di Giampiero Belardinelli
In tempi in cui la lettura sembra non
attrarre più come una volta le nuove generazioni, la serie di Zagor festeggia
il seicentesimo albo gigante (il numero 651 della Collana Zenith). Il
personaggio ideato da Guido Nolitta e Gallieno Ferri non è un sopravvissuto
stanco e fuori tempo, ma è ancora capace di presentarsi con idee nuove o con
un’abile riproposta di temi classici, attualizzati con un ritmo narrativo e un
montaggio molto più cinematografico. Insomma, da più di venti anni – da quando
Mauro Boselli prese in consegna il personaggio, lasciato in seguito nelle mani
del suo pard Moreno Burattini – la serie è in continua evoluzione e, a quanto
sembra, è ben lontana dall’aver esaurito la sua spinta propulsiva. Questo
particolare numero 600 ne è un esempio peculiare.
Cover di Zagor 600, illustrazione di Gallieno Ferri |
Prima di addentraci nel commento,
due parole su Jacopo Rauch, autore dalla robusta vena narrativa e dotato, come
altri suoi colleghi zagoriani, di una notevole conoscenza della serie. Le
motivazioni che hanno portato lo sceneggiatore a firmare l’albo sono state
raccontate nell’intervista pubblicata su Lo Spazio
Bianco. Questo episodio ha permesso quindi di rispettare quella
tradizione, probabilmente dovuta agli astri dei creativi, per cui ogni
centenario è stato scritto da uno sceneggiatore diverso. L’unico punto di
riferimento di questa gloriosa epopea è il disegnatore Gallieno Ferri, un
esempio unico al mondo di passione per il suo personaggio.
Una delle incredibili tavole illustrate dall'inossidabile Gallieno Ferri per il seicentesimo albo dello Zagor Gigante. |
Il racconto di Jacopo Rauch
è il seguito di un grande classico nolittiano, Hellingen! (ZG 178-182), l’ultimo capolavoro di Guido Nolitta prima
di lasciare la serie ad altri sceneggiatori. In quella storia sono stati
presentati gli Akkroniani, gli alleati di Hellingen per l’occasione, giunti per
la seconda volta nella regione di Darkwood. I retroscena di questi fatti sono
stati abilmente riassunti nelle prime sei tavole de Il giorno dell’invasione. Tutti gli elementi nolittiani sono stati
messi sul tavolo dallo sceneggiatore, a cui spettava il difficile compito di
riutilizzarli senza cadere nel già visto. L’idea per quanto affascinante non era
esente da rischi, ma l’autore ha avuto il pregio di ripartire dalle conclusioni
di Nolitta aggiungendo ad esse una chicca non male. Le armi di Rakum, l’Eroe
Rosso, sono uno sconfinamento nolittiano nella fantasia più sfrenata e sono
state la risposta della Magia indiana all’arroganza delle Scienza Akkroniana.
Il punto nodale dell’avventura di Rauch gira appunto intorno a quelle armi, che
qui diventano uno strumento letale solo se impugnate da personaggi
predestinati. Rauch ha quindi raccolto il germoglio introdotto da Nolitta nella
già citata avventura con Hellingen e, ponendo lo sguardo a certe intuizioni di
Boselli (cfr. Il ponte dell’arcobaleno,
ZG 400), ha fatto di Zagor un tramite con la divinità senza smentirne il
fascino di eroe umano, troppo umano. La
mente colorata di Zagor si dimostra
ancora una volta un altro dei suoi punti di forza, e infatti dal mondo onirico arriva la chiave di volta
per sconfiggere di nuovo la minaccia aliena. È uno Zagor dalla tempra psichica
potentissima a cui aggiunge, come un novello Ulisse, un’astuzia millenaria.
Jacopo Rauch in un ritratto di Gianni Sedioli |
Terminato l’incubo degli
Akkroniani è significativo che, come in alcune storie del recente passato, nel
campo dei Mohawk si riuniscono gli amici autentici di Zagor – da Tonka a Molti
Occhi, dal Colonello Perry a Doc Lester, da Rochas a Winter Snake – e si
celebri una festa della fratellanza darkwoodiana, forse la più grande magia
partorita dalla mente degli sceneggiatori dello Spirito con la Scure.
Zagor Gigante 600 (Zenith 651)
IL GIORNO DELL’INVASIONE
Luglio 2015
pag. 100, € 3,20
Testi: Jacopo Rauch
Disegni: Gallieno Ferri
Colori: GFB Comics
(coordinamento: Nucci Guzzi)
Copertina: Gallieno Ferri
Rubriche:
Moreno Burattini
Giampiero Belardinelli
N.B. trovate i link alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!
Giampiero Belardinelli
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