda riflessione sulla natura umana, ma è anche il riconoscimento della purezza e dell'integrità di Kit e dei suoi compagni. Questo gesto simboleggia la speranza che, nonostante le imperfezioni, ci siano individui capaci di portare avanti valori nobili e di custodire i misteri del mondo con rispetto e responsabilità. La storia si arricchisce così di un nuovo strato di significato, invitando il lettore a riflettere sul potere delle scelte individuali e sull'importanza di proteggere la conoscenza per il bene comune.

Lina Buffolente in digitale
Lina Buffolente, nata nel 1924 (scomparsa nel 2007), è stata una pioniera del fumetto nazionale, riconosciuta come la prima donna del settore in Italia. La sua arte si distingue per la capacità di catturare l'essenza dell'avventura e del dramma attraverso linee espressive e composizioni dinamiche. Formata all'Accademia di Belle Arti di Brera, Buffolente ha iniziato la sua carriera giovanissima, collaborando con diversi artisti e varie Case editrici. Il suo stile grafico, influenzato dalle sfide e dalle opportunità del dopoguerra, rifletteva un'epoca di cambiamento e innovazione nel fumetto italiano, contribuendo a definire il medium per le generazioni future. In questa avventura, Lina Buffolente mostra una cura del dettaglio e una capacità di cercare inquadrature molto ardite e particolari per una serie tradizionale come Il Piccolo Ranger.

Giampiero Belardinelli

N.B. Trovate i link alle altre puntate di Bonelli in digitale su Cronologie & Index!

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