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domenica 19 gennaio 2020

AMBROSINI: I SUOI PRIMI QUARANT'ANNI

Diamo i Numeri 61

di Saverio Ceri

Nel gennaio del 1980, esattamente quarant'anni or sono esordiva in casa Bonelli Carlo Ambrosini, autore tra i più amati sia dai lettori, per i suoi originali personaggi, che dalla critica, per essere riuscito a fondere con successo il fumetto d'autore col fumetto popolare. 
Auroritratto di Carlo Ambrosini (1989)
La carriera nel mondo delle nuvole parlanti di Ambrosini, bresciano classe '54, inizia in incognito nella seconda metà degli anni settanta, sulle pagine di albi della Dardo, e della Ediperiodici; dopo alcuni anni di gavetta, il suo primo lavoro riconosciuto arriva nel 1978 per il numero 29 di Daniel di Max Bunker. Sempre per un editore lombardo, la Mondadori, nello stesso periodo inizia a disegnare per la Storia d'Italia a Fumetti di Enzo Biagi, collaborazione che si protrarrà fino al 1982. Nel frattempo inizia a collaborare con l'editoriale Cepim, uno dei tanti nomi usati negli anni dalla Sergio Bonelli Editore, prima del 1988, quando di optò per il nome unico che tutt'oggi campeggia sugli albi dell'editore milanese. Per la Cepim, Ambrosini collabora a otto episodi di Ken Parker, l'atipico personaggio western di Giancarlo Berardi. L'esordio in casa Bonelli è ai pennelli di Ken Parker 26, Pellerossa, su testi di Maurizio Mantero. Di Lungo Fucile Ambrosini realizzerà nel 1984, sempre su testi di Mantero, anche l'ultimo episodio della prima memorabile stagione editoriale del personaggio, I ragazzi di Donovan


Omaggio in quadricromia  a Ken Parker di Carlo Ambrosini
Fin dall'inizio della carriera Ambrosini si distingue per la sua vocazione autoriale, non a caso, al termine della prima incarnazione bonelliana di Ken Parker, trova spazio su Orient Express, la rivista d'autore creata nel 1982 da Luigi Bernardi per l'Isola Trovata, passata sotto l'ala protettrice della Bonelli a partire dal numero 11; sulla testata pubblica come autore completo il suo Nico Macchia, serie medievale, a partire dal numero 18 del febbraio 1984; nel dicembre dello stesso anno, sul numero 27 della rivista Ambrosini esordisce, bonellianamente parlando, anche come copertinista.


Orient Express 27 - Prima cover bonelliana per Ambrosini
Chiusa improvvisamente nell'85, Orient Express, Ambrosini si ritrova impegnato su due fronti: se da un lato porta al termine per il mercato francese il suo personaggio medievale sulla rivista Vecu della Glenàt, dall'altro entra a far parte  dello staff dei disegnatori del neonato progetto di Tiziano Sclavi, attivo redattore bonelliano di quegli anni, che aveva ottenuto il via libera per il suo personaggio horror, battezzato momentaneamente, come tutti i suoi eroi in fase embrionale del resto, Dylan Dog...
Come sappiamo Dylan Dog poi è rimasto il nome del personaggio e col suo esordio in edicola nell'autunno del 1986 ha rilanciato la casa editrice e il fumetto italico in generale. L'impegno di Ambrosini su Dylan Dog, parte ufficialmente col numero 15 del dicembre 1987 e prosegue, dopo una lunga interruzione per occuparsi di altri progetti, praticamente fino ai giorni nostri. 


Un bel Dylan Dog a matita realizzato da Carlo Ambrosini
Dopo aver realizzato un paio di episodi di Dylan Dog come autore completo, Carlo Ambrosini nel 1998 crea il suo secondo personaggio per l'editore di Via Buonarroti: Napoleone, un originalissimo albergatore ginevrino, con la passione per l'entomologia, cresciuto in Etiopia, con un passato da poliziotto e con tre esserini immaginari, frutto della sua psiche, che solo lui vede. Sembra impossibile ancor oggi, ma con queste premesse Ambrosini e i suoi collaboratori sono riusciti a tirar fuori ben 57 episodi (gli ultimi dei quali pubblicati nel 2019 su Le Storie), uno più bello dell'altro.


