a cura di Elio Marracci
Per la 50esima puntata della nostra rubrica di interviste Elio Marracci ha scelto un ospite d'eccezione: continua così il nostro discorso sui maestri dell'illustrazione fantastica in Italia. Precisiamo che tutte le immagini di corredo (foto dell'autore esclusa) provengono da sito ufficiale di Maurizio Manzieri. (s.c. & f.m.)
Un disco volante è finalmente atterrato in Italia
Oggi
l'artista che ha voluto rispondere ad alcune domande che gli ho posto
è Maurizio Manzieri. Nato
a Napoli nel 1961, lavora nel campo dell'editoria fantastica e
insegna illustrazione digitale a Torino presso iMasterArt e la Scuola
Internazionale di Comics. Nel
1994 un portfolio spedito alla rivista inglese "Interzone" viene
immediatamente accettato e contemporaneamente le sue opere iniziano
ad apparire sulle copertine di molte opere di case editrici sia in
Italia che all'estero - tra le quali i Gruppi Rizzoli e L'Espresso,
Mondadori, Dario Flaccovio Editore, Fanucci, Editrice Nord, Delos
Books, Elara Libri, Subterranean Press, Prime Books, Penguin,
Bragelonne. Nel
2009 presenta in anteprima alla fiera del fumetto di Lucca un primo
volume di illustrazioni, The Art of Maurizio Manzieri stampato
da Pavesio, in cui ospita una selezione delle sue pubblicazioni
internazionali. Lo
stile di impronta anglosassone lo porta poi a divenire cover artist
per riviste cult di settore come "Asimov's Science Fiction" e "The
Magazine of Fantasy & Science Fiction". Tra
i numerosi premi che ha vinto figurano il Premio Europa, due volte il
Premio Italia e il prestigioso Chesley Award, assegnato nel corso
delle WorldCon da ASFA, l’Associazione degli Artisti di
Fantascienza e Fantasy d'America. I
suoi dipinti selezionati per annuari di settore come Spectrum, the
Best in Contemporary Fantastic Art, sono stati esposti in mostre
intorno al mondo. Visto
la portata del personaggio intervistato, senza indugiare oltre lascio
a lui la parola!
DIME WEB - Per
i lettori che non ti conoscono potresti presentarti in due parole?
MAURIZIO MANZIERI - Sono
“il Maestro dallo Spazio Profondo”, un appellativo coniato da
Lucca Comics & Games che è poi divenuto giocosamente d'uso
comune nel rappresentarmi in conferenze, workshop, saloni del
settore. Da 25 anni lavoro come illustratore fantastico e tra i miei
clienti all'estero si annoverano riviste di fantascienza come "Asimov's SF", "Fantasy & Science Fiction", "Analog". Ho ricevuto
diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Europa e il Chesley Award
assegnato da ASFA, l'Associazione degli Artisti di Fantascienza e
Fantasy d'America. Per aggiornamenti è possibile seguirmi sui
social, oppure consultare il mio sito web ufficiale.
DW - Oltre
a essere uno dei più quotati illustratori italiani sei anche
docente presso l’IMasterArt e la Scuola Internazionale dei Comics. In
che misura l'insegnamento influenza il tuo lavoro?
MM - L'interazione
con altri mondi interiori, in particolare l'anelito d'esplorazione
delle nuove leve, ti pone a contatto con quelli che sono in germe gli
artisti del futuro prossimo venturo. Essere una fonte d'ispirazione
per altri è molto lusinghiero, ricorda in un certo senso ciò che mi
è accaduto da ragazzo mentre sognavo di diventare illustratore.
L'ambiente didattico ti mantiene, come dire, “sul pezzo”. Devi
aggiornarti sulle tecnologie in continua evoluzione, sulle nuove
versioni del software perché il tuo insegnamento risulti sempre al
passo con i tempi. Durante i miei viaggi in occasione di convention e
conferenze mi rendo spesso disponibile per dibattiti con il pubblico,
spiegando le mie tecniche e le modalità d'approccio nel mondo
editoriale internazionale, dalla presentazione di un portfolio alla
finitura di un'illustrazione.
DW - Come
è nata in te la passione per l'illustrazione? Da
dove prendi spunto per le tue immagini?
MM - Ho
sempre perseguito la bellezza, assaporando un libro, gustando un
film, memorizzando un sorriso, osservando i dettagli della Natura e
dell'Universo intorno a noi. Nella mia vita ho raramente provato
noia, neppure rimpianti, voltando sempre pagina quando era il caso.
