di Francesco Manetti
Nonostante i buoni propositi espressi nella prima puntata introduttiva della nostra Cronologia ragionata della Collana "I Protagonisti" l'opera prosegue a rilento... ma va comunque avanti! Dopo Custer ci eravamo occupati nella seconda parte di Geronimo e Billy the Kid e nella terza parte di Jed Smith. Adesso analizzaremo il n. 5 della serie, utilizzando il consueto canovaccio: riassunto "ampliato"
dell'albo; analisi delle rubriche con altre, eventuali, curiosità;
scheda tecnica arricchita.
Toro Seduto e Buffalo Bill, protagonisti del Wild West Show, in una foto del 1885. |
Il profeta dei Sioux
a) La storia
Nel 1831, in un anno di terribili epidemie per gli indiani del Medio Missouri, nacque in una tribù dei Dakota Hunkpapa un papoose che sarebbe poi diventato universalmente celebre con il nome di Ta-tanka I-Yotanka (così in una delle tante trascrizioni dalla lingua Sioux) ovvero Toro Seduto - o Sitting Bull come lo avrebbero chiamato gli Americani di origine inglese. Il secondo nome, dopo quello di Va Piano della sua prima infanzia, gli venne dato da suo padre Toro-Che-Balza, dopo una profetica visione di un bisonte parlante. In altre versioni Toro Seduto è il nome stesso del padre, che lo cede al figlio dopo una prima spedizione vittoriosa contro i Crow nel 1845, durante la quale il ragazzo riuscì a "toccare" il nemico. Anche il giovane Ta-tanka aveva un dono: quello di interpretare i messaggi di allarme degli animali selvatici, ritenuti da lui dei veri e propri oracoli; e per questo fu noto anche come medicine man.
Una singolare foto del 1881: Toro Seduto con gli occhiali! |
Nel 1848 Toro Seduto uccise per pietà, centrandola con un freccia al petto, una prigioniera Crow che era stata messa al rogo dagli Hunkpapa come sgualdrina. Nel 1851 Ta-tanka si sposò per la prima volta e imbracciò il suo primo fucile nel 1856, durante l'ennesima sortita contro i Corvi. Dopo la battaglia divenne capo della società militare dei Cuori Forti. L'anno seguente adottò come fratello minore un piccolo Assiniboine, che successivamente prese il nome di Toro-Che-Balza, in onore al padre di Ta-tanka che sarebbe morto anni dopo in un combattimento contro i Crow. Nel 1861, all'inizio della Guerra Civile fra il Nord e il Sud degli USA, i Sioux Hunkpapa di Toro Seduto non si schierarono, nonostante le pressioni confederate. Però, a causa degli scontri fra i bianchi e i Santee del Minnesota, anche gli altri Sioux cominciarono a pagarne le conseguenze. Toro Seduto decise così di riconsegnare di persona una prigioniera bianca, Fanny Kelly, a Fort Rice, anche se il suo gesto fu all'inizio interpretato come un tentativo di un attacco a sorpresa. Toro seduto partecipò ad alcune battaglie nel 1863 ma la pace si spezzò definitivamente nel 1864, dopo la notizia dello spregevole massacro di Arrapaho e Cheyenne sul Sand Creek in Colorado a opera di John Chivington. Il Dakota esplose di razzie e rapine tanto che il Governo inviò un corpo di spedizione militare, guidato dal Generale Connor.
Toro Seduto, con la madre, e sua figlia, che tiene in braccio un bambino, |
Con la fine della Guerra di Secessione il Ministro della Guerra U. S. Grant tentò di riportare ordine nelle zone dei Sioux, ma (dopo le incusrsioni vittoriose di Nuovola Rossa) fu solo nel 1868 che i Dakota Hunkpapa - infinitamente sospettosi nei confronti dei wasichu - firmarono il Trattato di Pace di Laramie, nonostante le ritrosie di Toro Seduto. Ripresero così le guerriglie ai danni delle altre tribù di pellerossa e soprattutto contro i Crow, i nemici di sempre. Nel 1874 il Generale Sheridan incaricò Custer di verificare l'esistenza di giacimenti auriferi sulle Black Hills, nel territorio dei Dakota. L'esito positivo - che attirò numerosi minatori in zona - servì da pretesto per una nuova guerra indiana. Il culmine degli scontri si ebbe il 25 giugno 1876 quando oltre 3.500 indiani guidati da Toro Seduto, Cavallo Pazzo e Nuvola Rossa sconfissero sul Little Big Horn gli uomini del Settimo Cavalleggeri. Una curiosità. Albertarelli crea dunque il primo team-up della storia editoriale bonelliana: Custer era stato infatti il protagonista del primo numero della collana.