Prima cover di Napoleone. illustrazione di Carlo Ambrosini 

Durante il periodo "napoleonico" Ambrosini disegna un "texone" su testi di Nizzi, successivamente, nel 2008 crea il suo terzo personaggio bonelliano, Jan Dix, protagonista di una miniserie di 14 numeri incentrata su indagini nel mondo dell'arte. Dopo alcuni episodi scritti e disegnati per la collana antologica Le Storie, e un'escursione come illustratore di uno degli episodi di Orfani di Recchioni,  Ambrosini fa ritorno in pianta stabile sulle pagine di Dylan Dog come sceneggiatore e  autore completo.


Ringo di Orfani realizzato da Carlo Ambrosini
In questi suoi 40 anni bonelliani, Ambrosini ha realizzato pochissime cose fuori dai confini della casa editrice: alcune tavole autoconclusive di VideoMax per la rivista Fumetti d'Italia dell'amico Graziano Origa e alcune tavole erotiche per le case editrici fiorentine Glittering Images e Glamour.
Autoritratto di Ambrosini con Scintillone, Lucreazia e Caliendo, i tre esserini parto della psiche di Napoleone.
Ma addentriamoci nei numeri bonelliani di Ambrosini, visto che di questo si occupa questa rubrica aperiodica. 
In questi quarant'anni l'autore bresciano ha messo lo zampino come disegnatore in 41 storie bonelliane per un totale di 3541 tavole a fumetti, pubblicate su 11 collane; le testate che lo hanno visto protagonista come illustratore, le vedete elencate qui a sinistra in ordine di tavole pubblicate. L'anno in cui è stato più pubblicato è stato il 2013 quando sono state date alle stampe ben 314 tavole da lui disegnate in soli dodici mesi, risultato che gli ha consentito di entrare per l'unica volta in carriera nella top ten dei disegnatori più pubblicati dell'annata bonelliana, esattamente all'ottavo posto; di contro ci sono ben dieci anni in cui non è stata pubblicata alcuna tavola disegnata a firma Ambrosini. La serie mensile di Dylan Dog è quella di cui Ambrosini ha disegnato più pagine, ben 12 episodi della collana portano al sua firma, resiste in tutti questi anni al secondo posto al prima serie di Ken Parker, testata che ha visto esordire Carlo in Casa editrice; solo terzo il suo Napoleone. Da notare in ultima posizione anche un passaggio su Ken Parker Magazine, esattamente il numero 23 del 1994; in quell'occasione pur trattandosi di una storia breve di Dylan Dog, Ambrosini ha l'occasione di ridisegnare dopo un decennio anche Ken Parker, coprotagonista dell'onirica vicenda narrata da Berardi.

  

L'esordio come sceneggiatore bonelliano come dicevamo è datato 1984; il suo apporto in questo ruolo alla casa editrice è stato complessivamente maggiore: 72 storie per un totale di 6994 tavole. Le testate a cui ha collaborato come narratore sono state solamente sei; le vedete elencate qui di fianco. In questo caso la collana che più si è avvalsa dell'arte di Ambrosini è stata Napoleone, seguita da Jan Dix e solo al terzo posto troviamo Dylan Dog. Il suo record annuale sono le 756 tavole del 2009 che gli valsero in quell'occasione il settimo posto, unica apparizione, anche in questo caso, nella top ten annuale di categoria. Per completezza, da ascrivere a Ambrosini ci sarebbe anche il soggetto di Margherite, una storia breve di Dylan Dog apparsa sul secondo Albo Gigante del personaggio, poi sceneggiata da Sclavi e disegnata dallo stesso Ambrosini.



