N2
NANA
Compare
ne Il tesoro di Victorio (G.
L. Bonelli [sog.&scen.] - G. Letteri [dis.], nn. 191-193) ed è
un vecchio stregone Apache
che
viene rapito da due avidi e malvagi bianchi: Steve
Cratte,
proprietario del saloon Eldorado
di El Paso,
e Ben Haring,
un uomo - scrive
GL
- più noto come
inveterato ubriacone che come medico.
Lo scopo del rapimento riguarda il favoloso tesoro che il defunto
capo Victorio,
di cui Nana
è stato il braccio destro, ha accumulato in anni di razzie ed ha
nascosto nel deserto delle White
Sands
(New Mexico).
Cratte
e Haring
vogliono che lo stregone li conduca al luogo esatto in cui si trova
il tesoro, ma poiché, come essi stessi avevano previsto, Nana
non ne ha alcuna intenzione, ricorrono alla tortura e alla droga.
Il
primo, che è il
più
spietato della coppia, brucia con un tizzone la mano destra
dell'Apache,
ma questi non cede; il più astuto Haring,
invece, riesce a far parlare il povero vecchio inoculandogli appunto
della droga. Sofferente per la mano (che è andata in cancrena) e
ormai in preda al delirio, Nana
guida i suoi rapitori alla caverna del tesoro: un luogo inquietante,
visto che, oltre alle monete ed ai lingotti d'oro ammassati da
Victorio,
ci sono gli scheletri di alcuni conquistadores. Dopo aver ucciso Nana
a colpi di pistola (un gesto così brutale da sorprendere lo stesso
Haring),
Cratte
carica sul mulo, con l'aiuto del suo socio, una parte del tesoro.
Ripromettendosi di tornare quando avranno bisogno di altro oro, i due
si rimettono in viaggio in direzione di El
Paso,
ignari che TEX
e CARSON
sono da giorni sulle loro tracce.
|
Nana
progetta di usare il tesoro di Victorio per continuare la guerriglia
contro i bianchi, ma il destino deciderà diversamente – TEX 191,
p. 107 |
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Steve
Cratte e Ben Haring progettano il rapimento di Nana – TEX 191, p.
109 |
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Tex 192, ottobre 1976. Disegno di Galep |
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Coadiuvato
da Haring, Cratte tortura Nana, seviziandogli la mano destra con un
tizzone – TEX 192, p. 29 |
|
Haring
fa un'iniezione di droga (una delle tante) al povero stregone – TEX
192, p. 40 |
I Nostri, che cercavano Nana
per convincerlo a rinunciare alla guerriglia contro i bianchi, hanno
infatti saputo del suo rapimento e, avendone facilmente intuito il
motivo, sono riusciti a scoprire l'identità dei rapitori. Giunti
alla caverna, i due Rangers
trovano il corpo dello stregone e, dopo averlo seppellito, si
rimettono sulle tracce di Cratte
e Haring,
decisi a fare giustizia. In realtà, il destino della turpe coppia -
che intanto ha raggiunto El
Paso
- è già segnato, a cominciare da quello dell'assassino di Nana.
Il fantasma dello stregone ripaga Cratte
con la sua stessa moneta, prima provocandogli un'ustione alla mano
destra, che, oltre a causargli molto dolore (nonostante i medicamenti
di Haring),
assume la sinistra forma di un teschio; poi, materializzandosi nel
suo studio, al piano superiore dell'Eldorado.
Ti ricordi di
questa?
- dice lo spettro di Nana
a Cratte,
mostrandogli la mano seviziata - È
opera tua, serpente bianco, ed è venuta l'ora di pagarne il prezzo!
Vieni!... La grande
valle delle ombre ti sta aspettando!.
La sconvolgente visione fa venire al padrone dell'Eldorado
un infarto fulminante, e quando Haring
torna da lui, per medicargli nuovamente la mano, lo trova stecchito
sul pavimento, con un'espressione di terrore stampata in faccia. Il
giorno dopo, TEX e
CARSON
arrivano in città e spiegano tutto allo sceriffo, che li informa
della morte di Cratte,
mostrando loro il carro funebre che ne trasporta la bara. In quello
stesso momento, nella sua casa, un sempre più sbronzo Haring
- che ha trascorso la notte con una ballerina dell'Eldorado
di nome Birdie -
comincia a vaneggiare, rivolgendosi minacciosamente a Nana
come se costui fosse lì presente. Ormai
del tutto fuori di sé e abbrutito dalla gran quantità di alcool
ingerito,
il medico scambia addirittura Birdie
per lo stregone e si avventa su di lei con un bisturi.
