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giovedì 31 ottobre 2024
IL BEN NOTO MYSTÈRE DEI FUMETTI...
martedì 29 ottobre 2024
ARRIBA... GRINGO IV DI WILSON VIEIRA - LA CONCLUSIONE DELLA SAGA IN BRASILE!
lunedì 28 ottobre 2024
GIVE PEACE A CHANCE
venerdì 25 ottobre 2024
LUKE NESS, PHD by MANETTI & PIERI!!! SECONDA AVVENTURA: IL TESCHIO DEL NILO (strisce 3 e 4)
venerdì 18 ottobre 2024
SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 199
In quei giorni in edicola usciva il numero 80 della seconda serie gigante di ristampe, la collana designata ad ospitare le nuove avventure, ovvero l'attuale serie principale di Tex. I lettori, dopo l'ennesimo scontro con l'arcinemico Mefisto, avrebbero dunque dovuto pazientare ben 16 mesi per poter leggere nuove inedite avventure del loro eroe preferito.
Scoperta l'origine e le vicende editoriali delle cover, sia ufficiale che potenziale, di questo 199° albo della più recente ristampa bonelliana di Tex, andiamo a scoprire, grazie ai nostri Francesco Bosco e Mauro Scremin, l'origine segreta della copertina dell'albo che per primo ha pubblicato questa storia in formato Bonelli, ovvero Tex 95, La carovana dell'Oro.
venerdì 4 ottobre 2024
SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 198
mercoledì 2 ottobre 2024
BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 4
Introduzione
Marzo 1977. Sono passati quasi due anni dall’uscita del primo numero di Mister No (giugno 1975) e, nonostante i dubbi iniziali di Sergio Bonelli, la serie sta consolidando la sua presenza in edicola e un pubblico sempre più numeroso sta seguendo le avventure dell’antieroe creato da Guido Nolitta. Considerati i crescenti impegni di editore, Sergio Bonelli affianca al suo alter-ego altri sceneggiatori in grado raccontare l’avventura, pur con diverse sfumature inedite rispetto al fumetto popolare classico. Nel racconto Destinazione Haiti (MN nn. 22/24, marzo-maggio 1977) debutta sulle pagine della testata lo scrittore e sceneggiatore Alfredo Castelli. Il suo è un ingresso in grande stile, con una storia tra le più significative del primo periodo della saga. Mister No si ritrova immerso in una realtà complessa e pericolosa, dove le linee di confine tra amicizia e tradimento, lealtà e inganno sono sfumate e incerte. La morte improvvisa di Robbins, un personaggio chiave nel passato di Mister No, funge da catalizzatore per una serie di eventi che trascinano il protagonista in una spirale di azione e suspense.
Geneviève |
Sono gli anni Cinquanta, bellezza!
La scoperta della foto di Geneviève, che si rivela essere molto più di una semplice figura in uno scatto dimenticato, apre la porta a Mister No su un mondo di intrighi e lotte di potere. Lo scontro fra ribelli e militari, con il colonnello Kovacs come antagonista principale, rappresenta il classico conflitto fra oppressi e oppressori - una tematica ricorrente nella letteratura di avventura. Mister No, con il suo spirito indomito e la sua astuzia, si trova a navigare in questo mare tumultuoso, cercando di mantenere i propri valori e la propria integrità. La scena finale dell’albo Destinazione Haiti con Geneviève che punta una pistola contro Mister No, lascia i lettori in sospeso, desiderosi di scoprire quale sarà il destino dei personaggi e come si evolveranno le loro relazioni. Questo cliffhanger è un esempio dell'abilità narrativa di Castelli, che riesce a creare storie coinvolgenti e ricche di pathos, mantenendo sempre un legame forte con la realtà storica e sociale del contesto in cui si muovono i suoi personaggi. Mister No, con la sua umanità imperfetta e la sua ricerca di giustizia, continua a essere un eroe affascinante, capace di catturare l'immaginazione dei lettori e di portarli in un viaggio attraverso la dualità della condizione umana.
Kovacs, versione castelliana di Papa Doc |
Angeli e demoni
Geneviève rappresenta una figura di spicco di quest’avventura, incarnando la lotta per la libertà e la giustizia in un periodo buio della storia del paese. La sua eredità è quella di una donna che, nonostante la sua posizione privilegiata, ha scelto di rimanere e combattere per i diritti di coloro che erano oppressi dal regime. Nel racconto non si fa mai il nome del Dittatore ma è probabile che Castelli abbia pensato a François Duvalier, noto come Papa Doc, medico e politico haitiano che divenne presidente di Haiti nel 1957 e successivamente dittatore dal 1964 fino alla sua morte nel 1971. Geneviève, con la sua educazione e la sua posizione, avrebbe potuto facilmente voltare le spalle alle difficoltà di Haiti, ma invece ha scelto di affrontarle, diventando un simbolo di coraggio e resistenza. La sua lotta non è stata solo contro la dittatura, ma anche contro le aspettative della società e le convenzioni del suo tempo. La sua figura è un esempio di come l'individuo possa influenzare e ispirare generazioni future a perseguire la giustizia e l'uguaglianza. Geneviève è un promemoria: nonostante le sfide e le avversità la speranza e la determinazione possono portare a cambiamenti significativi e duraturi. Il personaggio del colonnello Kovacs sembra incarnare un archetipo ricorrente nella narrativa: quello del tiranno fragile. Questa figura, spesso presente in opere letterarie e cinematografiche, rappresenta l'idea che dietro la facciata di potere e controllo si nasconda un nucleo di insicurezza e debolezza. La descrizione di Kovacs come un uomo che deve affidarsi a sostanze artificiali per mantenere un'immagine di forza evidenzia la sua vera natura e la sua dipendenza. Questo contrasto tra apparenza e realtà è un tema profondo che invita alla riflessione sul vero significato della forza e sulle maschere che molti indossano per nascondere le proprie vulnerabilità. La vuoi sapete una cosa, Kovacs? – gli dice Mister No dopo il duello – Senza droga non vali proprio niente!
