di
Sergio Climinti
L'autore di Fumetti d'Intelligence insieme a Franco Battiato: Pollicelli è uno dei massimi esperti italiani del Maestro. |
La
prima cosa che salta all’occhio di “Fumetti d’intelligence - lo
spionaggio a strisce dalle origini a oggi” (Ed. Nuova Argos, pp.
370, euro 25), la più recente fatica saggistica di Giuseppe
Pollicelli, sono senza dubbio la mole e la veste editoriale.
Rilegato, con copertina rigida (ma esiste anche la versione in
brossura) e stampato su carta pregevole, si presenta subito come un
prodotto di qualità, a partire dalla copertina, davvero suggestiva.
Realizzata da Lorenzo Mattotti, sintetizza perfettamente il tema che
viene affrontato, con uno stile che fonde surrealismo e razionalismo.
Un uomo, visto di quinta, è nascosto dietro la parete di un’alta
apertura, intento a spiare un altro uomo. Questi, a sua volta, si
trova dietro un’apertura identica alla prima e spia anch’egli un
altro individuo; e così via, in una messa in abisso che ci mostra
per ben cinque volte la medesima soluzione. Come in un gioco di
specchi, sotto un’architettura geometrica dai toni scuri, che
incombe su tutti e sottrae spazio e fiato, sfilano in una sequenza
prospettica le misteriose sagome nascoste nell’ombra, mentre
l’unico spazio d’aria che illumina la silhouette di colui che
viene osservato da tutti e cinque gli “spioni” è incorniciato in
una stretta lama di luce creata dalle geometrie squadrate delle
aperture.
La
prefazione è di Alessandro La Ciura, mentre l’introduzione è
firmata da Daniele Barbieri, semiologo, saggista, nonché uno fra i
massimi esperti e studiosi del fumetto. Strutturato in brevi e agili
capitoli tematici (ma rigorosamente in ordine cronologico, in modo da
seguire l’evoluzione della spy story attraverso i decenni), il
saggio di Pollicelli ci guida fra le migliaia di strisce e di tavole
che si sono succedute in più di un secolo di storia del fumetto.
Il
primo capitolo ci introduce agli esordi del medium, per
fornire un’infarinatura generale al lettore che, in tal modo, è in
grado di fruire il testo con maggiore cognizione di causa. Si passa
poi alla storia del fumetto di spionaggio, dalle sue origini sulle
pagine dei quotidiani statunitensi alle testate intitolate ai singoli
protagonisti, passando anche per le opere ispirate ai personaggi
letterari e cinematografici (come James Bond, il famoso Agente 007 di
Ian Fleming), entrando fra le pagine di figure e opere apparentemente
estranee al genere (da Topolino a Paperino, da Zagor a Martin
Mystère, dai supereroi alle tavole di Jacovitti), raccontando del
popolare Gruppo TNT di Max Bunker & Magnus e dei numerosi
rappresentanti del fumetto d’autore che volentieri hanno imbastito
le proprie trame con intrighi e segreti, per arrivare fino ai giorni
nostri.
Sebbene
l’autore abbia arricchito questo lungo excursus con una serie di
riflessioni interessanti e di argute considerazioni, elencare tutte
le serie, le testate, le date e i personaggi di uno specifico genere
avrebbe potuto trasformarsi in una tediosa lista; dunque, consapevole
di questo rischio, Pollicelli ha pensato bene, di concerto con
l’editore, di rafforzare la parte iconografica. Il saggio si
presenta così arricchito di una vasta selezione di strisce,
copertine, locandine, splash page, sia a colori che in bianco
e nero, che lo rendono ancor più prezioso.
Inedito di Giardino |
Inedito di Pollicelli & Rotundo |
Il
libro, infine, propone cinque inserti inediti a fumetti disegnati da
alcune firme prestigiose che intervallano i capitoli, svolgendo
un’ulteriore funzione di “alleggerimento” del voluminoso tomo.
Si tratta di riduzioni (a opera dello stesso Pollicelli) di brevi
situazioni estratte da alcuni famosi romanzi di spionaggio: La
Primula Rossa (1905) di Emma Orczy, disegnato da Giancarlo
Alessandrini; L’Agente Segreto (1907) di Joseph Conrad,
disegnato da Massimo Rotundo; Epitaffio per una spia (1938) di
Eric Ambler, disegnato da Walter Venturi; Buio a mezzogiorno
(1940) di Arthur Koestler, disegnato da Onofrio Catacchio. L’unica
sequenza a non recare i testi di Pollicelli è quella a firma di
Vittorio Giardino, poiché quest’ultimo ha qui presentato in
anteprima le prime cinque tavole della quarta avventura avente per
protagonista uno dei suoi personaggi più famosi, l’ex spia Max
Fridman. In più, Giardino ha scelto di omaggiare i lettori di
“Fumetti d’intelligence” inserendo una tavola con funzione di
prologo scritta e disegnata appositamente per questo saggio,
mostrando Fridman assorto nella lettura di “Gnosis”, rivista
trimestrale dedicata ai temi dell’intelligence su cui Pollicelli,
da alcuni anni, cura una rubrica dedicata proprio allo spionaggio nei
fumetti.
Sergio Climinti
N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!
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