di Roberto Coltro
Continua la saga di Superman fuori dal DC Universe, alle prese stavolta con il mondo dei Vendicatori, in un'avventura altamente improbabile narrata attraverso le spassose fake covers di Roberto "The Fake Covers' Man" Coltro! (s.c. & f.m.)
Continua la saga di Superman fuori dal DC Universe, alle prese stavolta con il mondo dei Vendicatori, in un'avventura altamente improbabile narrata attraverso le spassose fake covers di Roberto "The Fake Covers' Man" Coltro! (s.c. & f.m.)
Dopo essersi scontrato con Hulk e aver perso i suoi super-occhiali l'Ultimo Figlio di Krypton si mise a pensare quali gruppi supereroistici americani disponessero di tecnologie tali da costruirgliene una degna copia e, dopo lungo cogitare, decise di fare un salto all'Avengers Mansion, ben nota casa chiusa al pubblico, sede di una congrega di ben noti Ultimi Figli di. Nei Vendicatori originali militavano infatti: Capitan America, Ultimo Figlio della Seconda Guerra Mondiale; Thor, Ultimo Figlio di Asgard; Iron Man, Ultimo Figlio degli Stark; Wasp, Ultima Figlia dei Van Dyne; e Giant-Man, Ultimo Figlio di sua madre.
Figuriamoci se volevano costruirgli gratis un nuovo paio di super-occhiali! Avevano i Vendicatori braccine cortissime e posate incatenate al tavolo da pranzo per evitare che gli ospiti se le portassero a casa come ricordo della loro tirchieria! Thor, famigerato persino sull'Olimpo per la sua avarizia, si rivelò essere l'osso più duro da rodere della gang di Ultimi Figli di cotante madri. Superman cercò di stringergli la mano in segno di amicizia, ma l'asgardiano, temendo che volesse rubargli i bracciali, gliela martellò con una potenza tale da accelerare la deriva dei continenti.
Così l'America del Nord cominciò a spostarsi pericolosamente verso la Corea del Nord, Israele verso l'Iran, l'Africa verso l'Italia, San Marino verso le Marche, Pechino verso Prato e Livorno verso Pisa! Una catastrofe senza precedenti! Per ovviare all'inconveniente geopolitico globale le industrie Stark fissarono alla roccia del Polo Nord un gigantesco disco d'acciaio che avrebbe dovuto girare in senso contrario alla rotazione della Terra, in modo da rimettere tutti i continenti al loro posto. Lo start andava però dato manualmente e di ciò, schettinando su pattini di Adamantio, si occuparono Superman, Iron Man e Batman.
Dopo un paio di giorni e miliardi di giri la tettonica a zolle aveva ripreso il suo corretto funzionamento. L'unica differenza era che Metropolis e Gotham si erano staccate da Manhattan e navigavano libere nella baia dello Hudson, causando problemi al traffico navale. Era però tutto un trucco, architettato dall'Incantatrice, gelosa di Thor che non aveva voluto farle soppesare il Mjölnir, con la scusa che aveva mani troppo piccole. Queste beghe mitologiche marvelliane non interessavano certo agli eroi DC: recuperate su qualche terra parallela pre-Crisis due pistole che sparavano raggi di asgardite (la kryptonite di Asgard) Superman e Batman si sbarazzarono della perfida ammaliatrice che, tra l'altro, aveva anche scoperto le loro vere identità (Duca di Kent e John Wayne).
Infatti Thor preferiva farsi prendere il martello dall'Uomo Assorbente, Carl "Tampax" Creel, perché era l'unico capace di comprenderne a fondo la struttura e la testura. Assorbito il metallo del Mjölnir, il cazzotto che l'Uomo Assorbente rifilò all'Uomo d'Acciaio ebbe l'effetto di un Big Bang in miniatura che però polverizzò soltanto la Fortezza della Solitudine con tutti i gadget e i memorabilia quotatissimi su eBay lì stivati da Kal-El in lunghi decenni...
Infuriato come una scimmia di Kandor contro Thor e tutta la sua marmaglia di nemici, Superman decise di punire una volta per tutti il Dio Biondo che fa girare il mondo cercando di seppellirlo con tonnellate di cemento strappate direttamente dalla sede di Metropolis degli Avengers.
Ma, quando ormai, sepolto dai calcinacci, anche l'ultimo boccolo dei capelli di Thor aveva smesso di fluttuare al vento, Superman fu fermato dall'imprevedibile Teschio Rosso, chiamato ad aiutare il dio dei Vendicatori proprio da Capitan America! Per quale motivo il Super Soldato aveva messo da parte il suo rancore contro il super-nazista suo acerrimo e storico nemico? Perché solo il Teschio Rosso possedeva l'arma capace di fermare in quel momento la furia di Superman: una versione sferica in vetro di kryptonite soffiato a Merano del letale Cubo Cosmico! Per brevità questo pericolosissimo oggetto veniva chiamato dagli esperti Versione Sferica in Vetro di Kryptonite Soffiato a Merano del Letale Cubo Cosmico, evitando ridondanti articoli determinativi o indeterminativi iniziali.
Chiuso dentro Versione Sferica in Vetro di Kryptonite Soffiato a Merano del Letale Cubo Cosmico Superman non la smetteva di lamentarsi, anche perché all'interno, questa benedetta Versione Sferica in Vetro di Kryptonite Soffiato a Merano del Letale Cubo Cosmico, non era sferica, ma cubica, e gli spigoli gli stavano massacrando la spina dorsale. Sentry, il primo Vendicatore (ma anche il primo Fantastico Quattro, il primo Uomo Ragno, il primo Devil, etc. anche se nessuno lo sapeva), passato di lì per caso a sentire se anche Capitan America soffriva di spaventosi effetti collaterali del siero del Super Soldato (meteorismo), pose fine allo strazio rompendo a pugni Versione Sferica in Vetro di Kryptonite Soffiato a Merano del Letale Cubo Cosmico. Superman, finalmente libero, si riposò qualche secondo in aria e poi, ricordatosi improvvisamente che doveva terminare uno scoop sulla diffusione della marmotta in America, per cambiarsi d'abito individuò con la super-vista l'ultima cabina telefonica rimasta al mondo, nel Burundi, indossò il costume e la parrucca del Duca di Kent e si incamminò, abbigliato come ai tempi di Barry Lyndon, verso il Daily Planet (dove arrivò tre giorni e dieci aeroporti dopo). Intanto Batman, tornato John Wayne, cavalcava verso Hollywood, mentre a Murano, quella con la "u", i villeggianti sciavano...
Roberto Coltro
N.B. Trovate i link alle altre puntate delle Fake Covers su Cronologie & Index!
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