|
Entrato
nella sinistra caverna del tesoro, Cratte non crede ai suoi occhi –
TEX 192, p. 82 |
|
Cratte
uccide a sangue freddo Nana, che fa però in tempo ad annunciare la
sua vendetta – TEX 192, p. 84 |
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Il
primo presagio di morte per la malvagia coppia – TEX 192, p. 85 |
|
Giunti
alla caverna del tesoro, Tex e Carson trovano il cadavere di Nana –
TEX 192, p. 96 |
Le urla della
ballerina fanno accorrere sul posto diversi abitanti di El
Paso,
nonché lo sceriffo e i due pards,
i quali trovano il cadavere di Haring
sul pavimento, con il bisturi
conficcato nel petto, e la donna in lacrime seduta sul letto. Lo
sceriffo pensa subito che sia stata Birdie
a uccidere, per legittima difesa, il medico, dopo avergli strappato
di mano il bisturi; Nossignore!
Non è proprio andata così, sceriffo,
- risponde la ballerina - e
se proprio ci tenete a saperlo, vi dirò che siamo rotolati sul
pavimento tutti e due, e io mi sono accorta che Ben era morto solo
dopo che la gente accorsa mi aveva staccata da lui!.
La beffarda fine di Haring
porta a compimento la vendetta di Nana,
il quale, come abbiamo visto, non ha dato al medico ed a Cratte
nemmeno il tempo di godersi il tesoro.
Assieme
a La dama di picche
e Santa Cruz,
questa storia fa parte di un'ideale trilogia GLbonelliana che
possiamo chiamare la “trilogia della giustizia ultraterrena”. In
tutt'e tre le storie, infatti, troviamo dei cattivi che uccidono
spinti dall'avidità, per poi subire la giusta quanto inevitabile
vendetta dei fantasmi delle loro vittime. Tuttavia, mentre la DAMA DI PICCHE
e PADRE MATÌAS
(il frate di Santa Cruz)
chiedono a TEX
e CARSON
di fare giustizia al posto loro; Nana,
invece, riesce a farsi giustizia da solo, senza bisogno di chiedere
l'aiuto dei due Rangers.
Una particolarità de Il tesoro di Victorio
è che i Nostri, oltre a non incontrare mai Nana
(né da vivo né da morto), non incontrano mai nemmeno i suoi
carnefici, i quali, a propria volta, muoiono senza neanche immaginare
che TEX
e CARSON li
stessero cercando per far pagar loro l'uccisione dello stregone. È
una storia decisamente anomala, questa, poiché funzionerebbe
benissimo anche senza i due
pards.
|
La
vendetta dello stregone ha inizio, ed a farne le spese è la mano
destra del suo assassino – TEX 192, p. 99 |
|
L'ustione
di Cratte assume una forma che è un inequivocabile segno di morte –
TEX 192, p. 103 |
|
Nana
terrorizza Cratte con un'inquietante magia – TEX 192, p. 107 |
|
L'apparizione
del fantasma di Nana fa morire Cratte di crepacuore – Tex 192, p.
108 |
Come dice TEX
allo sceriffo di El
Paso
dopo la morte di Haring,
anche stavolta
siamo arrivati in tempo solo per constatare che la giustizia di Dio è
arrivata prima di noi.
Curiosità:
Nana e Victorio
sono personaggi storici. Entrambi furono importanti capi Apache
- Apache Mimbreños,
per la precisione - che, grazie alle loro notevoli doti strategiche,
diedero molto filo da torcere sia all'esercito americano sia a quello
messicano. Dopo la morte di Victorio
nella battaglia di Tres Castillos
(Chihuahua, 14-15
ottobre 1880), Nana -
il quale, diversamente da quanto viene mostrato nell'avventura
texiana, non aveva partecipato a questo scontro - unì le proprie
forze a quelle di suo genero, il celebre Geronimo,
e del cugino di questi, Juh.
