di Saverio Ceri
Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.
Prosegue l'avventura d'esordio di Mignacco sulle pagine di Mister No e prosegue il racconto di Jerry dedicato alla nascita delle tigri volanti e del loro mito. La squadriglia è realmente esistita ed era ufficialmente composta da volontari, in realtà era costituita da quasi tutti ex-militari dimessisi appositamente per entrare nel gruppo dei "volontari" voluto direttamente da Roosevelt per aiutare la Repubblica di Cina a contrastare le incursioni aeree dell'esercito giapponese. Mignacco si immagina che anche Mister No avesse fatto parte della storica squadriglia anti nipponica, e attraverso di lui racconta un po' di Storia, con la esse maiuscola, e un po' del passato dell'antieroe nolittiano.
Il generale Chennault sulla copertina di Life nell'agosto del 1942, è ancora colonnello sulle pagine di Mister No nel giugno del 1941. |
In questo albo Jerry racconta di come, insieme all'amico e mentore Bat Barlington, avessero deciso di imbarcarsi in questa impresa, del lungo viaggio per raggiungere la Birmania, e del primo periodo di addestramento, in quel paese, sotto la guida del colonnello Chennault.
Una curiosità: tra i commilitoni di Mister No ce n'è uno che prima di arruolarsi aveva lavorato negli studi della Disney, e suggerisce alla squadriglia il logo delle Tigri Volanti. Il suo nome, Al Levin, in effetti non è nuovo agli appassionati di fumetti Disney. Si trova infatti in molte cronologie delle strisce di Topolino; si tratta di un disegnatore che ha illustrato le avventure del topo più famoso del mondo a partire dagli anni Trenta del secolo scorso; ma in realtà, come gli appassionati fumettofili sanno, Al Levin... non esiste! Il nome se lo inventò Alfredo Castelli nel 1965, in occasione della pubblicazione del numero tre della fanzine Comics Club 104: scopri qui e qui i dettagli di questa curiosa vicenda.
La Bonelli tra l'altro non era nuova all'argomento Tigri Volanti. Già nel novembre 1980, nell'ultimo volume della prestigiosa collana Un Uomo, un'Avventura, Gino D'Antonio, coi disegni di Ferdinando Tacconi, ci avevano raccontato le vicissitudine di Duke Moran, L'Uomo di Rangoon, anch'esso pilota della squadriglia volante impegnata tra il 1941 e il 1942 nei cieli cinesi.
Gli aerei delle Tigri Volanti in una vignetta di Tacconi per L'uomo di Rangoon; novembre 1980 |
Ma torniamo alla copertina di Mister No 146, datata luglio1987; oltre alla serie regolare è stata utilizzata dalla Bonelli in un altro paio di occasioni.
Innanzitutto per la Mister No Raccolta numero 40 che riproponeva in edicola, ricopertinate, le rese dei numeri 46 e 147 della collana dedicata a Jerry Drake.
Anche le edizioni If hanno utilizzato, nel maggio dei dieci anni fa, la cover di Mister No 146 per il loro 73° volume. Per l'occasione i grafici della casa editrice di Gianni Bono, come per tutte le precedenti cover della loro edizione, ricolorarono completamente l'illustrazione di Diso.
Fuori dai confini nazionali, la copertina è apparsa nel 1990 in Jugoslavia grazie alla collana antologica Lunov Magnus Strip, ovviamente con la sistematica eliminazione del quadrifoglio portafortuna dell'eroe. Sarebbe curioso capire come lo hanno spiegato all'interno della storia dove si parla esplicitamente del quadrifoglio e del perché Mister No lo porta da sempre cucito sul suo abbigliamento.
L'intera avventura delle Tigri Volanti è stata poi raccolta della croata Libellus nel 68° volume della sua ristampa cronologica.
Saverio Ceri
N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.
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