L’isola della magia
L'avventura di Castelli e Bignotti, con il suo fascino persistente e la sua capacità di inquietare, si colloca in una tradizione di storie che esplorano le tensioni culturali e spirituali di Haiti. Alcuni anni prima, Guido Nolitta aveva scritto Vudu! (Zagor Gigante 92-95), illustrata dallo stesso Bignotti, un’avventura che ha alcuni punti in comune con questa di Castelli. Gli autori hanno offerto ai lettori un viaggio nell'anima turbolenta dell'isola, dove si intrecciano credenze e pratiche di superstizione, paganesimo e cattolicesimo, che hanno dato vita al voodoo. La complessità delle relazioni umane, il conflitto tra potere e resistenza, e l'uso della magia come strumento di oppressione o liberazione sono temi ricorrenti che Castelli ha sapientemente tessuto nella sua storia. La figura di Kovacs, in particolare, è il paradigma di come il potere possa corrompere e distorcere, utilizzando la magia nera per scopi nefasti. La relazione tra Kovacs e la sacerdotessa Mama Matilda è un esempio di come tutto questo possa a volte essere intricatamente annodato a legami personali e familiari, come suggerito dalla sibillina frase pronunciata dalla Mambo, aspetto già evidenziato da Angelo Palumbo nel Mister No Index 1-100. Le visioni tormentate che affliggono Mister No, rappresentate con intensa visionarietà da Bignotti, sono particolarmente disturbanti e potenti. Soltanto Tiziano Sclavi, nell’avventura Ananga! (Mister No 90-92), è riuscito a scrivere per la testata sequenze horror altrettanto terrificanti.
Mama Matilda |
Mister No 2.0
Chi scrive ha letto l’avventura in tutte le versioni uscite finora: nell’originale del 1977, nella ristampa Tutto Mister No (che ha subito importanti modifiche grafiche) e questa in Bonelli Digital Classic. Nell’occasione della rilettura in digitale ho scorso le vignette nell’edizione a colori, la stessa riproposta per la collana Mister No – Edizione Cronologica a Colori acquistabile in allegato con la Gazzetta dello Sport. Angelo Palumbo, nel già citato Mister No Index 1-100, fa una esaustiva analisi delle modifiche realizzate in Tutto Mister No. Lascio a lui idealmente la parola:
L'avventura ha avuto nella riedizione numerosi rimaneggiamenti. Il nome di Collins è stato cambiato in Robbins perché, un anno prima della ristampa, Nolitta aveva introdotto nella serie regolare un altro vecchio commilitone di Mister No chiamato così. I volti di tutti i tontons, degli impiegati aeroportuali e dello stesso Kovacs sono stati ridisegnati. Questi, nell'edizione originale, erano di razza bianca, ma poiché Haiti è abitata al 95% da neri, i redattori hanno pensato bene di far cambiare loro pelle e tratti somatici. Una pignoleria lodevole, che però ha decisamente rovinato le tavole di Bignotti e ha reso un po' troppo anonima la caratterizzazione grafica di Kovacs. Per fortuna, da questa rivoluzione grafica è stata risparmiata Geneviève. Un altro intervento riguarda le numerose espressioni spagnole che Castelli aveva impropriamente inserito nell'avventura: la lingua ufficiale di Haiti è infatti il Francese. Perciò, parole come bueno, milicia, cordillera, ciego, guerrillero, bruja sono state riscritte in Italiano o in Francese.
Bignotti in digitale
Franco Bignotti è un disegnatore storico della Casa editrice milanese, per la quale ha lavorato a numerosi personaggi. L’autore è fin da subito entrato nel cuore dei lettori di Mister No e il suo segno "sporco" e tratteggiato ha dato un’identità forte alla serie. Seppure un ampio staff di disegnatori si è alternato sulle pagine della testata, Franco Bignotti e Roberto Diso sono stati i due punti di riferimento per gli altri colleghi. Differenti e complementari, Bignotti e Diso sono quello che nello Zagor classico sono stati Ferri e Donatelli. Nella lettura in digitale (in questo caso su un Surface Laptop) il segno di Bignotti appare particolarmente accattivante e il suo bianco e nero (non rovinato nell’edizione a colori) viene e esaltato dal potente bianco dello sfondo della vignetta.
Voodoo |
Giampiero Belardinelli