Come si legge su Wikipedia,
memorabile è la
scorreria compiuta da Nana, con 15 guerrieri Mimbreños e 25
Mescaleros [...],
attraverso il Texas e il Nuovo Messico nell'estate 1881: Nana
condusse i suoi sulla Sierra Madre, avendo combattuto otto battaglie
senza essere mai sconfitto, uccidendo da 30 a 50 nemici e catturando
due donne e non meno di 200 cavalli
[…]. Egli si arrese solo nel 1886 e morì a Fort Sill,
nell'attuale Oklahoma,
il 19 maggio 1896, all'età di 86 anni. Affascinante è anche il
mistero che avvolge il tesoro di Victorio,
uno dei più famosi tesori perduti degli Stati Uniti.
|
Ormai
impazzito, Haring scambia la ballerina Birdie per lo stregone e tenta
di ucciderla – TEX 193, p. 11 |
|
Con
la morte di Haring, la vendetta di Nana giunge a compimento – TEX
193, p. 14 |
|
Il
vero Nana (1810-1896) |
|
Victorio
(1825-1880) |
Vale proprio la pena di riportare la sua storia, così come viene
narrata da Mauro Boselli
in Tesori perduti,
il volumetto allegato al secondo Speciale Zagor
(La pietra che uccide,
1988): Victorio Peak: una
cima delle San Andreas Mountains, nel New Mexico. È
un posto aspro e desolato, dove non mancano sassi, polvere e caldo
(quaranta gradi all'ombra, se ci fosse l'ombra). Ma può darsi che ci
sia anche dell'altro, a Victorio Peak... Nel 1937, di sicuro, c'erano
ancora i cervi. Milton Noss, “Doc” per gli amici, stava proprio
andando a caccia di cervi sulle pendici della montagna, quando notò,
seminascosta dal pietrisco, l'apertura di una caverna. Vi strisciò
attraverso, accese un fiammifero e restò senza fiato. C'erano
lingotti d'oro, gioielli, sacchi di monete. “Doc” capì di
essersi imbattuto, per puro caso, nel leggendario tesorio di
Victorio, raccolto in ventanni di scorrerie. C'erano anche degli
scheletri, probabilmente prigionieri uccisi dai Mimbreños.
“Doc” ne contò ventisette. Per portar fuori il tesoro, bisognava
allargare l'entrata della caverna. Con l'aiuto del figlio Marvin,
“Doc” Noss la fece saltare con una potente carica di dinamite.
Ma non aveva tenuto conto della natura franosa della montagna:
tonnellate di roccia crollarono davanti all'apertura, ostruendola.
“Doc” non si diede per vinto: Mostro a un ricco uomo d'affari,
Charles Ryan, il pezzo più straordinario del tesoro, una misteriosa
corona tempestata di gemme,
e lo convinse a finanziare lo scavo di una galleria. Mentre facevano
un sopralluogo sulla montagna, i due si misero a discutere
animatamente la spartizione del tesoro. Il caldo era atroce. “Doc”
mise mano alla pistola, ma Ryan fu più svelto e sparò per primo.
“Doc” Noss morì sul colpo e quello stesso giorno maledetto suo
figlio Marvin precipitò con l'aereo su cui avrebbero dovuto caricare
il tesoro. Solo loro, naturalmente, conoscevano la posizione della
caverna. Dal 1953, la regione di Victorio Peak appartiene
all'Esercito degli Stati Uniti, che vi compie esercitazioni militari
e usa le pareti rocciose come bersaglio per i missili. In tutti
questi anni, l'Esercito ha concesso solo tre permessi ai cercatori di
tesori che vogliono scavare nella zona proibita. La spedizione più
agguerrita è stata l'ultima, nel 1977, condotta dai cercatori di
tesori semi-professionisti Lee Bailey e Norman Scott, alla testa
della Expeditions Unlimited Incorporated. Per le due settimane
concesse, decine di uomini scavarono con l'aiuto di trivellatrici,
bulldozer, jeep, elicotteri e rilevatori di metalli. Ma trovarono
solo sassi, polvere e caldo.
|
Nella
finzione narrativa bonelliana, Nana raccoglie, a Tres Castillos, le
ultime volontà di Victorio – TEX 191, p. 84 |
|
Victorio
Peak (New Mexico) |
|
Lo
sfortunato Milton Ernest “Doc” Noss (1905-1949) con sua moglie
Ova “Babe” (1895-1979) |
|
Un
libro del 2019 dedicato al mistero del tesoro di Victorio. L'autore è
il cacciatore di tesori professionista e cantautore americano William
Carl Jameson.
|
Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link alle altre voci di The Dark Side of Tex nella pagina dedicata ai dizionari bonelliani e nella vecchia pagina del Navigatore!
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