Ricordo che da piccolo ho iniziato a copiare le copertine di "Topolino"... avrò avuto tre o quattro anni. Per i soggetti delle mie
tavole mi ispiro agli oggetti che mi circondano, a referenze
fotografiche scattate da me oppure tratte da Internet.
DW - Come
hai deciso di specializzarti nel settore del fantastico e della
fantascienza?
MM - Ho
sempre avuto il pallino di dipingere "cose" che non esistono. Mi
piacciono le sfide, viaggiare tra le meraviglie del Cosmo, emulando
quella ricerca del sense-of-wonder tipica del gusto anglosassone.
Un'altra mia passione: la narrativa fantastica, che di conseguenza mi
ha portato a leggere sempre di più, ad ammirare le copertine dei
romanzi e a desiderare di unirmi a questo team internazionale di
artisti.
DW - Lavori
sia per il mercato italiano che per quello estero, in particolar modo
quello americano. Quali
analogie e quali differenze hai trovato tra i due ambienti?
MM - Gli
americani sono molto più meritocratici. Talvolta non si riesce a
capire chi tra noi due sia più entusiasta, se io o l'art director
che sta commissionando la copertina. Ciò non vuol dire che non abbia
ottimi rapporti con il mercato editoriale italiano... all'estero ho
trovato una volontà di fare business unita a quella di meravigliare
e meravigliarsi, a quella scintilla di vitalità che si ha quando si
è bambini e che da noi molte volte sembra spenta.
DW - Nato
a Napoli ormai da molti anni vivi a Torino. Come
mai hai sentito l'esigenza di lasciare il capoluogo campano per una
città del nord? Quanto
delle due metropoli è presente nella tua opera?
MM - Mi
sono spostato per la classica proposta di lavoro che non si può
rifiutare. A Napoli ero impiegato da un paio d'anni come grafico in
una ditta import-export, a Torino ho ricoperto cariche manageriali
nel settore entertainment. Nel '93 ho fondato il mio Studio,
partecipando a progetti in associazione con colleghi della zona, poi
negli ultimi anni ho iniziato a mettermi in proprio per perseguire
più efficacemente le attività di illustratore a tempo pieno. Lo
spirito innato è quello partenopeo con la serotonina ai massimi
livelli. Bisogna capire che l'essere nati all'ombra del Vesuvio non
è cosa da poco!
DW - Quali
sono gli artisti che ti hanno ispirato?
MM - Moltissimi!
Alcuni li ho amati attraverso copertine di riviste e volumi
d’importazione, prima dell'avvento di Internet. Se devo citare i
miei idoli assoluti... nel fumetto: Moebius; nell'illustrazione
fantastica Michael Whelan. Entrambi mi hanno fatto sognare mondi
inimmaginabili e hanno stimolato la mia anima di adolescente.
DW - Quanto
di te è presente nel tuo lavoro? Quanto
di quello che ti circonda? E
quanto c'è di inventato?
MM - Nelle
mie illustrazioni, come in quelle di altri colleghi, ci sono la vita,
le esperienze quotidiane, lo spirito d'osservazione, le letture. Qui
c'è da fare una distinzione tra artista freelance e artista
indipendente. Quando si lavora per altri bisogna tener conto di tanti
fattori nell'impostazione di un’illustrazione: cover design,
titolo, autore, logo, codice a barre, e così via. L'artista
indipendente invece è libero di dare sfogo alla propria creatività,
come il classico pittore, senza essere limitato dalle specifiche
tecniche. Personalmente mi alterno tra le due figure cercando di
essere flessibile e non tradire troppo il mio stile!
DW - Sei
un disegnatore metodico che lavora a orari stabiliti, oppure sei uno
di quelli che si alza di notte a disegnare perché ti è venuta
l’ispirazione? Come si svolge la tua giornata tipo?
MM - Mi
alzo abbastanza presto al mattino. Dopo aver fatto colazione e
sbrigato le pratiche d'ufficio, apro le danze e posso proseguire fino
a tardi. In genere lavoro dalle 8 alle 12 ore al giorno, e raramente
faccio le ore piccole. Se non ci sono incombenze, impegni in
accademia, fiere, durante il weekend sono uccel di bosco. Mi piace
visitare mostre, frequentare altri artisti, salire su un aereo alla
scoperta di un angolo di mondo mai visto prima.
DW - Quali
fonti usi per documentarti?
MM - Quando
illustro una copertina leggo una sintesi del manoscritto in lingua
originale inviato dall'editore, se non addirittura l'intera opera -
racconto o romanzo - quando lavoro per me convoco a rapporto la
fantasia.
