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giovedì 4 ottobre 2012

FUOCO, GELO E CASE INFESTATE: DYLAN DOG COLOR FEST N. 9

di Francesco Manetti

Per aprire il Dylan Dog Color Fest n. 9 dell'agosto 2012, la scelta di una splah page con la discesa di Dylan Dog in fumosi e roventi abissi d'acciaio non poteva essere più azzeccata. Le quattro storie che lo compongono sono altrettante immersioni all'Inferno – in un poker di inferi probabili... Il primo oltretomba è un albergo in riva al mare, grigio come le acque che lo bagnano. La desolazione, alla quale contribuiscono gli avventori, ammuffitti e noiosi, e lo stesso personale (con il cameriere decrepito e ingobbito che serve ai tavoli una non ben identificata brodaglia), viene interrotta da violenti flash con truculente scene d'omicidio. Il paese, l'immaginario Little Storping-by-the-Sea, con il suo ricco pontile, si ispira a celebri località balneari inglesi, come Bournemouth o Blackpool. Curiosamente il nome creato da Boselli rimanda a Little Storping-by-the-Swuff, uno degli pseudonimi di Adbury, paesino inglese più volte usato come set per telefilm e film.


Il pier di Blackpool, nel Lancashire, Regno Unito.

Un altro pittoresco pontile a Bournemouth, nel Sud inglese.


I riferimenti alle case dannate sono molteplici; i corridoi con la moquette geometrica rimandano all'Overlook kinghiano, nell'interpretazione di Stanley Kubrick. Il colore – usato a regola d'arte, come parte integrante del linguaggio fumettistico - annuncia la violenza virando verso un monocromatismo d'effetto.


Il terrificante corridoio dell'Overlook Hotel! Da "The Shining", 1980



Se “Quell'hotel sulla spiaggia” di Boselli e Rossi si era aperto e chiuso con le fiamme, “La tomba di ghiaccio” di Mantero, Belli e Freghieri si tinge dei toni algidi della neve e dei panorami sottozero. Il demone, stavolta, non è un serial killer, ma un diavolo vero e proprio, che usa le temperature nelle zone basse kelviniane per arruolare nuove reclute per l'Ade. Il finale fantascientifico, in una Londra desolata del 2560 AD, è un classico del cinema e della letteratura future shock, ma ci piace pensare che gli autori abbiano anche pensato alla serie televisiva a cartoni animati Futurama, firmata Matt “The Simpsons” Groening, facendo risvegliare dall'ibernazione nel lontano domani la loro avvenente protagonista!


Il risveglio di Fry nel Domani, da "Futurama", primo episodio, 2000.



Fantasmi anche nell'episodio “Il bottone di madreperla” di Baraldi e Mottura, una storia tragica e commovente, nella quale Dylan Dog è solo comprimario, testimone di un dramma “oltre la vita” che si sta avviando alla conclusione. Infine, grande pastiche tra science fiction e horror con “Anime senza pace” di Gualdoni e Leomacs. Come quasi tutti gli episodi dell'albo, anche per questo di chiusura viene evocata una magione animata da sinistre presenze. Si tratta di spiriti. Ma non spettri classici, bensì... extraterrestri! La leggenda del luogo di sepoltura, della tomba profanata da una costruzione che non doveva essere lì, è un topos della narrativa del soprannaturale.


Locandina USA del 2007, per il 25° anniversario di "Poltergeist", 1982



Tobe Hooper e Steven Spielberg, nel loro film “Poltergeist” del 1982, sfruttano l'idea del cimitero indiano sotterrato da una nuova lottizzazione di villette. La pellicola ebbe un successo planetario ed è stata ampiamente citata e parodiata a tutti i livelli multimediali, dai Simpsons a X-Files, da South Park ai Griffin, da Scary Movie ad Ace Ventura.


La copertina di Dylan Dog Color Fest n. 9, disegnata da Mario Alberti, agosto 2012. (c) Sergio Bonelli Editore




Dylan Dog Color Fest 9
QUELL'HOTEL SULLA SPIAGGIA
LA TOMBA DI GHIACCIO
IL BOTTONE DI MADREPERLA
ANIME SENZA PACE
Agosto 2012
pagg. 132 (a colori), € 5,20
Testi: Mauro Boselli, Maurizio Mantero, Marco Belli, Barbara Baraldi, Giovanni Gualdoni
Disegni: Luca Rossi, Giovanni Freghieri, Paolo Mottura, Leomacs
Colori: Overdrive Studio, Paolo Mottura
Copertina: Mario Alberti

Francesco Manetti 

N.B.: i link alle altre recensioni bonelliane sono sul Giorno del Giudizio!

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