Cavallo Pazzo, 1877 |
Braccato ma indomito Toro Seduto andò in esilio in Canada nel 1877 e vi restò fino al 1881, nel Saskatchewan. Quandò tornò negli Stati Uniti, spinto dalla fame e dall'angoscia per la sua tribù, ridotta ormai soltanto a donne, vecchi e bambini (gli altri guerrieri lo avevano infatti abbandonato), Toro Seduto fu catturato e tenuto prigioniero a Fort Randall fino al 1883. L'anno seguente entrò nel Circo Barnum, partecipando al Wild West Show di Buffalo Bill come attrazione esotica, destinando il ricavato delle sue esibizioni ai poveri della sua tribù. Ta-tanka girò così per tutta l'America e addirittura in Europa, diventando famosissimo. Toro Seduto fu ucciso il 15 dicembre 1890 nella Riserva di Standing Rock, in seguito agli scontri fra i suoi uomini e la Polizia Indiana incaricata di arrestarlo perché si temeva una sua fuga. Fu sepolto a Fort Yates; nel 1953 il suo corpo fu riesumato e traslato a Mobridge, nel South Dakota. L'ultima battaglia fra pellerossa e bianchi, che scoppiò in seguito alla notizia dell'assassinio di Ta-tanka I-Yotanka, si combatté lungo il Wounded Knee, fra i soldati del 7° Cavalleggeri e i Lakota di Big Foot.
Il corpo di Big Foot. Wounded Knee, 1890 |
b) Le rubriche: curiosità e commenti
Il profeta dei Sioux è il titolo del pezzo introduttivo scritto da Rino Albertarelli: si ricorda la grande saggezza e la grande umanità del capo dei Dakota, che più volte salvò la vita di prigionieri destinati a orrenda morte; e si spezza una lancia a favore dei pellerossa che, da popolo invaso, avevano avuto ogni diritto di difendersi. Anche con la violenza. Lunga e densa, come al solito, la bibliografia, forte di una ventina di libri americani - citati con il titolo originale. Tra questi spicca il Racconto della mia prigionia fra i Sioux, redatto da Fanny Kelly nel 1891, l'anno successivo alla morte di Toro Seduto.
La postfazione si intitola invece Il prezzo della conquista. Un articolo con un taglio originalissimo - soprattutto per i politicizzati anni Settanta. Oggi verrebbe definito "politicamente scorretto" e molto probabilmente non pubblicato con quella impostazione. Quanti sono stati gli abitanti del Nuovo Mondo massacrati dagli Europei in seguito alla (ri)scoperta dell'America? Albertarelli (ricordiamo che non fu solo un fumettista ma anche un grande studioso di vicende americane) ci informa che agli inizi del XX secolo le cifre degli storici oscilavano fra un minimo di 10 milioni e un massimo di 100 milioni di morti. Troppi. Come spiegazione segue un lunghissimo e interessantissimo trattato antropologico sulle condizioni di equilibrio di natura fra preda erbivora, pascoli e cacciatore umano (tali erano i pellerossa prima dell'invasione bianca), sull'estensione minima dei territori di caccia e sul numero massimo di individui che ogni territorio poteva assorbire per poterne garantire un adeguato sostentamento.
Seguendo il ragionamento di Albertarelli si calcola perciò il numero reale di indiani in Nord-America fra '700 e '800: massimo 1 milione, ma più probabilmente 600.000. Per esempio, i Dakota - protagonisti assoluti dell'albo, con la loro guida Toro Seduto - non potevano essere più di diecimila, in una zona vasta quanto tutta l'Italia settentrionale. Albertarelli - grazie ai numeri e alla scienza - riporta dunque le emozioni sulla Terra. Stigmatizza il razzismo, le uccisioni, le persecuzioni, le deportazioni, i massacri, gli inganni, le ruberie, le false promesse e tutto quanto i pellerossa degli Stati Uniti hanno dovuto subire per colpa di Washington... Il grande autore si chiede infine se non sarebbe stata possibile una conquista pacifica, un'integrazione armoniosa e amorevole. E si risponde di no.
L'attuale luogo di sepoltura di Toro Seduto, a Mobridge, nel South Dakota, nei luoghi della sua giovinezza. |
Seguendo il ragionamento di Albertarelli si calcola perciò il numero reale di indiani in Nord-America fra '700 e '800: massimo 1 milione, ma più probabilmente 600.000. Per esempio, i Dakota - protagonisti assoluti dell'albo, con la loro guida Toro Seduto - non potevano essere più di diecimila, in una zona vasta quanto tutta l'Italia settentrionale. Albertarelli - grazie ai numeri e alla scienza - riporta dunque le emozioni sulla Terra. Stigmatizza il razzismo, le uccisioni, le persecuzioni, le deportazioni, i massacri, gli inganni, le ruberie, le false promesse e tutto quanto i pellerossa degli Stati Uniti hanno dovuto subire per colpa di Washington... Il grande autore si chiede infine se non sarebbe stata possibile una conquista pacifica, un'integrazione armoniosa e amorevole. E si risponde di no.
Copertina della Collana I Protagonisti n. 5, gennaio 1975. |
TORO SEDUTO - IL PROFETA DEI SIOUX
Gennaio 1975
pag. 108, £ 800
Testi: Rino Albertarelli
Disegni: Rino Albertarelli
Frontespizio: Rino Albertarelli
Copertina: Rino Albertarelli
Rubriche: Rino Albertarelli
Direttore responsabile: Sergio Bonelli
Casa editrice: Daim Press
3a copertina: elenco degli arretrati
4a copertina: pubblicità del n.6
Francesco Manetti
P.S. Trovate i link a tutti gli altri post dedicati alla Collana I Protagonisti sulla pagina delle Cronologie!
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