Jan Dix, per ora l'ultima serie creata da Ambrosini per la Bonelli.
Se volessimo invece ragionare in termine di personaggi anziché di testate, scopriremmo che le cose cambiano di poco. Come disegnatore Ambrosini ha complessivamente realizzato 18 storie dell'Indagatore dell'Incubo per un totale di 1445 pagine, seguite da 7 avventure del suo Napoleone, per un totale di 658 tavole, e solo al terzo posto troveremmo la collaborazione alle otto storie di Ken Parker, per un totale di 592 pagine.
Come sceneggiatore le storie per Napoleone scritte da Ambrosini sono 44 (sulle 57 complessive del personaggio), ovvero 4136 tavole, seguono poi come produzione quelle di Jan Dix, di cui Carlo ha scritto tutte le 1764 pagine della miniserie, e al terzo posto troviamo ancora Dylan Dog, per il quale l'autore bresciano ha scritto fino a oggi 10 storie o 818 tavole, se preferite. Qui sotto trovate le due graduatorie complete dei personaggi bonelliani a cui Ambrosini ha collaborato.



Il texone firmato da Ambrosini


L'apporto di un autore come Ambrosini, non si limita però solo a testi e disegni, ma inevitabilmente coinvolge anche le copertine. 
La prima cover, come accennavamo poco sopra, arriva per la rivista Orient Express a fine 1984, mentre l'ultima è per ora al 2019, dedicata a Napoleone. Nei trentacinque anni che intercorrono tra le due date, sono, in totale, a oggi, 75 le cover bonelliane firmate da Carlo Ambrosini, le trovate qui a fianco elencate per collana: ovviamente la parte del leone spetta alle due serie create dall'autore per la Bonelli, mentre al terzo posto troviamo l'antologica Le storie di cui Ambrosini è stato per ora l'unico autore a cui è stato concesso di sostituire, in occasione dei tre albi "napoleonici", il copertinista ufficiale Aldo Di Gennaro. Non compaiono in questo resoconto le copertine realizzate per altri editori, seppur rappresentanti eroi bonelliani, come per esempio le cover delle collane collaterali di Dylan Dog allegate alla Gazzetta dello Sport.


Studio inedito per la copertina di Nico Macchia
Gli autori con cui Ambrosini ha interagito in questi quarant'anni bonelliani per le 92 storie bonelliane in cui è stato coinvolto come sceneggiatore, come disegnatore o come autore completo, sono stati 22; di questi 9 colleghi sceneggiatori e 13 colleghi disegnatori. Qui sotto le graduatorie delle collaborazioni come illustratore e scrittore.




L'autore con cui ha collaborato di più è stato... se stesso. Ha infatti scritto e disegnato da autore completo 21 storie (di una di Dylan Dog ha ceduto parte della parte disegnata a Dell'Edera). Sui due gradini più bassi del podio troviamo i due allievi Giulio Camagni e Gabriele Ornigotti cresciuti nel suo studio milanese, che hanno per lui disegnato rispettivamente 1396 e 803 tavole.
Volume dedicato completamente a Ambrosini nel collaterale mondadoriano "I maestri del fumetto"
Questi i numeri  che sintetizzano la quarantennale carriera bonelliana di Carlo Ambrosini fino al gennaio 2020, ma già da marzo col terzo numero de Il Confine la carriera dell'autore bresciano proseguirà verso nuovi traguardi.

Appuntamento alla prossima puntata di Diamo i Numeri.

Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

2 commenti:

  1. Ambrosini lo ho conosciuto artisticamente parlando, proprio su Napoleone, personaggio che amo e continuo a leggere periodicamente, dal primo numero all'ultimo ogni volta.
    Leggendo che le copertine disegnate per il suddetto "eroe", escluse quelle apparse ultimamente su Le Storie, sono 55 e gli albi della serie regolare sono 54, ho la curiosità e la paura di essermi perso un numero o una storia.
    Potreste indicarmi quale è la 55°copertina?

    grazie e cordiali saluti

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  2. Grazie a te, Sig. Rossi, per seguirci e per darmi la possibilità di puntualizzare un dettaglio che avevo tralasciato nel testo: la 55a cover inedita bonelliana è quella del volume "Napoleone - oltre i confini delle sfere stellate", un volume da libreria uscito nel 2016, che ristampa 3 episodi della serie regolare (il n°1, il 4 e il 25) scritti e disegnati da Ambrosini.
    Saverio Ceri

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