di Saverio Ceri e Francesco Manetti
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Ritratto di Decio Canzio, opera di Graziano Origa |
Ieri 4 dicembre 2013 se ne è andato
Decio Canzio, storico direttore generale di Via Buonarroti, eminente fumettista e storico dell'epopea garibaldina. Ai
famigliari e agli amici di Decio, Dime Web porge
le più sentite condoglianze.
L'avevamo più volte incontrato di persona, a Milano, com'è ovvio; è una volta persino all'estero, a Lugano, in occasione di una mostra dedicata a Tex, alla quale lo staff di Dime Press aveva partecipato al gran completo. E ci era sempre sembrato un uomo tutto d'un pezzo, serio, completamente votato al suo lavoro e al fumetto. Fu nel suo ufficio che, anni fa, conoscemmo un personaggio allora quasi mitico, il Tiziano Sclavi di Dylan Dog.
Ricordi, ricordi...
Moreno Burattini nel
suo blog Freddo Cane lo commemora con uno splendido pezzo; noi di Dime Web lo vogliamo invece ricordare
riproponendo una vecchia puntata di Diamo
i numeri, tutta incentrata sulla sua figura di autore, realizzata in
occasione del quarantesimo anniversario del suo connubio con la Bonelli.
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Magnifica cover di Franco Donatelli per il primo albo bonelliano firmato da Decio Canzio come sceneggiatore. |
L’esordio fumettistico
in realtà porta la data febbraio 1973, quando giunse nelle edicole italiane L’artiglio del mostro, 111° albo della Collana Cow-Boy, la testata che
pubblicava le avventure del Piccolo Ranger; a voler essere più precisi la collaborazione con
la futura Sergio Bonelli Editore era iniziata 16 mesi prima, nell’ottobre 1971,
quando uscì sotto l’etichetta Cepim il primo tomo della Collana America, prestigiosa serie di volumi da libreria che traduceva nella nostra lingua
alcuni tra i più bei saggi dedicati al mondo della frontiera americana; Decio
Canzio ne era il curatore.
Fumettisticamente
parlando il nome di Canzio rimane legato al Piccolo Ranger, dato che, dopo
Andrea Lavezzolo, il creatore del personaggio,
Decio ne è stato il più prolifico autore. Tra una storia e l’altra di
Kit Teller, l’ex direttore generale
della casa editrice trova il tempo di scrivere il finale della serie di un
altro eroe teen-ager (Tim Carter,
protagonista di Un ragazzo nel far West”), di tenere a battesimo la prestigiosa
collana Un uomo un’avventura (scrivendone il primo numero, L’uomo del Nilo,
illustrato da Sergio Toppi) e di esordire su Zagor. Il tutto negli anni
Settanta. Successivamente Decio Canzio ritorna a scrivere fumetti in sole tre
occasioni: per la sua ultima avventura dello Spirito con la Scure, nel 1982, e
per due storie di Tex nel 1994.
Ma veniamo ai numeri:
44 le storie scritte da Canzio per un totale di 7505 tavole. Di queste, quattro sono
firmate... a quattro mani: due con Nolitta, una con Lavezzolo e un'altra con Nizzi.
Sei le collane che
hanno ospitato le sue storie:
Collana Cow Boy 5741
tavole
Zenith Gigante 1125
Tex 342
Collana Rodeo 169
Un uomo, un’avventura 96
Collana Araldo 32
Tradotto in
personaggi:
Il Piccolo Ranger 5773 tavole
Zagor 1125
Tex 342
L’esploratore
scomparso 96
Un ragazzo nel Far
West 73
L’Uomo del Nilo 48
L’Uomo del Messico 48
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Numero d'esordio firmato Decio Canzio per la prestigiosa collana Un uomo, un'avventura. |
L’avventura più lunga
scritta da Decio Canzio è Incontro a Soda Springs, 305 tavole pubblicate dal
numero 171 al 174 della Collana Cow-Boy. La storia più corta è sempre del
Piccolo Ranger, ma pubblicata curiosamente sulla Collana Araldo. Si tratta de “Il
documento segreto”, 32 pagine edite in appendice al n°99 della testata del
Comandante Mark.
L’anno più prolifico
per l’ex direttore è stato il 1977, in cui si vide pubblicate ben 1447 tavole,
su quattro serie diverse, risultato che gli valse anche il secondo posto nella graduatoria di
quell’anno - alle spalle di Nolitta. Lo stesso piazzamento lo aveva ottenuto anche
l’anno precedente, ma con 1273 tavole, e prima ancora nel 1974 con 1184 tavole. Nel decennio
1970-1979 è stato il terzo sceneggiatore per tavole pubblicate, dietro Nolitta e
G.L. Bonelli.
Attualmente Decio
Canzio occupa il 23° posto della classifica generale degli sceneggiatori
bonelliani. Nel 1979 aveva raggiunto addirittura
il quarto posto assoluto.
Tra i suoi 12 "compagni
d’avventura" - i disegnatori che hanno tramutato in immagini i suoi scritti - il
più assiduo è stato Francesco Gamba, con cui ha realizzato un totale di 3412
tavole per due personaggi, Il Piccolo Ranger e Zagor: quasi la metà della sua
produzione.
Questa è la classifica
completa:
Gamba 3412,5 tavole
Buffolente 1514
Bignotti 764
Ardigò 450
Donatelli 340,5
Fusco 244
Ferri 238
Segna 220
Letteri 98
Ticci A. 96
Toppi 96
Merati 32
Terminano qui le cifre
bonelliane, legate alla carriera del Canzio sceneggiatore.
Un doveroso omaggio a uno dei più grandi nomi
del fumetto bonelliano, soprattutto per il suo fondamentale lavoro redazionale.
Sit tibi terra levis.
Saverio Ceri e Francesco Manetti
N.B. per altri dati bonelliani andate sulla pagina Diamo i numeri.
Mi spiace davvero tanto... Una figura fondamentale nella storia della SBE e un autore di sceneggiature validissimo. Indimenticabile il suo lavoro per il Piccolo Ranger. Ciao Decio. Franco Lana
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