DW - Oltre
ai libri e ai fumetti che sicuramente userai per documentarti, quali
altre letture fai?
MM - Mi
piace leggere biografie di personaggi famosi, opere prime di nuovi
autori la cui sinossi mi incuriosisce, quotidiani esteri e blog di
illustratori. Ascolto podcast. Ho un debole per la fantascienza, in
quanto narrativa d'anticipazione, ma amo qualsiasi altro genere,
purché ben scritto. Nel
2017 ho letto una ventina di libri per diletto, incluso l'intero
ciclo The Expanse di James A. Corey, da cui è tratta l'omonima
serie TV. In questo momento sto terminando un thriller, The Woman in the Window di A. J. Finn.
DW - Sei
stato tra i primi illustratori italiani a esplorare le potenzialità
dell’arte digitale. Quale strumentazione usi? Quali giovamenti e
quali svantaggi ti porta l'uso del computer?
MM - Per
la grafica 2D trovo congeniale lavorare con un potente iMac corredato
da tavoletta grafica e software adeguato. Basta davvero poco...
l'unico software che uso intensamente è Photoshop, assieme a poche
altre applicazioni che aiutano a migliorare la funzionalità del mio
ufficio. Se avessi più tempo mi piacerebbe approfondire la
conoscenza di altre discipline, software, idee, ma ora come ora la
mia agenda è totalmente piena. Il metodo digitale consente di
eseguire velocemente tutte le modifiche richieste dal cliente. Uno
svantaggio tangibile è quello di non avere tavole originali da
esporre ma soltanto riproduzioni.
DW - Sei
stato in più occasioni ospite di Lucca Comics, manifestazione che ti
ha dedicato una mostra e per la quale hai realizzato una “speciale
illustrazione”, ispirata alla famosa frase sui dischi volanti che
non potrebbero mai atterrare nella cittadina toscana... Questo
mi dà lo spunto per chiederti quali punti di contatto trovi tra
fumetto e illustrazione.
MM - Sono
mondi che possono sovrapporsi in svariati modi, se si riesce a creare
un contesto commerciale in grado di incontrare il gradimento del
pubblico. Dal punto di vista personale apprezzo la bellezza del
tratto di tanti nomi illustri che oggi conosco personalmente, ma
preferisco la tavola pittorica che sintetizza e racconta il contenuto
della storia in una sola immagine.
DW - Da
professionista ormai affermato che consigli daresti a chi si volesse
affacciare al mondo dell'illustrazione?
MM - Studiare
non solo Arte ma anche altre discipline del Sapere, approfondire la
conoscenza delle lingue, girare non solo per Internet ma anche
fisicamente per convention praticando sano networking con individui
della stessa specie e soprattutto... amare la vita, cercare di dosare
sapientemente le pause con il lavoro. Sono consigli generici di cui
si parla in milioni di discussioni ma poi in pratica nessuno li
segue!
DW - A
cosa stai lavorando?
MM - Ho
da poco consegnato negli Stati Uniti una cover per Subterranean
Press, realizzata per un'edizione limitata del romanzo breve The
Tea Master and the Detective di Aliette de Bodard, in uscita a
marzo 2018. Se tutto va in porto, sono in trattativa per alcuni
lavori da realizzare per il mercato italiano. C'è poi un progetto
personale che sto portando avanti, un'avventura di fantascienza in
lingua inglese in collaborazione con lo scrittore Dean Whitlock che
potrebbe un giorno divenire un libro illustrato dal titolo Laniakea. Si svolge in un futuro distante da noi un paio di
secoli e cerca di rispondere al paradosso di Fermi: Dove sono
finiti tutti gli alieni?. La risposta la si può trovare sulla
pagina aperta da poco sul portale di crowdfunding Patreon. Chi
desidera supportare l'avventura con l'opportunità di fruire in
anteprima di immagini, testi, gadget, può visitare il link.
DW - C'è
una domanda che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?
MM - Come
insegnante d'arte e relatore di innumerevoli conferenze credo mi sia
stato chiesto davvero di tutto, ma se mi domandassi dove vorrei
essere in un futuro lontanissimo ti risponderei che mi piacerebbe
continuare a dipingere per sempre, magari nella realtà virtuale
all’interno di una mia illustrazione.
a cura di Elio Marracci
N.B. Trovate i link agli altri colloqui con gli autori su Interviste & News!
Nessun commento:
Posta un commento
I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!
Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.
Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.
Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...
Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:
1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi
Gli altri verranno pubblicati TUTTI.
Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.
Grazie!
Saverio Ceri & Francesco Manetti